Viaggi 2021: parola d’ordine Spontaneità

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Nell’anno nero del Covid, i viaggi sono stati ridotti (all’osso) ad esigenze di pura necessità, con restrizioni sempre più rigide.

Il turismo leisure è stato praticamente annullato, relegato in una dimensione lontana e inattuabile, se non a livello strettamente locale.

Proprio per questo, il desiderio di tornare a viaggiare emerge prepotente nel 2021, con abitudini e trend diversi da quelli dominanti in era pre-Covid.

Il recente rapporto rilasciato da Hotels.com “Upgrade 2021” elegge la spontaneità a mantra dell’anno, caposaldo delle richieste dei viaggiatori.

 

La rivincita dopo l’anno del nulla

 

La ricerca di Hotel.com rivela come quest’anno l’’89% dei viaggiatori statunitensi intenda essere più impulsivo che mai, dopo la rinuncia alle agognate vacanze nel 2020, anno delle mura domestiche e delle videocall su Zoom. Questa brama di spontaneità, nelle previsioni degli esperti, avrà un notevole effetto trainante sul comparto dei viaggi e dell’hospitality, perché i clienti saranno maggiormente disposti ad acconsentire – e spendere – rispetto agli anni precedenti.

Lo studio evidenzia che il 32% definisce il 2020 “l’anno perduto ” per i viaggi e tale frustrazione condurrebbe più di un terzo del campione ad abbandonare tutto per partire subito nel 2021. I dati di prenotazione di Hotels.com supportano questo trend: tra giugno e agosto scorsi (quando le restrizioni sono state allentate in molti Paesi) oltre la metà dei soggiorni sono stati prenotati con tre o meno giorni di anticipo rispetto alla data di check-in, mentre nel 2019 la percentuale si era fermata al 40%. Oltre un quarto degli intervistati conferma oggi che accetterebbe volentieri viaggi last minute (28%). Secondo gli esperti di Hotels.com, questo inusuale atteggiamento sarà un importante fattore di entrate per gli hotel: il 2021 sarà l’anno in cui “trattarsi davvero bene”, concedendosi dei lussi di cui ci siamo spesso privati. Rispetto al pre-pandemia, il 29% dei viaggiatori prenoterebbe ora una camera d’albergo migliore e quasi un terzo acconsentirebbe spontaneamente ad un upgrade di camera se offerto al momento della prenotazione (27%).

 “Il 2020 è stato l’anno della casa, del rinvio dei viaggi e della pubblicazione di vecchie foto delle vacanze sui social media. Quest’anno, i viaggiatori sono pronti a riguadagnare il tempo perduto e i viaggi evaporati”, commenta Josh Belkin, Vicepresidente del brand Hotels.com. “Le persone sono pronte a incanalare la propria spontaneità, abbandonando tutto all’ultimo minuto per scappare e godersi il meglio della vita in hotel”.

 

Nostalgia degli hotel

 

Il 25% delle persone afferma che ciò che più manca loro del turismo è la possibilità di soggiornare in un hotel da sogno. Emerge, in particolare, il desiderio di oziare avvolti in un soffice accappatoio (9%). Si agognano pace e tranquillità (54%), la colazione a buffet (31%), il ristorante e i bar interni (30%), le camere con vista (35%) e la coccola del servizio in camera (15%).

Questa nostalgia dell’hotel life conduce i viaggiatori verso un approccio differente alle prenotazioni alberghiere: nel 2021 si mirerà a vivere esperienze migliori. Entrando nel dettaglio delle esperienze più popolari, lo studio rivela che il 20% del campione si concederà un trattamento termale o un ristorante esclusivo, il 24% un sofisticato cocktail nel bar dell’hotel (24%).  I travelers coglieranno anche l’occasione per “sfruttare appieno il soggiorno”, con quasi uno su cinque propenso a prenotare un hotel di lusso per un pernottamento nel fine settimana (24%) o ad approfittare di un’allettante offerta infrasettimanale in un boutique hotel locale (23%).

 

Meno pianificazione, più spontaneità

 

In sostanza, l’attitudine generale emersa prepotentemente dal report di Hotel.com è la voglia di spensieratezza. Dopo un anno di restrizioni e preoccupazioni, i viaggiatori scelgono la rilassatezza e le decisioni spontanee (32%), senza pianificazioni dettagliate (28%) e aprendosi a nuove esperienze (24%). Sulla scia del carpe diem, il 29% del campione confessa che nel 2021 sarebbe disposto a mollare tutto e partire il giorno stesso se si presentasse l’opportunità.

Tuttavia tutta questa spontaneità reca con sé una certa ansia da bagaglio, che non può prescindere dai nostri device d’uso quotidiano. Oltre la metà (55%) dei viaggiatori non partirebbe senza il proprio smartphone, laptop e caricabatterie, facendo eventualmente a meno di un cambio di vestiti (46%), un costume da bagno (29%) e indumenti da notte (30%).