Vacanze in Italia? No grazie! La perdita di competitività dell’Italia nel settore turistico
1 Settembre 2009Appena tornato da un viaggio in Nord America, non ho potuto fare a meno di notare l’enorme divario che divide l’Italia dall’estero, relativamente alla qualità dei servizi e al trattamento del cliente.
Un divario che per l’Italia si traduce in una preoccupante perdita di competitività e che, a mio parere, porterà inevitabilmente ad un calo consistente del turismo in un futuro non troppo lontano, almeno che non prendiamo subito dei provvedimenti cambiando il nostro modo di lavorare.
Aerei ed aeroporti: in Italia sporcizia e maleducazione
Quest’anno, attratto da una buona offerta tariffaria, ho deciso di volare con Alitalia: l’avessi mai fatto. Sono rimasto sinceramente piuttosto deluso dal servizio delle hostess e degli stuart, assai poco accomodanti e gentili.
Avendo viaggiato più volte con altre compagnie straniere ed abituato a vedere ogni mia richiesta esaudita alla velocità della luce e con estrema cortesia, non potete immaginare la mia sorpresa quando, chiedendo gentilmente che venissero spente le luci nel cuore della notte, la hostess non si è neanche degnata di controllare, limitandosi a dire che a lei risultavano tutte spente e che quelle che vedevo non erano altro che le luci di lettura.
Per non parlare dell’aeroporto: in America ho trovato ambienti estremamente puliti, personale addetto alla pulizia continuamente all’opera, toilette profumate dove ci si poteva specchiare, hostess e addetti aeroportuali sempre disponibili a guidarti ed aiutarti per qualsiasi necessità con estrema gentilezza.
Appena atterrato in Italia (Roma Fiumicino) invece, sono subito cominciati i guai: bagagli perduti e danneggiati, sporcizia dovunque (gli addetti erano presenti ma troppo impegnati a chiacchierare per dedicarsi al loro lavoro), personale del box informazioni e del lost & found (compresi quelli di Firenze) scortese e quasi infastidito dalle mie richieste, code e litigi inutili agli imbarchi.
A voler essere sinceri ci sarebbe da fare un paragone anche riguardo al servizio e la qualità dei trasporti cittadini, dei ristoranti e degli alberghi.
Per la prima volta mi sono vergognato di essere italiano ed ho capito perché i turisti stranieri se ne vanno scontenti dall’Italia (e se mantengono un’impressione positiva è soltanto grazie alla bellezza dei nostri mari, delle nostre città e dei nostri monumenti).
Il cliente prima di tutto
Personalmente credo che gli Italiani non abbiano ancora compreso come il guadagno non arrivi da solo, ma passi inevitabilmente dal cliente e dal suo livello di soddisfazione.
Il cliente non è un “uccello da spennare”, ma la più preziosa fonte di guadagno e di pubblicità: ricordatevi che un cliente contento e soddisfatto, vi consiglierà off-line ed on-line agli altri utenti e molto probabilmente tornerà a soggiornare da voi.
Crediamo forse che la bellezza dei nostri paesaggi, dei nostri monumenti e dei musei basteranno a salvare il nostro turismo? Non è così: la gente, dal momento che paga, si aspetta un servizio e un trattamento di qualità e se non lo troverà, cesserà di venire in vacanza in Italia, e smetterà di promuovere il nostro Paese tra parenti ed amici.
A parità di spesa, in molte parti del mondo, è possibile fare soggiorni più lunghi e godere di un servizio migliore, ecco perché i turisti, sia Italiani che stranieri, preferiscono altre destinazioni per le proprie vacanze, come la Spagna, l’America, l’Oriente.
Pensate che in USA, nel 2008 e quindi nel pieno della crisi economica, secondo un sondaggio condotto dalla RightNow® Technologies, il 58 % degli intervistati era disposto a pagare di più per le proprie vacanze se avesse avuto la sicurezza di una più alta qualità del servizio.
Commento da Riccardo Fracassi — 1 Settembre 2009, alle ore 18:00
Mi dispiace per la tua disavventura, ma non mi sembra il caso di generalizzare nel denigrare l’offerta turistica italiana. C’è sicuramente da stare all’occhio e migliorarsi sempre, ma non siamo messi così male. Mi piace viaggiare, ma come si sto bene in Italia, non sto da nessuna parte.
Per quanto riguarda il trasporto aereo, ti assicuro che altre compagnie non sono da meno!
Ho viaggiato in business class con Airfrance da parigi a tokyo e gli assistenti di volo erano a dir poco indisponenti! Durante il volo di andata invece mi sono sentito davvero coccolato. Il servizio e fatto di persone ed ognuna può agire diversamente in base alle situazioni ed i momenti.
Dalla mia personale statistica dei clienti che arrivano in hotel con il bagaglio perso, il 40% è stato smarrito a parigi, il 20% a francoforte…e poi gli altri aeroporti. Consolati!
Comunque poi scrivere la tua recensione su questo sito: http://www.flatseats.com/
Cambio favorevole a parte, dubito fortemente che tu abbia trovato hotels decorosi a €49 B&B in Nord america. Così come sono certo che tu abbia dovuto lasciare il 20% di mancia su ogni consumazione in bar e ristorante; il cliente prima di tutto, ma perchè lascia la mancia!! e poi nonostante questo non è nennemo sempre così! Qualunque passo tu compi negli states c’è una fee da pagare; la parola “gratis” è abbastanza rara!
Comunque sono contento tu abbia fatto buone vacanze.
Commento da turismoeconsigli — 2 Settembre 2009, alle ore 09:15
Ciao Riccardo,
la mia opinione è che sicuramente l’Italia può e deve migliorare sotto molti punti di vista la qualità dei suoi servizi, soprattutto se pensiamo che il primo approccio del nostro paese con gli stranieri, sono proprio i nostri pessimi aereoporti (Fiumicino in primis).
Io stesso ho avuto nel mio albergo decine e decine di clienti stranieri, arrivati da Fiumicino senza bagaglio, ai quali purtroppo la vacanza era stata rovinata in partenza.
Per non parlare poi degli autogol che facciamo a livello internazionale e che ci mettono ulteriormente in cattiva luce, come nel caso dei giapponesini truffati al ristorante di Roma, o della disavventura capitata ad una passeggera dell’aereoporto Bari, alla quale Easyjet voleva far pagare un biglietto raddoppiato per via della sua obesità.
L’immagine è importantissima per attrarre turisti e noi ultimamente stiamo facendo di tutto per danneggiarci con le nostre mani.
Penso invece che l’ospitalità negli hotel sia ottima, il livello medio degli albergatori in Italia è sicuramente superiore rispetto a molte altre nazioni dove sono stato in vacanza, quindi credo che da questo punto di vista non c’è da lamentarsi, anzi.
L’Italia è una nazione meravigliosa, dal punto di vista turistico dovremmo essere i leader indiscussi nel mondo, ma al momento non siamo ancora in grado di sfruttare il potenziale a nostra disposizione.
Commento da riccardofracassi — 2 Settembre 2009, alle ore 12:22
Bravissimo, non dobbiamo farci autogol! Dobbiamo enfatizzare e metter in risalto i nostri punti di forza!
Easyjet non è l’italia…è una compagnia low cost che applica balzelli se respiri più del consentito. In aggiunta sembra che addestrino il personale ad essere il più arrogante e spiccio possibile! però son bravi a farti credere di poter volare ad un euro.
Per quanto riguarda la truffa ai giapponesi, beh ti assicuro che è capitato anche a me i giappone (strano ma vero)! ristorante senza menu e stangata finale.
La cosa sbagliata è adagiarsi sugli allori e saper valorizzare il patrimonio culturale e naturale che ci circonda. Giustamente ci sono destinazioni molto competitive, soprattutto ad una diversa gestione e costo delle risorse umane che sono alla base del servizio.
Commento da aldo — 2 Settembre 2009, alle ore 15:03
La maggior parte dei miei clienti va via entusiasta dell’Italia e della vacanza in generale, molti tornano. Certo che bisogna migliorare molte cose ma non la vedo così tragica, l’Italia è il paese più bello del mondo e gli altri Paesi hanno i loro problemi. Quello che è sicuro è che non godiamo di una buona stampa internazionale, solo in parte per colpa nostra.
Commento da maurobs — 2 Settembre 2009, alle ore 18:54
A mio modesto parere, credo che gli alberghi italiani abbiano raggiunto un livello di qualità e professionalità eccellente, che già non abbia nulla da invidiare a competitors esteri.
Sono altresì fermamente convinto che la qualità dei servizi “accessori”, intesi come quel complesso di opportunità che il luogo offre, e complementari al pernottamento, sia ancora molto da migliorare.
Non vuole essere una critica a determinate categorie ( vedi taluni casi isolati ed eclatanti pubblicati dalla stampa di recente ), ma è chiaro che il prodotto Italia non può essere venduto ed affidato solo agli alberghi.
Commento da direction@hotelsverona.it — 3 Settembre 2009, alle ore 12:24
Sono parzialmente d’accordo con quanto detto. E’ vero che in Italia, in alcuni casi, si ha davvero l’impressione di aver dimenticato che la cosa più importante è il cliente.
Non sono comunque d’accordo nel demonizzare totalmente l’Italia ed innalzare gli altri paesi. Per quanto riguarda gli stati uniti, la prima cosa che io ho visto, all’aeroporto di New york, è stato un topo. Nemmeno nell’aeroporto più malridotto d’italia ne ho visto mai uno.
Questo è solo un esempio per far capire una cosa fondamentale: in Italia non si paga “caro” per avere poco, in Italia, purtroppo e per fortuna, chi viaggia deve pagare molto più che una cena al ristorante od una camera d’albergo. Paga una città pulita (escludiamo alcune città, non faccio nomi, ndr), magari senza eccessi di delinquenza (vedi Venezia), la possibilità di camminare per strada mangiandosi in santa pace un gelato vestito come più gli garba(non come a Los Angeles), paga un servizio di polizia (che, con tutti i suoi difetti, funziona certo meglio di quello di tanti paesi osannati per hotel di lusso a basso costo), paga taxi in regola con la revisione e l’assicurazione (non come in cina dove puoi dormire in hotel extra lusso, dove tutti sono al tuo servizio ma rischi la vita su un taxi), strade che vengono regolarmente ri-asfaltate (non come in Africa dove non c’è altro che terra battuta però puoi acquistare i glioielli migliori ai prezzi migliori e dormire in resort all’ultimo grido dove il mare è indimenticabile). Si paga anche caro il fatto che, per evitare le troppe tasse, molte aziende in italia preferiscono assumere persone poco capaci e poco propense ad imparare a basso costo, piuttosto che professionisti che si fanno pagare il giusto.
In Italia, poi, si pagano anche i contributi, e molto cari, come in nessun altro paese, industrializzato o del terzo mondo. Potrei continuare ancora, ma penso che il concetto sia chiaro.
Moltiplichiamo tutto questo per i servizi di cui possiamo usufruire qui… e otteniamo che in fondo… non è poi così male quello che si trova in Italia.
Con ciò, comunque, devo ammettere che tutti noi dovremmo fare uno sforzo e sorridere di più, invece di inimicarsi i turisti.
Commento da Michelangelo — 3 Settembre 2009, alle ore 13:16
Personalmente credo che in molti casi non sia nemmeno una questione di “non capire” che il cliente è fondamentale ma semplicemente sia un problema di maleducazione.
Commento da crt — 3 Settembre 2009, alle ore 13:17
Personalmente da albergatore Ritengo che l’Italia abbia ancora moltissimo da offrire e molto e’ gratuito , la natura , i panorami , le belle citta’ l’arte il clima . L’uomo deve aggiungere poco , in fondo cosa vogliono i turisti , starsene in pace e non sentirsi braccati come polli da spennare , gustare un po’ del nostro romanticismo e dolce vita . Cosa chiedono quindi , disponibilita’ supportata da organizzazione , un po’ di elasticita’( ma che non sia a nostro favore ), nostra caratteristica per la quale si congratulano visto che all’estero e’ tutto molto insindacabile , molta pulizia e manutenzione , e qui un po’ si casca , ma non piu’ di altre situazioni , prezzi chiari con listini ben in vista , riassumendo cercano puntualita’ su quanto promesso .Se guardi su trip advisor gli stranieri criticano ritardi per consegna camere ( non parliamo di treni autobus e aerei ma di cui non abbiamo colpa ) , strani odori nel periodo estivo , listini che stranamente lievitano con voci che appaiono e scompaiono tra spiagge lettini e bottiglie di acqua , piscine caotiche e non sempre perfettamente pulite , location che non ben si identificano fra l’essere ideali per coppie adulte o famiglie con bimbi , con relative conseguenze , in generale cattiva comunicazione dei costi/servizi , mai sentirete parlare di cibo cattivo , brutte location o alberghi con personale indisponente , spiagge disorganizzate e localita’ poco interessanti . Devo anche dire che se in fase di prenotazione comunichi tutto il possibile il cliente tende a leggere e ricordarsi solo cio’ che interessa .Comunque Dobbiamo crescere in questo senso , ma questo e’ per continuare a essere il paese piu’ interessante del mondo .
Commento da noc77 — 3 Settembre 2009, alle ore 15:45
Ciao a tutti, tra fine maggio e inizio giugno sono stato ad aruba per un matrimonio di un mio parente di new york e ho preso ben 8 aerei, 4 all’andata e 4 al ritorno per motivi che non sto a spiegare, e sono passato per 6 aereoporti diversi, tra questi, dopo esserci passato due volte, quello di Atlanta dovrebbe essere preso a modello per tutti gli aereoporti del mondo! Il primo che rifarei invece e’ quello di fiumicino che secondo me a forza di ingrandirlo con varianti varie e’ un casino totale…
Per quanto riguardo il discorso cortesia ho volato in questo viaggio con delta e airone e non posso lamentarmi.
Poi volevo dire a chi parlava delle mance in america che e’ una questione culturale e fanno parte del loro sistema economico, vengono anche tassate al contrario delle nostre che sono in nero, e se introducendola qui da noi le cose funzionerebbero meglio allora sarei d’accordo.
Commento da Martino — 3 Settembre 2009, alle ore 17:08
Complimenti per questo articolo, mi fa molto piacere vedere finalmente un Italiano con sufficiente autocritica alla cultura imprenditoriale italiana senza cadere in troppa ironia polemizzante. Se parliamo di qualità bisogna farsi un quadro giusto delle sue forze e dei punti deboli (anche SWOT-Analysis)per poi confrontarsi con gli altri (Benchmarking). A Pisa si sono montati cosi la testa che la Torre considerano una delle sette meraviglie del mondo (per verifiche basta guardare su wikipedia)ma il commento di un nosto cliente spagnolo (e non solo suo) dice tutto: Dio farà miracoli, ma non pulisce le strade! Non condivido il patriotismo di Riccardo Fracassi, ma cmq ha ragione che il Belpaese ha nel suo portafoglio di prodotti un patrimonio culturale e naturale invidiabile, ma purtroppo…. troppe lode stancano la mente e sembra che ci sia tanta voglia di riposarsi sul suo patrimonio invece di investire nel presente e futuro. E’ tanto vero che anche al estero ci sono posti dove ti vogliono infilare una lattina di Coca-Cola per 4,50 Euro, ma almeno lo fanno sorridendo, te lo portano con il ghiaccio dal Monte Bianco e nel bicchiere con cristallo bohemiano. Qui invece non mi sorpende più di ricevere una Coca-Cola in un bicchiere contadino, semi-distrutto dalla lavostoviglia, buzzando magari di uova e ancora cosi caldo (perchè uscito fresco da lavare) che la mia Coca-Cola semi-fredda diventa subito un tè bollente. E guai se poi ho il coraggio di chiedere un altro bicchiere. Come mai un popolo che nella vità sociale quotidiana è cosi pieno di fantasia, voglia di fare, gioccare, di allegria ed è tanto bravo ad improvvisare, quanto arriva sul campo lavorativo diventa cosi noioso? Come mai è cosi difficile trovare qui qualcuno che parli bene tedesco? Parliamo di 100 millioni di persone, il motore della economia eurepea con non so quanti millioni di turisti che evadono Italia ogni anno e le scuole italiane non insegnano il tedesco. Come pensano di capire le essigenze dei loro clienti, se non parlino la loro lingua? Scommetto che ci sono più caslinghe tedesche che imparano italiano per divertimento che Italiani che studiano Tedesco per esigenze lavorative. Anche divertente trovo che spesso gli imprenditori rimpiango la tassazione (hotelsverona)che sarebbe la più alta del mondo. Strano che in ogni paese pensano la stessa cosa. Ma parlando di competività di tasse, perchè non sento mai un imprenditore che parli dei finanziamenti a fondo perduto o fondi strutturali europei che intasca…. In altri stati non hanno questa forma di subvenzioni, hanno il costo della mano d’opera decisamente più alto ed inoltre una competitivà più ampia (non c’è il protezionismo territoriale come qui). Si potrebbe scrivere un libro.
Commento da riccardofracassi — 3 Settembre 2009, alle ore 20:06
Ciao Martino, non sono patriottista a prescindere, ma perchè ho avuto la fortuna di poter viaggiare molto ed ho ancora l’entusiasmo di viaggiare e visitare tante realtà e culture diverse sparse in tutto il mondo. Essendo del mestiere mi trovo costantemente a valutare i servizi che vengono offerti in ogni paese ed oggi il mio punto di vista è che non siamo messi così male. Certamente alcuni paesi eccelgono su un aspetto piuttosto che un altro, e potremmo prenderne esempio, ma se fai la media forse…
Mi dispiace vedere che riduci l’italia all’infimo bar che ti rifilò una cocacola col bicchiere puzzolente senza sorriderti. Fortunatamente non sono tutti così, anzi! Però è vera una cosa, noi il ghiaccio del Montebianco lo serviamo veramente e non lo comunichiamo, altri sono più bravi a venderti i loro prodotti anche se valgono la metà!
Visto che parli di benchmark, sarei curioso di sapere quali sono i paesi che inseriresti nel panel di confronto?? Il costo della mano d’opera più alto dove lo trovi? A quale tipo di protezionismo territoriale ti riferisci?
Dice bene Crt riguardo alla gratuità di molte delle nostre bellezze. In Cina o in america ti farebbero pagare il biglietto per salire a piazzale michelangelo ad ammirare la vista di firenze dall’alto! Dice bene anche hotelsverona quando parla di sicurezza nel nostro paese.
Saluti
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 4 Settembre 2009, alle ore 13:24
Sono stato di recente a Parigi e se non fossi romano de roma mi sarei trasferito. I mezzi pubblici funzionano, le metro passano e sono pulite, c’è gente che pulisce sempre in giro, i musei sono ben organizzati la ristorazione è buona e ti da l’idea che sia tutto ben organizzato.E quindi è giusto se ci superano nella pole delle migliori destinazioni.
S.
Commento da aldo — 4 Settembre 2009, alle ore 18:24
Per viverci occorrono dei parametri diversi dall’andarci in vacanza. Ho fatto una piccola ricerca con Booking.com, confrontando Roma con Parigi e Londra. A Roma su 679 Hotel inseriti 55 strutture ricettive (alberghiere ed extralberghiere) hanno una votazione degli ospiti pari o superiore a 8,6 (non ho preso in considerazione le strutture con meno di 30 voti), Parigi ne ha 35 su 967 Hotel, Londra ne ha 29 su 717. Ho provato a contare le strutture delle tre città con votazione superiore a 8 : Roma ne ha 240 su 679, Parigi 185 su 967, Londra 164 su 717. Per i prezzi il confronto è più difficile ma non mi sembra affatto che i prezzi delle strutture ricettive di Roma con votazione superiore all’8 abbiamo prezzi superiori a quelli di Parigi e Londra, anzi direi che è il contrario. Per la ristorazione è vero che ci sono i posti dove spennano i turisti sprovveduti (ma perchè a Londra e Parigi no?) ma un turista intelligente ( e oggi è più facile esserlo) trova anche a Roma posti spettacolari dove mangiare benissimo a prezzi onesti, a Parigi secondo me è molto più difficile perchè in generale i prezzi sono più alti. Questo per dire che è vero che in Italia c’è molta faciloneria e che occorre lavorare ed impegnarsi tutti molti di più, che occorre investire in infrastrutture efficienti, che vanno emarginati i furbi ma anche evidenziato quello che di buono c’è, e non è poco.