Turismo Italia: passi avanti per sfruttare il settore come volano di ripresa
27 Gennaio 2012“Non possiamo più aspettare”, ha detto in questi giorni il presidente USA Barack Obama parlando del Turismo agli Americani. Il settore Viaggi e Turismo infatti è considerato una chiave di volta per lo sviluppo del Paese e dell’occupazione, tanto che il Presidente ha già firmato un ordine esecutivo teso a potenziare il settore.
“Ogni anno decine di milioni di turisti da tutto il mondo vengono a visitare l’America. E più persone visitano l’America, più Americani tornano a lavorare”. Credo che se sostituissimo la parola “America”, con “Italia”, l’effetto sarebbe il medesimo. Peccato che qui in Italia, dove più di ogni altro luogo al mondo si dovrebbe investire su Turismo e Beni Culturali – indiscutibilmente legati da un comune destino – per far crescere il Paese e l’Occupazione, questi non sembrano suscitare tanto clamore come in America, anche se sulla carta qualche passo avanti si sta facendo.
“Abbiamo bisogno di aiutare il settore in tutto il Paese a crescere e creare posti di lavoro, a competere e a vincere – dice Obama – ecco come ricostruiremo un’economia in cui il lavoro duro ripaghi, in cui la responsabilità venga premiata, e dove chiunque possa farcela impegnandosi”.
Che dire… sono incerta se sentirmi invidioso o preoccupato. D’altro canto, ho appena letto una prima bozza realizzata dal Ministro Piero Gnudi sui temi da affrontare riguardo al nostro Turismo, che mi sono sembrati congrui ed efficaci per la prima volta dopo tanti anni.
Perché non sfruttare il Turismo come volano di ripresa?
In Italia, a detta del nuovo Ministro, nel 2010 il turismo ha contribuito al 13% del PIL nazionale e alla creazione di 3,3 milioni di posti di lavoro (circa il 13,9% dell’occupazione totale). Nei prossimi 10 anni dovrebbe far nascere altri 1,6 milioni di posti di lavoro.
Il Turismo, che negli ultimi anni ha sentito pesantemente la crisi, nel 2011 ha dato segnali di ripresa (Bernabò Bocca riporta che c’è stato un aumento del 2,3% delle presenze), ma mancano ancora proposte concrete d’intervento da parte del nuovo Governo perché il comparto divenga volano di crescita come meriterebbe.
È vero, il Ministro Gnudi ha speso parole positive in tal senso: ”Il turismo può essere uno dei pilastri su cui fondare la ripresa economica del nostro Paese. Per fare ciò però è necessario che il Paese si doti di una ”strategia unitaria”, una ‘country strategy’ su quali segmenti intendiamo puntare per recuperare competitività internazionale e per intercettare la nuova domanda di turismo’‘.
Primi punti della nuova strategia italiana
Queste le tematiche centrali trattate in questi giorni dall’Osservatorio del Turismo istituito da Gnudi:
- Riconvertire l’ENIT nell’ente turistico italiano unico: “Se vogliamo intercettare i nuovi flussi dai paesi a maggior crescita, e in particolare dai cosiddetti BRICS, occorre una strategia unitaria. A questo fine è necessario rafforzare sempre di più il ruolo del Comitato permanente di coordinamento in materia di turismo. L’ENIT deve recuperare un ruolo centrale nell’ambito del sistema turistico italiano e deve consolidarsi come braccio operativo dello Stato e delle Regioni per la promozione del brand Italia all’estero.”
- Aliquota dal 10 al 9% per tre anni, per scongiurare la diminuzione dei consumi
- Lotta all’evasione fiscale: si stima che il “nero” del Turismo tocchi i 35 miliardi di euro, perciò si inizierà ad utilizzare il sistema del tracciamento dei movimenti al posto del redditometro
- Tasse anche per gli Enti religiosi: le strutture che offrono alloggio a pagamento dovrebbero essere sottoposte alle stesse aliquote e agli stessi contributi della categoria.
Politica turistica più 2.0
Sebbene quelle sopra elencate sembrino gli argomenti che in primis saranno affrontati, nel programma dichiarato dal Ministro si pone l’accento anche su altre problematiche importanti, arrivando a parlare addirittura di argomenti 2.0 come il passaparola e le recensioni degli utenti:
- Promozione del marchio Italia in maniera diffusa e meno parcellizzata: “Una politica che qualifichi l’offerta con un brand riconoscibile del “prodotto Italia”, che serva da traino alle peculiarità delle diverse offerte turistiche locali. Penso che uno dei più efficaci strumenti di promozione sia il “passaparola”, soprattutto oggi con la diffusione dei nuovi social network (si calcola che servano 7 giudizi positivi per bilanciare un solo giudizio negativo).”
- Portale Italia.it specchio del Paese: dopo le alterne vicende, e oserei dire i vergognosi sprechi del Portale turistico della Penisola, ci si chiede che fine farà. Gnudi scrive che “Il nostro portale (Italia.it) ha bisogno di arricchirsi sul piano dei contenuti e, soprattutto, di confrontarsi in maniera più incisiva con un turista che vive la rete come un servizio, consapevole che la percezione di efficienza e organizzazione di un Paese si esprime sulla rete dove sempre più spesso inizia l’esperienza di viaggio.” Qualche modifica al Portale è già stata apportata in questi giorni.
- Investire sul livello di formazione: il livello di formazione inadeguato degli addetti ai lavori è uno dei maggiori ostacoli alla crescita. Sarà creata una Scuola di Alti Studi Turistici nel Sud Italia con relazioni dirette con le migliori Business School all’estero e si curerà maggiormente la formazione nelle Pubbliche Amministrazioni.
- Occhi puntati al Sud Italia: “Il Turismo può diventare un importante volano dello sviluppo del Mezzogiorno. Oggi, ad eccezione di pochissime aree, il Sud non riesce a intercettare la domanda internazionale proporzionata alle sue potenzialità.”
Aumento dei posti di lavoro e Beni Culturali mancano ancora all’appello
Purtroppo nel documento non si citano due problematiche che, se non di diretta competenza del Ministro, sono strettamente connesse all’ambito turistico:
- Incentivi all’aumento delle assunzioni
Bernabò Bocca ha affermato che “Nel decennio 2000-2010 l’occupazione nel turismo è cresciuta, come sostenuto dalla Banca d’Italia, del 28,9% a fronte di un calo del 7,8% degli addetti nell’industria.” Se il Governo mira a fare del Turismo un volano di ripresa, perché non pensare a sistemi concreti per offrire l’inserimento a personale qualificato magari disoccupato? o incentivi alle aziende turistiche per chi assume? - Investimenti nella manutenzione e valorizzazione dei beni culturali
Trovo che questo sia un tasto dolente per il Belpaese, ciò non di meno, è assolutamente necessario prendere dei provvedimenti al riguardo, perché senza Beni Culturali, gran parte del nostro turismo perderebbe di senso.
Non trovo migliori parole per esprimere il mio disappunto di quelle di Andrea Carandini, Presidente del Consiglio Superiore per i Beni Culturali, che sul Corriere della Sera, in un bellissimo, accorato appello ha dichiarato:
Fonti dati: Dichiarazioni ufficiali Ministro Gnudi; ehotelier; Travelnostop
Commento da Bacheca Gestori — 29 Gennaio 2012, alle ore 16:42
I tesori che il nostro paese custodisce sono il principale motivo per cui molti turisti lo scelgono per le loro vacanze. L’Italia potrebbe sicuramente utilizzare il turismo non solo per risollevarsi dalla crisi ma per contare su un flusso di ingresso economico che gli consentirebbe di fare molto di più. Mentre i governi di altri paesi creano le loro attrattive noi distruggiamo quelle esistenti con un beffardo duplice danno.
Non ci sono parole da aggiungere a quelle di Andrea Carandini.
Commento da luciano ardoino — 31 Gennaio 2012, alle ore 14:44
Buongiorno,
peccato che le cose che ha detto Piero Gnudi siano le stesse che abbiamo ascoltato milioni di volte da chi in questo settore s’era affacciato la prima volta. Ma non da meno sono stati quelli che l’hanno elencato anche negli anni a seguire con una monotonia disarmante poichè al seguito non sono mai avvenute le ripetute circostanze.
Parlare è facile, molto facile
Spiace inoltre che l’autore/trice del post non si sia accorto/a che tutti quei dati che il nuovo ministro del turismo ha dato e detto, sono completamente sbagliati, infatti nel link …
http://tuttosbagliatotuttodarifare.blogspot.com/2012/01/piero-gnudi-vada-casa-cazzo.html
… grazie dell’ospitalità!
Commento da marghe — 1 Febbraio 2012, alle ore 17:23
Ciao Luciano,
sinceramente avevo guardato altre fonti ma risultavano gli stessi dati scritti dal ministro, non volevo peccare di superficialità. Certo le promesse finché non vengono messe in pratica non hanno alcun valore, ma non voglio essere “distruttiva”, visto quello che ha combinato la Brambilla non mi sembra che come inizio sia malvagio questo, anzi. Se non altro il testo mette in evidenza che sono state capite alcune esigenze che esistono per ogni Paese a livello internazionale, come quella di dover adeguare le strutture a una nuova categorizzazione o quella di aprire le porte ai BRICS…
Commento da luciano ardoino — 2 Febbraio 2012, alle ore 13:08
Buongiorno Margherita,
a parte che le fonti sono le stesse a quanto mi risulta (infatti il tuo link riporta al medesimo mio), ma non è questo il problema, almeno per me.
Tantomeno ambisco ad essere “distruttivo” (solo critiche costruttive), ma se l’innovazione è questa, e vale a dire “cosette” trite, ritrite e arciritrite, Dio ce ne scampi.
Il prof. Gnudi non farà una benemerita “cippa” e il tempo che lo vedrà seduto su quell’ambita poltrona sarà un periodo (un anno e un pò) perso.
Brambilla docet per più lungo tempo.
Il fatto grave è che le altre nazioni a noi concorrenti non aspettano che un 71enne cominci a capirne qualcosa.
Non ho niente verso le persone anziane, per amor del cielo, queste sono sempre d’esempio (se la cosa la sanno) per le generazioni a venire, ma se le sue parole sono un copincolla di quello che da anni leggiamo e sentiamo …
Perdonami, ma se chi si capisce di questo settore, stà sempre a sperare la fatina che cambi le cose, allora rientriamo in una bella favola che però non avrà mai un felice epilogo sul tipo … e vissero felici e contenti.
Anche le vestali della Principessa Ifigonia erano felici e contenti ma per tutt’altro motivo … che naturalmente non voglio sia anche il mio.
Poi se vuoi farti un giretto sulle presenze BRICS 2011 nella Toscana (che sanno lavorare bene) e che oltretutto si sono “staccate” dalla rappresentazione con l’Enit (chissà perchè?), e poi compararle con il resto dell’Italia …
http://tuttosbagliatotuttodarifare.blogspot.com/2011/12/chi-va-con-lenit-zoppica-e-arriva-tardi.html
e ciao
Commento da crt — 2 Febbraio 2012, alle ore 13:21
ma non pubblicate i commenti ??
Commento da marghe — 2 Febbraio 2012, alle ore 17:17
Ciao crt, certo che pubblichiamo i commenti… solo che il tutto non avviene in automatico ma dopo attento controllo e lettura, dunque molto spesso gli impegni ci impediscono di essere perfettamente tempestivi 🙂
Pingback da Come il turismo può essere una leva di svolta economica? « emedia blog – notiziari, email marketing, generazione di lead — 3 Febbraio 2012, alle ore 15:00
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