Turismo in crescita in Europa, in Italia cala l’occupazione
25 Marzo 2011Tutta l’Europa è in crescita sul fronte del turismo: buone notizie dagli indici di STR Global, che rilevano un incremento dei flussi turistici nel nostro continente.
Lo studio “Global Hotel Industry performance for the month of February 2011”, pubblicato lo scorso 18 marzo, mostra infatti che tutti gli indici rilevati in Europa – Occupazione, ADR e RevPAR – risultano cresciuti notevolmente rispetto al febbraio 2010. L’Italia invece purtroppo, ha visto un innalzamento di RevPAR e ADR, ma non dell’occupazione.
Chi ha registrato una crescita davvero importante è soprattutto l’Europa dell’Est: “Tutte le sottoregioni dell’Europa hanno registrato una crescita nell’occupazione e nella tariffa media giornaliera nel mese preso in esame – ha affermato Elisabeth Randall dell’STR Global – Una delle più brillanti performance di questo mese riguarda l’Estonia e la sua capitale Tallinn, Capitale Europea della Cultura 2011, con un incremento del RevPAR pari al 37,2%. Nonostante la crescita, l’Estonia partendo da una base molto bassa lo scorso anno, ha riportato un RevPAR di soli 24,26 €.”
Immagine 1: crescita europea di tutti gli indici alberghieri del febbraio 2011 rispetto al febbraio 2010 (STR Global)
Immagine 2: crescita dell’Europa in dollari, euro, sterline (STR Global)
In Italia cala l’occupazione e crescono le tariffe
Lo studio ha messo in evidenza numerosi dati, ma appare rilevante come, mentre la maggior parte dei centri europei del turismo sta registrando trend positivi sia per quanto riguarda l’occupazione che le tariffe e il RevPAR, l’Italia non sembra aver altrettanto beneficiato di questa ripresa del turismo.
Messa a confronto con gli altri Paesi europei a maggior vocazione turistica, l’Italia ha avuto un calo del 2,4% dell’occupazione, mentre Germania, Spagna e Russia sono tutti in forte crescita.
Come potete vedere dall’immagine di seguito, siamo il Paese con il più basso livello di occupazione e le tariffe più alte d’Europa.
Immagine 3: Performance dei paesi chiave Febbraio 2011 (STR Global)
Sebbene anche il Regno unito abbia subito un calo dell’occupazione (-1,6%), il valore di febbraio rimane il più alto d’Europa (66,2%).
In questo quadro è semplice rilevare come la seppur minima crescita del RevPAR (0,8%) sia da attribuire solo all’aumento della tariffa media giornaliera, che ha registrato un alto incremento del 3,3%.
Al contrario, Germania, Spagna e Russia, hanno tutti registrato un forte aumento dell’occupazione (in Russia addirittura del 9,2%) e del RevPAR, cresciuto del 5-10%, pur aumentando la tariffa media giornaliera solo leggermente o addirittura, nel caso della Spagna, abbassandola.
Ancora una volta siamo il fanalino di coda, quando invece potremmo essere i primi, se pensiamo al nostro patrimonio artistico e all’attrattiva potenziale.
Fortunatamente non tutti gli hotel in Italia hanno registrato un calo dell’occupazione. Ad esempio la maggior parte dei nostri clietni ha visto un aumento medio del 10%. Anche i dati che provengono dal nostro booking engine (il campione non è forse significativo a fini statistici, ma include oltre mille hotel), ha visto un aumento medio delle prenotazioni del 7,5% rispetto al febbraio 2010.
E voi che occupazione, ADR e RevPAR avete registrato rispetto allo scorso anno?
Lo studio completo su: STR Global – HotelNewsNow
Commento da filippo — 25 Marzo 2011, alle ore 18:16
Purtroppo non c’è da meravigliarsi.
Siamo un paese dove il costo del lavoro e la tassazione sono esorbitanti.
E’ normale che un’impresa sia da un lato disincentivata ad assumere e dall’altro costretta ad aumentare le tariffe.
Commento da Riccardo Cocco — 25 Marzo 2011, alle ore 20:29
@Filippo:
Carissimo, non la farei così semplice. Il problema è molto più profondo di quanto non si pensi.
Per prima cosa, sono i nostri stessi connazionali quando si recano in vacanza che non ci aiutano per nulla nella ripresa. E perchè non lo fanno? Semplice, trovano all’estero un prodotto molto più conveniente con un servizio molto più attento ed elevato.
Dove voglio arrivare?
Occorre una riflessione globale e decidere se vogliamo l’uovo oggi o la gallina domani.
Abbiamo spinto al massimo con una bella puzzetta sotto al naso per molto tempo ed ora ci troviamo con un pugno di mosche in mano in quanto non siamo ancora coscienti che le tariffe che proponiamo non sono in alcun modo equilibrate al livello di servizio che eroghiamo.
Esempio:
Estate 2011 – in camera doppia B/B.
Mare Italia: periodo seconda metà agosto isola d’Elba Euro 332,00 al giorno
Mare Spagna: periodo seconda metà agosto Costa Brava Euro 150,00 al giorno
Mare Turchia: periodo seconda metà agosto Costa di Antalya Euro 202,00 al giorno
Riposizioniamo correttamente il prodotto “Italia”, torniamo con i piedi per terra.
I numeri proposti da STR Global parlano da soli. Aumentiamo le tariffe e mandiamo i clienti in Spagna.
Buon lavoro e buone corride a tutti!!
Riccardo Cocco
Commento da giacomo bufalini — 26 Marzo 2011, alle ore 13:34
Non sarei cosí pessimista: il consuntivo di marzo è buono e il trend per aprile e maggio davvero interessante. Io parlo solo di Firenze, ma l’articolo di bookingblog questa volta mi ha un pó deluso. Analizzare il solo mese di febbraio è un pó riduttivo, sembra quasi di voler per,forza sottolineare difficoltà che non sono così manifeste….. Che voglia essere uno spot contro il federalismo fiscale e le sue tasse di soggiorno??? Think positive…..
Giacomo
Commento da Riccardo Cocco — 26 Marzo 2011, alle ore 21:18
@Giacomo:
Personalmente l’articolo di BB non mi ha deluso, anzi mi ha dato l’opportunità di vedere il trend (andando a sbirciare sul sito di STR).
Come diceva il grandissimo Totò: sono le lire che fanno i milioni. Nel nostro caso: sono i singoli mesi che che fanno l’anno.
A mio avviso è meglio avere un campanello ogni mese che ci ricorda dove stiamo andando piuttosto che versare lacrime di coccodrillo alla fine dell’anno cominciando a sciorinare mille e mille SE….., MA…..
Buon lavoro e buoni trend a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da Duccio Innocenti — 26 Marzo 2011, alle ore 21:36
Io sono abbastanza contrario alle medie …. come sempre c’è chi va meglio e chi va peggio dell’anno precedente.
Chi offre un buon prodotto/servizio non ha problemi… il vero problema è che tendiamo ad essere il paese dei furbi che vorrebbero spennare i polli stranieri vedi Elba a 332 eu…
Per fortuna o purtroppo però con il web i furbi si scavano la fossa e le destinazioni perdono di appeal per dare poi la colpa gli enti che non fanno abbastanza promozione. Vedi Isola d’Elba dove gli albergatori parlano di crisi senza precedenti.
Mi sembra il cane che si morde la coda…chi va bene alza le tariffe in ottica revenue e chi va male le alza comunque per coprire i costi.
Risultato: siamo i più cari di Europa e quelli con maggiore flessione. (media).
Buona occupazione e tutti
Commento da filippo — 28 Marzo 2011, alle ore 14:47
@Riccardo Cocco
Caro Sig. Cocco, non la faccio semplice. In due parole ho riassunto la complessità di tutto il sistema che ogni gestore di struttura ricettiva conosce “purtroppo” bene.
Non per difendere l’Elba, ma se i prezzi sono quasi il doppio che in Spagna (tanto per riprendere il suo esempio), non lo imputerei solamente al fatto che sono i soliti “furbetti” come accenna Duccio.
Avete veramente idea di quanto costi gestire una struttura ricettiva ogni giorno? Temo di no. Io stesso prima di iniziare questa attività – ormai 12 anni fa – non immaginavo la complessità delle cose che oggi devo controllare, pagare, gestire, ecc…anche perchè nel tempo sono aumentate di numero e di prezzo.
Vi faccio un esempio. Lo sapete che la sola tassa dei rifiuti, senza contare, acqua luce e gas, è aumentata del 15% all’anno negli ultimi 3 anni? Lo sapete che commercialisti e consulenti del lavoro aumentano le loro tariffe anche del 10/15% all’anno?
Potrei continuare la lista ancora per molto…
Un albergatore cosa deve fare? Chiudere? E poi?
Aumentare le tariffe non può, allora taglia i costi e di conseguenza non assume.
Commento da Luca Meneghini — 29 Marzo 2011, alle ore 15:06
@Filippo
io sono “tornato” dipendente in hotel dopo 10 anni di gestione di un ottimo b&b ed, aihme un caffè-bar distrutto dagli eventi Euro, divieto di fumo e etilometro…. so benissimo quali sono i costi e le variazioni e fluttuazioni annuali e addirittura l’andamento medio nei 3/5 anni. Ma qui trovo in Lei un’anomalia. Spiegandola meglio vedo l’albergatore che taglia i costi, rimpiangendo il passato e capendo che non riuscirà forse ad offrire l’eccellenza al futuro cliente. Vedo quindi un collega che non riesce a interfacciarsi con il revenue, con il sales puro, ossia ad usare la rete, le persone, le capacità dei collaboratori o le eccellenze di alcuni professionisti per contrastare i maggiori costi con MAGGIORI FATTURATI. Forse anch’io ho in passato peccato di economato troppo spinto, ma ora riesco a vedere dove ho sbagliato e questo mi ha formato al punto di trovare l’equilibrio per cercare di fare di più, avere di più. Pensi che in un solo inverno il fatturato è aumentato di oltre il 12%, i costi personale stabili (e non è male) e la cucina in grande aumento ha contenuto i costi su un 2% in più come media costo pasto.
Quindi Gentile Signor Filippo a volte è meglio spendere, investire che tagliare!
Buona analisi a tutti! e che l’estate sia delle migliori!
L.M.
Commento da Riccardo Cocco — 29 Marzo 2011, alle ore 18:55
@Filippo:
Gentilissimo, non contesto le difficoltà oggettive e sotto gli occhi di tutti che ruotano intorno alla gestione di una struttura alberghiera (ovvero di ogni azienda in Italia) per gli aumenti furibondi delle varie forniture (non ultima l’energia).
Molto probabilmente sia il mio intervento che quello di Duccio non sono stati ben compresi.
Il rapporto che si sta criticando è il rapporto qualità/prezzo.
Mi spiego meglio. Possiamo anche proporre tariffe di 1.000 Euro a notte ma il prodotto/servizio che diamo in cambio equivale a quanto speso?
Qui mi allaccio anche al discorso del Sig. Meneghini, laddove si cerchi di diminuire i costi (99,9% sempre e solo sul personale) è ovvio che il servizio erogato subisce forti penalizzazioni. A questo punto se il servizio è in declino come si giustifica l’aumento del prezzo?
Buon lavoro e buoni equilibri a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da forestalp — 30 Marzo 2011, alle ore 11:56
salve noi in questo periodo di crisi abbiamo continuato ad investire cercando di contenere i costi di gestione, siamo una cooperativa che dal 2010 ha fatto anche il grande passo di diventare tour operator specializzato nel turismo natura e sportivo facendo incoming nelle Marche.
Il turismo a contatto con la natura tiene sul mercato ma anche qui si deve distinguere tra turismo in aree naturali vicino la costa e aree appenniniche.
In Italia c’è anche un grande divario di prezzi tra costa e montagna appenninica dove troviamo una situazione tariffaria in linea con i paesi europei ma in una situazione di vendita territoriale affidata ai soli gestori di servizi
un saluto a tutti
http://www.forestalp.it