TripAdvisor si propone come nuovo canale di prenotazioni dirette
19 Novembre 2009Contro ogni previsione, TripAdvisor porge la mano agli albergatori permettendo finalmente di inserire nella propria pagina tutti i contatti diretti all’hotel, compreso il link al sito ufficiale.
TripAdvisor ha infatti appena annunciato che dal 4 gennaio 2010 ogni hotel potrà richiedere la “Business Listing”, inserendo nella pagina dell’hotel in tutti i 9 nove siti di TripAdvisor nel mondo:
- Numero di telefono
- Link al sito ufficiale
Immagine 1: Esempio pagina ufficiale con Business Listing
Il servizio non è gratuito, con costi che variano a seconda del numero delle camere della struttura, da un minimo di 600 $ per alberghi fino 10 camere ad un massimo di 15.000 $ per hotel con 500 -1000 camere (dal 4 al 31 di gennaio è disponibile un’offerta early booking con sconto del 50%).
Immagine 2: Tabella dei costi annuali per attivare il servizio
TripAdvisor finalmente canale di prenotazioni dirette
Tra i vantaggi di sottoscrivere la Business Listing, TripAdvisor riporta “Reach customers when they’re ready to book” (Raggiungi gli utenti nel momento in cui sono pronti a prenotare).
Sicuramente, un link diretto alla vostra struttura veicolerà traffico altamente qualificato: chi ha letto le vostre recensioni e si sarà fatto una buona opinione dell’hotel, avrà subito la possibilità di accedere al sito ufficiale e, sia che voglia sempicemente visitare la vostra gallery, sia che desideri informazioni sui costi e le disponibilità, avrete molte più chances che prenoti direttamente da voi.
Per rimanere aggiornati sulle Business Listings visitate la pagina dedicata su TripAdvisor
Commento da turismonoproblem — 19 Novembre 2009, alle ore 15:38
Finalmente hanno capito che la gente, dopo aver visitato TripAdvisor, Expedia, Booking, ecc… reperiva i nominativi degli hotel e poi prenotava direttamente.
Così hanno cercato semplicemente di ricorrere ai ripari…
Tra quanto, anche expedia, booking & co. faranno lo stesso?
Commento da VARNER — 19 Novembre 2009, alle ore 16:36
Beh…mica scemi …prima si fanno un nome e accumulano una marea di giudizi e ora incominciano a sfruttare il risultato ottenuto. Comunque resto dell’idea che sono una barca di soldi e che se per disintermediare devo continuare a pagare un fisso non ne vale la pena . Inoltre credo che comunque da trip l’effetto rimbalzo al proprio sito fosse gia’ molto diffuso e continera’ ad esserlo
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 19 Novembre 2009, alle ore 16:49
io la penso in maniera più sottile,
stanno dando la possibilità di far VEDERE i contatti DIRETTI,
perchè con i prossimi CONTRATTI richiederanno CLAUSOLE che li metteranno sempre e comunque di essere maggiormente convenienti rispetto al sito dell’hotel, stanno pensando:
“caro cliente guarda pure il sito diretto dell’hotel tanto solo io OTA posso darti di più”
spero di sbagliarmi..
S.
Commento da aldo — 19 Novembre 2009, alle ore 18:11
sarebbe carino se Tripdvisor mettesse a disposizione i dati statistici che ha a disposizione, giusto per capire di che numeri stiamo parliamo
Commento da VARNER — 19 Novembre 2009, alle ore 19:46
non so Stefano , io lavoro in parity rate sito e Ota e quindi non succederebbe
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 20 Novembre 2009, alle ore 08:20
@varner,
hai detto bene tu lavori in parity, ma le OTA?
se iniziano a chiedere dei netti a ricarico variabile(c’è chi gia lo fa)?
tu vendi a 100 e dai a loro 100 meno il 25percento di cento, quindi 75,
solo che poi loro si accontentano del 20,
ed ecco che tu esci a 100 e loro a 95,
S
Commento da Monica — 20 Novembre 2009, alle ore 10:54
Anche io non sono proprio positiva su questa notizia. Da un lato mi fa pensare che finalmente il sito proprietario avrebbe una chances in più in termini di visibilità ma in questo modo ci “obbligano” a lavorare in parity assoluta e soprattutto ci “tassano” le prenotazioni dal sito proprietario! Aspettiamo le contromosse delle OTA!
Commento da Alessandro Sportelli — 20 Novembre 2009, alle ore 12:19
La naturale evoluzione del modello di business di tripadvisor. Mi chiedo solo se stessero aspettando il momento giusto oppure lo hanno pensato solo ora. Comunque daranno filo da torcere a molti proprio perchè tripadvisor è innanzitutto “costruito sulle persone” e questo credo rappresenti il vero vantaggio competitivo. Ciao
Commento da Riccardo Cocco — 20 Novembre 2009, alle ore 12:52
@stefano,
il problema esiste ma occorre chiarificarlo in fase di contratto.
Se tra le opzioni andiamo ad inserire una clausola blindata che non permetta alla OTA di fare ricarichi inferiori a quelli prestabiliti, il gioco è fatto.
Esempio:
si ipotizzi che la commissione di Expedia sia del 25%
si ipotizzi che la tariffa di vendita sia di 150 Euro
Euro 150 X 0.75 = 112.5 Euro a Expedia che rivenderà a 150 Euro
Fare attenzione a non dare stagionalità ad Expedia così come a nessuna OTA in modo da poter gestire al meglio la vostra tariffa Rack che in questo modo potrà fluttuare verso l’alto e/o verso il basso in funzione del vostro demand forecast.
Buon lavoro e buon revenue management a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da VARNER — 20 Novembre 2009, alle ore 13:47
Qui hai ragione Stefano , c’é già chi lo sta facendo…
Commento da ottaviofebb — 20 Novembre 2009, alle ore 18:26
io credo che sia ancora più sottile la storia …stare su trpadvisor ci costerà molto infatti io lo avevo pensato ..tutti si lamentavano dei giuduzi dei clienti ed io avevo detto ma quale sito ti dà una visibilità cosi grande gratis?..ecco il risultato
Commento da riccardofracassi — 20 Novembre 2009, alle ore 18:19
Una cosa è certa, qualche centinaio di miglioni di euro li portano a casa!! Il tutto semplicemente facilitando quello che gli utenti finali già facevano!
Commento da Riccardo Cocco — 20 Novembre 2009, alle ore 19:31
Signori, scusate.
Qui vedo delle problematiche che si stanno sentendo molto.
La paura, ovvero la quasi certezza, che le OTA vogliano divorare l’albergo.
Per prima cosa:
Abbiamo visto il contratto che ha fatto decidere Choice Hotels a non firmare con Expedia?
Abbiamo poi visto il contratto che Choice Hotels ha siglato con Expedia?
Credo che la risposta in ambo i casi sia: NO!
Continuiamo a dire: faranno così, diranno così, ci metteranno in ginocchio, ecc. ecc.
Partiamo da questo assunto:
Parity rate e LRA sono per le OTA un valore aggiunto di non poco conto, e su questo non ci piove.
DIciamo che per esempio le commissioni richieste da Expedia ad una struttura non di catena (ovvero non con contratto quadro) siano del 25%.
Ebbene, secondo voi, Expedia, nel caso venga da voi a chiedere di firmare il nuovo contratto, vi chiederà solo senza nulla in cambio?
Lancio quindi una provocazione:
Che fareste se Expedia vi dice:
a) voglio la LRA;
b) voglio la rate parity:
c) ti chiedo il 15% di commissione.
Firmereste in questo caso?
Buon lavoro e buon revenue management a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da palingenius — 21 Novembre 2009, alle ore 09:25
Anche qui nessuno ci obbliga a firmare o a pagare qualcosa visto che le cifre non sono proprio irrisorie.
Comunque anche con il link diretto non e’ detto che il cliente prenoti dal sito e magari non preserisca farlo tramite un IDS e quindi c’e’ il rischio di perderci 2 volte. Questo e’ un espediente delle OTA per farsi pagare il traffico che veicolano sul sito. Inoltre creano dei falsi bisogni e noi tutti a credere e a pagare se no non si vendono camere. A me personalmente TA non significa nulla e non gli paghero’ mai neanche 1 Euro per quello che fa, cioe’ niente. Se cominciamo a correre dietro anche a TA dopo diventeremo dipendenti anche da loro e l’accerchiamento sara’ completo. Si puo’ vivere e lavorare anche senza TA benissimo. Esistono segmenti di mercato importanti che TA non intercetta e prima o poi la gente si stufera’ di dover leggere e cercare tra miriadi di recensioni che dicono tutto ed il contrario di tutto. Per evitare quello che dice Stefano e cioe’ che i ricarichi siano variabili basterebbe che anche noi pretendessimo la parity rate alle OTA. Mi sembra equo e anche semplice…dobbiamo cominciare a tutelarci un po’ altrimenti il ns. sito non servira’ a niente!
Commento da Duccio Innocenti — 21 Novembre 2009, alle ore 14:43
Hanno saputo attendere ed ora… raccolgono i soldi della lotteria !!!
…e il bello è che vincono tutti gli anni
Complimenti davvero… perchè non credo che ci sia un Hotel che possa rifiutare una proposta come questa.
sicuramente perderanno appeal per i portali che investono in keyword advertisnig su TA ma evidentemente hanno valutato che sarà ben ricompensata da questa iniziativa atta a dirottare il traffico sul sito diretto dell’hotel saltando a piè pari le ota
Questo la dice lunga sull’aumento del potenziale del canale diretto, cioè il sito ufficiale dell’hotel, a discapito dei portali. E loro lo sanno molto bene, piu di tanti albergatori
come dice giustamente Riccardo, è qualcosa che già gli utenti stanno facendo andandosi a cercare poi l’hotel sui motori di ricerca ma questo agevola di molto l’operazione e garantisce anche a chi non è ben posizionato su google di essere trovato subito.
Commento da Riccardo Cocco — 21 Novembre 2009, alle ore 20:38
Duccio, personalmente non cadrò mai nella rete di TA e non pagherò mai il “pizzo” (si hai letto bene) a questi. Avete ben letto gli scaglioni di costi che propongono in funzione del numero di camere?
A mio avviso si tratta di un vero e proprio approccio al limite del “mafioso”. Io, TA, ti faccio recensire (siete certi che tutte le recensioni vengano pubblicate?) e “potrei” guidare il tipo di recensioni pubbicate in funzione del tuo pagare o meno il “pizzo” che ti chiedo, praticamente se mi paghi ti proteggo. Non sto dicendo che avvenga in questo modo, ma questo è facilmente attuabile.
Dall’altra parte, TA, OTA dove ci portano?
Bene, abbiamo visto che le OTA investono molto in web-M, abbiamo anche visto che la presenza sul canale OTA aumenta le redemption sul canale diretto.
Abbiamo visto che TA ci chiede un minimo di 600$ per un semplice link sul nostro sito e per la nostra mail.
Per chi non ne fosse informato: http://businesses.expediainc.com/phoenix.zhtml?c=190013&p=leisure_travel_market
TripAdvisor è Expedia……
Anyhow….
Dove possiamo vincere?
Cosa cerca oggi il navigatore del web2.0?
Cerca sensazioni, cerca interattività, cerca di anticipare le sue emozioni.
Ecco dove li possiamo anticipare tutti!
Se si riuscisse a creare una nuova generazione di siti, dove non vi sia più una semplice e sterile immagine dalla nostra hall o una bella fotografia della prima colazione. Dove non vi sia più la staticità di un virtual tour?
Sono certo di aver innescato una miriade di ipotesi e di idee per vincere….e VINCEREMO!!!!
Ops, scusate, mi son fatto prendere la mano.
Mi piacerebbe avere riscontri su quanto detto.
Buon lavoro e buon revenue management a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da crt — 21 Novembre 2009, alle ore 21:36
Io intendo usare questi servizi e non intendo essere usato . Per ora Trip Advisor mi ha fatto una grande pubblicita’ e continuera’ a farla se le recensioni sono ottime .Quindi che fretta c’e’ di correre ad avere il link per poi vedersi ‘tassate ‘ anche le prenotazioni una volta dirette ma da ora veicolate da Trip Advisor ? . Basta non iscriversi e continuare a lavorare per avere ottime recensioni , problema risolto e paure sparite . Attenzione pero’ , finalmente si daranno la zappa sui piedi , sappiamo tutti che le stesse recensioni non vengono ‘proprio ‘ controllate per piu’ o meno giustificati motivi e penso che da Gennaio quindi qualcosa dovra’ per forza cambiere perche’ qualcuno potrebbe far notare , fermo restando la situazione attuale , un palese conflitto d’interessi ! Perche’ !? …. perche’ le recensioni positive diventano un bel bagaglio e opportunita’ di guadagno anche per Trip Advisor che avra’ assoluto interesse a demolire in completo anonimato la concorrenza interna e cioe’ chi non partecipera’ al loro programma di intermediazione e magari dare una spintarella ogni tanto agli amici . Un colpo al cerchio e uno alla botte….
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 22 Novembre 2009, alle ore 10:03
come nello schema proposto in foto, i contatti diretti ci saranno tutti,
ma cosa ci sarà intorno?
penso che ci saranno comunque mega pubblicità su best rate available, sconti, add ons ecc.. prenotando di qui o di lì, quindi non faranno altro che fregarci i soldi, perchè se l’utente è smart e l’albergatore è competente un minimo, l’utente smart il sito dell’hotel se lo cerca e l’albergatore minimo competente sa che riesce a indicizzare il proprio nome (chi non ci riesce a mio avviso ha seri problemi di gestione) per farglielo trovare, tutto il resto, continueranno a cliccare dove tripadvisore vuole che si clicchi.
S.
Commento da sfarinel — 22 Novembre 2009, alle ore 16:14
Personalmente adotterei un approccio molto pragmatico.
Soprattutto se ho un hotel che si posiziona bene su TA proverei certamente ad inserire (pagando) i miei contatti ed il link al sito ufficiale misurando esattamente l’impatto sul mio business.
Il costo almeno per il primo anno non è certo elevato (soprattutto per hotel di piccole dimensioni considerando la promozione ed il cambio piuttosto favorevole).
E’ indispensabile poter monitare esattamente quante saranno le visite, le prenotazioni ed il fatturato diretto generato da link da TA e poterlo confrontare con l’eventuale riduzione del traffico e di prenotazioni da motori di ricerca (per keyword=nome).
Visto che non tutti gli utenti sono così smaliziati da andare a cercare direttamente il sito sui motori di ricerca (anche se la percentuale è in costante aumento) in questo modo potremo convogliare sul sito traffico diretto altrimenti dirottato verso intermediari.
Altro aspetto non trascurabile è la semplicità per l’utente, anche gli utenti più avanzati sono tendenzialmente pigri e rendre loro possibile raggiungere il sito ufficiale con un click può essere di grande vantaggio.
Ribadisco però che è idispensabile traciare tutto il traffico e la provenienza delle prenotazioni con la web analytics integrata al booking engine per poter valutare esattamente il ROI dell’investimento su TA (al pari di tutti gli altri).
@RiccardoCocco
Non ti facevo così avverso a Trip Advisor pur con tutti i suoi limiti.
Per il resto concordo con te.
Il web 2.0 da all’albergatore indipendente delle grandi opportunità, e chi le sa cogliere (con un gran servizio al cliente, una ottima brand reputation ed un sito web eccellente) può davvero arrivare a disintrmediare la quasi totalità delle prenotazioni (conosco diversi albergatori che ci riescono già da tempo).
Buon lavoro e Buona Web Analytics a Tutti 🙂
Sergio
Commento da Anto4444 — 22 Novembre 2009, alle ore 18:15
Non ho altro da aggiungere ai ragionamenti di Stefano. Ultimamente leggo e basta perchè c’è già chi dice quello che penso.
Complimenti a Stefano e Aldo, siete sulla mia lunghezza d’onda per uanto riguarda questi ultimi temi.
PS: Ma stefano, cosa ti ha fatto cambiare opinione sulle OTA?? una volta eri molto più OTA oriented rispetto a oggi! o sbaglio? 🙂
saluti.
Commento da Riccardo Cocco — 22 Novembre 2009, alle ore 19:14
@Sergio:
vedo che ti ho contagiato…. 🙂
Non sono “avverso” a TA, diciamo che non ne sono un estimatore, almeno fintanto che non avrò garanzie certe della sua, diciamo, imparzialità.
FIntanto che le recensioni all’interno non saranno strutturate. Non ha senso a mio avviso che un hotel di 5 stelle, per esempio, sia misurato con uno di 2, sono prodotti diversi e destinati a clientela diversa.
E poi molti, purtroppo, si basano solo ed esclusivamente sul “verbo” chiamato Trip Advisor, ebbene, si è mai calcolato quanti soggetti dormono in una struttura durante l’anno e quanti di questi lasciano recensioni?
Ti faccio un esempio: nel mio gruppo alberghiero, prima che il cliente parta chiediamo una e-mail dove poter spedire una sorta di survey in modo che il cliente possa darci un feedback sul suo soggiorno.
Ogni anno, in media, da noi soggiornano circa 100.000 persone, togliamo il 15% di leisure groups ai quali non sottoponiamo la survey, togliamo un 30% di chi ci sfugge, non vuole e bla bla bla..restiamo con circa 60.000 persone potenziali. Se ricevessimo un 5% di commenti (a prescindere che siano positivi o negativi) saremmo felicissimi!!!
In più sappiamo benissimo che se sei stato bene hai una necessità minore di comunicarlo rispetto ad uno che è stato bene, quindi il gioco è fatto Trip Advisor a mio avviso distorce la realtà e non è una base buona per giudicare una struttura.
Sarebbe meglio un sistema del tipo guida Michelin, degli esperti (mistery shoppers and mistery guests) girano il mondo e soggiornano nel tuo albergo senza che tu lo sappia e poi redigono una classifica in base al tipo di struttura.
Per la disintermediazione, mi terrei più conservativo Sergio, stai certamente parlando di strutture che hanno un inventario ridotto e magari non di nicchia, altrimenti sarebbero guai….
Buon lavoro e buon revenue management a tutti!
Riccardo Cocco
Stiamo parlando di soldi, di tanti tanitssimi soldi, e non credo che se qualcuno dietro TA annusi il loro profumo, non si faccia attrarre…
Commento da aldo — 22 Novembre 2009, alle ore 19:48
Sono d’accordo con Sergio, oltretutto credo proprio che se Google non ha smesso di fare il suo lavoro seriamente un link da Tripadvisor dovrebbe apprezzarlo tantissimo. Stefano può avere ragione, il link potrebbe essere nascosto da pubblicità etc etc ma si può monitorare per un anno e poi decidere cosa fare. In fondo credo convenga anche a loro veicolare sufficiente traffico.
Commento da Riccardo Cocco — 23 Novembre 2009, alle ore 14:13
Signori,
ma di che cosa stiamo parlando?
http://www.tripadvisor.it/pages/about_us.html
“A proposito di TripAdvisor® Media Network
TripAdvisor® Media Network, operato da TripAdvisor, LLC, attrae circa 36 milioni di visitatori ogni mese* (attraverso i quindici popolari marchi di viaggio TripAdvisor®, airfarewatchdog, bookingbuddy, cruisecritic, familyvacationcritic, flipkey, frequentflier, holidaywatchdog, independenttraveler, onetime, seatguru, smartertravel, travel-library, travelpod e virtualtourist. I siti collegati al marchio TripAdvisor™ costituiscono la più grande comunità di viaggiatori al mondo, con più di 25 milioni di visitatori al mese*, più di 11 milioni di iscritti e oltre 30 milioni di recensioni e opinioni. Pubblicando i consigli di veri viaggiatori, i siti di TripAdvisor coprono più di 500,000 tra hotel e attrazioni turistiche e sono presenti negli Stati Uniti (http://www.tripadvisor.com), Regno Unito (http://www.tripadvisor.co.uk), Irlanda (http://www.tripadvisor.ie), Francia (http://www.tripadvisor.fr), Germania (http://www.tripadvisor.de), Italia (http://www.tripadvisor.it), Spagna (http://www.tripadvisor.es), India (http://www.tripadvisor.in) e Giappone (http://www.tripadvisor.jp), Portogallo e Brasile (http://www.tripadvisor.com.br), Svezia (http://www.tripadvisor.se) e Paesi Bassi (http://nl.tripadvisor.com). Il TripAdvisor® Media Network offre agli operatori turistici una pubblicità graficamente efficace ed una piattaforma di marketing basata sulla formula del costo per clic. Collettivamente, i siti che costituiscono TripAdvisor® Media Network ha vinto centinaia di premi e menzioni dalla stampa e dall’industria mondiale. TripAdvisor ed i siti che costituiscono il TripAdvisor® Media Network sono società di Expedia, Inc. (NASDAQ: EXPE).
* Fonte: comScore Media Metrix, Luglio 2009″
Trip advisor è destinato a diventare un altro canale, così come già avvenuto per altre OTA sempre di proprietà di Expedia.
Per chi è avverso a Expedia e favorevole a Trip Advisor, non capisco la vostra posizione.
Buon lavoro e buon revenue management a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da aldo — 23 Novembre 2009, alle ore 15:22
Alcuni post fa Riccardo auspicavi, giustamente, “una nuova generazione di siti web proprietari, dove non vi sia più una semplice e sterile immagine dalla nostra hall o una bella fotografia della prima colazione, dove non vi sia più la staticità di un virtual tour”. Sono assolutamente d’accordo con te ma converrai che per evitare che questi siti facciano la fine dei migliaia di siti web in flash realizzati a suo tempo a peso d’oro e praticamente introvabili perché penalizzati dai motori di ricerca, è fondamentale trovare il modo per pubblicizzarli a dovere. Puoi fare il sito web più interattivo e moderno del mondo ma se non lo vede nessuno non serve a nulla. Considerato che Ad Word ha costi proibitivi causa il bombardamento delle OTA e che le prime pagine dei motori, per lo stesso motivo, sono anch’essi difficilmente raggiungibili, io un link da Tripadvisor la vedo come una buona opportunità, potrebbe (condizionale) portare buon traffico. E’ vero che la proprietà di Expedia è la stessa e che non hanno di sicuro volontà suicide ma l’approccio pragmatico suggerito da Sergio mi sembra il più sensato.
Commento da VARNER — 23 Novembre 2009, alle ore 15:51
In tutta questa discussione mi pare che abbiamo tralasciato un punto . IL POSIZIONAMENTO . L’aderire o no al programma credo proprio che penalizzerà la struttura nel posizionamento . Trip avra’ interesse a far vedere che la cosa funziona e quindi posizionera’ meglio gli hotel che vi aderiscono cosa che a me davvero non sta per niente bene
Commento da Riccardo Cocco — 23 Novembre 2009, alle ore 16:47
@Aldo:
Relativamente ai “nuovi” siti che auspico, non intendevo parlare di linguaggi di programmazione, di indicizzazioni, flash e chi più ne ha più ne metta.
Intendo dire che occorre dare sensazioni al navigatore, occorre fargli visitare posti “vivi”.
Fargli sentire il profumo della nostra opsitalità.
Fatti un giro su internet (lo so che lo fai in continuazione, ma è carino iniziare la frase così….) cosa trovi su TUTTI i siti degli alberghi?
La camera: vuota! Il ristorante: vuoto! La SPA: vuota!
I siti mancano di vivibilità reale. Cosa è un sito internet? E’ fondamentalmente la nostra brochure virtuale, che permette, grazie alla tecnologia, un buon connubio tra la brochure cartacea ed la pubblicità visuale nel suo senso biblico.
Ebbene, chi di voi è un po’ più vecchietto si ricorderà del vecchio e caro “Carosello”. La mia idea vuole arrivare qui. Praticamente, vi ricordate la brillantina linetti? Il tenente Sheridan? Erano delle vere e proprie storie raccontate in 2/3 minuti e solo alla fine si arrivava al prodotto. Ecco cosa intendo per nuovi siti web.
Il futuro, partendo dal passato.
Buon lavoro e buon revenue management a tutti!
Riccardo
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 23 Novembre 2009, alle ore 17:08
e invece no! io ho la modella nella suite:
http://www.hoteloperaroma.com/hotel,opera,roma,suite,model.shtm
vi ho stupito eh!
comunque l’idea di una pubblicità più divertente la appoggio, sti siti sembrano tutti uguali,
S.
Commento da Riccardo Cocco — 24 Novembre 2009, alle ore 12:36
Stefano, un primo passo è fatto.
Noterai però una discrepanza di base.
Se fai caso in tutte le immagini dove vi sia un video (sia TV che PC) questo è acceso, ma non c’è vita.
Ognuno di noi che ha partecipato agli shooting della struttura avrà notato che il set viene scrupolosamente preparato per dare un’immagine asettica, perfetta, inecepibile, quindi in alcuni casi lontano dalla realtà (badate bene, non sto dicendo che sia lontano dalla realtà solo in modo positivo, potrebbe anche esserlo in modo negativo).
Quando si compra un’auto, cosa si chiede al concessionario?
Di provarla!
Dobbiamo trovare il modo, attraverso le tecnologie nuove, di far provare al visitatore del nostro sito che cosa vuol dire soggiornare nel nostro albergo in modo da tentarlo, invogliarlo, in un certo senso anche adescarlo in modo che non vada dal concorrente. Attenzione però! Facciamo sempre attenzione a non deluderlo. Altrimenti l’impatto negativo sarà catastrofico! E non ci sarà nessun Trip Advisor con i suoi link diretti che ci possa salvare…..
Buon lavoro e buon revenue management a tutti!
Riccardo cocco
Commento da riccardofracassi — 24 Novembre 2009, alle ore 17:49
L’idea è simpatica e da approfondire! peccato che dopo che hai messo le modelle, riempito la spa di gente, fatto sentire i profumi che vengono diffusi nell’aria, arriva un cliente che con il suo telefonino scrauso ti fa una foto sgranata della sua camera tutta in disordine e la posta sui social network!
Commento da aldo — 24 Novembre 2009, alle ore 18:23
forse è meglio essere nei social netwok
Commento da Duccio Innocenti — 24 Novembre 2009, alle ore 20:04
sicuramente è interessante e prpedeutico dare “vita” ai siti come dice Riccardo; il problema è che spesso l’albergatore non vuole investire in un servizio fotografico così costoso.
Per tornare all’oopurtunità di mettere il link a pagamento su TA credo che al di la di ogni considerazione commerciale dobbiamo valutare il rapporto costo/beneficio oggi esattamente tracciabile proprio in termini di conversioni online (riservato a chi ha un booking engine serio);
l’unica cosa che posso dire è che una mia amica che ha un Relais di 7 suite con un ottimo posizionamento su TA è stata spostata dalla sezione “hotel” a “B&B” perchè non hanno il portiere di notte ed il risultato in termini di prenotazioni dirette è stato immediato: -30%
questo solo per dire che piu agevolamo la ricerca al visitatore web e più il canale diretto ne beneficia.
Commento da crt — 24 Novembre 2009, alle ore 21:29
@Duccio
Per serieta’ non si confonde un hotel con un b&b , vi e’ un regolamento ben preciso che indica le caratteristiche di un b&b , dal fatto che e’ esercitato come attivita’ saltuaria e non soggetta a tassazione al numero di posti letto che generalmente non superano i 6 ( il regolamento cmque e’ regionale ) , all’obbligo di fornire colazione ma con alimenti preconfezionati in quanto il b&b non ha permesso di produrre e somministrare alimenti ‘cucinati in casa’.
Penso che la Tua amica dovrebbe indicare il problema e , mettendo appunto la questione sul piano della serieta’ e correttezza di comunicazione sara’ senz’altro ascoltata , certo ci vuole pazienza , tenacia ed i tempi sono lunghi . Io sono riuscito con buone motivazioni a far togliere una recensione .TA non e’ poi quel mostro che si dice ….. fa paura a chi ha motivo di temere giudizi ma rende bene a chi lo sa usare , se poi si vuole , come dire , ufficilizzare il sapporto con una bella inserzione a pagamento ben venga , l’importante e’ che venga mantenuta equita’ di trattamento fra inserzionisti a pagamento e non , problema che avrei gia’ sollevato poco sopra ma che nessuno ha colto . Ciao a tutti .
Commento da Vincenzo 72 — 29 Novembre 2009, alle ore 10:27
Buongiorno a tutti
personalmente questa è un ottima notizia (aspettando di sapere i costi), questo link farà confluire sul sito dell’hotel un maggior numero di utenti, e come sappiamo ci sono svariati modi per prendere il cliente alle agenzie online.
Tripadvisor o meglio chi ne sta a capo sta chiudendo il cerchio, è più una guerra fra multinazionali che un problema dell’hotel, questo non è un danno (ricordiamoci cosa accadeva prima).
Inoltre non è certamente Expedia a creare il problema con i margini ma sono altri operatori che fanno perdere il controllo della tariffa.
In riferimento alla presentazione dell’ hotel è verissimo, ci vorrebbe un nuovo modo di dare vita ai vari prodotti dell’hotel specialmente alle camere.
grazie
saluti
Commento da Riccardo Cocco — 1 Dicembre 2009, alle ore 19:43
@Tutti:
mi sembra che l’idea di base di trovare un nuovo sistema di comunicazione delle (purtroppo) sterili foto vuote sia ben accetto.
Che ne pensate se si aprisse una tematica dove poter discutere le varie idee che possano essere verificate mettendo sul tavolo ipotesi da tecnologi e non in modo da sbaragliare il mondo?
Attendo vostri feedback.
Buon lavoro e buon revenue management a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da crt — 3 Dicembre 2009, alle ore 18:42
Beh io penso , cogliendo quest’ultima interessante proposta che , oltre a dare fotografia ad alta risoluzione , 360 ° , filmatini in vari formati sparsi qua’ e la’ , che poi debbano essere veritieri e’ sott’inteso , non so cos’altro si possa dare se non rischiare di ritornare sempre su questi temi . Foto in 3D ? Invio di Profumi di cucina ? . Ricordo quei depliants con fotografate piscine con eta’ media delle bagnanti intorno ai 20 anni , la realta’ si sa poi com’e’ ..qualche over 50 con robusti mariti .
Ma poi cosa cambia ? Credo che in generale l’utenza smaliziata e intelligente non abbia bisogno di molti input che vadano al di la’ del buon senso , poi trovi moltissime lamentele riguardo viaggi in promozione ( esempio ) tipo in nord Africa dove si lamentano per albergo sporco cibo scadente servizio non di qualita’ , zone poco sicure….. A volte verrebbe da dire ‘ma te lo sei cercato …. pero’ il filmatino o la foto erano belli !!
Twitter Facebook e altri social network di cui ora c’e’ un boom presto a smontarsi non ripete altro che un modo di comunicare che gia’ esiste in una forma un pochino piu’ personale , ma mi sembra di capire che e’ gia’ superato , da cosa ancora non so ma e’ tanto vuoto e scontato..Una piccola idea pero’ l’avrei ma non mi va di svenderla , si tratta di un compromesso ..
Commento da AllaDolceVita — 3 Dicembre 2009, alle ore 19:09
Salve a tutti/e
La scelta di Expedia-Tripadvisor è la contromossa escogitata a seguito delle accuse fondate di concorrenza sleale e turbativa di mercato a seguito della loro politica illegale di pubblicazione dei riferimenti delle strutture turistiche e soprattutto delle informazioni non verificate e certificate che diffamano e creano danni.
L’ipotesi fatta, del navigante che legge i commenti su tripadvisor e poi cerca il sito ufficiale della struttura, è aderente quando la struttura risulterà meritevole di prenotazione ( totale delle recensioni fra vere, false , pilotate ed autoreferenziali = immagine positiva )….ma per le strutture che sono diffamate e che servono solo a veicolare traffico verso il portale, è solamente un altro sistema di vendere altre strutture e spiazzare le strategie asimmetriche di prezzo, che la stragrande maggioranza dei gestori e proprietari applica.
Quella che definite “parity rate policy” è una zappa grossa e pesante che ricadrà sulle amministrazioni delle proprietà che decideranno di mettere in chiaro i contatti…oltre il danno anche la beffa di vedersi “sottratta” la proprietà e la gestione dell’albergo.
Sono in questa occasione e ribadisco SOLAMENTE in questa ( a tiribò …godi! ) sono d’accordo con TIRIBOCCHI: se vendete a 100 la camera e avete il collegamento diretto alla pagina di recensioni su Expedia-Tripadvisor dove il navigante DEVE poter contestare la STESSA tariffa, allora quando Tripadvisor Expedia un giorno decidesse a sorpresa di fare una offerta promozionale andando a decrementare la sua % , vi troverete di fronte a questa situazione: vostra camera sul sito Euro 100….e la stessa su Tripadvisor Expedia a 90!
Praticamente vi state per ingollare l’ALIEN della situazione che si moltiplicherà nelle vostre viscere e poi esploderà … ok sono stato abbastanza colorito ma il senso è proprio quello!
Il bello è che ancora c’è qualcuno che scrive che “nessuno vi obbliga a firmare” ….il solo fatto che listano tutti abusivamente ed illegalmente, è la prova che siamo nel sistema senza aver espresso la volontà e senza averne potuto valutare rischi ed opportunità.
Secondo punto: chi non firma, comunque rimane su Tripadvisor-Expedia e serve solo a veicolare traffico e si vedrà la propria immagine maggiormente infangata perché così conviene ad Expedia-Tripadvisor.
Terzo: oltre a dover pagare per inserire i dati in chiaro , pagherete anche le commissioni sulle prenotazioni andando a spiazzare completamente la vostra possibilità di applicare tariffe asimmetriche per valorizzare il fatto incontrovertibile che prenotare direttamente costa meno….ed invece accettando tutto ciò state per ingogliare l’ALIEN!
Signore e Signori consentitemi la perentorietà….SVEGLAITEVI!!!!!!!
Ogni atto che avalli e confermi la valenza di Expedia-Tripadvisor non farà che rafforzare la loro posizione ed indebolire definitivamente la vostra a discapito non solo della gestione, ma del buon nome e della proprietà delle vostre strutture.
Vi state per associare con un socio occulto che percepirà solamente utili senza condividere i costi ed i rischi!
Per CRT: Expedia-Tripadvisor per come funziona ed è concepito, è uno strumento per i furbetti che vogliono nascondere la verità…altrimenti perché l’anonimato? E tu…hai timore di Tripadvisor?
Cordialità
Alla Dolce Vita
Commento da crt — 3 Dicembre 2009, alle ore 19:26
Avevo gia’ sollevato il problema anche se Non sono cosi’ pessimista ma comunque daccordo perche’ ritengo che se potenzialmente si puo’ fare significa che e’ gia’ praticamente fatto. Quindi capitera’ …. ma mi chiedo i nostri ministri del turismo a che cosa pensano ? Non si potrebbero dei porre termini legislativi ben precisi riguardo provvigioni o comportamenti delle agenzie online . Fin dove e’ provvigione di agenzia e da dove diventa qualcosa d’altro ? O finiremo come i verdurai dove chi guadagna sono i grossisti a scapito dei produttori e consumatori ? Mentre da anni servizi televisivi si chiedono in modo ipocrita quanto imbecille ..Come mai succede ?
Commento da AllaDolceVita — 5 Dicembre 2009, alle ore 22:34
Buonasera a tutte e tutti.
Per il Sig. Crt: quando ho iniziato a scrivere di Tripadvisor su Booking blog, mi sono sempre trovato di fronte un muro di persone e personaggi pronti alla sua difesa, sbandierando tesi tanto banali, quanto fragili ed inconsistenti alla luce dei veri meccanismi di questo teatrino di Expedia-Tripadvisor…che, personalmente, mi sono divertito molto a smontare come un lego!
Anche lei con la frase :” TA non e’ poi quel mostro che si dice ….. fa paura a chi ha motivo di temere giudizi ma rende bene a chi lo sa usare”
Ha un modo alquanto singolare di “sollevare problemi”, visto che stiamo trattando di un editore scorretto, che limita la libera concorrenza e danneggia le attività turistiche.
Minimizzare il fatto che “vendono” notizie non verificate e certificate, spacciandole per verità, significa NON avere ampia mentalità e flessibilità, ma delle due una:
a) una ingenua , quanto pericolosa, convinzione che “ tanto finchè non mi tocca, me ne frego!”
oppure
b) me ne frego ed anzi lo sfrutto a mio favore, pilotando ciò che viene pubblicato ( e di metodi per farlo abbiamo visto , essercene parecchi e di facile realizzabilità alla faccia del “sofisticatissimo” algoritmo di rilevazione delle recensioni false , messo appunto dai grandi strateghi lobotomizzati di Expedia-Tripadvisor.)
Quindi , per amore di coerenza, se si sposa la tesi che Tripadvisor-Expedia è un concorrente sleale di mercato, che danneggia proprio la libera concorrenza, non lo si può accettare e non lo si può giustificare in alcun modo.
Sia chiaro ed evidente a tutti e tutte: chi sta utilizzando Tripadvisor-Expedia, “producendo in casa” magnifiche recensioni “senza la filigrana”, sta concorrendo slealmente nel mercato e sta danneggiando chi invece lavora onestamente.
Questo avviane alla luce di un fatto incontrovertibile: l’obbligatorietà violenta , imposta da Expedia-Tripadvisor, di essere presenti nei loro archivi e fare da bersaglio a lapidazioni di chi agisce nell’ombra , protetto dal pieno anonimato, al puro scopo di ricattare i gestori ed i proprietari delle strutture turistiche ad accettare, per forza, la presenza ed i contratti di intermediazione.
Ma lei se lo è chiesto perché pongano tanta cura nell’accettare le recensione ed alcuna cura nel tutelare le strutture attuando dei veri e concreti controlli su ciò che pubblicano e soprattutto nel denunciare in maniera PALESE , EVIDENTE ED IRREVERSIBILE coloro che pubblicano il falso?!
E’ un meccanismo di ricatto e violenza sottile e penetrante , che obbliga ad accettare il sistema.
E sa cosa pensa , sghignazzando, chi è nella sala dei bottoni di Expedia-Triapdvisor: ….e se poi il malcapitato, si pubblica qualche cosa “di positivo”, poco male…l’importante è che usi il sistema e lo avalli in tutto e per tutto, per fare in modo che Expedia-Tripadvisor diventi leader di mercato!
…e non mi venga a sbandierare, il bollino rosso che paventano…è solo un fiammifero nella tempesta delle bugie e devono utilizzarlo quando la realtà è palese ed innegabile…ma il grosso , il vero marciume, è sempre li e pubblicato con la dicitura “recensioni di cui ti puoi fidare”!!! hahaha!
Se questa trappola di Expedia-Tripadvisor fosse una libera scelta, nessuno avrebbe avuto qualcosa da ridire…io per primo: non lo avrei mai accettato!
Ma loro impongono con violenza!
Ancora una volta: invito tutti e tutte a prestare molta attenzione e a giudicare questo fenomeno, spacciato falsamente per web 2.0, come una grossa mistificazione, sia esso Expedia-Tripadvisor o qualsiasi altro portale che tenta di scimmiottare questo sistema.
La coerenza paga e l’onestà è un valore che non si comunica tramite Tripadvisor-Expedia, ma viene dal lavoro vero, e la cura degli ospiti che quando si troveranno bene e soddisfatti, vi faranno guadagnare ben più di Expedia-Tripadvisor!
La strada maestra per far prosperare la propria attività è solo questa e tra l’altro porterebbe a una buona percentuale di disintermediazione…
Cordalità
Alla Dolce Vita