TripAdvisor: le Autorità lo condannano, gli utenti lo amano
10 Febbraio 2012Ci sono voluti ben 4 mesi all’ASA per confermare – e non mi sarei aspettato un esito diverso da questo – che TripAdvisor non può e non deve continuare a sostenere che le sue recensioni sono “honest, real and trusted” (oneste, reali e affidabili), dal momento che non è verificata l’autenticità dell’esperienza dello scrivente.
Già qualche mese fa il sito si era mosso per cambiare il proprio slogan (Get the truth and go) per non incorrere in sanzioni. Oggi TripAdvisor è a tutti gli effetti solo “Il Portale di viaggi più grande del mondo”… ma cosa cambierà questo a livello concreto nel mondo delle recensioni?
La questione ha scatenato molte reazioni, per la prima volta anche sulla stampa italiana, che ha parlato un po’ dovunque sul web.
Le Autorità inglesi confermano che non si può parlare di affidabilità
Era il settembre 2011 quando l’azienda inglese Kwikchex aveva denunciato all’ASA (Advertising Standards Authority), l’Autorità Pubblicitaria della Gran Bretagna, il sito di recensioni turistiche, sostenendo che questo non può insignirsi di un’affidabilità che non può garantire (vedi articolo: TripAdvisor nel mirino delle Autorità del settore Pubblicitario: in dubbio il suo slogan).
Dopo lunghe indagini, le Autorità hanno confermato le accuse, dal momento che TripAdvisor non è in grado di verificare l’autenticità delle recensioni, come conferma la Federalberghi: “L’Asa ha rilevato che le recensioni possono essere pubblicate su TripAdvisor senza nessuna forma di verifica e che false recensioni vengono pubblicate senza essere riconosciute”.
D’altronde si sa, su TripAdvisor si possono incontrare recensioni di alberghi che si autocelebrano o che infangano il nome dei competitor, quelle di clienti arrabbiati per non aver ottenuto sconti o upgrade o recensioni di chi ha scambiato un hotel per un altro con lo stesso nome.
Insomma, ingannare il sistema è semplice, nonostante TripAdvisor continui a difendere il proprio processo di verifica.
Le recensioni diffamatorie sotto inchiesta anche in Germania e in Italia
Non c’è solo l’Inghilterra a muoversi concretamente contro le recensioni diffamatorie o ingannevoli. In Germania l’organizzazione indipendente per i prodotti ei servizi Stiftung Warentest ha appurato che non c’è sistema infallibile: sulla maggior parte dei siti di recensioni e siti di prenotazioni, è possibile riuscire a scrivere recensioni ingannevoli senza che subiscano censura.
Ma a quanto parre anche la Federalberghi si sta muovendo, tanto che ha presentato al Governo “un pacchetto di proposte perché volte ad assicurare che il diritto di esercitare la libertà di manifestazione del pensiero garantito dalla nostra Costituzione non si trasformi nella licenza di offendere e vilipendere senza doverne rispondere.”
TripAdvisor non si mostra impaurito e punta sui suoi sostenitori
TripAdvisor dal canto suo, attacca l’ASA affermando che la decisione non è aderente alla realtà delle cose e che nessun sito sarebbe in grado di garantire il 100% della veridicità delle proprie recensioni: “La sentenza ASA sorvola il senso comune, e non tiene conto dei milioni di persone reali che utilizzano e si fidano di siti di recensioni come il nostro tutti i giorni.
Riteniamo che la sentenza non sia realistica riguardo alle aspettative rivolte ad un sito come il nostro. L’ASA ha accolto le denunce sulla base del fatto che non siamo in grado di fornire il 100% di certezza che ogni singola recensione sul sito sia stata scritta da un viaggiatore reale. Nessun sistema, con sistemi di verifica e non, è in grado di farlo ” (Tnooz).
Riguardo alo slogan da modificare, nessun problema: TripAdvisor era già intervenuta alcuni mesi fa già modificando il proprio payoff in diversi Paesi.
Continua invece a difendere senza remore il proprio algoritmo di controllo, facendo appello ai suoi sempre crescenti sostenitori. In un comunicato ha dichiarato: “Abbiamo fiducia sul fatto che i 50 milioni di utenti che visitano il sito ogni mese si fidino delle recensioni, perché è questo il motivo che li spinge a tornare sempre più numerosi per pianificare il viaggio perfetto.”
Kaufer, fondatore del sito, tende a minimizzare, contando sulla fedeltà di un’ampia schiera di contributor: “Sulle centinaia, a volte anche migliaia, di opinioni spesso quelle non affidabili non sono che una o due e non riescono a emergere rispetto alla maggior parte dei contenuti“- ha affermato – “Chiediamo a chi fa recensioni su un luogo se le recensioni precedenti si erano rivelate accurate: ebbene il 98% risponde affermativamente, segno che la maggior parte delle recensioni è aderente alla realtà“.
Che TripAdvisor si senta forte della sua posizione, dopo l’indipendenza ottenuta recentemente da Expedia, lo rivelano proprio le parole del fondatore, che non si dimostra impaurito nemmeno dalle mire espansionistiche di Google in ambito travel: “Anche se Google assolda un migliaio di ingegneri per costruire una piattaforma concorrente a Tripadvisor – e non ha questo team – comunque non avrebbe il patrimonio di commenti e opinioni che noi abbiamo raccolto in oltre dieci anni“.
Gli albergatori lo criticano, gli utenti l’adorano
Di fatto Kaufer ha ragione: se gli albergatoti sempre più inviperiti non perdono occasione per criticare e accusare TripAdvisor, la gente continua a utilizzare il sito e a contribuirvi attivamente, sostenendo che si tratta di uno strumento di grande utilità.
Basta leggere i 58 commenti all’articolo uscito qualche giorno fa sul The Telegraph: la maggior parte sono dichiarazioni di solidarietà da parte di utenti qualsiasi.
Fonte: Telegraph.co.uk, agopress
Commento da giacomo bufalini — 10 Febbraio 2012, alle ore 11:51
Fino a che le opinione lasciate su TA rispecchieranno la realtà confermando le aspettative di chi fa una scelta di viaggio, il sistema sarà indistruttibile. Oggi contina ad esserlo. Sono certo che continuerà ad evolversi per esserlo sempre di più e in tal senso la partnership più o meno dichiarata con facebook ne è l’esempio lampante. Facebbok è rappresentato da utenti che hanno un’identità, saranno i loro consigli domani ad avere attraverso la piattaforma di TA una rilevanza incontestabile. Ta + facebook = social media + social network = il binomio del prossimo millenio !!!! Io ci sono dentro, cerco di cavalcare l’onda ! E tu ? Perdi tempo a criticare il sistema o provi ad entraci dentro 🙂 ?
Giacomo Bufalini
Pingback da Anonimo — 10 Febbraio 2012, alle ore 12:32
[…] originale: Booking Blog™ – Il blog del Web Marketing Turistico web marketing web agency, web design, web marketing […]
Commento da Mauro Calbi — 10 Febbraio 2012, alle ore 14:19
TripAdvisor è uno strumento utile, per il turista e per l’albergatore. Si chiede di eliminare solo l’anonimato. Perché non lo si connette a social network dove ci sono profili personali, che è possibile riconoscere e controbattere con la medesima celerità.
@Giacomo, mi spieghi meglio come avviene il binomio facebook + TA ?
Commento da crt — 10 Febbraio 2012, alle ore 15:48
..” Abbiamo fiducia sul fatto che i 50 milioni di utenti che visitano il sito ogni mese si fidino delle recensioni”…ma che lingua parlano ? ci sono o ci fanno ? il fatto che 50 milioni di persone visitino il sito e’ una cosa , che poi ci credano e’ un altra e comunque non da nessuna garanzia di verita’ anzi , nel caso sia dimostrata la mancanza di controllo sulla attendibilita’ del recensore , e quindi sulla inattendibilita’ e onesta’ delle recensioni , questo bel numero tanto sbandierato potrebbe solo che indicare che il numero degli ingannati e’ alto quindi si tratta di un problema non da poco tanto da influenzare e ingannare un sistema turistico globale…una dichiarazione ingenua che potrebbe solo ritorcersi contro .Non posso credere che siano cosi’ sprovveduti.
Commento da ilgrandeleo — 10 Febbraio 2012, alle ore 18:10
bellissima questa opinione !!! splendida !
peccato che tripadvisor sia piena di giudizi falsissimi !!!
Questo sito è pieno di persone che lavorano per il consenso di Ota e quant’altro.
Sa cosa le dico Bufalini ? Che io continuerò a perdere tempo tutta la vita contro il potere…tutta la vita !
Se lei lo chiama “perder tempo ” io lo chiamo “non aver padroni”.
Saluti
Commento da marghe — 16 Febbraio 2012, alle ore 09:23
Buongiorno ilgrandeleo,
ho assistito con grande interesse alla conversazione tra lei, Tiribocchi e gli altri partecipanti, ma per quanto capisca benissimo entrambe le vostre posizioni, mi sento in dovere di sottolineare che qui (e mi riferisco alla Redazione di Booking Blog), non c’è proprio nessuno che “lavora” per OTA o TripAdvisor, anzi a più riprese ci siamo schierati a favore degli albergatori quando l’abbiamo ritenuto corretto contro queste realtà… non abbiamo mai fatto mistero con nessuno che siamo un’Agenzia Web e che qui esprimiamo semplicemente le nostre opinioni 🙂
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 10 Febbraio 2012, alle ore 22:11
Il sistema si autoequilibra, concordo con Giacomo, ma puo essere falsato e questo non va bene. Ho comprato un mac e per avere l’upgrade a LION ho dovuto fotografare e inviare la fattura con procedura guidata nel sito della apple. Tripadvisor puo banalmente fare lo stesso con la ricevuta del soggiorno, in questo modo l’utente ha veramente dormito, ha fornito una prova inconfutabile. Il punto è che si ridurrebbe di molto la partecipazione. Però ne guadagnerebbe in affidabilità. Sui grandi numeri regge, nel dettaglio si puo taroccare. Vediamo cosa succede. E poi l’anonimato va abolito. Non puo esistere un commento anonimo, ogni albergatore ha il diritto di sapere nome e cognome della persona che ha recensito il suo hotel.
S.
Commento da stefanobooking — 11 Febbraio 2012, alle ore 09:49
partendo dalla considerazione che reputo TA affidabile, forse,per evitare in modo considerevole le false recensioni,dovrebbero puntare più su login “attraverso facebook”: la gente tende ad essere “più onesta” senza la copertura dello (pseudo)anonimato di un login tramite nickname+email
Pingback da TripAdvisor: le Autorità lo Condannano, gli Utenti lo Amano | Social Media nel Turismo | Scoop.it — 11 Febbraio 2012, alle ore 13:18
[…] http://www.bookingblog.com – Today, 1:18 PM […]
Commento da limar — 11 Febbraio 2012, alle ore 17:49
Il problema della veridicità delle recensioni su TA esiste ed é di portata enorme. TA conosce il problema e non fa nulla per risolverlo in modo definitivo. La mia struttura é stata proprio in questi giorni oggetto di una recensione fasulla. Ho replicato immediatamente scrivendo i motivi reali che hanno portato il recensore ed altre persone, in accordo tra di loro, a gettare discredito sulla struttura. TA ha respinto la mia replica, adducendo il motivo che infrangeva uno o più criteri del suo regolamento. Quale alternativa propone TA? Risposndere in modo specifico e diretto ad ogni singola recensione e chiedere inoltre a tutti i clienti delle strutture di inviare recensioni. “Consigliandoci” questi comportamenti, TA non fa altro che sviluppare in modo esponenziale e gratuito l’interesse per il suo sito. Il che mi sembra un comportamento estremamente scorretto.
Mario
Commento da GUGLIELMO PILATO — 27 Giugno 2012, alle ore 09:14
Quando si consultano le recensioni occorre ovviamente riuscire un pòa filtrarle a capirne il senso.Se ci sono poche recensioni in effetti non hai elementi per filtrare ma quando hai più di 10/15 recensioni sì.
Non è possibile un controllo al 100% da parte di Tripadvisor ma il discernimento dell’utilizzatore lo rende fantastico.
Dopo essere stato in una struttura eprima di fare la mia recensione rileggo alcune recensioni che individuo come discordanti e di conseguenza comunico l’incongruenza(mi è capitato già).Nella tribù di Trip ci sono persone che hanno a cuore questo social e a loro dico cerchiamo anche noi di essere controllori
Guglielmo Pilato
Commento da marghe — 27 Giugno 2012, alle ore 10:25
Ciao Guglielmo, in effetti questo è vero… si fa affidamento sul buon senso delle persone e sulla loro capacità di capire e interpretare le recensioni. L’unico problema è che ci sono anche utenti che magari guardano le recensioni con superficialità e leggono solo il voto finale o i titoli delle review: di fronte a questi utenti, una recensione diffamatoria o falsa può essere davvero nociva per l’hotel!