Capodanno ad Agosto: come battere sul tempo gli hotel competitor
18 Agosto 2016 | Commenti disabilitati su Capodanno ad Agosto: come battere sul tempo gli hotel competitor
A metà dicembre Parigi ha lanciato una nuova campagna di web marketing territoriale basata interamente sugli UGC, i contenuti generati dagli utenti.
#ParisWeLoveYou: una “chiamata alle armi” per tutti i turisti e gli abitanti che vogliono celebrare e sostenere la città dopo i recenti attacchi terroristici. Ma anche un messaggio positivo per promuovere la città, pensato per la Rete e i social media, potenzialmente longevo ed efficace.
I contenuti condivisi online dagli ospiti sono la cosa migliore che possa ricevere in dono un hotel. Non ci sono brutte recensioni che tengano: qualsiasi commento, foto, video, ogni singola parola scritta sul vostro hotel dai viaggiatori è un regalo fatto di tempo e di cuore.
Le recensioni portano revenue, il passaparola visibilità, i feedback miglioramenti. Eppure alcuni albergatori sottovalutano il vero valore degli UGC, ossia degli “user generated content”. Un’infografica appena realizzata da EyeForTravel mette in luce le grandi potenzialità offerte da questi contenuti e ci aiuta a capire che cosa farne.
Entro il 2017 gli hotel spagnoli ridurranno la loro dipendenza dalle OTA del 5%. L’azienda di ricerca PhoCusWright ha svelato all’ultimo FITUR che il terzo paese più visitato al mondo ha iniziato una lenta ma decisa lotta all’intermediazione.
Come? Investendo su tecnologia e web marketing. Una strada che anche gli hotel italiani dovrebbero intraprendere con più decisione.
Il 2015 è agli sgoccioli e noi pensiamo già al 2016. Che cosa accadrà nel mondo del web marketing turistico? Che ne sarà della rate parity? E di Airbnb?
La sfera di cristallo in redazione ancora non c’è, ma anche quest’anno ne abbiamo viste abbastanza per farci un’idea di quello che accadrà nel 2016.
A Dubai ci sono stata: grattacieli, divertimenti, splendidi centri commerciali, ottima vita notturna, impareggiabile agnello alla griglia, spiagge bianche come fossi a Miami. Storia quasi inesistente e per quanto riguarda i paesaggi, ovviamente mare e deserto.
Personalmente, per quanto mi sia molto divertita, non potrei mai paragonare questa destinazione a Firenze o ad altre città italiane. Eppure Dubai ci dimostra che una destinazione non nasca da sola, magari solo perché ha un passato importante: una destinazione turistica si costruisce e si nutre nel tempo, con l’immaginazione e con gli investimenti.
Il 9 e 10 dicembre scorsi i portavoce del Gruppo Expedia hanno accolto a Las Vegas 3.500 delegati provenienti da 60 paesi intervenuti alla “Partner Conference” per conoscere i risultati dell’anno in corso e le novità del 2016.
Expedia promette grandi rinnovamenti ancora inesplorati dai competitor e condivide alcuni capisaldi della propria filosofia di business. Una filosofia da cui anche gli hotel indipendenti possono avere molto da imparare.
Apriamo questa nuova edizione di BTO 2015 con un focus esclusivo condiviso dai re dell’analisi: PhoCusWright. Ripercorriamo insieme un intenso anno di turismo sul web con le analisi di Lorraine Sileo e Philip Wolf.
La matematica non è un’opnione. E i numeri neanche. Possono raccontarci moltissimo di ogni aspetto del mercato travel online. Ce lo dimostra Phocuswright con le sue aggiornatissime statistiche sul turismo online. leggi l’articolo completo…
Un’esperienza indimenticabile vale più di 1.000 auto di lusso. Non lo diciamo noi, lo dicono i Seekender. Così la catena Hampton by Hilton ha rinominato il segmento di turisti americani in forte crescita che nei weekend va a caccia di esperienze uniche fuoriporta.
Un tipo di viaggiatori che si sta diffondendo anche in Italia: scopriamo cosa cercano e come costruire per loro un soggiorno irripetibile.
Chi troppo vuole nulla stringe. Mi riferisco al fatto che spesso gli albergatori, per cercare di riempire l’hotel, rivolgono un’offerta indiscriminata a tutte le tipologie di clienti: famiglie, coppie, singoli, leisure e business, sportivi, sposi e chi più ne ha più ne metta.
Peccato che così si rischia di rendere l’offerta dell’hotel generica, banale e priva di appeal. Per non parlare del fatto che per accontentare tutti alla fine non si accontenta nessuno. Se davvero volete smetterla di competere solo col prezzo e ritagliarvi una fetta di clienti tutta vostra, forse è l’ora di “specializzarvi” in una nicchia di mercato.
Molti hotel si sentono minacciati da Airbnb. E fanno bene. Non è tanto una questione di soldi, piuttosto è tutto il contorno che t’incanta: il sito è piacevole da navigare, chiaro, ricco di informazioni. Ti offre tante possibilità, dalla villa hollywoodiana al loft nel sottotetto. Ci sono i filtri, le recensioni e puoi persino contattare l’host. Personalmente l’ho usato e sono stata contenta di averlo fatto.
Eppure quest’anno, dovendo scegliere tra un hotel e una bella casa nuova fiammante su Airbnb, ho scelto l’hotel. Volete sapere perché?
C’è chi dice che a dominare il mondo del turismo online sia Google, chi Facebook, chi le OTA o TripAdvisor. Ma la verità è che tutti ci sbagliamo: i padroni sono gli utenti.
Quello che sta accadendo oggi sotto il nostro naso è che il mercato Travel non è più un semplice gioco in cui l’acquirente cerca e il venditore fornisce. Il consumatore in qualche modo si sostituisce al venditore, diventando evangelist o critico e guidando di conseguenza le scelte degli altri consumatori.
Lo confesso, per un po’ ho sperato che con il TDLAB e con l’avvento dell’Expo, qualcuno al Governo si sarebbe finalmente svegliato per dare nuovo smalto alla strategia di promozione turistica dell’Italia, almeno sul web.
A poco valgono le piccole azioni correttive annunciate solo qualche giorno fa dal commissario Radaelli. Non ci resta che buttare un occhio su quello che fanno gli altri, giusto per raccogliere almeno i case study di successo che forse domani ci aiuteranno a cambiare le cose. Questa è la volta della Germania, che anche senza fare cose strabilianti, riesce a portare a casa ottimi risultati.
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Quando si parla di qualità del servizio in hotel di solito si pensa all’accoglienza fornita durante il soggiorno del cliente. Come il personale si comporta durante il check-in e il check-out, come si rivolge agli ospiti per la colazione o quanto è bravo nel fornire consigli e suggerimenti.
Avete mai riflettuto sul fatto che la qualità del servizio si percepisce già per telefono? Il modo in cui i vostri collaboratori rispondono alla cornetta potrebbe persino influenzare la vostra brand reputation online.
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