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Booking Blog™ – Il blog del Web Marketing Turistico

QNT Hospitality - Soluzioni web per il turismo
 
Thursday 26 December 2024

Booking.com – L’ultima sentenza dell’autorità tedesca sui contratti

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Il 4 Giugno 2019, il mondo dell’ospitalità tedesca ha registrato un fatto importante: come riportato da jdsupra, l’Alta Corte Regionale di Düsseldorf ha infatti annullato la decisione dell’Ufficio Federale Tedesco per i Cartelli (FCO) del Dicembre 2015, che impediva a Booking di applicare le clausole di Rate Parity nei contratti stipulati con le strutture ricettive diffuse nel proprio territorio.

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Hotel italiani a un passo dall’abolizione dell’obbligo di mantenere la rate parity con le OTA

Abolizione rate parity italia - ddl concorrenzaZitta zitta, la norma che sancisce la fine dell’obbligo di rate parity all’interno dei contratti tra OTA e hotel, è quasi giunta all’approvazione.

Il Ddl Concorrenza infatti ha appena ottenuto il favore del Senato e manca giusto un ultimo passaggio per renderla effettiva.

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Rate Parity: l’Austria e la Nuova Zelanda si pronunciano – l’Italia resta in forse

A pochi giorni di distanza arrivano due verdetti contrastanti sulla rate parity nel settore alberghiero.

Da un lato l’Austria accoglie la richiesta di eliminare l’obbligo della parità tariffaria nei contratti con i portali. Dall’altro la Nuova Zelanda dichiara che non c’è bisogno di arrivare a tanto e accetta le condizioni più blande che le OTA avevano concesso anche all’Europa.

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Le maglie della Rate Parity si allargano anche in Australia

Il vento che soffia contro le clausole della rate parity nei contratti tra OTA e hotel non cenna a diminuire. Ogni giorno che passa, sembra preannunciare un cambiamento epocale da cui non si può tornare indietro.

Se prima la questione rate parity riguardava solo USA e Europa, adesso anche gli alberghi australiani rivendicano la loro piena indipendenza nelle questioni tariffarie. E sia Booking che Expedia stanno scendendo a patti per ammansire le autorità dell’antitrust.

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Anche l’Austria propone una legge per abolire l’obbligo di rate parity nei contratti tra OTA e hotel

Le clausole di rate parity non hanno vita facile di questi tempi: anche in Austria il governo si sta battendo per toglierla di mezzo dai contratti tra portali turistici e alberghi.

Se anche l’Austria – magari insieme all’Italia – riuscisse nel suo intento, gli hotel di mezza Europa sarebbero fuori dalla morsa della rate parity e forse potrebbero concordare con i portali soluzioni più vantaggiose.

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Abolizione della Rate Parity dai contratti OTA: nuovo passo avanti!

L’articolo 50 del Ddl Concorrenza, che vieta l’imposizione della clausola di Rate Parity nei contratti tra le OTA e gli hotel italiani, presto potrebbe essere legge.

Nella seduta pomeridiana del 22 giugno infatti, l’articolo che riguarda la Parità Tariffaria ha superato un nuovo step burocratico: l’approvazione da parte della 10ᵅ Commissione del Senato, che si occupa di industria, commercio e turismo. Ma non tutti credono che questo aiuterà i consumatori a fare scelte migliori.

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Le OTA al Parlamento italiano: vietare la rate parity è illegale e rende impossibile operare

leggi l’articolo completo...Le OTA si sentono a rischio. Per questo la Ettsa, l’Associazione europea delle OTA e dei GDS, ha ufficialmente chiesto al Parlamento italiano di abrogare la legge nel Ddl Concorrenza che vieterebbe la clausola della rate parity nei contratti con le OTA.

Secondo la Ettsa la legge minerebbe il business stesso dei portali e in più sarebbe “incompatibile con i Trattati UE e le regole sulla concorrenza dell’Unione europea.” Ma aspettate un momento: non sono esattamente gli stessi motivi per cui, secondo gli hotel, la clausola rate parity dovrebbe essere vietata?!

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Rate Parity: entro gennaio via la parità tariffaria dalla Germania

leggi l’articolo completo...L’Europa preme per un cambiamento dei termini relativi alla rate parity che regolano il rapporto tra OTA e hotel. Il 23 dicembre scorso anche l’antitrust della Germania si è pronunciato a favore di una maggiore libertà di gestione dei prezzi da parte delle strutture ricettive.

A finire nel mirino delle Authority è stato Booking.com e presto potrebbe essere la volta di Expedia.

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Abolizione della rate parity per gli hotel: il Parlamento italiano vota sì

leggi l’articolo completo...Dopo l’abolizione in Francia e le forti pressioni di Federalberghi, ieri è stato votato in Parlamento il Ddl Concorrenza per la “nullità delle clausole contrattuali che vietano alle imprese ricettive di offrire prezzi e condizioni migliori rispetto a quelli praticati da piattaforme di distribuzione online.” L’emendamento al disegno di legge è stato approvato dalla Camera dei Deputati con 434 voti favorevoli e 4 contrari.

La Camera approva la norma che elimina la parity rate. Francia e Italia insieme per tutelare concorrenza e albergatori dai colossi del web.” Così il Ministro Dario Franceschini annuncia su Twitter quella che potrebbe essere la svolta epocale del Turismo anche in Italia.

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Questionario per albergatori: hai già il pieno controllo del tuo hotel?

leggi l’articolo completo...Avete mai l’impressione che il controllo del vostro hotel vi stia sfuggendo di mano? I clienti, le recensioni, le tariffe, la parity, le revenue, lo staff. Decisamente troppo per una giornata lavorativa che dovrebbe durare soltanto otto ore. Va sempre a finire che, se vi concentrate troppo su una cosa, perdete il controllo di tutto il resto.

Eppure nel corso degli anni, lavorando fianco a fianco degli albergatori, ci siamo resi conto che uno dei segreti che distingue gli hotel di successo da tutti gli altri è la capacità di mantenere il pieno controllo su ogni aspetto dell’attività. Perché la vita in hotel è un po’ come una composizione musicale: una sola nota stonata e tutto va a rotoli.

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Hotel Parity Rate: perché è un miracolo riuscire a mantenerla?

leggi l’articolo completo...Mantenere la parità tariffaria assoluta di questi tempi è un’impresa titanica. Non perché voi albergatori non vi sforziate di farlo, anzi. Tranne qualche caso eccezionale, la maggior parte di voi ha diligentemente messo in atto tutti i possibili accorgimenti per essere sempre in parità con gli intermediari.

Il problema è ogni giorno continuate ad essere fuori parity a vantaggio dei portali ma non lo sapete. Dite che è impossibile? Noi abbiamo calcolato che in molti casi, mentre voi siete tranquilli in hotel certi della vostra parità tariffaria, là fuori non lo siete!

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In Francia la Legge Macron è stata approvata e la Rate Parity è definitivamente abolita

leggi l’articolo completo...Il 10 luglio scorso in Francia è stata definitivamente approvata la Legge Macron, all’interno della quale si trovava la proposta di abbattere l’obbligo della rate parity con gli intermediari online e offline.

Gli hotel francesi sono così liberi per legge di fare dei loro prezzi quello che vogliono, compreso offrire tariffe più basse sul loro sito ufficiale rispetto alle OTA.

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Rate parity: la Francia a un passo dall’abolizione e Federalberghi torna alla carica

leggi l’articolo completo...Dopo la chiusura dell’Istruttoria di maggio condotta contro Booking.com, che aveva interessato l’Italia, la Francia e la Svezia, la Francia riporta in Parlamento la questione, decisa ad abolire la rate parity una volta per tutte.

Presto quindi tutti gli hotel francesi potrebbero essere liberi di usare le tariffe che vogliono sui canali che vogliono, mostrando il prezzo più basso sul proprio sito ufficiale.

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Peace & Commissions

leggi l’articolo completo...Pare che ci sia tanta delusione per la decisione dell’Antritust che di fatto ha accettato le proposte di Booking.com. In pratica resta la parity rate che impone agli hotel di pubblicare le stesse tariffe per le stesse camere sul proprio sito web, mentre lascia più libertà per le prenotazioni offline, quelle a target specifici e consente di vendere un numero e tipologie diverse di stanze su altre OLTA e sul proprio sito.

Giusto o sbagliato, è una disfatta per chi pensava di poter affermare la propria completa autonomia commerciale.
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