Alle spiagge italiane i turisti preferiscono la Grecia, la Turchia, la Spagna e persino l’Inghilterra
6 Aprile 2011A niente valgono le bellezze naturalistiche della Sardegna, della Sicilia, delle splendide Cinque Terre, della Costiera Amalfitana, delle Eolie e delle altre notevoli spiagge italiane per entrare nella Top 25 delle migliori spiagge al mondo, pubblicata in questi giorni da TripAdvisor e stilata in base ai giudizi annuali dei visitatori.
In testa alla classifica troviamo Providenciales nei Caraibi, seguita da altre località esotiche, nelle Filippine, in Messico, in Jamaica. Non c’è da stupirsi che ad incantare maggiormente i turisti siano le spiagge bianche e i mari popolati da pesci tropicali. Quello che invece colpisce è che l’Italia non brilli nemmeno nella Top 25 Europa, in cui viene superata da alcune destinazioni davvero insospettabili.
Top 25 Europa: in testa Cipro e la Grecia
Tra le migliori spiagge europee primeggiano Cipro, al primo e al terzo posto con le spiagge di Ayia Napa e Protaras, seguita dalla Grecia con Skiathos e Mykonos, dalla Turchia e dalla Spagna.
L’Italia ottiene solo due riconoscimenti e nemmeno troppo in alto nella classifica: all’ottavo posto troviamo San Vito lo Capo in Sicilia e alla decima Villasimius in Sardegna.
Oltre alle poche citazioni dell’Italia, da sempre una delle mete estive preferite dai turisti a livello internazionale, ci lascia un po’ increduli che al sesto posto, quindi con due posizioni di vantaggio sulla penisola italiana, troviamo persino l’Inghilterra con St.Ives in Cornovaglia, conosciuta per i suoi paesaggi selvatici e prediletta dai surfisti per le sue onde alte.
Nella Top 10 italiana invece, dopo San Vito lo Capo e Villasimius, troviamo Lampedusa e Vieste. A seguire la Sardegna riscuote il maggior successo con Alghero, Santa Teresa di Gallura e San Teodoro.
I turisti preferiscono altre mete estive rispetto all’Italia
Non c’è dubbio che questa classifica rifletta in qualche modo le generali preferenze dei viaggiatori quanto a scelta di destinazione per le proprie vacanze, e l’Italia esce sconfitta da questo confronto con le altre destinazioni europee e internazionali.
Ci sarebbe da chiedersi se non si tratti anche di un problema relativo al rapporto qualità-prezzo o alla qualità dei servizi offerti sia nelle destinazioni che all’interno delle strutture alberghiere. Voi cosa ne pensate?
Per consultare le classifiche di TripAdvisor: Top 25 Beaches in the World, Top 25 Beaches in Europe, Top 10 Beaches in Italy
Commento da francesco.daguanno — 8 Aprile 2011, alle ore 14:12
> … conosciuta per i suoi paesaggi selvatici e prediletta
> dai surfisti per le sue onde …
> … se non si tratti anche di un problema relativo al
> rapporto qualità-prezzo o alla qualità dei servizi offerti …
Oppure al fatto che i “surfisti” usano (e manipolano) Trip Advisor più degli stranieri “medi” che popolano le nostre spioagge d’estate…
PS: Un esempio di manipolazione? Sul podio dei ristoranti di Roma su Trip Advisor ci sono un bar e un ristorante indiano. Strano che non ci sia “La Pergola” dell’hotel Rome Cavalieri (ex Hilton), che è riconosciuto come uno dei migliori ristoranti italiani (e del mondo). Forse i social-web-marketer ci hanno messo lo zampino?
Commento da Vincenza — 8 Aprile 2011, alle ore 15:36
La TV tedesca ha mandato in onda diversi servizi che hanno “messo in cattiva luce” la nostra offerta (Sud Italia, Roma, Milano e località marittime del centro). A mio modesto giudizio, non si è trattato di una casualità.
Vincenza
Commento da Billi — 8 Aprile 2011, alle ore 16:35
Nel mercato internazionale l’Italia non è da considerare una destinazione “balneare”. Alcuni studi e i dati statistici lo confermano. Fuori dai Paesi confinanti, per i quali il nostro è assimilabile al “mare di casa”, il richiamo” cultura” è l’unico vincente. Quindi poca sorpresa dalla valutazione Trip Advisor
Commento da Luca Meneghini — 8 Aprile 2011, alle ore 18:32
Gentili colleghi,
concordo con il dubbio sulla TRASPARENZA di TA e si potrebbe aprire un capitolo quasi infinito di congetture, idee e proposte, ma a parte tutto forse quello che l’articolo (molto interessante!) spiega ha la sua verità.
Vedo molti alberghi che tagliano su servizi sempre dati gratuitamente togliendo professionalità e molte volte professionisti.
Strutture che non seguono il passo a livello strutturale; non vedo il famoso AMMORTAMENTO, che tanto usiamo per sistemare i bilanci, EFFETTIVAMENTE RE-INVESTITO e quindi strutture che negli ultimi 10-15 anni sono solo piu’ vecchie, ma sono identiche e quindi sorpassate da altre e soprattutto dai concorrenti esteri.
Non voglio criticare nessuno, ma se siamo sinceri ammettiamo che la crisi, reale o virtuale che ci ha colpiti o ci ha impauriti, ci ha tolto la verve, ci ha tolto la nostra proverbiale OSPITALITA’ ci ha tolto il primato del popolo che SA’ ALBERGARE i clienti!
Osservando le varie brigate moltissimi sono gli stranieri EU e gli extra comunitari, i nostri connazionali iniziano a non amare piu’ il lavoro d’hotel per gli orari, i giorni liberi, le ferie ecc… e quindi siamo caduti in una spirale molto difficile da interrompere.
Se guardate le occupazioni medie europee chiudiamo mensilità in calo mentre il prezzo cavalca l’aumento (al fine di cercare di non crollare con il fatturato).
Vedo città con pochi soldi (ma molti dipendenti) non riuscire a offrire infrastrutture, arredo urbano ecc… Ma vedo nascere la tassa di soggiorno (per raddrizzare le casse) che alla fine va ad aumentare il conto del cliente che quindi anche se amante del nostro paese perchè una perla di cultura e bellezze naturali, dovendo valutare il contesto del servizio avuto in hotel per il prezzo, i servizi trovati nella località (trasporti urbani, locali di divertimento, negozi, passeggiate, piste ciclabili ecc…) si trova purtroppo a de-classificarci.
NON HA FORSE RAGIONE?
Quindi penso che un bel MEA CULPA ci sta tutto!
Spero di assistere all’inizio di una nuova era turistica fatta da professionisti e professionalità, investimenti e la presenza tangibile di investimenti da parte del territorio (magari con un ministro al turismo che di turismo ne capisce un pochino)
A tutti VOI che mi avete dato tanto, e fatto conoscere una bella comunità di professionisti, auguro un’ottima estate sia free time ma anche lavorativa, e spero di essere sempre con Voi in questi piccoli momenti di libero arbitrio!
L.M.
Commento da Federico Pacini — 8 Aprile 2011, alle ore 18:38
A quanto pare nessuno mette in discussione il prodotto Italia, dunque sicuramente privo di margini di miglioramento…peccato…nonostante la perfezione nella qualita’ dei servizi offerti perderemo quote di mercato.
Buon Weekend a tutti
Commento da Riccardo Cocco — 11 Aprile 2011, alle ore 00:17
@Tutti:
Onguno ha dato il suo contributo per rendere il proprio punto di vista relativamente al momenutm che reputa più importante.
Per ciò che mi riguarda, Federico Pacini ha centrato in pieno il problema.
E’ il prodotto Italia a far acqua da tutte le parti. Pesiamo per un istante ai trasporti, via terra: che meraviglia la Salerno-Reggio Calabria. Che spettacolo i treni ritardatari cronici. Che fantasticheria lo sciopero selvaggio che ci attanaglia il venerdì o (più raramente) il lunedì. Poi nella malaugurata ipotesi che il turista/viaggiatore riesca ad approdare in un nostro punto di arrivo trova le meraviglie del mondo:
1) Stazioni dei treni fatiscenti, sporche e vetuste;
2) Aeroporti quasi allo stesso livello delle stazioni;
3) Auto-eletti tassisti (pirati) che “rubano” clienti minacciando lo “scarico” in piena autostrada del malcapitato se non paga il “pizzo”
4) piccola malavita locale e nomadi pickpocketers
5) e tanto altro ancora
No, non sono luoghi comuni sono problemi che ci troviamo a combattere tutti i giorni e non solo a Roma.
Vediamo a centinaia di migliaia di chilometri, il Giappone dopo aver vissuto le terribili esperienze del terremoto del 11/03/2011, in soli 6, diconsi SEI, giorni, ha ripristinato un’autostrada (arteria importante di comunicazione sul territorio) nel suo perfetto funzionamento.
A Roma, oggi 11/04/2011 siamo ancora in attesa di veder terminato il completamento della terza corsia del Grande Raccordo Anulare per i mondiali di calcio ITALIA ’90, solo con 7.665 giorni, ovvero, 183.960 ore di ritardo.
Buon lavoro e buona vecchiaia a tutti!
Riccardo Cocco