Social Media Traffic: quanto convertono Facebook & co?
9 Dicembre 2010La Fan Page del vostro hotel su Facebook è molto attiva? Numerosi clienti vi seguono su Twitter? Bene, significa che il vostro lavoro sui social media sta funzionando. Già questi risultati da soli non potranno che giovare alla brand reputation della vostra struttura.
Se però il Social Media Marketing rappresenta un settore particolarmente importante della vostra attività, vi interesserà conoscere e valutare dati più precisi. Ad esempio analizzare il flusso e la qualità di traffico che i social media sono in grado di veicolare al sito dell’hotel, monitorare i movimenti ed il percorso di provenienza degli utenti. Tutto questo sarà molto utile per determinare il valore dei vostri sforzi e studiare nuove offerte e strategie.
Analizzando i rapporti delle sorgenti di traffico, Google Analytics non fornisce immediatamente le informazioni sui movimenti generati dai social media, per cui è necessario analizzare i rapporti dei siti di riferimento. A questo proposito, vogliamo darvi qualche suggerimento per filtrare i dati relativi ai social media e accedervi sempre in maniera diretta e veloce.
1. Creazione di un segmento avanzato
Cliccare su “segmenti avanzati” e scegliere l’opzione “creare un nuovo segmento personalizzato“:
2. Impostazione del segmento
Scegliere la dimensione “sorgenti di traffico” e, successivamente, “sorgente”. Impostare la condizione “contiene” e il valore “Facebook“. Aggiungere l’istruzione “o” (non “e”, che richiederebbe traffico proveniente da due social) e ripetere la procedura impostando, allo stesso modo, Twitter, Flickr, Youtube ed ogni altra risorsa social si desideri:
A questo punto non vi rimane che dare un nome al vostro segmento (ex.: “Social Media Traffic”) e cliccare su “salva e applica al rapporto”. Ora avrete il vostro segmento sempre a disposizione, separato dal resto dei siti referenti. Potrete così valutare il traffico generato dai singoli social media e metterli a confronto, con tutti i dettagli che Google Analytics mette a disposizione. Valutare i progressi e l’efficacia di una campagna, individuare i contenuti da “spingere” e i social media da privilegiare nella propria attività sarà ancora più semplice.
Non si vive di solo Facebook
Il consiglio che vi diamo è quello di non impostare soltanto i siti più popolari, ma aggiungere un elenco che comprenda tutte le risorse social che la rete mette a disposizione, con particolare attenzione alle specificità turistiche. Come non considerare infatti “social traffic” l’utenza proveniente da un link posto sul topic di una community, da un consiglio su un forum di settore o da portali come Trivago e Tripadvisor?
Individuate, visualizzando i rapporti dei siti referenti, le più significative sorgenti di traffico, dopo di che procedete alla segmentazione inserendo, ad esempio, anche i siti di social bookmarking come Delicious, OkNotizie, FriendFeed etc, in modo da avere una più globale visione di insieme.
Non dimenticate, infine, di analizzare i tassi di conversione degli stessi social media, per individuare quali generino più prenotazioni. Solo in questo modo sarete in grado di calcolare il valore di ogni singola attività e decidere di conseguenza su quali canali investire maggiori risorse.
Di seguito un efficace esempio di comparazione tra le percentuali di conversione generata da vari siti referenti, social e non:
Commento da MAXPIERGENTILI — 14 Dicembre 2010, alle ore 09:09
Ciao,
dopo aver seguito gli la Bto e il Whr mi sembra chiaro che al momento in linea di massima i Social come Facebook e Twitter al momento non hanno un grande tasso di conversione per quanto riguarda le prenotazioni.
Di sicuro questi strumenti possono sicuramente dare più visibilità e rendere il rapporto più diretto tra Hotel e clientela.
Il vero scoglio non è quello di creare e gestire gli account ma quello di renderli attivi, di scambiare opinioni e idee con i clienti sopratutto per alberghi business, infatti credo che per resort e villaggi turistici sia più facile insturare questo flusso di scambio.
Mi sembra di capire che in Italia siamo ancora decisamente in ritardo rispetto agli Usa e ai paesi più avanzati, per cui dovremmo essere bravi ad interpretare ed analizzare quello che succede oltre oceano per sfruttare questi strumenti al meglio.
Indubbiamente, dalla mia esperienza e grazie ai controlli sulle statistiche debbo dire che indubbiamente questi 2 social in particolare portano al momento visibilità.
Massimiliano Piergentili