Sito dell’hotel: un investimento ad alto ROI
11 Maggio 2010Il 2009 è stato l’anno che ha visto decollare il canale di vendita on-line a discapito di quelli più tradizionali, quali GDS, agenzie turistiche, telefono: di fatto Internet è stato l’unico canale in crescita dell’intero settore alberghiero (vedi articolo “Internet: la luce alla fine del tunnel…”).
Eppure allo stesso tempo, per la prima volta in tanti anni, si è verificata una vera e propria frenata delle prenotazioni dirette effettuate tramite sito ufficiale, mentre le OTA hanno guadagnato terreno incrementando la propria fetta di mercato del 5-6%. Non ci vogliono complicati calcoli per comprendere che mentre le prenotazioni dirette sono praticamente a costo zero, quelle tramite portale comportano ingombranti commissioni. Dunque perché questo forte aumento delle vendite indirette?
La motivazione che maggiormente ha favorito questo trend negativo è stata senza dubbio la pessima congiuntura economica del 2008-2009, che ha spinto moltissimo albergatori, impreparati e preoccupati, ad evitare qualsiasi investimento “a rischio” come il sito dell’hotel e le campagne di web marketing, cercando una più facile via di fuga nelle vendite intermediate sui portali, apparentemente meno costose e meno pericolose.
Attualmente la distribuzione delle vendite tramite canale diretto e indiretto nei vari settori del travel risulta la seguente:
Prenotazioni dirette vs. indirette: meno spese, miglior ROI
Negli scorsi giorni, è stata la HeBS, con uno studio su alcuni casi del proprio portafoglio clienti, a ribadire con dati alla mano come gli investimenti nel canale di prenotazione diretta siano molto più produttivi ed efficaci di quelli rivolti alla vendita intermediata.
Questi i principali risultati ottenuti:
- In media il costo delle prenotazioni effettuate tramite OTA è pari a 8,3 volte tanto quello tramite canale diretto, dunque le prenotazioni dirette risultano molto più produttive di quelle indirette.
- Ipotizzando una situazione estrema, in cui tutte le prenotazioni avvenissero tramite canale diretto, l’hotel risparmierebbe fino a mezzo milioni di dollari alla fine dell’anno. Certamente sarebbe pressoché impossibile e in parte dannoso che tutte le prenotazioni avvenissero solo tramite il sito web, ma immaginate quale sarebbe comunque il risparmio dell’albergo se anche il 5% o il 10% delle prenotazioni, fosse spostato dal canale indiretto a quello diretto.
- Il ROI dell’investimento sul canale diretto online calcolato sulla totalità dei clienti HeBS, risulta del 2.240% (22:1), mentre il ROAS (Return On Ad Spent) è del 3.088% (31:1). L’investimento è inteso comprensivo delle spese di marketing on-line, la realizzazione del sito web e i costi di gestione delle campagne.
Ovviamente è importante precisare che questa analisi riguarda soprattutto hotel di grandi dimensioni ed operanti nel mercato americano, dunque va contestualizzata in un ambito molto diverso da quello europeo.
Detto questo, noi stessi abbiamo potuto constatare in relazione alla maggior parte dei nostri clienti, che investimenti mirati nella realizzazione di un sito web ottimizzato e in una buona campagna di web marketing, hanno prodotto risultati davvero ottimi, con ROI fino al 2.000%.
Una sola regola d’ordine: investire nel sito internet dell’hotel
Se dunque è chiaro che incrementare le vendite sul canale diretto on-line è molto più proficuo che affidarsi semplicemente agli intermediari, perché gli albergatori esitano ancora ad investire sul sito dell’hotel e sulle campagne di web marketing?
Purtroppo sono ancora in molti oggi gli albergatori che hanno paura di rischiare e non comprendono che il sito web e l’Internet marketing non sono “spese”, ma investimenti con un alto ritorno anche a breve termine.
Le commissioni dovute ai portali, in media del 20% a soggiorno, non saranno mai ammortizzabili quanto i costi sostenuti per la realizzazione e la manutenzione del sito ufficiale o per le campagne di SEO e SEM, facilmente recuperabili grazie ai ricavi ottenuti con le prenotazioni dirette.
Inoltre non bisogna mai dimenticare che la vendita tramite canale diretto comporta un ritorno importante non solo in termini economici, ma anche di fidelizzazione del cliente, più difficilmente raggiungibile attraverso i portali:
- Prevenzione dell’erosione del brand e delle tariffe
- Possibilità di effettuare azioni di marketing multi-canale con conseguente maggior coinvolgimento degli utenti
- Possibilità per l’hotel di “possedere” il cliente
- Fidelizzazione della clientela al brand
- Possibilità di mantenere un rapporto con il cliente prima, durante e dopo il soggiorno
Commento da piccologabri — 13 Maggio 2010, alle ore 16:44
Nel 2005 il titolare del sito tuscany.net ora passato sotto il gruppo expedia, ci riunì a Firenze e ci fece vedere come quasi tutti gli albergatori impostavano prezzi diversi nelle varie OTA a seconda del rendimento in prenotazioni senza considerre la % di commissione, il prezzo era più basso per il gruppo che lavorava di più anche se poi prendeva commissioni molto più alte.
Il titolare di tuscany net chiese a tutti il parity rate.
Io che mal tollero le ota ho prenotato a maggio, direttamente un relais a lucca a conduzione familiare:
Alla prima richiesta di prezzo mi dissero 256€ ( su viaggiareweb trovai scritto 280….).
Chiesi gentilmente di avere un prezzo pari ( non inferiore) a quello che c’era sulle ota e mi risposero che siccome ero simpatico il prezzo era di 240€. A distanza di un mese dal soggiorno feci il bonifico di 120 €.
A 20 giorni dal mio arrivo il prezzo tramite ota ( che ha una commissione al 20%) era di 210€, forse è questo uno dei motivi x cui molti prenotano non direttamente…..?
Personalmente trovo che un comportamento del genere sia come il contadino che si da la zappa sui piedi, la mia è una struttura a conduzione familiare e quindi piccola e l’incidenza delle ota è piccola, quindi non faccio testo, ma una diversità come quella descritta sui prezzi non la capirò mai, io avrei offerto lo stesso prezzo…..
Mi è capitato di inviarli un ospite che aveva dormito da me, xchè cmq mi sono trovato bene, ma gli ho ovviamente consigliato di prenotare tramite ota.
Commento da aelia83 — 15 Maggio 2010, alle ore 14:49
Ciao piccolagabri, probabilmente dietro al discorso del cambio della tariffa al ribasso c’è un sistema di yeld management. L’albergatore sicuramente si sarà trovato in una condizione di domanda per cui, contrariamente a quanto previsto qualche mese prima nella programmazione delle tariffe, ha creduto opportuno abbassare le tariffe per assicurarsi l’occupazione. Questa è una pratica molto diffusa al giorno d’oggi nel mondo alberghiero e ha come obiettivo la massimizzazione del ROI.
Commento da Riccardo Cocco — 17 Maggio 2010, alle ore 13:53
Carissima piccolagabri:
Quanto hai ben descritto è una prassi ormai definita da chi gestisce le strutture alberghiere seguendo le strategie del Revenue Management.
La tariffa che hai trovato alla fine, cioè quella più bassa, è una tariffa che sicuramente ha deciso l’albergatore e non la OTA pur di vendere (anche se ne esistono di OTA che operano al ribasso ma prevalentemente nel B2B).
La constatazione di aelia83 mi trova un po’ distante, ovvero le strategie di Revenue Management, che coinvologono tecniche di yielding, sono tese alla massimizzazione del Revenue e non del ROI (Return of Investment) che invece viene misurato in altri ambiti, basate su strategie di marketing mirato, o più ampiamente su business plan di aziende nascenti.
Buon lavoro e buon Revenue Management a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da Riccardo Cocco — 17 Maggio 2010, alle ore 13:55
Suggerisco un’attenta lettura dell’articolo relativo al pricing alberghiero.