Sicurezza e trasparenza: ecco come vincere la battaglia della disintermediazione
2 Ottobre 2015The Travel Technology Association, associazione statunitense che riunisce i principali portali e metasearch nazionali, sostiene che gli utenti americani preferiscano le OTA per prenotare un hotel. Ma questa è solo una mezza verità.
Perché la Associazione Alberghiera Americana (AHLA) dice che il 56% preferisce prenotare sul sito dell’hotel per evitare imbrogli. È un vero testa a testa quello tra hotel e OTA, che mette in luce le reali possibilità di disintermediazione per ogni hotel indipendente. A patto che sappia rispettare due regole fondamentali.
Non tutti gli Americani preferiscono le OTA
Travel Tech, l’associazione che riunisce tutti i colossi della vendita online da Expedia a Orbitz, da TripAdvisor a Airbnb, negli scorsi giorni ha condotto un sondaggio rivolto a oltre 2.000 maggiorenni statunitensi per capire le loro preferenze al momento di prenotare un hotel in Rete.
I risultati dimostrano che sì, la maggioranza degli intervistati preferisce consultare e prenotare sui portali, ma che lo scarto rispetto ai siti proprietari è decisamente inferiore rispetto a quella che è la percezione diffusa degli albergatori a livello internazionale:
- Il 55% degli intervistati nella maggior parte dei casi scegli una OTA quando è in cerca di un hotel
- Il 43% per prenotare un hotel si affida al sito a alle applicazioni dei portali vs. 40% che sceglie di prenotare sul sito ufficiale dell’hotel
- 7 intervistati su 10 dichiara che prenotare sulle OTA garantisce sicurezza e trasparenza
Al contempo, qualche giorno fa è stato pubblicato lo studio condotto dalla AH&LA (American Hotel and Lodging Association) su una base di oltre 1000 Americani. LA AHLA sostiene che 1 utente su 3 è preoccupato di finire vittima di siti fasulli pensando invece di prenotare sul sito ufficiale dell’hotel e che quindi il 56% degli intervistati preferisce affidarsi all’hotel stesso.
Secondo le stime dell’Associazione circa 2.5 milioni di prenotazioni all’anno sono influenzate da attività ingannevoli condotte da affiliati alle OTA che si fingono il sito ufficiale della struttura. Lo studio condotto dalla GFK Custom Research, ha dimostrato che il 6% dei consumatori cade nella trappola, andando incontro a una serie di inconvenienti mostrati in questa infografica:
La guerra alla disintermediazione si gioca sul terreno dell’affidabilità
Come dimostrano i sondaggi condotti dalle due parti (l’Associazione delle OTA e quella degli Hotel statunitensi), il distacco tra chi prenota sull’hotel e sulle OTA non è così significativo. Questo significa che per le strutture indipendenti ci sono dei margini di manovra per cercare di far muovere l’asticella a proprio vantaggio.
È innegabile che, se gran parte dei viaggiatori sceglie di consultare e prenotare su un portale, è soprattutto per la comodità: portali e metamotori di ricerca permettono in un’unica soluzione di confrontare prezzi, recensioni e caratteristiche di un largo numero di strutture. Dicono quelli di Travel Tech: “Senza le OTA i consumatori dovrebbero visitare dozzine o persino centinaia di siti e perdere tempo prezioso ed energie per prendere decisioni d’acquisto informate.”
Detto ciò, come ha dimostrato la AHLA, prenotare sui siti degli intermediari non sempre si rivela un buon affare.
Se volete vincere la battaglia della disintermediazione e convincere gli utenti a prenotare sul sito diretto dovete giocare soprattutto su due fattori fondamentali:
- Sicurezza: uno degli aspetti più sottovalutati dagli albergatori ma più importanti per gli utenti è la capacità di garantire e soprattutto di far percepire la sicurezza della transazione ai propri clienti online.
Fatevi un esame di coscienza per capire se il sito ufficiale del vostro hotel è in grado di far sentire al sicuro i potenziali clienti: il vostro sito è ben fatto, chiaro, responsivo? Si capisce subito che si tratta del sito ufficiale? Ha un aspetto professionale oppure è pieno di errori e di 404? Contiene tutte le informazioni di cui ha bisogno l’utente? Avete messo bene in vista i vostri contatti nel caso l’utente preferisse parlarvi di persona o scrivervi una mail?
Passate all’esame del booking engine: offre tutte le garanzie e i certificati noti di sicurezza dei dati? Date la possibilità di pagare le non rimborsabili tramite un sistema di protezione universalmente riconosciuto come ad esempio Paypal?
Se il vostro booking engine non ha queste caratteristiche e il vostro sito non le comunica a dovere, sicuramente state perdendo prenotazioni dirette.
- Trasparenza: trasparenza significa mantenere le promesse fatte, senza aggiungere costi ulteriori all’ultimo momento e non fare comunicazioni che possano creare malintesi. Garantire sempre la miglior tariffa e le migliori politiche di cancellazione. Non dimenticate che la maggior parte dei visitatori arriva sul vostro sito dopo che vi ha visti su portali, sui siti di recensioni o su pubblicità a pagamento online.
Se sui vostri annunci PPC pubblicizzate la miglior tariffa garantita ma poi lasciate che i distributori vendano a prezzi migliori del vostro, avete perso una prenotazione diretta sicura.
Quando è possibile, la cosa migliore è approfittare del sito ufficiale per offrire tariffe migliori o incentivi alla prenotazione che i portali non possono fare. Ma in linea di massima, se proprio non volete fare sconti, la vostra priorità deve essere quella di mantenere la parità tariffaria tra il vostro sito e quello dei rivenditori, facendo attenzione a tutte quelle situazioni in cui, anche senza accorgervene, potreste rimanere fuori parity, come ha spiegato anche un esperto di revenue management nell’intervista della scorsa settimana.
Trasparenza e sicurezza sono due delle tematiche centrali che tratteremo al TTG di Rimini la prossima settimana, dall’8 al 10 ottobre. Se avete voglia di parlarne con gli esperti di Booking Blog venite a trovarci nell’area Simple Booking: padiglione A3, corsia 5, stand 169/170.
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