Room Key: le catene alberghiere si coalizzano per disintermediare
11 Gennaio 2012“Sei alla ricerca del vero affare? Bene, allora non hai bisogno di andare oltre. Benvenuto a Room Key, l’invenzione di un gruppo di albergatori con un chiaro obiettivo in testa – quello di rendere la ricerca dell’hotel semplice, veloce e divertente (e ovviamente, piacevole per gli occhi). È un’obiettivo importante, ma non avremmo fatto le cose se non in questo modo.”
Questo il benvenuto dato all’utente che atterra su RoomKey.com, nuovo motore di ricerca hotel indipendente creato da un accordo di alcuni tra i maggiori gruppi alberghieri internazionali. Chiaramente, il primo intento è quello di creare un prodotto che possa competere con i grandi portali – che già hanno assunto agli occhi dei navigatori un ruolo di motore ricerca hotel e non solo di rivenditori. Con l’unica differenza che qui si garantisce la prenotazione diretta sul sito dell’hotel.
IHG, Marriott International, Wiyndham Hotel Group, Choice Hotels International, Hyatt Hotels e Hilton Worldwide – a cui oggi si unisce anche Best Western International – sono i fautori di questa sfida, che si preannuncia essere solo agli albori.
Per adesso infatti Room Key è ancora in versione beta e presenta solo 23.000 strutture a livello internazionale appartenenti agli affiliati, anche se prevede di inglobare presto altri partner e pronostica il raggiungimento degli 80.000 hotel per la metà dell’anno.
Il motore di ricerca – che ha preso il via da Hotelicopter, un altro motore di ricerca alberghi acquistato qualche mese fa – appare molto chiaro, semplice nell’utilizzo e piacevole a vedersi, caratterizzato da un design contemporaneo con colori soffici ed eleganti. La ricerca avviene in un primo step solo per location e per data, per poi applicare più filtri di ricerca, come la fascia di prezzo e i servizi, per offrire infine diverse possibilità di visualizzazione dei risultati.
È chiaro che gli hotel puntano a disintermediare soprattutto attraverso la trasparenza nei confronti dei clienti: i risultati di ricerca infatti mostrano la proprietà con i relativi prezzi al netto delle tasse, accompagnato da una previsione del prezzo finale lordo.
“Crediamo che tu abbia il diritto di avere tutte le informazioni necessarie per prendere la giusta decisione. Niente sorprese, punto.” – si promette in homepage.
Una volta scelto l’hotel si viene reindirizzati direttamente alla pagina del booking del sito ufficiale con gli stessi criteri di ricerca impostati su Room Key.
Ho fatto diverse prove, e sembra tutto molto scorrevole e semplice, se escludiamo un paio di “bug” che in alcuni casi mostrano una tariffa superiore a quella presente sul sito ufficiale e talvolta il tariffe nette identiche alle lorde (per poi trovarle diverse in fase di prenotazione).
Peccato il sistema per adesso non comprenda recensioni degli utenti, un criterio fondamentale nel processo di scelta e che spingerà senz’altro l’utente a lasciare il sito prima di aver prenotato, perché la location e il prezzo non possono essere più considerati gli unici parametri di discernimento. Detto questo pare che RoomKey sia già in trattativa con alcuni siti di recensioni per inglobare i commenti degli utenti, e forse verrà implementato un proprio sistema di rating diretto.
Non si esclude neppure che possano rientrare nel progetto anche le OTA. Stando a quanto afferma John Davis, CEO del progetto: “Faremo tutto il possibile per dare la giusta copertura al sito”, volendo sottintendere che evidentemente ci può essere una possibilità di partnership con le OTA, forse per quanto riguarda gli alberghi indipendenti oppure per offrire al cliente la possibilità di di prenotare sia dal sito diretto che da un portale, come accade già su Hotelicopter… ovviamente in questo caso saranno gli hotel a dettare le regole.
Tutto dipende da se e quanto RoomKey prenderà piede, se saprà promuoversi bene ed emergere tra i risultati di ricerca: Henry Harteveldt, altro esperto del settore ha dichiarato in un tweet “E’ un chiaro avvertimento alle OTA. Se Roomkey riuscirà a promuoversi in modo efficace abbastanza per diventare pericoloso, è tutto da vedere.”
Sì, vedremo se sapranno competere a livello di marketing e se potrà candidarsi a diventare un esempio di strategia di disintermediazione.
La scelta di unire gli sforzi per realizzare portali tematici o meglio ancora locali gestiti di comune accordo dalle strutture e magari supportati dalle istituzioni, non è una novità e in molti casi può portare a felici risultati.
Fonte dati: Tnooz
Commento da stefanobooking — 13 Gennaio 2012, alle ore 14:53
provato
parere personale: siamo lontani anni luce da quello che considero il paradigma (Hotelscombined)
Con tutta franchezza: difficilmente sarà preso in considerazione,senza la presenza delle OTA.
Commento da Franc1980 — 14 Gennaio 2012, alle ore 09:06
Finalmente leggo qualcosa d’interessante su questo blog!
Alla faccia di chi parla di “enormi sforzi” e “unione di teste e capitali” definendole poi “visioni utopiche”.
La realtà è che, chi davvero possiede delle teste (da poter unire), le fa funzionare mettendo da parte la concorrenza e la rivalità per uno scopo comune: tenere in azienda quei capitali che DEVONO appartenere all’azienda.
…poi ci siamo noi… piccoli albergatori che spiamo la vetrina dell’hotel accanto e proponiamo al cliente qualche spicciolo in meno per convincerlo a prenotare da noi. Continuando così non arriveremo da nessuna parte. Mentre le grandi catene si uniscono, noi siamo destinati a scomparire stritolati nella morsa del mercato comandato da intermediari che imporranno sempre di più le loro regole alle quali DOBBIAMO sottostare.
In tutto questo, le associazioni di categoria, che potrebbero avere le capacità di unirci e tutelarci, che ruolo hanno? Spettatori di uno spettacolo che non riescono a comprendere?