Ricerca PhocusWright Italia: i big player stranieri dominano il travel online del Belpaese
22 Dicembre 2011Ricorderete che l’ultima edizione del BTO – Buy Tourism Online è stata inaugurata da un’approfondita ricerca di PhoCusWright dedicata al mercato del Travel online a livello globale con uno speciale focus sull’Italia.
Purtroppo sono confermate alcune infelici realtà riguardo a un mercato ancora indietro e monopolizzato dai grandi player internazionali, che non lasciano spazio alle iniziative delle imprese italiane, poco propense agli investimenti tecnologici.
Ripercorriamo insieme l’analisi…
Paesaggio Globale: la crisi e la ripresa
Da un punto di vista globale, il settore del Travel Online ha dimostrato la propria solidità anche in tempo di crisi: a fronte di un calo globale del 16% del turismo, il travel online ha subito un calo pari solo alla metà.
In pratica l’ambito online non ha mai risentito veramente della crisi, perché è rimasto l’unico canale in crescita, soprattutto grazie alle OTA che si sono dimostrate capaci di adattarsi velocemente al nuovo scenario.
Mentre i mercati del travel online in USA e in gran parte dell’Europa hanno già raggiunto una certa saturazione, altri mercati sono rimasti indietro, profilandosi come i più ricchi di potenziale per futuri investimenti.
Tra di loro si trovano anche Spagna e Italia, che resta estremamente lenta nell’adozione delle nuove tecnologie: basti pensare che il 52,4% della popolazione italiana non ha ancora accesso a Internet.
Le OTA continuano ovviamente a dominare il mercato: Priceline in testa seguita da Expedia, mentre in Europa Booking.com continua la sua scalata (detiene il 47% del market share), insieme alla nuova coalizione Odegeo (Opodo, GoVoyage e eDreams).
Star indiscussa dell’anno, secondo PhoCusWright è il settore Ferroviario: quello degli spostamenti in treno oggi risulta un settore in forte consolidamento, tanto che ormai, soprattutto all’estero, i treni sono prenotabili via mobile sui maggiori portali allo stesso modo dei voli aerei.
La situazione dell’Italia: non si investe in tecnologia
In Italia, dove come abbiamo visto c’è ancora un ampio margine di crescita, non ci sono aziende locali disponibili a investire nelle nuove tecnologie, lasciando il mercato alla mercé dei grandi player internazionali che già dominano gran parte del business nostrano.
L’Italia ha indubbiamente sofferto molto per l’instabilità economica e politica dell’ultimo anno, ma gli utenti italiani seguono comunque i trend internazionali, tanto che il settore del Travel nel 2011 è stato il prodotto più acquistato online.
Ma mentre i consumatori stanno seguendo questo trend in crescita, i player locali non sembrano disposti a cambiare, non stanno investendo e quindi perdono terreno rispetto ai grandi player stranieri, come Expedia, Booking.com e eDreams.
Gli operatori di viaggio presenti in Italia, hanno concesso troppo spazio ai portali, che hanno letteralmente “mangiato” la più grossa fetta di mercato, talvolta accordandosi con le stesse compagnie di viaggio per avvicinare anche i clienti off-line (è il caso di Expedia).
Oggi le OTA possiedono il 47% del mercato online e se gli operatori locali non si adegueranno all’online (come ha fatto con successo Alpitour), scompariranno senza possibilità di scampo.
Boom di Mobile e Social Media
Se c’è una cosa in cui gli Italiani non sembrano voler perdere punti, è il settore Mobile. Il 90% ha un cellulare, mentre il 47% dei ragazzi fino a 24 anni possiede già uno Smartphone: il tasso più alto di adozione in Europa e uno dei livelli di penetrazione più alto al mondo.
Per questo è importante per chi si rivolge a un target italiano nel settore alberghiero, imparare a strutturare una strategia distributiva mobile che accompagni il cliente in tutte le fasi del viaggio, dal pre al post esperienza, ma soprattutto imparando a guadagnare dagli “Ancillary services” via mobile.
In linea con la crescita del Mobile, gli Italiani sono anche particolarmente attivi sui Social Network: in media un Italiano passa oltre 6 ore al mese sui Social Network, rispetto alle 5 ore della media globale.
PhoCusWright consiglia di non farsi trarre in inganno dalla difficolta di ricavare un ROI dalle attività di Social Media Marketing: sapere quello che si dice dell’hotel su Facebook e Twitter non ha prezzo e gioverà al customer service e alla brand awareness.
Di fatto, lo studio dimostra l’enorme traffico che Facebook avrebbe veicolato direttamente ai siti ufficiali di hotel a livello internazionale nell’ultimo anno, un motivo in più per continuare a presidiare attivamente questo canale:
In definitiva dall’analisi di PhoCusWright sembra emergere l’immagine di un Paese, quello italiano, in costante crescita ma con ancora molta strada da percorrere nel settore del travel online: sarebbe auspicabile che fossero i nostri operatori turistici, e i nostri organi istituzionali, a sfruttare le potenzialità che ancora cela questo ambito, e non solo i grandi player stranieri.
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