Ricerca parole chiave SEO – 10 errori da evitare
14 Novembre 2019Abbiamo recentemente parlato nei nostri articoli delle migliori strategie SEO, utili per dare maggiore visibilità al sito web del vostro hotel. Oggi invece, prendendo spunto da un articolo del SEJ Journal, vogliamo evidenziare alcuni sbagli che sarebbe meglio evitare nella ricerca delle parole chiave.
La cosiddetta keyword research (ricerca delle parole chiave) è un’attività molto impegnativa ed importante. Molto spesso ci sono figure professionali esclusivamente dedicate a questo lavoro. A volte però, questo tipo di analisi viene eseguita marginalmente, come se riguardasse un aspetto secondario. Così ovviamente non è. Quali sono gli errori più tipici che ci si può trovare a fare se si sottovaluta la sua rilevanza? Vediamoli insieme.
1. Dimenticare l’intento di ricerca
Come è possibile non focalizzarsi sull’intento di ricerca? Ebbene sì, non ci crederete ma questa è una comune dimenticanza ammessa da molti specialisti del marketing. Capita che, concentrandosi sulle singole parole chiave, si guardi più ai volumi delle ricerche piuttosto che all’effettiva ragione per la quale quella determinata ricerca era stata eseguita dal viaggiatore.
Che cosa comporta tutto ciò? Ci si può ritrovare ad avere un sito con un alto traffico ma che porta a pochi risultati di conversione (prenotazioni). Ad esempio, quando scrivete un articolo per il blog del vostro hotel, non dimenticatevi a quali informazioni in quel momento i vostri ospiti potrebbero essere interessati. Se ad esempio parlate di un’esperienza nelle vicinanze, potrebbe essere importante per i turisti capirne le caratteristiche principali e come usufruirne, senza perdersi in troppi dettagli nel racconto di ogni singola sfumatura della stessa.
2. Non considerare le SERP
Per comprendere meglio l’intento di ricerca è anche utile analizzare la pagina mostrata dal motore di ricerca (Search Engine Result Page) in risposta all’interrogazione effettuata dall’utente. Da questo potete capire se il contenuto che riportano ad es. Google o Bing, è simile al vostro o totalmente diverso.
In questo caso infatti, si potrebbero ricevere visite al sito di persone non interessate ai contenuti. Questo determinerebbe anche un’alta frequenza di rimbalzo e abbasserebbe di conseguenza quello che si chiama tempo di permanenza (dwell time) e il posizionamento nei risultati di ricerca.
3. Non focalizzarsi solo sui volumi
Viene abbastanza naturale all’inizio porre la propria attenzione sui volumi di ricerca, ma come si è già detto bisogna verificare che le parole chiave portino a visite pertinenti con i nostri contenuti. Quindi a volte è meglio considerare la scelta di termini con minore occorrenza ma che siano affini alla vostra attività.
Un buon consiglio è ad esempio trovare delle parole mediamente ricercate e che abbiano possibilmente bassi risultati di ricerca nella zona. Queste sono delle vere e proprio occasioni da sfruttare per mettersi in evidenza con maggiore facilità.
4. Non valutare le long-tail keywords
In cosa consistono le long-tail keywords? Quando una persona effettua una ricerca su Google, più questa è generica, meno parole contiene e maggiori sono i risultati legati alle parole chiave. Query di questo tipo dimostrano che l’utente è ancora in fase di esplorazione.
Immaginiamo un turista che voglia organizzare la propria vacanza all’ Isola D’Elba. Prima magari ricercherà “spiagge Isola d’Elba”, “hotel Isola d’Elba”, “cosa fare all’Isola D’Elba” e solo successivamente aggiungerà maggiori parole alla ricerca, rendendola più specifica. In quel momento la conversione sulle prenotazioni sarà più vicina.
Non bisogna quindi solo inserire nei propri contenuti le frasi con poche parole chiave e maggiori volumi, ma anche frasi con più parole, ovvero le long-tail keywords, che magari risultano meno ricercate ma hanno anche meno competizione e quindi possono posizionarsi meglio e portare a maggiori conversioni.
5. Non parlare con le persone reali
Prima di scrivere i contenuti per il sito web di una struttura alberghiera, è fondamentale parlare con le persone che stanno al desk e conoscono i bisogni dei propri ospiti. È importante anche conoscere il linguaggio da loro utilizzato, le loro problematiche e le possibili domande che potrebbero fare e a cui potrebbero trovar risposta, direttamente online.
6. Inserire le parole chiave solo dopo che l’articolo è stato scritto
Una richiesta molto comune che ricevono gli esperti di marketing è quella di applicare le tecniche SEO dopo che i contenuti sono già stati scritti. Non è proprio una buona idea. La situazione ottimale prevede che la ricerca delle parole chiave venga fatta a monte, perché propedeutica alla decisione e implementazione della strategia SEO.
7. Non conoscere dove il cliente effettua la ricerca
Non solo bisognerebbe conoscere gli intenti del cliente, ma anche dove questo proverà a cercare le risposte. Utilizzerà ad esempio i social media, YouTube o altri canali? In questo caso sarà necessario integrare i contenuti, proprio nei punti in cui il viaggiatore esegue la sua interrogazione.
8. Focalizzarsi solo sull’esatta corrispondenza
Non è necessario ripetere troppe volte le stesse esatte parole per risultare tra i primi risultati di ricerca. Google si è ormai dotato di un algoritmo Natural Language Processing and related entities, che consente di prendere in considerazione più fattori, quali ad esempio sinonimi, modi di dire e contesto. Anzi, essendo ripetitivi il contenuto potrebbe risultare meno leggibile, portando quindi a risultati controproducenti.
9. Ignorare la localizzazione
Soprattutto per una struttura alberghiera è importante considerare la localizzazione e quindi il local SEO. Per far ciò bisognerà considerare la stagionalità, la localizzazione e molti altri fattori, come quelli descritti nel nostro precedente articolo “Come migliorare la visibilità dell’Hotel – Google Maps Marketing”.
10. Non conoscere i competitors
È anche molto utile effettuare un’analisi dei competitor, capire per quali parole chiave sono ricercati e a quali pagine portano queste ricerche. In questo modo espanderete la vostra conoscenza sulla tipologia dei contenuti richiesti dai potenziali viaggiatori nella zona.
E quali sono secondo voi altri errori da evitare per l’ottimizzazione SEO? Fatecelo sapere nei vostri commenti!
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