Recensioni False? In USA bocciate e perseguite!
1 Settembre 2010Sapete che cos’è l’Astroturfing? Vi rinfresco la memoria: con tale termine vengono definite tutte quelle “azioni pubblicitarie volte a promuovere un brand o un servizio, di carattere ingannevole perché travestite da spontanee espressioni di soddisfazione di acquirenti o utenti”… in poche parole la pratica di pubblicare on-line ed off-line recensioni false, magari a pagamento.
Giusto un anno fa il procuratore generale di New York per la prima volta condannava l’azienda di chirurgia estetica Lifestyle Lift a versare 300.000 dollari di penale per aver pubblicizzato la sua attività attraverso recensioni on-line fittizie. Intanto anche la Reverb Communications è stata condannata perché i suoi dipendenti lasciavano commenti positivi su iTunes relativamente ad alcuni giochi realizzati dai propri clienti.
Oggi, forse a causa di una sempre maggiore diffusione di questa pratica assai poco etica, è la FTC (Federal Trade Commission) americana, che ha il compito di “proteggere i consumatori americani”, a cercare di porre nuovi deterrenti all’Astroturfing online.
Come contrastare le recensioni a pagamento: la “connessione materiale” col prodotto o servizio
Per quanto riguarda le recensioni a pagamento, la FTC già in passato ha sostenuto l’obbligo di rivelare al consumatore le eventuali “connessioni materiali” (ad esempio datore di lavoro-dipendente) tra aziende di promozione e testimoni… ma pare che questo non abbia frenato dei lavoratori particolarmente “zelanti” dal continuare a promuovere i prodotti dei clienti o della propria azienda, dichiarando di averli acquistati loro stessi.
Anche la pratica di auto recensirsi da parte degli albergatori rientra nell’Astroturfing ed è sempre più diffusa anche all’estero: non è certo sfuggito nemmeno agli Americani che su TripAdvisor spesso sono proprio gli albergatori ad auto elogiarsi, dribblando con eccessiva facilità gli algoritmi di protezione del sito.
Modello Amazon anche per i siti di recensioni turistiche
Come più volte abbiamo discusso anche qui su Booking Blog, sta emergendo sempre più chiaramente che la chiave di volta della questione è l’anonimato: per limitare false recensioni e commenti diffamatori, si è già pensato di applicare anche all’ambito travel il sistema del “nome reale” già implementato da Amazon, sebbene anche qui non sia ancora obbligatorio e si possa comunque lasciare commenti con un qualsiasi altro nickname si desideri o con nome falso.
Per lasciare una recensione su siti come TripAdvisor, sarebbe invece auspicabile che diventasse obbligatorio utilizzare il proprio nome e cognome, in modo che perlomeno gli albergatori possano verificare se l’autore delle recensioni è effettivamente stato presso l’hotel.
Anche TripAdvisor dimostra di non essere del tutto sordo alle richieste
Probabilmente messo sull’attenti per le continue lamentele degli albergatori e adesso pressato dalle richieste delle autorità, anche TripAdvisor sembra non rimanere passivo di fronte alla problematica delle recensioni false.
Proprio alcuni giorni fa un nostro cliente ci ha informato che, sicuro che una recensione chiaramente diffamatoria provenisse da un competitor con cui erano sorti dei dissapori, ha segnalato il fatto a TripAdvisor, che avrebbe approfondito le ricerche, verificato la veridicità delle accuse e preso di conseguenza seri provvedimenti, oltre a rimuovere immediatamente la recensione falsa.
Detto questo, TripAdvisor continua a rimanere indifferente al problema dell’anonimato dei commenti…
Fonte: 4hoteliers; Wired
Commento da andreamoro — 2 Settembre 2010, alle ore 11:01
Interessante articolo, ma mi pare che TripAdvisor avesse gia’ preso rimedio riguardo al problema.
Ne avevo parlato in questo articolo sui commenti negativi un annetto fa.
Commento da GiuseppeHMS — 2 Settembre 2010, alle ore 16:03
Credo che la serietà delle persone sia sempre alla base di tutto.
Albergatori che scrivono falsità, su altri colleghi. Falsi clienti che scrivono bugie su alberghi, TripAdvisor e altre aziende come lei che permettono di registrare opinioni di non si sa chi!!!
Credo per il bene di tutta la categoria che l’onestà delle persone sia un valore che non permette
questi fatti.
Quindi “Non facciamo agli altri ciò che gli altri vorresti non facessero a te”.
Vecchio detto, ma sempre attuale.
Ciao a tutti, Giuseppe
Commento da marghe — 2 Settembre 2010, alle ore 16:25
@Andreamoro,
ciao Andrea, grazie per l’intervento… in effetti quello che dici è vero: Tripadvisor ha da tempo pensato di dare un “bollino rosso” a chi si auto promuove, come abbiamo già segnalato tanto tempo fa anche qui su Booking Blog (vedi articolo del 22 liglio 2009 Avviso agli albergatori: le recensioni false sono bollate e perseguite legalmente).
A quanto pare però purtroppo, come si è visto nel tempo, non è cambiato molto e la soluzione non ha migliorato le cose: il red disclaimer non è servito da deterrente per gli albergatori che scrivono recensioni false e l’anonimato degli autori resta comunque un problema che TA non vuole affrontare!
Commento da Mauro Calbi — 5 Settembre 2010, alle ore 16:31
Per evitare le recensioni false basterebbe togliere ovviamente l’anonimato o almeno collegarlo a qualche altro social network come Facebook.
Non può esistere l’anonimato quando esprimiamo un parere su qualcosa o qualcuno. Tutti hanno gli stessi diritti.
Altrimenti dobbiamo esser trattati come pirati, uomini mascherati…da ricercare, per punire come cattivi.
Ne parlo ironicamente qui:
http://www.alda-amelia.it/guestblog/come-scrivere-una-recensione-falsa-su-tripadvisor/
Ricevere recensioni positive fa sempre piacere, quelle negative molto meno. Preferisco comunque che la recensione sia dialogo…qui in albergo, durante il soggiorno…più che epilogo, dopo il soggiorno. Altrimenti come possiamo migliorare o provvedere all’errore…
Commento da igor — 12 Settembre 2010, alle ore 18:27
finalmente trovo un blog che ne parli .. vorrei aggiungere che oltre al nome di chi scrive una recensione sarebbe bello poter dare anche una replica. Non ci sono solo albergatori con false dichiarazioni ma anche competitor e clienti.
Mi sembra pero che il nostro settore si stia un po “trascurando” e navigando sulla rete senza una giusta rotta
Commento da AllaDolceVita — 17 Ottobre 2010, alle ore 16:12
…certo che ‘stamericani so troppo forti!!!!
Quello che definiscono Astroufing non è altro che la pubblicità ingannevole…niente di nuovo sotto il sole…o vorrebbero farci credere che hanno inventato e scoperto anche questa?! 🙂
Vogliono punire chi pubblica falsità e non si accorgono che eliminando l’ANONIMATO , il problema sarebbe quasi definitivamente risolto.
Strano che poi, proprio loro colpiti così profondamente dal terrorismo, non si stiano accorgendo della stressa matrice…
…ma…niente-niente vi fosse un interesse a mantenere questo teatrino in piedi?!…..hehehehe!
EXPEDIA sa benissimo che TRIPADVISOR è un colabrodo e che per cambiare RADICALMENTE le cose è necessario
1) eliminare l’anonimato ed identificare in maniera univoca e chiara chi scrive la recensione
2) collegare in maniera UNIVOCA e TRASPARENTE la prenotazione andata a buon fine con un pagamento totale della prenotazione stessa, al nome e cognome del recensore.
TUTTO IL RESTO E’ FUFFA!
E per la redazione: la volontà di colpire e danneggiare le strutture che non si vogliono piegare a questa politica laida e prepotente di EXPEDIA , si manifesta con la sordità totale a richieste di cancellazione di recensioni false e diffamanti, come nel nostro caso, e nel tentativo di fare terra bruciata amplificando le recensioni negative e coinvolgendo gli altri operatori …ma siamo più forti noi e dopo ben 10 anni di attività fieramente curata e portata avanti con entusiasmo ed amore, continueremo a denunciare con pressione crescente l’abusività e l’illegalità di TRIPADVISOR!
Caro sig. Moro, lei vive nel mondo dei cartoni animati!
Per cortesia dia delle risposte alle seguenti domande lecite e chiare indirizzate ad Expedia-Tripadvisor e che ancora non hanno ricevuto alcuna risposta:
1) Come fate a CERTIFICARE che chi scrive, rimanendo anonimo, abbia EFFETTIVAMENTE soggiornato nella struttura oggetto di recensione ?
2) Come fate a GARANTIRE la verità , la genuinità, l’originalità e la provenienza della recensione che, essendo anonima, non faccia pensare ad un FALSO ospite o ad un concorrente sleale o ad un burlone ?
3) come fate ad ASSICURARE che il relato dal “potenziale” ospite, sia confacente all’accaduto ( citate l’IMPARZIALITA’), quando L’ANONIMATO AMPLIFICA LA DIFFAMAZIONE?
4) In cosa consistono i controlli che effettuate ( si richiede una dettagliata descrizione ) e su quante recensioni, di quelle che dichiarate essere pubblicate, sono stati effettuati?
5) Con riferimento al Dgls 196/2003, emesso sulle fondamenta della legge europea, come vi siete permessi di pubblicare nomi, indirizzo e foto della struttura a scopo commerciale SENZA AVER MAI RICEVUTO UNA LIBERATORIA SCRITTA?
6) Perché l’interfaccia Italiana http://www.tripadvisor.it e le rispettive estere, non rendono pubblica la sede legale, amministrativa, i recapiti telefonici e il nominativo del responsabile della gestione degli archivi?
7) Se un gestore o proprietario volesse proteggersi dalle diffamazioni che pubblicate, sareste in grado di fornire i dettagli di colui che ha scritto la diffamazione?
8) Se foste in grado di pubblicare recensioni a seguito di una reale vacanza, sareste anche in grado di fornire i dettagli della prenotazione ( agente di viaggio o sito di vacanze o portale di prenotazione ) e quindi del viaggiatore ?
9) Quante delle recensioni che pubblicate sono vere e facenti capo a soggiorni reali e riconducibili ad utenti unici ed identificabili ?
10) Perché pubblicate lo slogan “Get the Truth then go” ( “Ottieni la Verità e poi parti” oppure “Recensione di cui ti puoi fidare” ) che offre il contenuto del sito come veritiero, quando non potete certificare la fonte e la veridicità di ciò che è asserito nelle recensioni?
11) Come fate a distinguere le potenziali false recensioni positive, scritte dagli albergatori/gestori che non competono lealmente, da quelle reali e genuine scritte da veri viaggiatori?
…e dulcis in fundo che ne pensa di questo articolo:
http://www.timesonline.co.uk/tol/travel/news/article6583450.ece ?
E per finire mi rivolgo al Sig. Igor:
rispondere alle recensioni su Tripadvisor significa avallare ed accettare questo sito ABUSIVO, ILLEGGITTIMO e dal comportamento ILLEGALE….quindi sposare questo sito significa condividere tutto, non solo le “facili prenotazioni”!
Ora che la notizia di quanto sia facile falsificare le recensioni , sta girando in rete globale ed in lingua inglese, sarà proprio il turismo internazionale che inizierà a guardare con sospetto proprio chi si spacciava di pubblicare la verità senza averne le prove ( TRIPADVISOR e tutti i siti che lo scimmiottano senza controllare ciò che pubblicano ) e chi desterà maggiori dubbi…..LEGGA ATTENTAMENTE … saranno proprio le strutture listate nelle migliori posizioni!
Cordialità
Alla Dolce Vita