Più flessibilità e meno servizi: i desideri dei travellers USA
8 Settembre 2022Un nuovo studio di Kasa Living, Inc., brand e operatore di alloggi flessibili, rivela un trend inedito nell’attuale paradigma del travel, considerando la latenza di contatti ed eventi in presenza dovuta alla situazione pandemica.
Il campione, rappresentato da 1.000 viaggiatori statunitensi che intendono viaggiare per affari o per piacere nei prossimi 12 mesi, rivela che la stragrande maggioranza (90%) preferisce un’interazione limitata con il personale dell’hotel, come riporta PR Newswire.
Sale la domanda di alloggi hi-tech
Direttamente legato a questo trend, i risultati indicano anche che i viaggiatori frequenti, i viaggiatori d’affari e le giovani generazioni stanno tracciando nuove abitudini di soggiorno, preferendo esperienze autodirette consentite dagli alloggi abilitati alla tecnologia, con un calo di richieste di servizi propri degli alloggi tradizionali.
“Questi dati supportano ciò che abbiamo visto dagli ospiti di Kasa negli ultimi anni: la flessibilità viene prima di tutto”, ha affermato Roman Pedan, CEO di Kasa. “Soprattutto in un mondo remoto e ibrido, i viaggiatori stanno assumendo il controllo di come e dove lavorano e l’industria deve adattarsi per soddisfare tali esigenze”.
Dunque, dopo l’attenzione al prezzo e il boom di ricerche online, nell’organizzazione di un soggiorno post Covid gioca un ruolo prioritario la flessibilità. In una realtà in cui lo smart working non è più un’eccezione e l’holiday working si fa spazio nella mente e nei piani concreti dei lavoratori nel mondo, termini e condizioni stringenti vestono stretti. Ma scopriamo quali altri elementi chiave emergono dal sondaggio di Kasa Living
Destinazioni versatili e processi smart
Per i viaggiatori di oggi (98%), le destinazioni perfette dovrebbero soddisfare una vasta gamma di esigenze, dalle famiglie in vacanza ai professionisti che lavorano da remoto.
Le destinazioni scelte per il proprio viaggio, ma anche le singole strutture dove si prenota un soggiorno: più che un family hotel o un luxury resort, l’utente USA preferisce un luogo votato all’ospitalità generalista e ad andare incontro a esigenze sia leisure che business.
La flessibilità e il desiderio di interazione limitata con lo staff dell’albergo si ritrovano in un altro dato dello studio in oggetto: il check-in face to face sta perdendo sempre più appeal, soprattutto tra i più giovani. Il 73% del campione ha ricordato esperienze sfavorevoli con il check-in in presenza, per diverse motivazioni: processi troppo lunghi (44%), informazioni errate (32%), personale scortese (31%) o del tutto assente (22%).
Analizzando le fasce di età, scopriamo che il 47% dei Millennials ha valutato il check-in alla reception e il servizio in camera come priorità basse, rispetto al 34% della Gen X e al 22% dei Baby Boomers.
Esperienze di viaggio tecnologicamente avanzate
Il sondaggio firmato Kasa Living non lascia adito a dubbi: i viaggiatori di tutte le età apprezzano la comodità e la flessibilità dell’organizzazione online del viaggio, con i più giovani in prima linea.
Il 97% ha preferito gestire almeno una parte della pianificazione del viaggio tramite una app o un sito web. La Generazione Z e i Millennial hanno una probabilità circa 2 volte maggiore di preferire il check-in virtuale tramite un’app o un sito rispetto alla Generazione X o ai Boomer.
La propensione al digitale si accompagna alla frequenza di viaggio: i frequent travelers sono tra i maggiori amanti della tecnologia, attesta lo studio Kasa Living.
Il 99% dei viaggiatori che pianificano più di 5 viaggi nei prossimi 12 mesi ha affermato che preferirebbe sostituire le interazioni con lo staff alberghiero con esperienze digitali, soprattutto nel caso degli ospiti più giovani. La maggior parte degli intervistati ha affermato di preferire un approccio flessibile e pratico al customer care rispetto ad un servizio con interazione umana.
I servizi tradizionali non soddisfano i bisogni di base
Quali servizi ricerca dunque il viaggiatore americano medio quando prenota un alloggio? I tradizionali servizi offerti dallo staff come il room service, l’assistenza alla reception e il facchinaggio per i bagagli sembrano ormai superati, insieme all’utilizzo di piscine e palestre.
Il 61% dei viaggiatori business o bleisure ha affermato che queste offerte riscuotono poco successo nelle loro scelte, come il 34% dei viaggiatori in generale.
Il 56% degli intervistati ha riferito di aver utilizzato solo alcuni dei servizi disponibili, incluso il 17% che in genere ne utilizzava solo pochi o nessuno.
Cosa ci dicono questi numeri? Che il traveler – statunitense ma non solo – è una figura in continuo divenire, con bisogni, aspirazioni e desideri talvolta di effimera durata. Esistono due approcci a questa evoluzione: si può restare fermi e farsi passare addosso il cambiamento, fossilizzandosi sulle proprie posizioni, o si può accogliere il cambiamento, farlo proprio e apprenderne i fondamenti per soddisfare al meglio i viaggiatori di oggi e di domani. A voi la scelta.
Home › Forum › Più flessibilità e meno servizi: i desideri dei travellers USA
Tag: flessibilità, trend travel USA, turismo post covid, vacanze flessibili, viaggi post covid, viaggiatori USA