OTA: come sta cambiando il panorama della disintermediazione
4 Febbraio 2011Proprio questa mattina leggo su USA Today che American Airlines, dopo aver abbandonato i portali di prenotazioni turistiche Orbitz ed Expedia, sta proseguendo nella ridefinizione dei rapporti con i canali distributivi on-line chiedendo ai portali di rivedere le proprie condizioni, in termini di commissioni e termini contrattuali sempre più restrittivi.
Intanto anche Delta si è sganciata da diversi portali minori come Vegas.com e CheapOair.com, nel tentativo di spingere maggiormente le vendite dirette sul proprio sito ufficiale.
Le OTA in disputa con AA, sembra che abbiano rilevato un deciso calo delle vendite di voli aerei per la perdita dei clienti American Airlines, e adesso sarebbero disposti a “trattare”, tanto che il portale Priceline, ha già raggiunto un accordo con il quale si impegna a mostrare sul proprio sito le tariffe ed i voli direttamente dalla compagnia aerea, bypassando i GDS.
Questa sorta di “semi-disintermediazione” è ancora in fase di definizione e non è ancora chiaro dove condurrà, ma i risultati potrebbero senza dubbio ridisegnare lo scenario della distribuzione sui portali turistici e sui GDS, forse non solo per le compagnie aeree.
Queste ultime infatti non sono state le sole ad intavolare dispute private con i grandi portali a causa delle forti commissioni: basti citare la controversia tra Choice Hotels ed Expedia nel 2009 e quella più recente con IHG.(“Il caso Expedia – Choice Hotels: si riaccende il dibattito sul rapporto tra hotel e OTA“)
Già da un paio di anni il rapporto tra fornitori turistici e OTA si è inasprito (con malcontento dei fornitori), ma di fatto sto rilevando una netta accelerazione di questo trend. Che stia affiorando un sempre più aperto dissenso da parte di grandi protagonisti del travel online nei confronti delle dinamiche di vendita intermediate e delle alte commissioni richieste?
Si tratta di fatto di un movimento che ancora non si è esteso ai medio-piccoli operatori turistici, trai quali il malcontento è probabilmente persino maggiore, ma non c’è ancora la forza di affrontare cambiamenti decisi nei confronti dei portali.
Come scongiurare il pericolo di sudditanza dalle OTA
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una vera e propria esplosione delle vendite on-line soprattutto a causa delle rinnovate abitudini degli utenti, sempre più avvezzi a scavalcare le agenzie tradizionali nella pianificazione dei propri viaggi per affidarsi con crescente fiducia ad Internet.
All’interno di questo panorama, dominano fondamentalmente due trend opposti nell’ambito alberghiero: da un lato c’è il successo delle strutture che hanno saputo sfruttare questa crescita del mercato online in maniera oculata, adottando strategie che hanno favorito soprattutto le transazioni disintermediate ma in parallelo anche la presenza sui portali. (“OTA vs. Sito dell’Hotel: 6 semplici mosse per favorire la disintermediazione“)
Le OTA, lo abbiamo detto tante volte, restano una delle vetrine principe per l’hotel (vedi articolo “Billboard Effect: perché è importante per l’hotel la presenza sulle OTA”) e una tappa cruciale nella maggior parte dei processi di prenotazione, perciò sarebbe assolutamente deleterio escluderle dalla propria strategia distributiva.
Dall’altro lato invece, troviamo gli hotel che sono rimasti – spesso inconsapevolmente – schiacciati dalla sudditanza da Portali turistici a causa dell’inflessione economica e si sono dovuti accontentare di una crescita delle vendite dirette molto più esigua, accompagnata d’altra parte da un aumento abnorme delle prenotazioni intermediate.
Rimanete connessi, perché la prossima settimana pubblicheremo su Booking Blog questo strumento e vi indicheremo le migliori azioni da intraprendere per raggiungere un maggior livello di indipendenza dai potarli e favorire la crescita del proprio canale di vendita diretta.
Commento da webcopywriter — 9 Febbraio 2011, alle ore 09:45
La disintermediazione è un passaggio obbligato. Anzi, gli operatori che sapranno approfittarne per primi avranno maggiori vantaggi. E’ solo in questione di tempo, ed il modello AA verrà replicato dalle altre compagnie aeree e successivamente dagli hotel, almeno le catene. Le OTA di qualità rimarranno, tipo booking.com, così come i comparatori di prezzo evoluti. La semplice intermediazione online non ha futuro.