OK la tariffa è giusta!
21 Gennaio 2010Spesso ci troviamo a disquisire sulle modalità e sulla efficacia del Revenue Management, lo strumento che dovrebbe aiutarci a scegliere la tariffa giusta da dare ad una camera in un determinato giorno e per un determinato tipo di cliente. A prescindere dai pareri spesso discordanti sappiamo che il calcolo del prezzo non è un processo semplice, poiché vi concorrono tantissimi fattori noti come la distanza dalla data, l’occupazione, i prezzi della concorrenza, lo storico, ecc. e tantissime variabili non prevedibili come le condizioni atmosferiche, la congiuntura economica, il cambio della valuta per gli stranieri, ecc.
Oggi però, con l’avvento e la consacrazione dei Social Network, si sono profilati nuovi parametri di scelta da tenere in conto per stabilire la tanto agognata “tariffa giusta”.
Vediamoli insieme:
- Brand Reputation:
Il valore attribuito dagli utenti (clienti), il loro passaparola positivo o negativo, la loro indifferenza o al contrario la voglia e soprattutto la possibilità di urlare al mondo la propria esperienza di soggiorno, sono tutte variabili incontrollabili e spesso sconosciute all’Hotel ma che conferiscono valore al brand e conseguemente alla tariffa che un potenziale cliente sarà disposto a pagare per soggiornare presso il vostro albergo.
Se ad esempio un hotel ha un’ottima brand reputation su TripAdvisor e si tratta di un 3 stelle, in grazia del valore che i suoi stessi clienti gli hanno attribuito, sicuramente potrà azzardare tariffe leggermente più alte di quelle che applicano i suoi concorrenti diretti. - Qualità = Popolarità:
Quanto più un Hotel offrirà realmente un’alta qualità dei suoi servizi, tanto più potrà ottenere popolarità su tutta la Rete. I meccanismi di popolarità sono proprio legati a alla cosiddetta “qualità percepita”: chi scrive di voi è perché ha avuto un’esperienza al di sopra o al di sotto delle sue aspettative. Non si può essere popolari se si è standard, ecco perché è più probabile che un hotel 2 stelle di 20 camere a Firenze, che offre servizi e pacchetti davvero fuori dal comune, sia molto più “sociale” e quindi virale di una struttura 5 stelle don 100 camere più ordinario. - Viralità online: Internet, nel bene e nel male, dà a tutti la possibilità di condividere al massimo grado i propri contenuti, in modo da diventare virali e aumentare la propria visibilità. Ma essere visibili significa anche essere più vulnerabili di fronte agli utenti, che in numero sempre maggiore parleranno di voi. Ne vale comunque la pena, se questo porterà ad aumentare le vostre recensioni e la vostra brand reputation. Cercate di innescare ampi meccanismi di passaparola: si riveleranno di enorme valore. Come li chiama Seth Godin, il guru americano del marketing, gli “starnutitori” sono gli utenti a cui dobbiamo puntare, perché rappresentano il più importante canale pubblicitario per la nostra struttura, e per giunta gratuito. Come fare? Stupiteli… Sorprendeteli… Sollecitateli…
Tutti questi aspetti contribuiscono alla composizione delle tariffe dinamiche della vostra struttura. Ai fini della valutazione del giusto prezzo, oltre alle ormai note tecniche di Revenue, dobbiamo riflettere anche sulla visibilità, la popolarità, la percezione di qualità che i clienti hanno di noi, il ranking sui portali di prenotazione e non… e tutto questo è assolutamente dinamico.
E quando si pensa di aver capito le regole del gioco ecco che sono già cambiate… forse l’unica vera regola è ritenersi in “beta perpetuo” come suggerisce Roberta Milano.
Ma chi ci dice se davvero quello stabilito è il prezzo giusto?! Ovviamente il numero e la frequenza delle prenotazioni che entrano nei vostri sistemi di prenotazione… Ricordiamoci ed impariamo a convivere col fatto che oggi le tariffe non dipendono più dalle stelle, bensì è il mercato a dirci … “OK Il prezzo è giusto!”
Mi chiedo se i futuri sistemi automatici di yeld e/o revenue management riusciranno a fare tutto questo!
Duccio Innocenti
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 22 Gennaio 2010, alle ore 13:15
aggiungo primo la VISIBILITà allo stato puro,
quanti contatti vengono generati sulla stuttura,
no visitors no party.
S.
Commento da Duccio Innocenti — 22 Gennaio 2010, alle ore 13:45
@Stefano
giustissima considerazione….
anche se possiamo dire che Qualità = Visibilità
Commento da Riccardo Cocco — 22 Gennaio 2010, alle ore 20:18
Tutto vero ciò che è stato descritto, ma ricordiamoci anche che le prenotazioni non arrivano solo tramite internet.
La considerazione di Duccio “Qualita’ = Visibilita’” non è sempre vera.
Mi spiego meglio: è vera fintanto che la qualita’ sia un fattore reale. Quando, invece, ci troviamo di fronte a qualita’ presunto il discorso cambia.
Ricordiamo sempre, inoltre, che su 100 ospiti, 99 sono stati bene 1 è stato male. 1 scrive bene e un altro scrive male, e per i siti di reensione il male trionfa sul bene, quindi la tua qualita’ va a farsi benedire anche a discapito dei 99 che sono stati bene.
E poi ancora, personalmente reputo errata la classificazione di tutte le strutture in un unico calderone, un hotel a 5 stelle a Via Veneto (Roma), che c’azzecca (come dice Di Pietro) con una pensione 2 stelle in periferia?
Gli Anglosassoni dicono “apples with apples” invece così è “apples with bananas”…..E chissà dove finiscono queste ultime…..
Buon lavoro e buon Revenue Management a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da Duccio Innocenti — 22 Gennaio 2010, alle ore 21:21
@Riccardo
concordo in tutto ma credo che nel Web 2.0 la verità sulla qualità sia praticamente ingovernabile nel bene e nel male…
chi lavora bene avrà dei “commerciali” autorevoli a costo 0
chi lavora male può scrivere tutti i commenti falsi che vuole ma non risolverà praticamente niente.
Commento da Hotel Management Blog — 23 Gennaio 2010, alle ore 01:21
Bellissimo articolo, ho in progetto anch’io una discussione su questo tema.
La Brand Reputation è fondamentale per una politica di Revenue Management completa. Chi si occupa di RM nell’hotel non può non monitorare la reputazione dell’hotel su internet.
I portali che spesso vengono definiti dei veri e propri ring su cui combattere amplificano all’ennesima potenza il valore dell’hotel in termini di review. Quindi perchè non utilizzare il nostro score come leva e variabile che influenza la tariffa?
Ma i problemi che si potrebbero aprire sono molti (parlo per esperienza diretta) del tipo:
“Ma se ho bei voti (io hotel) è perchè ho la tariffa più bassa degli altri!”
“Chi mi dice che se alzo la tariffa poi non avrò un calo di prenotazioni e quindi di recensioni?”
Ecco queste sono reazioni giustificabili.
Dico la mia:
L’hotel dovrebbe fare gara per avere il voto più alto, per la gloria (dai tutti vorremmo essere migliori), per le maggiori prenotazioni che potenzialmente potrebbero arrivare, MA soprattutto per la possibilità di alzare di un pochino il prezzo.
Leggo spesso questo blog è c’è chi dire che le OLTA ci hanno fatto fare una guerra di prezzo (chi aggiunge tra poveri), hanno parzialmente ragione, ma allora perche non fare una “guerra” per avere le migliori recenisoni per poter cosi aumentare la tariffa pubblicata?
C’è molto da aggiungere ma forse qualcun altro vuole continuare al mio posto i commenti..
Commento da GIANLUCA1 — 23 Gennaio 2010, alle ore 10:49
@Duccio
sono d’accordo con quello che scrivi soprattutto sul discorso dei commenti falsi.
Tra 10 commenti positivi “farlocchi” ed 1 giudizio medio…..preferisco 1 giudizio medio tutta la vita.
Come ho scritto in altri post alla lunga la verità viene a galla.
G1
Commento da GIANLUCA1 — 23 Gennaio 2010, alle ore 13:43
@hotelmanagement
….continuo dicendo che l’albergo deve stare sempre in prima pagina dei vari network….per esperienza posso dire che non appena si scende in seconda o terza pagina le prenotazioni incominciano a diminuire.
G1
Commento da Riccardo Cocco — 23 Gennaio 2010, alle ore 19:49
@Duccio:
Sai qual’è il problema principale a mio avviso?
I professional complainers prolifereranno in modo esponenziale.
Esempio:
Un collega di Roma mi raccontava che è stato contattato da un presunto cliente che voleva soggiornare nella sua struttura per 4 notti ma aveva letto qualche recensione negativa su TA. Ebbene, questa faccia di bronzo chiede che a fronte di commenti negativi sulla struttura avrebbe voluto soggiornarci gratuitamente!! Ecco dove si andrà a finire!!
Buon lavoro e buon Revenue Management a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da Duccio Innocenti — 23 Gennaio 2010, alle ore 21:15
@RIccardo
questa è davvero l’esasperazione del concetto… tentar non nuoce 🙂
se parte questa moda ci sono buone speranze che chi ha commenti negativi faccia comunque un ottima occupazione… gratuita magari
scherzi a parte, credo che non sia più possibile trascurare i clienti perchè una volta volev dire non essere citati nelle guide turistiche ma oggi si è assolutamente penalizzati
Commento da Riccardo Cocco — 23 Gennaio 2010, alle ore 23:10
@Duccio:
Son d’accordo con te e sottoscrivo che non è possibile trascurare i clienti ed i clienti non sono solo internet.
Buon lavoro e buon Revenue Management a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 25 Gennaio 2010, alle ore 09:54
il prezzo è una forte variabile di VISIBILITà, prezzo più basso maggiore visibilità, poichè molti utenti scremano proprio per prezzo.
Se il sistema permette di avere visibilità aggiunta in altri modi (vedi overcommission di booking) si può alzare il prezzo mantenendo la visibilità e giocando con prezzo/overcommission massimizzare il ricavo netto.
S.
Commento da Duccio Innocenti — 25 Gennaio 2010, alle ore 19:40
@Stefano
per la mia esperienza, chi non ha buone recensioni a supporto della prenotazione non risolve praticamente niente con la overcommission.
hai rilevato questo anche tu?
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 27 Gennaio 2010, alle ore 18:05
@Duccio,
concordo pienamente, il prodotto spinto agli occhi del cliente deve essere un buon prodotto,
e chi ce lo dice? il cliente stesso, quindi si può anche ricevere 3000 accessi al giorno ma se le review sono cattive la struttura non converte, è vero, terribilmente vero, più òe review sono buone più converte.
@Riccardo
Escludo che le OTA possano fare questo gioco, ogni recensione si monitora dal sistema, e si riscontra con l’effettiva permanenza avvenuta del cliente in hotel?Le OTA non possono inventarsi le recensioni, a meno che di non usare il profilo dei clienti ma mi da di rischio troppo alto.
le liste di recensioni secondo me non le creano gli operatori ma i clienti.
S.
Commento da Riccardo Cocco — 27 Gennaio 2010, alle ore 17:35
@Duccio:
Ritorniamo quindi al punto di partenza: chi ci dice che le recensioni siano sempre veritiere? Ammesso e non concesso che più recensioni positive tu hai più sali per contro potresti salire se dai maggiori commissioni, che garantisce che non è la stessa OTA che scrive recensioni diciamo “non puramente veritiere” per diminuire la visibilità e poi il market manager ci dice che se vogliamo aumentare la visibilità potremmo farlo velocemente con un aumento delle commissioni?
Signori, a mio avviso non vi è NESSUNA garanzia della veridicità delle recensioni. Non possiamo assistere immobili ad operatori che direttamente (booking.com) o di traverso (vedi Trip Advisor/Expeda) creano queste liste di recensioni, dovrebbe crearsi un garante superpartes (vedi per esempio deloitte oppure STR Global [che gestisce i dati hotel come terza parte superpartes] a gestire le recensioni.
Buon lavoro e buon Revenue Management a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da Duccio Innocenti — 27 Gennaio 2010, alle ore 20:01
@Riccardo
tutto può essere ma non credo che le OTA siano organizzate per questo anche perchè a loro interessa vendere a prescindere…
… poi non credo che sarebbero disposte a pagare lo scotto di qualche utente che si vede cancellata o non pubblicata la sua recensione… ricordiamoci che potrebbe scriverlo altrove scatenando uno sputt…. enorme
Commento da Riccardo Cocco — 27 Gennaio 2010, alle ore 22:31
@Stefano & Duccio:
Signori, spero vivamente che quanto detto corrisponda alla realtà ma converrete con me che dove ci sono i soldi arrivano gli squali. E in periodi di magra come gli ultimi mesi un po’ tutti ne hanno risentito e allora quale miglior momento e metodo?
Partiamo dal presupposto che non ho nessun dato o informazione in mano per asserire che sia assolutamente così, ma il dubbio mi assale a non poco…….
Stefano mi dici che le recensioni le creano i clienti e non gli operatori. Duccio mi sottolinei che i siti che permettono le recensioni non sono disposte a pagare lo scotto di un recensore che si vede cancellato o non pubblicato il suo testo, beh, io ho provato a scrivere per ben 2 volte delle recensioni su miei reali soggiorni, sono passati circa 8 mesi e la mia recensione non è ancora apparsa….caso strano non trovate? Eppure non parlavo ne bene ne male….
Buon lavoro e buon Revenue Management a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da Anto4444 — 28 Gennaio 2010, alle ore 20:18
Nuovamente d’accordo con quanto affermato da Riccardo! doppietta Riccardo!!
Capita che i commenti non siano pubblicati (sulle OTA non parlo di TA).. Non posso dire se non vengano pubblicati quelli belli o quelli brutti o se siano bachi nel soft, fatto sta che non è automantica e soprattutto trasparente la cosa..
Ho sentito che ci sono albergatori che stanno andando per vie legali tra l’altro.
NON SONO SANTI DAI..
Santifichiamoli pure ma sono come tutti.. e se credete nella democrazia sul web da questi colossi.. beh.. ognuno pensi quello che gli pare!! IO NON CI CREDO!
Commento da Duccio Innocenti — 28 Gennaio 2010, alle ore 20:28
@Riccardo
una volta può essere un errore… due, no
basito, ritiro quello che ho detto anche se resto dell’idea che la reputazione di un hotel sia garantita proprio dal web 2.0 quindi per chiunque pensi di piltarlo che sia un cliente, una ota, un albergatore… beh secondo è impossiobile.