Il Meta pixel è illegale in Europa?
30 Marzo 2023L’autorità austriaca ha rilevato che i metodi di tracciamento di Meta non rispettano il GDPR, il Regolamento generale per la protezione dei dati personali valido a livello europeo.
La storia si ripete: c’è un precedente, riguarda Google Analytics e l’epilogo potrebbe essere lo stesso.
Meta, il tracciamento e l’Europa
Prima il pixel, poi la Conversion API (CAPI): da tempo Meta acquisisce informazioni sul comportamento delle persone che visitano siti web e le mette a disposizione degli inserzionisti, per erogare pubblicità personalizzata.
Noyb, l’associazione europea senza scopo di lucro che si batte per la tutela dei dati digitali dei cittadini, ha presentato 101 reclami all’Autorità Garante della privacy austriaca. Uno di questi attenzionava l’utilizzo del pixel di Meta da parte di un sito di notizie locale da agosto 2020; anche se l’azienda di editoria ha rinunciato al tracciamento subito dopo la denuncia dell’associazione, il fatto si era già verificato ed è stato pertanto vagliato dall’autorità competente.
Pochi giorni fa, il Garante austriaco ha dichiarato illegittimo l’uso dei metodi di tracciamento di Meta da parte del sito di informazione: il pixel viola quanto stabilito dal GDPR. La sentenza ha incriminato il flusso di informazioni: la migrazione dall’Europa agli Stati Uniti non è infatti conforme al regolamento europeo, come spiegato in un articolo di iubenda.
Anche se l’istituzione europea ha condannato solo un’attività, le implicazioni potrebbero riguardare tutti i siti internet che utilizzano i metodi di tracciamento di Meta, in modo speculare a quanto già successo per Google Analytics.
Nonostante la sentenza, non è stata irrogata nessuna multa.
Meta e siti web: che fare?
Se il tuo hotel utilizza pixel e CAPI potrebbe finire coinvolto nella sentenza del Garante.
Fra la preoccupazione di dover rinunciare agli strumenti pubblicitari del social blu e la necessità di continuare a utilizzarli, monitorate l’andamento della vicenda e siate pronti a intervenire in caso di aggiornamenti.
Meta ha cercato di ridimensionare la decisione dell’autorità austriaca: a suo parere, non riguarda l’utilizzo dei suoi sistemi di tracking in altri siti web. L’ultima parola spetta però all’istituzione, per questo è importante seguire l’evoluzione della vicenda.
Nel mentre, ormai da tempo, Stati Uniti e Europa stanno cercando di adottare una nuova normativa che evolva l’attuale gestione dei dati: il documento in lavorazione si chiama Data Privacy Framework (DPF) e con ogni probabilità non vedrà la luce a breve. Almeno, secondo quanto anticipato dalla Commissione Europea, non prima di luglio.
Mentre sensibilizzano l’opinione pubblica, gli organismi che tutelano la privacy degli utenti portano le loro battaglie nelle aule dei tribunali. Lo scenario è in divenire: continuate a seguirci per restare aggiornati e prendere le decisioni più opportune per il vostro hotel.
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