Meta, multa da 400 milioni di dollari per la pubblicità personalizzata
12 Gennaio 2023La DPC, Commissione Irlandese per la protezione dei dati, ha sentenziato: Zuckerberg dovrà pagare più di 400 milioni di dollari per le modalità di gestione della pubblicità personalizzata in Europa.
Tira un sospiro di sollievo il mondo dell’advertising: non sono infatti a rischio le modalità di erogazione delle campagne pubblicitarie.
Alle origini della sentenza
Meta ha violato alcune disposizioni del GDPR, il regolamento europeo che stabilisce le regole del gioco in materia di privacy.
Dalla sua entrata in vigore nel 2016, un lungo iter giudiziario ha visto scontrarsi il colosso statunitense con Noyb, un’organizzazione senza fini di lucro che promuove e tutela il rispetto della privacy digitale dei cittadini europei.
Guidata dal suo fondatore Max Schrems, Noyb ha più volte chiamato in causa i competenti organi in materia di privacy europei. L’accusa era chiara: contrariamente a quanto previsto dal GDPR, Meta non mette in condizioni gli utenti di decidere in modo consapevole e trasparente se ricevere o meno pubblicità mirata.
Erogata sfruttando i dati personali di ciascun utente, Meta impone di fatto alle persone di accettare la ricezione di questo genere di pubblicità. Come? Inserendo la disposizione nel contratto che ogni utente accetta iscrivendosi a uno dei social di Zuckerberg.
Prima dell’ultimo atto, all’orizzonte si celava la prospettiva di un durissimo colpo al sistema pubblicitario di Meta. Sembrava infatti che l’azienda di Menlo Park dovesse acquisire l’esplicito consenso di ciascun utente in Europa.
Quanto prospettato non si è dunque verificato.
La sanzione
La DPC irlandese (qui ha sede legale Meta in Europa), ha deciso che Facebook dovrà pagare 210 milioni di Euro e Instagram poco più di 180 milioni di euro, come riportato da The Verge.
Zuckerberg dovrà comunque adeguarsi alle disposizioni del GDPR entro tre mesi. Pur riconoscendo quindi l’illecito, l’ultimo atto della vicenda non mette a rischio l’attuale struttura dell’ecosistema pubblicitario, come indicato dallo stesso Meta in un blog post: “Queste decisioni non impediscono la pubblicità personalizzata sulla nostra piattaforma. Stiamo valutando una varietà di opzioni che ci consentiranno di continuare a offrire un servizio completamente personalizzato ai nostri utenti.”
Le multe si aggiungono alle altre già comminate nei confronti di Meta dal DPC. Solo nel 2021, a marzo l’autorità irlandese ha sanzionato l’azienda con 18 milioni di dollari per la non corretta tenuta dei registri. A settembre, ha emesso una molta di 402 milioni di dollari per la gestione dei dati degli adolescenti su Instagram. Infine, a novembre, ha disposto una multa di 276 milioni di dollari per una fuga di dati avvenuta durante l’anno scorso.
Da Menlo Park hanno annunciato la volontà di fare ricorso. Continueremo a tenervi aggiornati su eventuali sviluppi della vicenda.
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