L’Evoluzione del turismo Europeo: tra proteste a cambiamenti

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L’estate 2024 ha visto il turismo in Europa toccare nuove vette, ma non senza tensioni.

Proteste contro il turismo di massa si sono scatenate in numerose destinazioni popolari, dalle Isole Canarie alla Spagna, dove i residenti hanno espresso disappunto per l’invasione dei loro spazi. A Maiorca, gli abitanti hanno simbolicamente occupato le spiagge, mentre a Barcellona i viaggiatori sono stati accolti con pistole ad acqua.

Contestualmente, sono state introdotte regolamentazioni, come: restrizioni sui selfie, tariffe per accedere a città turistiche e multe per comportamenti considerati inappropriati.

Come riportato dalla BBC, queste tensioni suggeriscono che il dibattito sull’impatto del turismo di massa e la ricerca di un nuovo equilibrio continuerà anche nel 2025. Ecco secondo gli esperti cosa ci aspetta il prossimo anno:

 

Nuove strategie di comunicazione

 

Diverse città e paesi stanno già modificando i propri approcci promozionali per mitigare gli effetti dell’overtourism. Barcellona ha rinnovato il suo messaggio promozionale passando da “Visit Barcelona” a “This is Barcelona” per moderare l’afflusso dei visitatori. Allo stesso modo, Visit Norway ha annullato una campagna che promuoveva il paese come meta di attività all’aperto dopo le preoccupazioni riguardo l’impatto sui paesaggi naturali.

Copenhagen ha sperimentato metodi innovativi per promuovere la sostenibilità. Il suo progetto CopenPay, che ricompensa un soggiorno a basso impatto con accessi gratuiti a musei e centri culturali, sarà ampliato anche nel 2025. Il progetto è stato così efficace che ha suscitato interesse globale, con paesi che stanno valutando approcci simili.

Queste iniziative rispecchiano un cambiamento verso una gestione turistica consapevole e una modifica del modello di comunicazione che valorizzi la sostenibilità.

 

Aumentano le tasse turistiche

 

Molte città stanno introducendo tasse turistiche per regolare l’afflusso e promuovere la sostenibilità. Una tendenze che si prevede possa essere adottata da altre città e con costi più elevati nei prossimi anni.

La tassa di Venezia, introdotta nel 2024, obbliga i visitatori giornalieri a registrarsi e pagare 5€. Un esperimento che ha avuto riscontri positivi e che verrà adottato anche nel 2025 con la possibilità di un aumento delle tariffe. A Roma, il vicesindaco ha proposto un sistema di biglietteria per la Fontana di Trevi, suggerendo un contributo di 2€ per la manutenzione del monumento. Mentre in Grecia si sta valutando una tassa di 20€ a passeggero per le navi che attraccano a Santorini e Mykonos.

Iniziative che riflettono un cambiamento profondo nel settore, con una maggiore enfasi sulla valorizzazione e sulla cura dei monumenti, ma di contro avranno un impatto maggiore sulla spesa media dei viaggiatori in visita nelle grandi città.

 

Maggiori restrizioni sugli affitti brevi

 

Sempre più discusso a livello globale è l’implementazione di regole stringenti sugli affitti a breve termine a causa del loro impatto negativo sul mercato immobiliare e la disponibilità di alloggi.

Città come Atene e Maiorca stanno esplorando misure per limitare tali affitti, seguendo le restrizioni già imposte da New York, mentre Barcellona e Edimburgo pianificano interventi limitativi entro il 2029.

Questo trend globale indica che i viaggiatori potrebbero trovarsi con meno opzioni di affitti brevi nei centri urbani, orientandosi maggiormente verso la scelta di hotel. Inoltre si prevede anche un possibile incremento dei costi di alloggio, influenzando così il budget e l’esperienza dei turisti.

 

L’emergere di nuove destinazioni

 

Lo scenario appena analizzato, contraddistinto da problemi di overtourism e aumento dei costi, vede di contro l’emergere di nuove opportunità per le cosiddette “seconde città” o destinazioni meno note. Queste località stanno diventando sempre più popolari tra i viaggiatori che cercano esperienze autentiche e meno affollate.

Nuove mete, spesso evidenziate su piattaforme come TikTok, attirano coloro che cercano alternative economiche e a basso impatto ambientale, rispecchiando l’interesse crescente verso il turismo consapevole e lento. Tendenze che enfatizzano l’importanza della sostenibilità e di un approccio riflessivo al viaggio, invitando i turisti a includere nella loro agenda luoghi meno conosciuti che promuovono un impatto positivo sull’ambiente e le comunità locali.


Nell’Europa del 2024, il turismo è cresciuto in termini di arrivi e indotto, ma ha visto un importante aumento di proteste e disagi. La lotta all’overtourism e la ricerca di nuove forme consapevoli è sempre più importante nel dibattito degli esperti del settore e prevediamo che questo argomento sarà centrale anche nel 2025.