Le tariffe degli hotel iniziano a salire più moderatamente

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Negli ultimi anni l’andamento delle tariffe alberghiere a livello globale ha subito significativi cambiamenti, complici in parte le dinamiche post-pandemia e le incertezze economiche e geopolitiche che hanno caratterizzato questo periodo.

Recentemente, una ricerca dello specialista nelle prenotazioni di alloggi  HotelHub ha evidenziato un rallentamento nell’aumento delle tariffe alberghiere, che potrebbe rappresentare un segnale di stabilizzazione dopo anni di forti oscillazioni.

Ma addentriamoci nel dettaglio per capire davvero cosa succede ai prezzi degli hotel nel mondo.

 

Analisi del rallentamento

 

I prezzi degli hotel nelle principali città del business travel stanno aumentando a un “tasso più moderato” rispetto agli ultimi due anni, secondo i dati forniti da HotelHub, ricavati dall’analisi di due milioni di prenotazioni alberghiere effettuate attraverso la sua piattaforma durante il secondo trimestre.

La società ha riferito che la tariffa media delle camere nel secondo trimestre di quest’anno è stata di 189 dollari a notte, con un aumento del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2023. Tuttavia, questo incremento è stato molto inferiore rispetto al corrispondente periodo del 2023, quando si registrava un aumento del 9,6% anno su anno del prezzo medio delle camere.

In Europa, la tariffa media per notte è stata di 176 dollari durante il secondo trimestre, mentre il Nord America ha registrato la tariffa regionale più alta con 218 dollari a notte.

La tariffa media delle camere alberghiere prenotate a New York è aumentata del 5% su base annua, raggiungendo i 432 dollari a notte nel corso del trimestre. Tuttavia, questo incremento è inferiore rispetto al 12% registrato nei primi tre mesi del 2024.

A Londra, la tariffa media delle camere è stata di 330 dollari nel secondo trimestre, con un aumento del 7,5% rispetto a un anno fa.

Intanto, città come Stoccolma, Chicago e Parigi hanno visto solo “cambiamenti trascurabili” nelle loro tariffe medie per camera nel secondo trimestre rispetto allo stesso periodo del 2023. Ma questo trend non vale universalmente: Madrid ha registrato un aumento anno su anno di oltre il 20%.

HotelHub ha aggiunto che nel secondo trimestre c’è stato un aumento del 7% anno su anno nei volumi di prenotazioni, il che suggerisce che “il clima finanziario e geopolitico non sta scoraggiando le aziende dal viaggiare per affari”.

Paul Raymond, direttore dello sviluppo commerciale di HotelHub, ha dichiarato: “È incoraggiante vedere segnali di rallentamento nella crescita delle tariffe; tuttavia, questi sono ancora tempi incerti per l’economia globale e, con le elezioni negli Stati Uniti all’orizzonte, potrebbe passare del tempo prima di sapere se questa sarà una tendenza continua.”

 

I viaggiatori prenotano in anticipo

 

Tra le altre tendenze identificate da HotelHub, emerge come i viaggiatori d’affari stiano prenotando con maggior anticipo rispetto al 2023.

In media, i viaggiatori hanno effettuato le prenotazioni degli hotel 16,7 giorni prima del check-in durante il secondo trimestre, un aumento del 19% rispetto alla media di 14 giorni nel secondo trimestre dell’anno scorso.

Le prenotazioni nazionali sono state effettuate in media 15 giorni prima dell’arrivo (rispetto ai 12,2 giorni del 2023), mentre le prenotazioni internazionali hanno avuto un tempo medio di prenotazione di quasi 20,75 giorni, un aumento rispetto ai 18,75 giorni dell’anno scorso.

Cosa ci raccontano questi dati? Probabilmente che le aziende, pur continuando a viaggiare, potrebbero essere più prudenti nelle loro spese, cercando di ottimizzare i costi senza rinunciare alla necessità di spostarsi per affari. L’aumento delle prenotazioni con maggiore anticipo potrebbe riflettere una maggiore pianificazione e un controllo più rigoroso dei budget di viaggio, in linea con la necessità di contenere le spese.

HotelHub ha anche rilevato che la durata media dei soggiorni in hotel è cambiata poco negli anni post-Covid: si attesta sui circa 2,5 giorni dal 2022, con i viaggi internazionali ad una media di poco più di tre giorni negli ultimi tre anni.

 

Il ruolo del lavoro ibrido

 

La crescente diffusione del lavoro ibrido potrebbe avere un ruolo significativo nel rimodellare le esigenze di viaggio, come ventila il rapporto. I viaggi d’affari, infatti, non sono più semplicemente una questione di spostamento, ma devono essere integrati in un contesto lavorativo più flessibile e decentralizzato. Questo cambiamento potrebbe portare a una domanda più fluttuante e meno prevedibile, influenzando ulteriormente le tariffe alberghiere, secondo la nostra esperienza.

Poco più di due terzi (69%) di tutte le prenotazioni di HotelHub sono state per soggiorni in hotel nazionali, sebbene questa cifra sia stata leggermente inferiore in Europa, al 62%.

Le città europee hanno dominato la lista delle città più prenotate su HotelHub, con Londra al primo posto, seguita da New York, Parigi, Stoccolma e Roma.




In sintesi, l’andamento moderato delle tariffe alberghiere può essere una risposta a un contesto economico globale in evoluzione, dove la necessità di controllo dei costi e l’integrazione del lavoro ibrido stanno rimodellando il modo in cui le aziende gestiscono i viaggi. Tuttavia, è incerto se questa tendenza continuerà, specialmente in vista di eventi come le elezioni negli Stati Uniti, che potrebbero portare a ulteriori cambiamenti nel panorama economico e, di conseguenza, nel mercato del turismo.