L’Anti-Revenue Management: quando la gestione del pricing diventa pericolosa speculazione
3 Marzo 2011Come è possibile che uno stesso hotel, nel giro di due giorni, possa far decollare il prezzo di una camera da 140 euro a 1.000 euro? È possibile: lo ha dimostrato un irriverente e sconcertante servizio passato solo qualche giorno fa da Striscia La Notizia per denunciare la pazzia collettiva che sembra aver colpito alcuni alberghi di Roma in attesa del 1 maggio.
Quel giorno infatti avverranno le celebrazioni per la beatificazione di Giovanni Paolo II: un evento che fungerà da catalizzatore di pellegrini nella città eterna e che ovviamente ha spinto già diversi operatori alberghieri ad intervenire al rialzo sul pricing di quei giorni.
A molti esperti d’altronde, questa è parsa un’evidente prova della grande ignoranza da parte di molti sulla disciplina del Revenue Management.
È vero, fare revenue significa saper modificare le tariffe in base a diverse variabili, come eventi straordinari e andamento della domanda da parte del mercato, ma alla luce di questi fatti è necessario chiedersi:
- Fino a che punto è possibile aumentare le tariffe?
- Qual è il limite oltre il quale non è pensabile andare?
- Si possono aumentare le tariffe di oltre il 1.000%?
La fluttuazione delle tariffe alberghiere, così come anche specificato da Giuseppe Roscioli, Presidente di Federalberghi di Roma, è un’attività assolutamente lecita ed è applicata dagli albergatori di tutto il mondo senza nessun tipo di problematica. In Italia vi è una garanzia aggiuntiva per il cliente che è il deposito annuale delle tariffe massime applicabili. La tariffa, quindi, non potrà mai superare quanto dichiarato dall’albergatore alla APT di appartenenza. Il cliente, da parte sua, ha sempre più familiarità con le dinamiche di un pricing fluttuante.
A tutto c’è un limite
Un limite, come accennato, è sicuramente il tetto massimo fissato presso le APT. Come abbiamo detto, ogni anno occorre comunicare alla APT di appartenenza il valore massimo di vendita per ogni tipologia di camera disponibile presso ogni singola struttura.
Da quando le giornate di molti albergatori sono “governate” dalla disciplina del Revenue Management, tutti hanno alzato il limite della tariffa dichiarata alla APT. Questo innalzamento è avvenuto anche a causa dello stravolgimento del concetto di Rack Rate (tariffa massima), ovvero non esistendo più la Rack Rate, i revenue manager hanno voluto allargare al massimo la forbice in modo da facilitare il proprio lavoro nelle fluttuazioni tariffarie.
Cosa è quindi saltato in testa a questi albergatori? Vediamo il servizio di Striscia la notizia in questione:
Per prima cosa è importante puntualizzare che, come lascia sottintendere il titolo proposto dal sito di Striscia la Notizia, si tratta di una catena.
Vuol dire che essendo un gruppo, hanno “strategicamente” deciso questo innalzamento di tariffa. Pensate quanto sarebbe stato deleterio se fossero stati tutti alberghi indipendenti a mettere in pratica la stessa tecnica. In questo caso si sarebbe innescato il meccanismo descritto da Danilo Zatta nel suo “Le basi del Pricing” relativamente al “price leader”: ovvero una singola struttura avrebbe condizionato l’intero mercato. Ci sarebbe stato quindi un effetto domino tra le strutture che avrebbe totalmente distrutto il mercato, allontanando del tutto i turisti. In pratica lo stesso danno generato nel senso opposto nei momenti di crisi degli scorsi anni, in cui la guerra dei prezzi al ribasso ha provocato una pericolosa erosione delle tariffe medie per la maggior parte degli hotel.
Certo è che questo innalzamento sconsiderato delle tariffe per un evento è in modo assoluto da sconsigliare per qualsiasi struttura alberghiera. La gestione del Revenue Management di questi hotel è un esempio di come, a nostro avviso, non si debba gestire il Revenue Management.
Per approfondire la questione, abbiamo effettuato una ricerca sul sito Expedia.it (il giorno 26/02/2011 tra le ore 22.48 e le ore 23.32) abbiamo ricercato un albergo, da 3 stelle in su, in Roma con arrivo il 29/04 e partenza il 01/05 in camera doppia.
I risultati ci sono apparsi tutto sommato normalissimi:
- Strutture presentate: 466 alberghi
- Strutture chiuse alla vendita: 215
- Strutture disponibili alla prenotazione: 251
- A partire da un minimo di Euro 130,00 per le 2 notti in un albergo a 3 stelle per arrivare ad Euro 872,00 per un albergo a 5 stelle.
Quello che ci preme ricordare è che il tipo di fluttuazione (fuori mercato) proposto dagli hotel accusati da Striscia influisce in modo negativo su tutta la destinazione. Roma al momento ha già registrato problemi in relazione al contributo di soggiorno, in più se aggiungiamo questi atteggiamenti errati (in termini di gestione del Revenue Management commerciale), non faremo altro che allontanare ancor più i turisti impoverendo il mercato.
Commento da Duccio Innocenti — 3 Marzo 2011, alle ore 19:37
sarebbe bello sapere alla fine quante camere hanno venduto a 1.000 eu.
secondo me nemmeno una…
Questo mi sembra più il Revenue de no’attri…
Commento da GabUd — 3 Marzo 2011, alle ore 20:48
io lo chiamerei proprio sciacallaggio..ma è l’estremismo a mio avviso di certe menti un po’ malaticcie.
Sul nostro giornale locale, nella rubrica della “posta dei lettori”, è stato scritto un articolo su questo argomento..e l’immagine che ne è venuta fuori degli albergatori romani era pessima..penso che ladri fosse il pensiero più comune nella mente di tanti..
Io, ma ho visto anche i colleghi dei video, mi vergognerei solo a pensare “1000 €”..figuriamoci a chiederle ad un cliente.
Buon lavoro a tutti
Gabriele
Commento da GIANLUCA1 — 3 Marzo 2011, alle ore 22:07
@DUCCIO
SAREBBE BELLO ANCHE SAPERE LA TARIFFA RACK DEGLI ALBERGHI DEL FILMATO.
IMMAGINA SE NON HANNO UNA RACK CHE ARRIVA A 1000!!!!
CI SAREBBE DA DIVERTIRSI.
SUL DISCORSO DI QUANTE NE VENDERANNO A 1000 CREDO SIA MOLTO + PERSEGUIBILE L’IDEA DI DORMIRE PER STRADA……
Commento da GIANLUCA1 — 3 Marzo 2011, alle ore 22:14
A TUTTI QUELLI CHE NON TROVANO CAMERE A ROMA PER IL 1° MAGGIO:
VENITE A DORMIRE A NAPOLI, PROBABILMENTE CON 200 EURO (METTENDO ANCHE IL PREZZO DEL BIGLIETTO DEL TRENO A/R) POTRESTE AVERE QUELLO CHE ROMA NON VI DARA’…….
A QUELLI CHE FANNO REVENUE NEL MODO DEL FILMATO DICO ….E’ BELLO VINCERE FACILE………..
Commento da Filippo — 4 Marzo 2011, alle ore 08:38
@Duccio:non le devono mica vendere già da adesso a 1000,00 Euro, basta anche il 29 Aprile……
Commento da Riccardo Cocco — 4 Marzo 2011, alle ore 10:44
@Filippo:
Filippo, la tua risposta è perfettamente in linea con il comportamento di questi albergatori. Immagina di avere una struttura con 100 camere, e nessuna prenotazione OTB per il 29 Aprile. Metti la tariffa a 1.000 Euro, i tuoi competitor vendono tutte le loro camere e tu il 29 Aprile hai vendute 10 camere. Chi ha fatto l’affare? Non “basta” quindi anche venderle il 29 Aprile…….
Ricorda che se tutto il mercato dell’offerta si mettesse d’accordo e mettesse le tariffe a 1.000 Euro (si chiamerebbe cartello e quindi attività illegale) allora non vi sarebbero problemi. la domanda generata si suddividerebbe per quota parte tra tutte le strutture.
Nel caso che solo alcune strutture pongano la tariffa a 1.000 Euro mentre le altre ben al di sotto, chi vince sono le altre strutture in quanto stai dirottando anche la tua domanda (per chi ci legge: questo non vuol dire che chi ha proposto la tariffa più bassa ha generato domanda……).
Si tratta di proporre tariffe fuori mercato che non sono giustificate per il fine di aumentare il revenue dell’albergo.
Una delle attività di un Revenue Manager (e ribadisco una, ma non l’unica) è l’attività di riempire tutte le camere della struttura. Rimanere con camere invendute sul giorno stesso, vuole significare che le strategie di pricing adottate non sono state premiate dal mercato, ovvero vi è uno squilibrio tra la tariffa offerta ed il prezzo che il cliente sarebbe disposto a spendere, laddove la domanda ovviamente sia importante.
La domanda che molti albergatori che ricoprono la figura del market follower non si fanno (per divenire market leader) è molto semplice: che domanda avrò per il giorno “x”??
Oggi l’unica domanda che ci si fa è: quanto prenotazioni ho per il giorno “x”? Ovvero aspettiamo che le camere si vendano prima di apporre correttivi, il che significa perdere soldi. Se riuscissimo a prevedere la domanda per un dato periodo, saremmo certamente in grado di aumentare il revenue per la struttura in caso di alta domanda e di non lasciare al nostro concorrente prenotazioni quando la domanda è bassa.
Le attività di yielding (ovvero come le definisco io le attività di filtraggio della domanda) non dovrebbero essere messe in campo laddove la domanda non sia superiore alla tua disponibiltà di inventario.
Buon lavoro e buone previsioni di domanda a tutti!!
Riccardo Cocco
Commento da MASSIMILIANO PIERGENTILI — 4 Marzo 2011, alle ore 11:42
Buongiorno a tutti.
Qui non si tratta di non aver capito veramente niente. E’ veramente triste vedere queste scene, siamo ad uno stadio primitivo.
E’ chiaro che se hai un evento del genere cerchi di sfruttarlo al massimo, ma questo modo di agire dove ci porta? Quante camere riuscirai a vendere a 1000 euro? si tratta di pellegrini, di famiglie, il target di riferimento non mi sembra molto alto. Io credo che il risultato finale sia quello di far felici gli alberghi periferici e quelli fuori roma.
Pazzia è la parola giusta.
Bah, poi non bisogna meraviglarsi se altri paesi dal punto di vista alberghiero ci hanno surclassato nel tempo, malgrado noi abbiamo ricchezze storiche e paesaggistiche inarrivabili.
Bah…
Commento da giacomo bufalini — 4 Marzo 2011, alle ore 16:11
HA HA GRANDE STRISCIA !!
al massimo puoi provare a vendere le ultime 2 camere a 1000 euro!! E allora saresti BRAVO.
Sarebbe carino se Sriscia tornasse il 29 aprile pomeriggio a chiedere una camera e vediamo a quanto gliela offrono ste teste di …
Mahhhh!!!
G.
Commento da roberto — 4 Marzo 2011, alle ore 18:51
Striscia è sempre striscia.
Personalmente ho fatto delle ricerche sui portali a roma per quelle date e tranne uno non ho trovate tariffe a 1000 €.
Commento da GZavatti — 6 Marzo 2011, alle ore 18:59
Buonasera a Tutti,
mi occupo di consulenza Revenue e la gestione della tariffa in caso di una domanda del mercato alta è uno dei problemi su cui cerco di fare sempre ragionare gli albergatori che incontro nella mia attività.
Può succedere che un particolare evento come quello romano del 1° maggio ecciti la domanda, ma chiunque applichi gli strumenti di revenue si dovrebbe fare qualche domanda:
– uscire con una tariffa assolutamente fuori mercato come farà percepire il mio prodotto all’acquirente?
– comprerei uno zampone a Natale se costasse 10 volte il suo valore normale?
– se applicassi un prezzo di alta o altissima stagione per tipologia senza esagerare, contingentando le camere che vorrei vendere a quel prezzo, man mano che l’occupazione aumenta, non mi darebbe lo stesso risultato, che qualche camera venduta a un prezzo esagerato?
– Chi soggiornerà più giorni in quel periodo presso il mio albergo, come percepirà pagare lo stesso servizio che un giorno costa da 5 a 10 volte in più che il giorno successivo (caso tipico del mercato veneziano ad esempio)?
– Tornerà mai nel mio albergo un cliente che ha pagato una tariffa così alta?
– Potrei non farmi la guerra al ribasso con i miei colleghi e fissare un range tariffario che giustifichi la qualità del mio prodotto e non che sia resa isterica dalle fluttuazioni della domanda?
Se si facessero queste domande probabilmente non applicherebbero un aumento delle tariffe così sconsiderato e soprattutto difficile da far percepire al mercato.
Credo però che il tempo ci darà ragione e a forza di scivolare nella classifica europea e mondiale delle città più visitate al mondo (Roma è superata anche da Berlino) ci si renderà conto che questo meccanismo non pensato di applicazione delle tariffe ci fa perdere competitività sul mercato.
Aimè però questo è il punto più dolente e il tempo non sarà così breve.
Giorgio Zavatti
Commento da Duccio Innocenti — 6 Marzo 2011, alle ore 20:51
@Giorgio
credo che dovrebbero esserci dei controlli più seri sulle tariffe minime e massime applicabili da ogni Hotel perchè il rischio grosso è lo “sputtanamento” della destinazione Italia
Stiamo copiando (male) il lo Yeld o il revenue Management dalle compagnie aeree che non si permetterebbero mai di vendere gli ultimi posti a prezzi ridicoli perchè l’impatto di immagine sarebbe troppo deleterio.
Fortunatamente queste follie finiscono su Striscia la Notizia ma mi sfugge il motivo per il quale non finiscano sul tavolo della Brambilla… forse sarà impegnata con il bellissimo portale Italia.it
Peccato non abbiano fatto il nome di questi Hotel… sarebbe stato un bel deterrente per i prossimi furbacchioni da bazar turco.
Buon serio Revenue a tutti
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 7 Marzo 2011, alle ore 20:24
e se gli hotel intervistati fossero tutti hotel 5 stelle lusso?
non si parla di quante stelle gli hotel hanno.
Sarebbe comunque un errore di tariffazione,
se ipotizziamo che 140,00 euro è una media tariffa e ipotizziamo una minima a 70,00 euro a notte possiamo strecciare la rack fino a 7 volte tanto, quindi 490,00 (se la minima è di 90,00 arriviamo a 630,00).
La tariffa di mille euro è veramente fatta col c-lo, di chi di revenue non ne capisce molto, comunque mi auguro che i clienti che soggiornano nei tali hotel, cartellino affisso sulla porta della camera alla mano (con tariffe minime e massime) vadano a sporgere una bella denuncia.
Che poi se volessero proprio fare i furbi ma in maniera non cretina potrebbero tirare giu un bel PACCHETTO con trasfert, frutta in camera, welcome drink, cena, tour di Roma etc.. e sparare li i mille euro con una tariffa stanza opaca.
S.
Commento da AndreaM — 8 Marzo 2011, alle ore 10:45
Ciao tutti,
Sono Daccordo con te Filippo per quanto riguarda la questione del Cartello ma cmq sarebbe un attivita’ illegale perche’ fanno cartello Tacito! mi spiego meglio.
Sulla piazza si vede sempre cosa fanno i competitor e le tariffe sono elevate perche’ un po tutti le hanno alzato, si sono messi daccordo in silenzio ,ma la cosa piu’ che fa rabbia che ci si aspetta il boom di presenze come 6 anni fa’ quando Mori’ Giovanni paolo II.
Come si dice ad ogni morte di Papa’ accade il quasi impossibile ora tutti i centri di aoglienza stanno come i pazzi ed aspettano con ansia quel momento perche’ quel giorno arrivavano richieste anche a 1000 euro ma dato che gli alberghi si erano riempiti in pochissimo tempo nn hanno avuto il tempo e modo di fare Revenue piu’ di quanto la domanda era disposta a pagare…
In poche parole le Tariffe si possono alzare fino alla cosiddetta APT, nel servizio di striscia si parla soprattutto di un hotel che e’ andata ben oltre questa soglia aumentando di ben 10 volte il prezzo e questo e’ assurdo dato che un prezzo nn puo’ amunetare di quella portata da una bassa verso un alta stagione…
Buon Revenue a tutti e usate il cervello
Andrea
Commento da Luca Meneghini — 8 Marzo 2011, alle ore 19:11
ciao a tutti!
mi è piaciuto molto leggere i Vostri commenti a segito del video.
Soprattutto il dottor Cocco che nel suo essere dotto ha chiarito molto bene concetti che penso il gruppo, da noi formato, condivida in pieno.
Proprio ieri ho iniziato a fare il nuovo listino prezzi per l’inverno nel nuovo hotel ed ho (SPERO) convinto la proprietà a splittare un breve soggiorno, mai fatto, x capodanno, con la tariffa adeguatamente valutata per il periodo. Mi sono immaginato idee, commenti, CRITICHE ma anche risultati e (spero) pacche sulle spalle.
Ho fatto una scommessa (sicuramente costosa…:-p) … piazzerò almeno i 2/3 delle camere a prezzo listino per la nuova breve stagionalità inventata. Io ci credo e un pochino ci spero! Insomma se non si inventa e si combatte che sales si fa? ed inoltre spero di avere un certo fatturato al fine di poter continuare con la crescita della struttura…
E Voi….cosa ne pensate??
Commento da Stefano Ricci — 8 Marzo 2011, alle ore 21:24
Vorrei riprendere il discorso del Dott. Cocco riguardo il market follower
ed il market leader.
“Che domanda avrò per il giorno X” ? Penso che poter sapere in anticipo la domanda che ci sarà per un determinato periodo potremmo analizzare il nostro storico, tenersi al corrente di eventuali eventi, congressi etc, ed applicare la tariffa che riteniamo più opportuna.Il punto è che il market leader comunque dovrà fare dei correttivi alla sua tariffa dopo aver analizzato se a quella tariffa è corrisposta un prenotazione,ed a che velocità è arrivata etc.
Dobbiamo fare tutti i conti con la materializzazione delle prenotazioni e di conseguenza fare eventuali correttivi anche se prevediamo in anticipo la domanda.
Stefano
Commento da Riccardo Cocco — 10 Marzo 2011, alle ore 20:14
@Stefano:
Stefano, quanti hotel 5 stelle lusso a Roma conosci????
Sull’ultima frase del tuo intervento, concodo pienamente, avrebbero dovuto perseguire questa strada sin dall’inizio, fermo restando che personalmente non condivido per nulla questo arrembaggio tariffario.
@Andrea:
La questione del “cartello” è una questione molto importante. Qualche anno fa, i vecchietti come me forse lo ricorderanno, alcuni importanti managers alberghieri della meravigliosa Parigi furono arrestati per aver concordato le tariffe a tavolino. Il Cartello voluto ovvero concordato, a mio avviso dovrebbe essere trattato come associazione a delinquere, in quanto non permette la libera concorrenza a chi non ne fa parte. Dall’altra parte esiste un “cartello” di fatto, ovvero ciò che vediamo tutti i giorni: benchmarking. In questo caso, come ricordato, il cartello non è concordato ma è una normale flessibilità tariffaria, questa volta non dettata dal/dai fornitori del servizio, ma più semplicemente dal mercato il quale livellerà man mano le tariffe fino ad arrivare al punto di acquisto.
@LucaMeneghini:
Credo che stai iniziando un viaggio molto importante insieme alla tua proprietà. Gli stai finalmente facendo capire (e sono convinto che i numeri poi ti daranno ragione) che non esistono le stagionalità….siamo tutti d’accordo che non ci sono più le mezze stagioni? Figuriamoci le stagionalità. Spingi ancora e fagli capire che le stagionalità in un anno possono essere anche 365 ovvero 366 negli anni bisestili….
@Stefano Ricci:
gli elementi che ci permettono di poter prevedere la domanda di un determinato periodo sono certamente quelli elencati nel tuo intervento, ai quali aggiungerei anche l’andamento della domanda sui competitor e/o sulla destinazione. La questione relativa al market leader ed al market follower, è certamente complessa. La cosa che mi preme specificare è che ne una ne l’altra posizione, una volta “appioppate” ad un albergo rimarranno in essere per l’eternità. Mi spiego: io in questo momento posso essere il market leader ma domani posso essere follower se la situazione del comp set e/o della destinazione cambia.
LANCIO DI UNA PROVOCAZIONE:
Secondo voi è cambiata nel corso degli anni la gestione delle attività di Revenue Management?
R.M. 1.0
R.M. 2.0?????
Buon lavoro e buon Revenue Management sano a tutti!!
Riccardo Cocco
Commento da Francesco_Criscuolo — 11 Marzo 2011, alle ore 17:17
La forchetta tariffaria va definita stabilendo la bottom rate (anche su questa potremmo parlar per ore..) e la rack rate in modo appropriato.
La tariffa massima dev’essere coerente col livello qualitativo della camera e della struttura in generale, e ovviamente dei servizi in hotel.
Mai creare un livello di aspettative oltre ogni limite, chi sta da noi valuta il rapporto qualità/prezzo.
Le vostre camere valgono 1000€? nessuna delle mie li vale!! 😉
Commento da Filippo — 12 Marzo 2011, alle ore 08:35
@Francesco:evidentemente a chi mette in vendita al prezzo di Euro 1000.00 le proprie camere frega niente dell’opionione o delle aspettative del proprio Cliente. Frega capitalizzare al massimo un evento di portata mondiale, mettere i soldi in cassa. Magari sono Hotel in gestione, il 03 Maggio mettono la gestione in vendita, frega loro qualcosa del brand dell’Albergo???
Commento da Riccardo Cocco — 12 Marzo 2011, alle ore 09:38
@Francesco:
In realtà non esiste un vero e proprio “modus operandi” che generi in modo assoluto la tariffa più bassa e quella più alta. Nessuno vieta di poter mettere il livello basso ad 1,00 Euro e quello più alto a 10.000,00 Euro (è solo un esempio). Colui il quale inesorabilmente definirà la tariffa GIUSTA, è sempre quel “rompiscatole” che entra con le sue valige nel nostro albergo: IL CLIENTE……
Il rapporto qualità/prezzo è sempre da considerarsi perchè più o meno sarà quello a definire il reale e giusto prezzo di vendita. Ma è sempre il mercato a definirlo.
@Filippo:
La tua lettura è una fra le decine di letture che si possono fare. L’unica cosa certa è che tutti converremo nel fatto che la brand reputation non è uno dei riferimenti strategici di questi alberghi.
Buon lavoro e buone ricerche di Jack Sparrow a tutti!!!
Riccardo Cocco
Commento da Filippo — 12 Marzo 2011, alle ore 11:28
@Riccardo: piu’ che una lettura, una provocazione. E comunque la piazza di Roma offre ancora agli Hotels una rendita di posizione che nel mondo poche altre realtà hanno ( New York??? ).
Commento da Riccardo Cocco — 12 Marzo 2011, alle ore 11:43
@Filippo:
certo che si, provocazione per provocazione però il pezzo di striscia la notizia parla di albergatori romani. Stiamo perdendo sempre più clienti a favore di destiinazioni con meno puzza sotto al naso e che offrono dei servizi mirati e di qualità. Quando ci riprenderemo il nostro posto nel mondo dell’ospitalità??
Buon lavoro e buone puzze sotto al naso a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da Filippo — 12 Marzo 2011, alle ore 12:54
@Riccardo: circa la vicenda dei 1000.00 ero a camera, concordo che gli albergatori romani non ci fanno una bella figura. Da quello che so il livello medio dell’ospitalità romana e’ ancora piuttosto buono.
PS: scommettiamo che il 30 Aprile a Roma non si troverà un buco per dormire?
Commento da Riccardo Cocco — 12 Marzo 2011, alle ore 13:38
@Filippo:
accetto la scommessa ma dobbiamo considerare le seguenti variabili:
1) Gli alberghi non diranno mai la verità sulla loro reale occupazione;
2) Il Comune dirà che Roma ha accolto 150.000.000.000.000 di pellegrini e che la macchina organizzativa ha funzionato alla perfezione;
3) Il Prefetto dirà che sono stati presenti 5.000.000 di persone;
4) I Pellegrini dormiranno nelle case famiglia/alberghi del Vaticano;
5) Per strada dormirà la maggior parte dei Pellegrini.
Se razionalizziamo quanto sopra esposto, saremo in grado di verificare chi ha vinto solo dopo circa 5/6 anni (diamo il tempo di un cambio di poltrone in modo che tiriamo fuori dal cilindro cosa ha fatto il nostro predecessore in questa fase, praticamente lo stesso che è accaduto con il Giubileo e con i funerali di GPII).
Buon lavoro e buone riflessioni a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 13 Marzo 2011, alle ore 20:14
3 milioni di persone in piazza, una fila di 5 kilometri, al funerale di giovanni paolo secondo, 8 aprile 2005.
Ne verrà di gente, ma bisogna vedere dove dormiranno, se le tariffe saranno troppo alte fino alla fine, i pellegrini verranno ma troveranno soluzioni alternative, provate a inserire su PORTAPORTESE LA KEYSEARCH “beatificazione”
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curioso eh! se la tariffa non sarà CORRETTA ci sarà chi rimane con qualche cameretta vuota, come la mattina della champions league a roma, la notte prima dell’evento roma era piena zeppa.. la mattina dell’evento sono risbucate tante camerette di nesting troppo esagerati.
Insomma, occhio! vendere bene SI, ma non forzare oltre i limiti la tariffa, per andare a vedere il vaticano non bisogna necessariamente dormire al vaticano..
Pingback da Gestione del pricing o speculazione « Vacanze Gay — 14 Marzo 2011, alle ore 20:08
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