Il potere delle Immagini: 5 modi per dare un scossa ai profili social dell’hotel
20 Aprile 2012Pinterest ha fatto delle immagini la sua ragion d’essere. Google Plus cerca di distinguersi per lo spazio che concede alla suggestività delle foto. Le infografiche ci sommergono. Persino Twitter ha deciso di sgarrare, permettendo l’incorporazione delle immagini nei suoi micro messaggi da 140 caratteri.
Che le immagini avessero peso l’abbiamo capito tutti quando Facebook ha acquistato Instagram, l’app che permette di fare meraviglie con un qualsiasi smartphon e condividerle in tempo reale. E proprio su Facebook l’abbiamo visto e toccato tutti con mano: poche cose più di una bella foto riescono a far sognare, arrabbiare o a stimolare una conversazione. Oggi vi spieghiamo come far leva sulle immagini per dare smalto alla vostra conversazione sociale.
Il potere delle immagini è arrivato oggi a coinvolgere la gran parte della popolazione anche nell’atto pratico: corsi di fotografia alla portata di tutti; macchine digitali in svendita accanto a lavatrici e TV; concorsi fotografici sui più disparati argomenti indetti da giornali e blog per grandi e piccoli.
Sembra quasi che le immagini siano diventate una forma di comunicazione ed espressione individuale oggi ben più diffusa e spesso più potente delle parole: in fondo per scattare una foto carina con l’iPhone non importa essere dei professionisti, e la soddisfazione di vederla ricondivisa e apprezzata non ha paragoni.
È dimostrato: le immagini fanno bene al tuo profilo social
Che cosa fanno le immagini sulla nostra psiche? Perché le parole spesso non bastano o non riescono a esprimere in modo così diretto e schietto la stessa emozione?
Ricordiamo che la nostra conoscenza delle cose avviene in primis attraverso la vista: siamo naturalmente attratti dalle immagini, dai loro colori. Molti blogger hanno aumentato il tempo di permanenza sul sito e abbassato il bounce rate semplicemente includendo nella pagina delle immagini, che rendevano i “muri di parole” molto più piacevoli e appetibili.
Uno studio condotto dall’azienda web Curata ha dimostrato un aumento del 47% nel coinvolgimento degli utenti per quegli articoli sul loro sito in cui c’erano foto, rispetto a quelli in cui non ce n’erano.
I Social Media potenziano la forza delle Immagini
Come dice il blogger J.D.Rucker: “Se un’immagine è capace di dire più di mille parole, un’immagine condivisa sui social media parlerà alle masse.”
Mi trovo particolarmente in accordo con Adam Singer, autore del conosciutissimo blog di marketing internazionale TopRank, quando dice: “Certamente un sito con degli eccellenti contenuti può anche sopravvivere solo di quelli, ma quando è unito alle immagini, crea sinergia, incoraggia le condivisioni, i tweet e gli stumble. Ho notato che gran parte dei contenuti che diventano virali sui social media usano le immagini. Gli utenti non possono resiste alla tentazione di condividere idee con immagini che aiutano a raccontare una storia – è qualcosa che ha origine in giorni molto remoti, ben prima della nascita del web.”
E MAi CE ne dimenticheremo
Non tutte le immagini funzionano: buffe, fuori dagli schemi, suggestive o semplicemente bellissime, per far scattare i like, le foto che condividiamo devono possedere qualcosa, quel “che” che induca i vostri lettori a compiere un’azione.
Secondo i principi delle mnemotecniche, le immagini hanno per il cervello umano lo stesso valore delle altre informazioni: vengono immagazzinate nella memoria a breve termine. Ci sono però 4 regole perché le immagini entrino nella memoria a lungo termine, e quindi per colpire davvero il cervello, che lo studioso Gianni Golfera riunisce nell’acronimo “E MAi CE ne dimenticheremo”:
- Esagerazione;
- Movimento;
- Associazioni insolite;
- Coinvolgimento emotivo (situazioni, persone ed oggetti familiari)
L’immagine dell’hotel come mezzo di trasporto
Nel caso del coinvolgimento emotivo, dice Wikipedia, l’immagine diventa un “mezzo di trasporto”.
Ovvio che sia impossibile incorporare l’immagine di qualcosa di perfettamente familiare a ogni vostro utente su ogni immagine (i suoi amici, famigliari, animali, la sua casa).
Ma come non pensare che il vostro hotel stesso o la vostra destinazione, possano diventare potenti strumenti di trasporto, bellissime “macchine del tempo” che con una sola occhiata, catapulteranno i vostri lettori nella loro estate appena passata, suscitando il desiderio di tornare, di ripetere l’esperienza.
Credo che nel turismo le immagini abbiano soprattutto questa funzione: annullare le barriere spazio-temporali, far già pregustare il sapore di un luogo o rivivere un momento amato agli ospiti passati e futuri.
Non c’è motivo dunque per non diventare socialmente attivi anche attraverso le vostre foto. Noi vi diamo 5 speciali suggerimenti, dopo di che… sbizzarritevi!
- Rinfrescate la vostra immagine: conosco decine e decine di hotel le cui foto sul sito non rendono nemmeno lontanamente giustizia alla struttura. Che cosa aspettate a contattare un nuovo fotografo professionista? E questa volta non pensate solo alle classiche “pose” per il sito, ma fate realizzare anche scatti alternativi da far circolare sulla Rete. Dettagli di gusto, piatti del vostro ristorante, scorci eccentrici e diversi dal solito. Non abbiate paura di osare. The Roger Smith Hotel condivide foto della città catturate con Instagram e buffissime situazioni.
- Iscrivetevi a Instagram e condividete il dietro le quinte: sapevate che Instagram, il nuovo pupillo di Facebook, è anche social network? Create un profilo social per l’hotel su Instagram. Qualche foto del dietro le quinte, qualche scatto divertente, non può che fare bene alla vostra immagine. Trovate gli addetti che siano disponibili a prendere qualche scatto e poi decidete insieme quale foto ricondividere, sia su Instagram che sugli altri profili social. Anche in questo caso, non temete di perdere la vostra formalità, per comunicare con gli utenti dovete abbandonare un po’ delle ingessature tipiche dell’hotel vecchio stampo. L’ Hotel Artemide Roma, uno dei nostri clienti, mette in mostra il suo staff:
- Scattate le foto dei vostri clienti più felici, chiedendo loro il permesso di condividerle. I vostri clienti torneranno certamente a cercare la foto, si iscriveranno al vostro profilo Facebook e ricondivideranno con i loro amici. L’Hard Rock Hotel & Casino Biloxi condivide scatti notturni dei suoi frequentatori:
- Condividete gli scorci più belli della vostra destinazione: se c’è una cosa per cui la gente va pazza sono i paesaggi suggestivi. Qualunque sia la vostra destinazione, metropolitana o immersa nella campagna, là fuori c‘è qualcuno a cui piacerà tornare con la memoria ai momenti spesi nella vostra location. Se voi non ne avete, ricondividete gli scatti di chi invece ne ha, aggiungendo ovviamente i debiti credits (vedi Te La Do Io Firenze)
- Chiedete ai vostri ospiti i loro scatti e ricondivideteli: l’Hotel The Standard di New York ci riesce benissimo.
Ovviamente anche se tutti gli esempi citati riguardano Facebook, le medesime regole valgono per tutti i vostri profili sociali.
Siamo sicuri che ogni hotel custodisca tanti scatti di successo. Mostrateci i vostri!
Commento da giacomo bufalini — 20 Aprile 2012, alle ore 16:14
Verissimo ! Verissimo ! Verissimo !
Le immagini sono molto importanti per i profili social, soprattutto quelle della destinazioine (forse perchè sono le più popolari e facili da reperire). Ma una buona politica in questo senso aiuta ad aver…e molti contatti ed interazioni. Nell’articolo si cita giustamente l’Hotel Artemide di Roma (cliente di chi scrive dai diciamolo), io personalmente mi permetto di citare 2 esemoi fiorentini che sono il 4Seasons e l’Hotel Brunelleschi. In merito alla app per condividere foto andate a vedere GOGOBOT, davvero fatta molto bene e accessibile direttamente via facebook. Ciao.
Commento da marghe — 20 Aprile 2012, alle ore 17:29
Ciao Giacomo,
grazie mille per il contributo, visto che ci sono aggiungo i loro link: Four Seasons Florence http://www.facebook.com/FourSeasonsHotelFlorence e Hote Brunelleschi http://www.facebook.com/Florence.Hotel.Brunelleschi.
… e certo che si può dire, l’Hotel Artemide è uno dei nostri clienti (anzi per correttezza lo inserisco nel post) 🙂
Commento da Sara Paolucci — 23 Aprile 2012, alle ore 10:36
Complimenti per il post interessantissimo, utile ed efficace!
Continuate così!
Commento da marghe — 23 Aprile 2012, alle ore 11:22
Grazie Sara!
Commento da frasilweb — 24 Aprile 2012, alle ore 11:40
Oramai le immagini hanno assunto un ruolo fondamentale su ogni social,
infatti su Facebook e Pinterest il “mio” hotel è una vera forza, perchè fortunatamente c’è tanto da vedere e fotografare:
http://www.pinterest.com/BellevueSyrene/
http://www.facebook.com/bellevuesyrene
Il vero problema sorge quando le strutture non hanno un design particolare o panorami propri…
A questo punto occorre tanta creatività e uno staff davvero friendly.
Commento da marghe — 24 Aprile 2012, alle ore 16:04
Ciao Frasilweb… certo quando si ha un hotel come il tuo tutto è più facile, ma anche chi non ha una struttura particolarmente bella esteticamente può sempre far affidamento sulle foto della location o su altre immagini. Ad esempio i piatti del ristorante accompagnati dalle ricette, oppure foto divertenti dello staff o dei clienti che acconsentono a farsi immortalare… ci sono così tante cose da poter fare, basta davvero sbizzarrirsi!
Commento da Mediafluente (@Mediafluente) — 25 Aprile 2012, alle ore 11:00
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Commento da Mediafluente (@Mediafluente) — 27 Aprile 2012, alle ore 15:31
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Commento da andreab — 27 Aprile 2012, alle ore 17:03
Buongiorno a tutti voi, mi chiamo Andrea e dopo tanto leggervi mi sento nella posizione di sottoporvi il mio punto di vista.
Lavoro spesso all’estero e mio malgrado mi trovo a dover prendere atto che qui in Italia siamo leggermente arretrati dal punto di vista della comunicazione visiva soprattutto in campo turistico.
L’albergatore straniero si rivolge alla web agency, insieme si focalizzano su esigenze, risorse e possibili soluzioni.
La web agency (o l’art director) seleziona il fotografo in funzione del portfolio, del costo e della disponibilità.
Il fotografo realizza le immagini attenendosi al brief e interpretando le richieste della committenza.
L’art director seleziona le foto e tutti insieme si finalizza il progetto.
il risultato può essere un sito funzionale, ben indicizzato, coerente e nella maggior parte dei casi esteticamente attraente.
L’albergatore italiano chiede agli amici di segnalargli un “bravo” fotografo perché “quelli del sito” chiedono urgentemente il materiale.
Ingaggia con il fotografo una trattativa economica serratissima ma priva della benché minima indicazione per portare a termine un lavoro decoroso.
Il fotografo scatta tutto il possibile nel minor tempo necessario.
La moglie dell’albergatore, appassionata di fotografia, sceglie le foto del fotografo ad integrazione di quelle scattate da lei.
Alla fine il tutto viene girato a “quelli del sito” che fanno il possibile…
L’albergatore chiede un ulteriore sconto alla web agency e al fotografo perchè il risultato non è all’altezza delle aspettative.
Ma per fortuna adesso ci sono i social network che sono un bacino inesauribile di ottimi contenuti a costo zero che porteranno innumerevoli potenziali clienti a visitare quel gioiellini di siti che si vedono ancora in giro.
So perfettamente che le generalizzazioni sono un modo sterile di condurre un dibattito e sono consapevole che probabilmente anche all’estero ci sono clienti un pò grossolani.
Vogliate considerare il mio come un trascurabile contributo alla discussione.
Commento da marghe — 2 Maggio 2012, alle ore 10:37
Ciao Andrea,
devo dire che anche se si tratta di un’analisi “generica” sono certa che spesso le cose vadano in questo modo… purtroppo in Italia c’è la tendenza ad affidarsi agli amici degli amici in molti settori, non ultimo quello della realizzazione del sito web, senza pensare a quanto sia più profittevole affidarsi a un professionista.
Per fortuna in questi casi l’aspetto estetico salta subito all’occhio e gli albergatori hanno iniziato a capire l’importanza di un buon servizio fotografico e di un bel sito web, curato e funzionale, che siano un vero e proprio “biglietto da visita” della struttura. E dal momento che tante prenotazioni oggi vengono dal Web, sfruttare l’esperienza di professionisti sta diventando una conditio sine qua non.