Il ministro Brambilla chiede nuove risorse per il Turismo italiano
22 Settembre 2009Buone notizie per il Turismo italiano: il governo sembra essersi finalmente svegliato da un lungo silenzio ed essere disposto a sostenere maggiormente questo settore della nostra economia. Il neo Ministro del Turismo Vittoria Brambilla ha chiesto infatti a Tremonti una “boccata d’aria” al comparto, con nuovi capitali e sgravi fiscali.
“Un euro investito per migliorare la nostra offerta turistica può generare un ritorno economico di dieci, cento volte tanto, per il nostro Paese” – dichiara la Brambilla.
In Consiglio dei Ministri le intenzioni del ministro sul Turismo hanno riscosso il sostegno del premier Berlusconi e hanno guadagnato l’approvazione anche da parte dell’opposizione: “Così, quando tra qualche giorno si dovranno operare delle scelte – spiega la Brambilla – immagino che Tremonti non possa che garantire le risorse indispensabili al settore turistico, capace di fornire una boccata d’ossigeno indispensabile alla nostra economia”.
Gli interventi da realizzare
Il Ministro Brambilla avrebbe chiesto alcuni interventi in particolare, rivolti sia agli imprenditori che decidono di investire nel settore, sia alle famiglie italiane che scelgono di soggiornare in territorio nazionale, per favorire la domanda e l’aumento dell’occupazione:
- Un intervento sul credito d’imposta per gli imprenditori che procedono a interventi di riqualificazione sulle strutture ricettive
- Una fiscalità di vantaggio per chi investe nel Mezzogiorno
- Detassazione degli utili reinvestiti
- La possibilità di deduzione, fino ad un tetto ben definito, delle spese sostenute per vacanze in Italia
Altre richieste riguardano temi caldi come le agenzie di viaggio, duramente colpite dalla crisi, la questione dei canoni balneari e la tutela del turista, che non deve essere visto come un “pollo da spennare” ma come una vera e propria fonte di guadagno e di crescita.
Fonte: Irispress
Commento da luciano ardoino — 23 Settembre 2009, alle ore 09:36
Buongiorno,
non sarà certo con queste “novità” che potranno risolvere la crisi del turismo e che in considerazione dei disastrosi risultati ottenuti nell’ultimo biennio, si sarebbe rivolta al Giulio Tremonti per ottenere, quella che lei chiama: “una boccata d’ossigeno”.
Infatti nell’odierna richiesta appare la “preghiera” di un intervento sul credito d’imposta per gli imprenditori che procedono a interventi di riqualificazione.
Ma non era già intervenuta in merito con il tanto decantato progetto “Italia & Turismo” in collaborazione con Assoturimo, Confesercenti, Confcommercio, Federturimo, Confindustria, elencando (per mesi) che le banche avrebbero stanziato 1,6 mld di euro a tasso agevolato per chi ne avesse fatto richiesta?
Che fine hanno fatto; ma soprattutto, non sarebbe dovuto bastare?
Per quanto riguarda la richiesta a Tremonti sulla fiscalità di vantaggio per chi investe nel mezzogiorno, rispondiamo che sarebbe più opportuno affrontare, con le regioni e gli operatori turistici del meridione una politica almeno leggermente più innovativa, perché le idee in verità ci sono come non mancano gli imprenditori, mentre difetta completamente la politica turistica, e le Puglie con un piano veramente mirato, l’hanno già ampliamente dimostrato.
Altra richiesta d’aiuto al dicastero delle Finanze da parte della Brambilla, riguarda la deduzione delle spese sostenute per vacanze in Italia, che ci porta alla sola conclusione che la ministra non si renda conto di quello che dice o che forse anche questa esternazione, fa parte di quelle frasi dette per riempire qualche colonna di giornale?
Piuttosto richieda l’aumento del “bonus vacanze” sulla base di quello francese.
Dulcis in fundo non credo che dipenda dal Tremonti il fatto che il turista venga ritenuto un pollo da spennare o implicato sulla sicurezza del turista; basterebbe applicare le leggi.
E per quanto riguarda le agenzie turistiche; beh, ci si dovrebbe rinnovare anziché spargere a pioggia del denaro comune su settori in chiaro sentore di “trapassato remoto”, poiché il web ne ha preso chiaramente il controllo.
Beh, un’altra chiara dimostrazione dell’inconsistenza “presunta” della/dei responsabili del turismo, a conferma che dal nulla di prima niente è cambiato; anzi…
P.S.: E’ anche bene risordare alla signora ministra che 1 euro nel turismo non riproduce 10 o 100 volte il suo valore, come da lei sostenuto, ma bensì solo 8, che è pur sempre un gran risultato per un’industria trasversale.
Grazie dell’ospitalita’
Commento da Danilo — 23 Settembre 2009, alle ore 10:59
Penso, anzi preferisco pensare, che il mercato turistico sia leggermente in ripresa. A testimoniarlo proprio questa presa di posizione della Brambilla, che naturalmente mi auguro trovi un reale riscontro.
Il turismo italiano ha bisogno di maggiore supporto e maggiore valorizzazione, che deve essere sicuramente apportato dalle cariche dello Stato, ma anche dagli operatori turistici stessi.
Comunque, si parla sempre di crisi crisi e ancora crisi ma i dati dell’estate scorsa, seppur con qualche percentuale inferiroe, non mi sembra abbiano visto gli italiani restarsene a casa. Avranno probabilmente cambiato metodologia di vacanze, spostandole a brevi soggiorni nei weekend, però le famiglie italiane si sono lo stesso organizzate. Oltretutto nel mese di Agosto, la situazione è stata salvata da un buon andamento di mercato.
Basta solo operare più per il turismo, favorirlo apportando i giusti vantaggi per tutti, e magari le cose cominceranno a ritrovare un riassestamento.
Un saluto
Danilo
Commento da giannivannella — 24 Settembre 2009, alle ore 15:54
Credo che queste prime richieste da parte del Ministro Brambilla oltre che legittime sono mirate egregiamente verso l’intresse economico di tutti.
Il terziario di cui fa parte il turismo sarà secondo me la leva che farà ripartire la nostra economia a costi per tutto il paese limitati ed a vantaggi nel tempo anche duraturi.
Gianni Vannella
ManagerItalia Napoli
Commento da luciano ardoino — 25 Settembre 2009, alle ore 09:27
@Danilo
Il 2008 non è stato certo un anno brillante sotto l’aspetto turistico e “vedere” che i dati appena pervenuti (intendo quelli effettivi della Banca d’Italia sulla base delle entrate e non certo quelli politicizzati), sono ancora peggiori; beh, forse la ripresa del settore esiste nei discorsi della Brambilla. Se poi vogliamo anche associare le perdite in svariate decine di migliaia di dipendenti del comparto, nonchè le aziende che hanno o stanno chiudendo…e non mi risulta che in caso di buone presenze turistiche si possa trovare dei last minute in agosto.
Se poi vogliamo intendere come produttive le richieste perpetrate al Tremonti, vabbè forse non ho capito molto di questo mestiere e dell’intelligenza del Ministro delle Finanze.
Infatti non credo che possa accettare alcune di quelle proposte e men che meno quella di detassare le ferie; provate a fare un semplice calcolo sulla base degli oltre 30 mln di persone che ne usufruirebbero, e troverete una cifra spaventosa.
Cari amici, credo che un Ministro non possa permettersi di fare queste dichiarazioni che presumo possano risultare più pertinenti a noi, semplici cittadini; anche in un simpatico blog come questo.
Cordialmente
Commento da Danilo — 25 Settembre 2009, alle ore 10:53
@Luciano
Poichè nel mio commento parlavo di un miglioramento del mercato turistico soprattutto nel mese di Agosto, ti invito a leggere questo articolo in cui sono coinvolti federalberghi-confturismo:
http://www.clandestinoweb.com/sondaggi-da-tutto-il-mondo/116549-turismo-federalberghi-confturismo-ad-agosto-segnali-di-ripresa-salite-del-2-3-pre.html
(mi scuso con lo staff di booking blog se ho riportato un link ad altra fonte)
Perchè poi parli del 2008?
Il 2008, se vogliamo dirla tutta, è stata un’annata migliore del 2009.
L’occupazione delle camere nel mese di Agosto 2009 vede una stima del 66,6% che messe in relazione a quelle rilevate nello stesso mese del 2008 (75,4%) rivela una flessione della stima pari a -11,8%.
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 25 Settembre 2009, alle ore 12:29
Io continuo a provare un grande schifo per la gestione del comparto turistico da parte dello stato italiano, ricordo a tutti un solo nome italia.it , questo basta a un no-comment per sempre.
Commento da palingenius — 25 Settembre 2009, alle ore 12:57
Da quello che si evince dall’articolo non vi sono assolutamente strategie per riportare il nostro paese ai vertici del turismo internazionali ma solo dei piccoli tamponamenti per poter restare a galla un po’. Senza una visione strategica almeno nel medio periodo sul turismo, che non e’ solamente il giapponese o l’americano con la macchina fotografica al collo, ma e’ anche altro, (basta pensare ai numeri dell’indotto del business o del congress, a che serve detassare gli utili se non ci sono? Bisogna prima pensare a come ottenerli e poi a come destinarli. E poi sarebbe meglio investire in promozione e coordinamento del turismo in tutto il paese non solo al Sud, non per fare del “leghismo” ma perche’ nel resto nel paese non puo’ essere agevolato chi investe?
Commento da luciano ardoino — 25 Settembre 2009, alle ore 14:44
@Danilo
Stiamo dicendo la stessa cosa (2009 peggiore del 2008), che è stata un’annata non certo produttiva.
Avevo già letto quella di Clandestino che poi riporta la stessa del Bocca su di Feralberghi, e devo confermare che 880 su oltre 34.000 sono veramente poca ed inconsistente cosa. l’INSEE che rappresenta il top mondiale, insegna, ma noi ci “accontentiamo” di questo ed io purtroppo non ci credo.
Non per pessimismo, per amor del cielo, ma sono troppi anni che sento queste str…anezze.
Prima mi riferivo alla tua considerazione in merito alla ripresa che se è minoritaria dell’anno scorso; che ripresa è?
Un mese non fa testo ed i dipendenti li paghi per tutti gli altri mesi.
Un riferimento era anche dovuto a Gianni Vannella che reputa produttive le richieste impossibili della Brambilla al dicastero finanziario.
Commento da luciano ardoino — 25 Settembre 2009, alle ore 16:37
@Stefano e palingenius
Come non condividere le vostre opinioni?
Cordialmente
Commento da palingenius — 26 Settembre 2009, alle ore 13:47
@Luciano
Un’altra questione poi sara’ capire che competenza in materia di turismo avranno i dirigenti del Ministero. La sig.ra Brambilla ha esperienza e capacita’ ha nel settore del Turismo? Anche perche’ ci sono da recuperare i danni di molti anni d’inerzia o di automasochismo come appunto era Italia.it quindi ci sara’ da operare con tempestivita’ e sapendo dove si va a parare. A chiedere risorse per poi sperperarle sono capaci tutti…Se poi il turismo diviene un campo in cui le nomine politiche rappresentano la parte piu’ importante e’ meglio che lascino le cose come stanno.. fino ad adesso ce la siamo cavati da soli e siamo in grado di andare avanti lo stesso visto che pur avendo perso posizioni nel ranking del turismo mondiale l’Italia ha comunque tenuto grazie a chi quotidianamente si impegna in questo settore con passione ed orgoglio!
Commento da luciano ardoino — 26 Settembre 2009, alle ore 16:30
La Ministro del turismo è laureata in filosofia e si occupava di pesce congelato; il responsabile della commissione eno-gastronomica, PierLuigi Rocchetti, è un giornalista cinematografico; il capo della segreteria tecnica del ministero del turismo, Carlo Modica de Mohac, che doveva essere nominato commissario delegato per il ripristino turistico dell’Abruzzo ma poi stoppato per intervento di Bertolaso, è un Magistrato presso il TAR Lazio; Angelo Canale, il capo dipartimento, è un’ex vice procuratore della Corte dei Conti ed ex assessore romano al patrimonio; poi tanti altri che col turismo…forse le settimane bianche o qualche nuotata al lago o al mare.
E qui mi fermo perché non voglio perdere altro tempo a cercare chi è questo o chi è quello; non mi e non ci interessa; i risultati che possono estrapolare l’immaginiamo e li vediamo.
Ma per produrre qualcosa dovranno, e quindi dovremo, pagare degli esperti, ma su che base potranno capire quello che è giusto e produttivo per il nostro paese in un’ambito che non conoscono?
E’ come se io dovessi occuparmi di medicina e dovessi ascoltare numerosi luminari con teorie discordanti; chi dirà la cosa giusta?
Probabilmente loro si affideranno all’intuito, alla simpatia del narratore, all’amicizia o qualcosa d’altro di…boh (?), e la storia continua.
Arlecchino o Pulcinella?
Commento da luciano ardoino — 26 Settembre 2009, alle ore 16:33
Come il continuo spreco di tempo e denaro o dalle forze lobbistiche che da sempre hanno costretto al silenzio questo settore impedendogli una crescita degna di una grande paese a vocazione turistica.
Quanti esempi ne abbiamo!
Scorriamo il curriculum di chi dovrebbe tutelare la prima azienda nazionale e scopriamo commercialisti o architetti, avvocati o ingegneri, giornalisti o professoroni in vattelapesca.
Ma che cosa ne sanno?
Mi chiedo allora cosa fanno tutti quei professionisti che hanno una esperienza consolidata nello sviluppo turistico, cosa sono quell’esercito di giovani che sono formati e si formano alle problematiche di sviluppo turistico, sostenibile e non, nelle università italiane.
Se non servono a niente, perché esistono?
Commento da Anto4444 — 26 Settembre 2009, alle ore 19:48
Dico solo una cosa.
non reputo la brambilla completamente negativa, la reputo moderatamente negativa.
Però cari miei, chi vogliamo fare ministro del turismo se non un comune “politico”? vogliamo mettere un tecnico? ma vi immaginate un governo di tecnici?
Io no.
La Brambilla deve solo avere peso politico per far migrare denari verso il comparto, queste sono le competenze che deve avere un ministro del turismo. Poi su come usare questi soldi devono essere i tecnici del dietro le quinte, non deve essere la Brambilla di turno, a decidere.
Il problema è che la Brambilla non ha il peso che intendo io..
Questo è quello che penso.
ciao.
Commento da palingenius — 27 Settembre 2009, alle ore 08:23
Una cosa allora certa: che tra il pesce congelato e le problematiche legate al turismo c’e’ una differenza non da poco! Vorra’ dire che al limite convertiremo l’attivita’ ricettiva in pescheria se le cose andranno avanti cosi’… Quello che non comprendo sono le associazioni di categorie che non riescono a fare pressione sul governo. La FIAT ottiene subito gli incentivi, le grosse fabbriche la cassa integrazione, l’Alitalia l’hanno svenduta tenendosi tutti i debiti, almeno avere ai vertici decisionali politici un referente che abbia un minimo di competenza (costerebbe anche meno che pagare poi consulenze a peso d’oro) e’ chiedere troppo? Basta vedere il disastro di avere delegato alle singole regioni la promozione turistica… ma che visione politica e’ quella di tirare ognuno l’acqua al proprio al mulino? Il settore turistico ha un ruolo non indifferente nell’economia di tutto il paese (da Nord a Sud, da Est a Ovest), non sarebbe il caso di avere piu’ voce in capitolo? Presumo che tra occupati, indotto, percentuale di PIL prodotto, imposte e tasse del comparto i numeri ci siano tutti! Su questo forse dovremo recitare anche noi un mea culpa… aver lasciato correre un po’ troppo le cose senza cercare di ottenere un intervento diretto sulle scelte strategiche soprattutto negli ultimi anni, da quando paesi come la Spagna, la Croazia, la Grecia etc. sono riuscite ad essere piu’ competitive di noi.
Commento da aldo — 27 Settembre 2009, alle ore 16:24
Impariamo dalla tragedia bipartisan di Italia.it e teniamo lontana l’idea che il turismo di Stato possa funzionare a seconda di chi vince le elezioni, magari con tizio al posto di caio. Piuttosto il governo si concentri sulle infrastrutture e sulla liberalizzazione dei trasporti a vantaggio dei consumatori e renda finalmente efficiente la gestione dei beni culturali. Se restano risorse si concentrino tutte nella riduzione delle tasse, che tanto incidono sulla poco concorrenzialità dei nostri prezzi.
Commento da luciano ardoino — 27 Settembre 2009, alle ore 16:25
@antonio 4444
Ottima esamina.
La Brambilla dovrebbe coordinare l’ambito e previo il suo eterno e logorroico esternamento sulla meritocrazia (ma elencato solo in campagne elettorali), fornire il settore di persone tecniche. Nessuno ne chiede l’utilizzo totale (tecnici) ma lameno parziale. Prendi in esempio l’Eire.
Giornalisti e professori di esoterismo non credo possano contribuire alla rinascita del comparto.
I primi cambi sono stati fatti e vale a dire la Cittadino e Magnani, per adesso, ma era necessario perdere 18 mesi per capire questo?
Ed il Magnani non apparteneva a quel “inutile carrozzone” dell’Enit come spesso la stessa MVB aveva più volte elencato?
Se di una colpa non si può imputare la ministra è quella della spasmodica voglia di fare bene che purtroppo non è supportata dall’intelletto per queste cose.
Scusate l’ardire ma il turismo è la più grande “azienda” italiana e a questi punti butto un nome per tutti: Bertolaso. Ha polso, potere e non è assolutamente uno stupido.
Aspetto le vostre ire ma con cordialità.
Commento da luciano ardoino — 27 Settembre 2009, alle ore 16:26
@palingenius
Con te non so proprio cosa dire; scivi le stesse cose che penso.
Non so se possa essere un bene ma a me piace quello che dici.
Commento da luciano ardoino — 27 Settembre 2009, alle ore 18:52
@aldo
Infatti non dovrebbero esistere contrapposizioni politiche nel turismo e soprattutto, come giustamente elenchi, la ripresa passa unicamente dal ripristino dei beni culturali e tassatori.
Ma insisto sul fatto che senza un buon “comandante” ….
Commento da palingenius — 27 Settembre 2009, alle ore 19:38
@aldo
Lo so che e’ a volte e’ difficile ammetterlo pero’ l’intervento dello Stato nel coordinamento e nella promozione del paese e’ necessario. Il problema e’ che non hanno mai saputo e voluto farlo. La riduzione dell’IVA, un controllo sulla qualita’ e l’immagine del paese deve essere fatta da un regia unica e non da una singola Regione se non addirittura una sua area. Il turista viene in “Italia” e deve essere data un’immagine “monolitica” dell’offerta turistica italiana e sulle strategie per rendere competitivo il paese sul piano internazionale. Del resto abbiamo un’offerta che ben pochi paesi hanno: mari, monti, laghi, arte, cucina, cultura… Il nostro solito problema e’ avere le persone giuste al posto giusto e soprattutto un confronto con le associazioni di categoria per concordare gli interventi e non far calare dall’alto decisioni che non servono a niente. Un altra questione e’ che anche facile criticare pero’ fino ad adesso anche gli operatori del comparto non hanno saputo creare quella pressione necessaria a far si’ che si consideri il Turismo alla stessa stregua delle altre realta’ produttive, anzi che deve avere un maggior peso rispetto ad altre visto che e’ una delle principali del paese!
Commento da Anto4444 — 27 Settembre 2009, alle ore 20:33
Mi fa piacere leggere di persone veramente appassionate dell’argomento. 🙂
Io ci vivo dentro tutti i giorni quindi non posso che condividere la vostra passione.
Però c’è un però..
Il turismo da come ne parlate sembra che sia un comparto che si possa governare e gestire a prescindere dagli altri.
La verità è che il turismo è un settore talmente trasversale all’interno degli altri settori che è veramente difficile da gestire. Aspettate, non sto dicendo che non si riesca a gestire, sto dicendo che è più difficile gestire il turismo degli altri.
Forse non avete mai pensato che solo per creare statistiche accurate sul nostro comparto in termini di PIL bisogna scomodare almeno 4 o 5 gruppi di lavoro diversi all’interno di ISTAT (quando di solito ne basta uno), ma non basta, bisogna chiamare anche Banca d’Italia e altri istituti privati di ricerche (es. Nielsen) per avere la base di partenza su cui lavorare?!
Non so se mi sono spiegato. La parola chiave per chi non ha voglia di leggere è: Turismo = Settore trasversale = Difficile mettere d’accordo tutti.
Altro esempio?
La distribuzione delle ferie durante l’arco dell’anno.
Ottimo metodo per fare la famosa destagionalizzazione giusto? e sarebbe anche facile da fare giusto? basta dire alle aziende (come ha fatto Rutelli) di far fare le ferie scaglionate ai dipendenti delle imprese! Facile come bere un bicchiere d’acqua o no?
No, xkè..
Chi glielo va a dire agli industriali di organizzarsi per far fare le ferie durante tutto l’arco dell’anno? Ma andrei io se volete, il problema è quello che mi sentirei dire!! Per loro non conviene, non è la soluzione più efficiente c’è poco da fare..
Metti l’azienda che produce biscotti che un giorno gli va in ferie il fornitore dello zucchero e non puo fare i biscotti, l’altro gli va in ferie quello della farina e l’altro quello del burro. Quando, invece, è l’azienda dei biscotti in ferie invece tutti i suoi fornitori sono al lovoro che però si grattano. Ecco vedete che è un macello?
A noi turistici sarebbe perfetto ma per loro è sempre meglio “tutti a casa nello stesso periodo”.. Ahimè.
fare una buona politica turistica richiede tantissima organizzazione dello stato nel suo complesso.
Anche l’azienda dell’immondizia (come abbiamo visto a napoli) è importante per il nostro settore.
Anche la polizia.. anche l’agricoltura.. anche.. anche.. anche aggiungete tutto quello che vi passa per la mente e capirete l’enorme sforzo da compiere.
Sia chiaro cmq..
che in ogni caso sono con voi, il turismo deve tornare all’ordine del giorno sull’agenda politica del nostro governo!!
Però guardiamo i fatti per quello che sono realmente..
ciao
Commento da Anto4444 — 27 Settembre 2009, alle ore 20:43
Ma anche su questo palingenius non vi è certezza!!
Tanti soldi per promuovere che cosa dell’Italia? Roma, Venezia e Firenze? e tutti gli altri? invece se lasci la promozione delocalizzata hai maggiormente la possibilità di far emergere le peculiarità nascoste del nostro paese! Giusto?
Come caspita fai a dare una visione monolitica del nostro paese? In trentino te li immagini con la pizza e il mandolino come simboli?
Quindi meglio pubblicità all’Italia in toto o meglio la pubblicità delle singole regioni?
Io non lo so (anzi lo so) ma abbiate la grazia di non vedere solo bianco o nero!
C’è un trade-off tra capacità economica e capacità di far emergere le particolarità del nostro paese. Fai pubblicità all’Italia, hai tanti soldi ma promuovi poco. Fai pubblicità all’abruzzo, hai molti meno soldi ma promuovi qualcosa di riconoscibile e identificabile con un determinato tipo di offerta, miri ad un target in pratica. Qual’è meglio? non lo so dipende..
ciao.
Commento da luciano ardoino — 27 Settembre 2009, alle ore 22:01
@Anto4444
La trasversabilità del turismo è talmente evidente come la stessa destagionalizzazione, se volgiamo stare al passo di altri. In molte nazioni europee ed extra è stata risolta con la diversificazione dell’apertura e chiusura delle scuole ed i risultati sono evidenti perchè le aziende devono per forza assoggettarsi. Germania Francia Regno Unito eccetera eccetera.
Per quanto riguarda l’Istat… vabbè forse è meglio parlare dell’INSEE francese e se guardiamo alla direttiva europea sulle statistiche, nonostante il prossimo triennio mondiale dovrebbe essere ad appannaggio del nostro istituto, non credo che l’Italia sia nei parametri richiesti dalla comunità ueropea; anzi.
Commento da luciano ardoino — 27 Settembre 2009, alle ore 22:05
Se in Arabia Saudita non esistesse il Ministero del petrolio credo che risulterebbe scandaloso all’opinione mondiale e quindi per lo stesso motivo reputo giusto che l’Italia sidponga di quello del turismo (accentratore) e che le regioni da questo dipendano. Oramai gli esempi ricevuti dal lontano ’93 sono talmente tanti che non ne servono altri.
Commento da Anto4444 — 28 Settembre 2009, alle ore 09:03
Tra il dire e il fare cosa ci sta di mezzo?
Anche la scelta di spezzettare di più i giorni di scuola dando molte più vacanze durante l’arco dell’anno non è facile!
Ti immagini i nostri ragazzi andare a scuola in luglio e agosto con 40 gradi? dai su.. forse nelle regioni nordiche avranno meno di questi problemi,ma per noi non sono banali come dici.
Commento da aldo — 28 Settembre 2009, alle ore 09:17
e perchè Italia.it ha fatto la fine che ha fatto ? perchè la regione Campania ha speso milioni di euro in mostre dei pastori campani a New York mentre i rifiuti galleggiavano in mondovisione per le strade ? perchè ci si è dannati a salvare la compagnia di bandiera spendendo miliardi con la scusa del turismo quando sono state le compagnie straniere grazie alle liberalizzazioni a portare in Italia milioni di persone in più rispetto al passato ? diffidate gente, diffidate … perlomeno le proposte della brambilla vanno nella direzione giusta, non si parla della creazione di qualche comitato pubblico che risolverà i problemi ma lascia più risorse in tasca ai privati che vogliono investire.
Commento da palingenius — 28 Settembre 2009, alle ore 10:22
@anto4444
Non metto in dubbio che la gestione del Turismo non e’ una cosa da poco… ma proprio per questo serve capacita’ e competenza. I nostri dirigenti politici non lavorano certo per vocazione, si danno degli stipendi non da poco per cui siamo noi che dobbiamo pretendere che questi soldi vengano gestiti in maniera proficua.
E poi non e’ che la Francia e’ solo Parigi o la Costa Azzurra, c’e’ la Provenza, la Bretagna, la Borgogna etc. La Gran Bretagna non e’ solo Londra…. Ogni paese ha le sue peculiarita’… Passa poi in secondo piano quale di queste verra’ scelta. La percezione che va data da fuori deve essere unitaria. Io ho lavorato all’estero e ho visto che promuovono il prima il paese e poi l’area, non viceversa. Prima crei un marchio e poi vendi i suoi singoli prodotti ed il passo successivo sara’ di modellarli per ogni singolo mercato.
Inoltre il turismo si e’ traversale… ma ci sono degli attori principali che hanno un ruolo attivo ed altri che a cascata ne ricevono i benefici quindi c’e’ sicuramente chi ha piu’ voce in capitolo. Senza una regia dall’alto che abbia una visione generale non si combina nulla ed i risultati di questi ultimi anni ne danno ampia dimostrazione.
Su una cosa si deve insistere: la gestione “pubblica” del Turismo va fatta su un modello aziendale: o si raggiungono dei risultati o chi non lo fa va a casa. Il Ministro Brunetta pretende efficienza dagli statali: lo faccia anche con i dirigenti del Turismo: si pongano degli obbiettivi e poi si fanno i conti dei soldi spesi e dei risultati ottenuti.
Io non mi preoccuperei tanto sul destagionalizzare: tanto chiudono comunque (tra cassa integrazione etc.), visto che magari sul fare cio’ sono pronti a fare problemi ma sul delocalizzare sono stati subito pronti e adesso che hanno provocato anche grazie a cio’ il collasso del sistema produttivo, chi e’ causa del suo mal pianga se’ stesso! Abbiamo insegnato ai cinesi come si produce questo e quello e adesso che lo fanno a costi insignificanti e le nostre aziende non riescono a competere, hanno avuto una visione intelligente e realistica? Cerchiamo almeno nel Turismo di non commettere errori del genere anzi di farne la punta avanzata del Made in Italy.
Commento da luciano ardoino — 28 Settembre 2009, alle ore 12:43
@Anto4444
Beh, veramente non ho parlato o meglio scritto di spezzetamento ma di sola apertura o chiusura delle scuole.
La cosa è ben diversa.
Comunque è di alcuni minuti fa la diretta sulla conferenza stampa della MVB e se non l’avete seguita, vi elenco che l’Istat ha dato i soli dati della settimana a cavallo del ferragosto (inaudito) e la MVB ha ripetuto le stesse identiche cose delle conferenze passate con un sacco di complimenti a se stessa ed al suo operato.
Quì non è una questione politica, perchè non me ne può fregare di meno se la MVB è di SX o DX, quì è facile evincere che le cose sono gestite con improfessionalità e non sarà certo l’inserimento di Magnani o la Cittadino a risolvere i problemi.
La considerazione è che 18 mesi sono stati buttati al vento e non è certo per una forma di pessimismo la mia.
Commento da aldo — 28 Settembre 2009, alle ore 13:47
Per fortuna ognuno la vede a modo suo, io la regia ( e le risorse) le lascerei a chi investe e lavora nel settore, quelli che spendono per avere un ritorno, lascerei a loro anche la promozione e l’organizzazione di portali web. In quanto alla Cina il formarsi di una classe media in una popolazione di 4 miliardi di persone può essere una grande opportunità per il turismo nostrano, se mettono due soldi da parte cominciano a viaggiare e l’Italia è una tappa obbligata, senza bisogno che gli assessori vadano là a pubblicizzare alcunchè.
Commento da palingenius — 28 Settembre 2009, alle ore 15:14
La Cina in questo momento sapete cosa sta facendo: sta stimolando il mercato interno quindi vuol dire che sta cercando di trattenere le risorse della classe media all’interno. Io non farei molto affidamento su di loro: sono troppo diversi da noi e ci hanno procurato troppi danni. Un’altra possibilita’ potrebbe anche essere che siano loro a catalizzare il turismo internazionale a nostre spese. Una loro caratteristica e’ che pur essendo praticamente un continente si muovono come fossero una cosa sola. E guarda caso il loro non e’ proprio un libero mercato, e’ lo Stato che decide e comanda.
Pero’ se un loro dirigente avesse concepito e sperperato risorse pubbliche in una sorta di Italia.it… avrebbe certo fatto una brutta fine!
Commento da aldo — 28 Settembre 2009, alle ore 17:09
Ragazzi, il Colosseo è il Colosseo, potrai anche essere diverso ma prima o poi la voglia di vederlo dal vivo ti viene, magari anche grazie a Internet. Per me è questione di tempo, mi giocherei un cinquanta euro che tra trent’anni saranno una democrazia, potere del capitalismo.
Commento da palingenius — 28 Settembre 2009, alle ore 17:53
E la Grande Muraglia e’ la Grande Muraglia… Io mi giochereri 50 Euro che tra 30 anni non ci sara’ ne’ democrazia ne’ capitalismo, sono entrambe delle utopie che nella realta’ non possono esistere. Del resto quello che e’ adesso la Cina non e’ che un pallido riflesso di quello che erano 2000 anni fa, come noi del resto! Ma siamo veramente gli eredi di quelli che hanno costruito il Colosseo?
Comunque non perdiamo di vista il problema… come verranno impiegate le risorse destinate al Turismo? Monitoriamo e se possiamo farci sentire in qualche modo non perdiamo l’occasione!
Commento da luciano ardoino — 28 Settembre 2009, alle ore 18:08
per la cronaca il Colosseo chiude alle 16:00 anche in agosto.
Cosa ne direste se il Louvre avesse lo stesso orario?
@aldo
Ottimista!
Commento da palingenius — 29 Settembre 2009, alle ore 09:26
Io la conferenza non l’ho vista ma da quello che ho capito hanno sviscerato i dati di ferragosto e si sono dati le pacche sulla spalla. E di strategie per il futuro? La mia impressione e’ che la Brambilla non ha assolutamente idea di quello che sta facendo o dovrebbe fare e si limita a leggere i dati che le vengono sottoposti da qualcuno dietro le quinte. Credo sarebbe meglio che fosse un’altra organizzazione indipendente dalla politica a raccogliere e rendere pubblici i dati relativi al turismo. Penso sia evidente di come i dati forniti dall’Istat vengano preventivamente ammorbiditi o distorti per fornirci una situazione che non e’ quella reale ma quella che ci vogliono far credere che sia. Perche’ non si sente nulla in proposito da Federalberghi etc.? Fare una conferenza stampa per dire che Ferragosto e’ andato bene e’ una presa in giro… allora che ne faccia una Zaia in cui proclami che la vendita di angurie in agosto e’ stata ottima!
Commento da palingenius — 29 Settembre 2009, alle ore 09:45
@luciano
la tua nota puntuale ci riporta appunto alla realta’ dei fatti e cioe’ la gestione dell’immenso patrimonio artistico da parte dello Stato. Non servono commenti ulteriori.
Commento da pezzano.antonio — 29 Settembre 2009, alle ore 12:30
Ho il sospetto che le associazioni degli imprenditori turistici siano complici delle scarse performances del turismo italiano. Nonostante i risultati deludenti delle politiche governative (di qualsiasi colore e a qualsiasi livello), esse continuano a martellare sui soliti temi: – iva, + soldi per la promozione. Sono in pochi a farsi domande di fondo. Ad esempio: funziona avere uno stato socialista che pianifica tutto e a tutti i livelli? Pensate a tutti i piani sul turismo (governo, regione,provincie, comuni), ai stistemi turistici locali, alle norme sulle professioni, ai regolamenti per le stelle, ecc. Finchè avremo un sistema di gestione in cui chi decide e governa non viene sia premiato per i risultati che punito per gli sprechi, non possiamo sperare di avere beni culturali valorizzati e politiche di promozione efficaci. Avremo solo un appesantimento della burocrazia, e quindi maggiori costi. Due riflessioni.
Quando visitate un sito culturale (in Italia o allìestero) e siete contenti dell‘esperienza vissuta, chiedetevi che sistema di gestione hanno e soprattutto quali sono gli incentivi che spingono il management a fare bene. Nella maggior parte dei casi scoprirete che si tratta di privati, di trust o fondazioni. Raramente si tratta di siti gestiti direttamente dalla pubblica amministrazione.
La tesi secondo cui in Italia si spenda poco per la promozione è fuorviante. Quali sono gli effetti di tale spesa? Quali flussi aggiuntivi vengono attivati, in quali periodi dell’anno? Perché non si abolisce tutto il sistema di promozione pubblica (affidato soprattutto alle regioni). Se si ritiene che le tasse devono servire a fare promozione, perché non affidare la spesa a meccanismi automatici. Si mettono in palio tot soldi per avere un target di flussi in certi periodi dell’anno (tot euro per presenza). Gli operatori privati si muovano come credono, si organizzino in consorzi, da soli, ecc.Chi dimostra di aver raggiunto il target viene premiato, chi no… pazienza.
Ritengo che la discrezionalità della spesa pubblica porta benefici non solo ai politici (è ovvio), ma probabilmente anche a chi dovrebbe rappresentare gli interessi degli operatori.
Commento da aldo — 1 Ottobre 2009, alle ore 10:23
Il nostro patrimonio è gestito in maniera immonda ma sei sicuro che il Colosseo in Agosto chiuda alle 16 ? sul sito c’è scritto alle 19.15, ultimo ingresso 18.15. Il Louvre, museo spettacolare gestito benissimo, chiude alle 18, ultimi ingressi alle 17,30, due sere alla settimana chiude alle 22.
Commento da aldo — 1 Ottobre 2009, alle ore 10:27
“Finalmente, dopo sette mesi di dati negativi, agosto ha fatto registrare per il comparto alberghiero un primo timido segnale di ripresa, che tuttavia non ci può far dire di essere usciti dal tunnel”. È questo il commento del Presidente di Federalberghi-Confturismo, Bernabò Bocca, alla lettura dei risultati di una indagine svolta dalla Federazione dall’1 al 6 settembre intervistando con metodologia internet 880 imprese ricettive, equamente distribuite sull’intero territorio nazionale e rappresentative per classificazione di stelle.
Commento da luciano ardoino — 1 Ottobre 2009, alle ore 16:46
@aldo
è da quest’estate che è stato protratto l’orario di chiusura e vale a dire dopo l’interessamento del nuovo sindaco Alemanno. Per decadi ha mantenuto la chiusura alle 16:00 (ultima visita).
Nel periodo invernale, però, l’ultima visita mantiene l’orario delle 16:30.
Il che detto per una città come Roma…
🙂
Commento da crt — 5 Agosto 2010, alle ore 17:13
…prima di Pasqua in un importante talk show serale il ministro ha detto che il turismo italiano e’ in forte aumento perche’ le agenzie viaggi registravano per Pasqua il tutto esaurito …. ?? Vi sembra che un ministro del turismo serio e competente possa dire un baggianata simile ? Il turismo italiano lo fanno gli alberghi pieni non le agenzie che mandano la gente a spendere all’estero !!Altra trovata qualche tempo dopo sempre ad un talk show la sento combattere una crociata pro cani negi alberghi (??) ma a cosa pensa questa ….ma e’ il ministro del turismo canile o delle persone , perche’ m i risulya che siano le persone a non poter andare in vacanza . Le uscite degli sgravi fiscali ecc ecc sono quanto di piu’ banale si possa dire per fare un po’ di polvere e non concludere nulla .la realta del turismo ed i problemi quotidiani manco la sfiorano…solo facciata .Se domani qualcosa cambia come sempre non viene dalla politica , sempre in ritardo.E pensare che fare turismo in Italia , con tutto cio’ che naturalmente offre , dovrebbe essere semplicissimo …