HOTREC e Disintermediazione: riprendetevi il potere sul vostro hotel
17 Maggio 2012“Le Tariffe, la distribuzione e la sovranità sul prodotto devono rimanere nelle mani dell’hotel.” L’HOTREC – l’associazione degli hotel, ristoranti e caffè in Europa – non ha dubbi: gli hotel devono riprendersi lo scettro della distribuzione e l’ultima parola in termini di tariffe e disponibilità spetta a loro.
Ecco perché ha stilato un vero e proprio Manifesto Globale in 19 punti che riepiloga le conditio sine qua non sulla base delle quali dovrebbe sussistere il rapporto tra strutture e intermediari. Un manifesto duro, che insegna agli hotel l’importanza di mantenere saldo il proprio diritto all’indipendenza al momento di stipulare un contratto con le OTA, rivendicando persino il diritto alla Rate Dis-Parity.
Hotel vs OTA: condizioni contrattuali impari
Per ingenuità, perché messi alle strette, perché preda della paura di non farcela da soli, spesso gli albergatori accettano condizioni imposte dalle OTA che danneggiano e snaturano il brand. Anno dopo anno, i Portali di prenotazione turistici hanno richiesto alle strutture sempre più licenze sui propri prodotti: quando la rate parity non è più bastata, hanno richiesta la last room availability, il diritto alle stesse offerte speciali mostrate sul sito e la minimum availability.
Richieste esose, che hanno corroso il potere decisionale dell’hotel, e che, condite con le commissioni sempre più alte e con le pratiche poco trasparenti degli intermediari sui motori di ricerca, hanno minato il rapporto di sana collaborazione tra hotel e OTA, riducendolo a quello di nemici o competitor.
L’HOTREC invita alla non disciplina: abbattere la Rate Parity
“La parità tariffaria obbligatoria imposta dai distributori, fa sì che le tariffe siano le stesse per lo stesso tipo di camera e in condizioni di prenotazione identiche su tutti i canali online o anche offline. Questa ampia diffusione impedisce che la tariffa sia utilizzata come strumento chiave di mercato a disposizione dell’imprenditore e distorce la libera concorrenza.”
Come sapete noi invece non abbiamo mai fatto mistero di sostenere la Rate Parity: se non sussistesse la parità tariffaria, è vero, ogni hotel potrebbe gestirla a proprio piacimento, ma è anche vero che la stessa cosa varrebbe per i portali, fenomeno che probabilmente finirebbe col fomentare un’insana guerra dei prezzi al ribasso.
Già oggi come abbiamo visto gli albergatori sono capaci di vendere a prezzo inferiore sugli intermediari piuttosto che sul proprio sito ufficiale, per errore o per incapacità di gestire in modo adeguato le tariffe (vedi l’articolo dedicato alla Disparity). Dunque siete proprio sicuri che la Disparità tariffaria sarebbe sempre un bene per l’hotel?
I “NO” dell’HOTREC dalla A alla Z
Oltre all’abolizione della Rate Parity, l’HOTREC indica una serie di “Pratiche corrette per mantenere il mercato trasparente, aperto e competitivo per il bene degli ospiti, degli intermediari e dell’hotel”. Ecco qui i 19 punti corredati dalla nostra posizione in merito:
1. NO all’uso non autorizzato del brand per SEM, domain grabbing e altri tipi di online marketing
Come sappiamo le OTA e altri intermediari sono soliti fare brand bidding sfruttando indebitamente il nome dell’hotel, o acquistando domini simili a quelli dell’hotel per rubare traffico e prenotazioni.
Abbiamo parlato diverse vote del fenomeno del fenomeno del brandjacking o SEM hijacking. Non dovrebbe verificarsi, si tratta di una pratica scorretta che i motori di ricerca non dovrebbero incoraggiare.
2. NO alla rate parity obbligatoria
Per l’HOTREC la libertà di gestire in modo indipendente le tariffe è una questione fondamentale per garantire la libera concorrenza.
Come abbiamo spiegato nel paragrafo precedente, consideriamo la Rate Parity una garanzia di trasparenza nei confronti degli utenti e uno strumento indispensabile nella strategia distributiva. Se volete saperne di più sulla nostra posizione, vi consigliamo la lettura dell’articolo dedicato alla Best Rate Guarantee. Questo ovviamente non vuol dire che non si debbano proporre sul sito offerte e piani tariffari aggiuntivi con condizioni diverse.
3. NO alla Last Room Availability obbligatoria
Expedia e Choice Hotels ne fecero un caso internazionale (vedi il nostro pezzo Attenzione alla Last Room Availability). Specie se l’hotel gode tutto l’anno di un’alta occupazione, potrebbe risultare limitante. Al massimo si può accettare rinegoziando le commissioni dovute verso il basso.
4. NO alla “Minimum Availability”
Gli hotel medio piccoli potrebbero essere fortemente danneggiati dall’accordare agli intermediari l’accesso a un minimo numero garantito di camere o tipologie.
5. NO all’accesso obbligatorio a tutte le offerte dell’hotel (full content)
Se l’hotel è obbligato a concedere a tutti i partner intermediari le proprie offerte speciali, perde la flessibilità di adattarsi alle necessità del mercato.D’altronde sappiamo tutti che le offerte speciali sono uno dei pochi casi in cui l’hotel ha diritto a gestire le tariffe in modo indipendente.
6. NO ai modelli di asta online non trasparenti
Ci sono portali dove è possibile posizionarsi meglio all’interno delle ricerche semplicemente pagando commissioni più alte e di questo gli utenti dovrebbero essere messi al corrente.
Sarebbe auspicabile una maggior trasparenza in generale da parte dei portali nei confronti degli utenti (vedi Multe per Expedia, eDreams e Opodo).
7. Chiarezza Tariffaria nel Search Engine Marketing
Ricordate che lo scorso ottobre Expedia e altre OTA sono state multate per “pratiche scorrete di marketing verso l’hotel?”. Expedia, Hotels.com e TripAdvisor furono accusate di mostrare sconti agli utenti non preventivamente stabiliti con gli hotel, al solo scopo di rubare loro traffico.
8. NO all’inserimento non autorizzato sui portali d’asta online
Un fenomeno abbastanza nuovo è quello di copiare senza autorizzazione le offerte degli hotel mostrandole su portali d’asta (es: Priceline, Hotwire, ecc.). Questo significa che il rivenditore guadagna sulla perdita di valore del prodotto, cosa che potrebbe danneggiare l’hotel.
Per nostra esperienza sappiamo che molti albergatori non riescono a garantire la rate parity, perché vendono i loro prodotti a tour operator e wholesaler per poi ripiazzarli sul mercato a prezzi da loro gestiti. Per questo l’hotel dovrebbe essere più attendo al momento di stipulare dei contratti, in modo da ottenere garanzie di non essere rivenduto su portali sconvenienti o aprezzi diversi da quello stabilito.
9. Tempi di reazioni adeguati per denunciare cancellazioni e no-show
“I Partner distributivi – dichiara l’HOTREC – concedono agli hotel un periodo che va dai 2 giorni alle 6 settimane per regolare gli elenchi delle prenotazioni in base ai no show e alle cancellazioni, prima che il pagamento delle commissioni venga determinato. In particolare, hotel di piccole e medie dimensioni hanno bisogno di un periodo più lungo rispetto a pochi
giorni di tempo per eseguire questa attività e per prevenirne i danni”.
10. NO alle commissioni sui no-sow, le tasse e i servizi non prenotati in anticipo
11. Cooperazione con i Channel Manager
I Partner non dovrebbero mai rifiutarsi di collaborare con i channel manger utilizzati dagli hotel per aiutarsi nella distribuzione.
Per esperienza diretta con iRev Channel Manager, il channel manager del nostro booking engine Simple Booking, sappiamo che non è affatto semplice sincronizzare la distribuzione su ogni canale.
12. I canali distributivi dovrebbero essere stabiliti in anticipo
Collegandosi al punto 8, gli hotel hanno diritto di decidere o di conoscere in anticipo dove i propri prodotti potrebbero essere redistribuiti.
13. NO ai “depacchettamenti” senza autorizzazione
Le tariffe vendute ai tour operator in un pacchetto di viaggio, non dovrebbero essere rivendute singolarmente sul web.
14. Utilizzare la Classificazione a stelle ufficiale e non confonderla con quella della brand reputation
15. I motori di ricerca dovrebbero onorare i migliori risultati organici
Come abbiamo già visto, oggi i risultati organici hanno perso molta forza per lasciare spazio a intermediari, review sites, mappe e risultati PPC.
16. I meta motori di ricerca per hotel dovrebbero mostrare anche il sito ufficiale
Per garantire agli hotel indipendenti maggior competitività, sarebbe auspicabile che i meta motori di ricerca fossero in grado di rilevare le tariffe anche dai CRS dell’hotel.
17. Utilizzare la terminologia corretta per ogni categoria di struttura
Gli intermediari non dovrebbero mischiare gli hotel alle altre categorie di strutture extralberghiere (vedi Strutture alberghiere e non su TripAdvisor: necessaria una distinzione) e dovrebbero indicare in modo chiaro le categoria in base alla legge
18. Prevenire manipolazioni e frodi delle Recensioni
Le recensioni dovrebbero essere controllate tramite: controllo editoriale; eliminazione dell’anonimato per il provider; controllo del reale soggiorno dell’utente presso la struttura; neutralità; controllo qualità e tracciabilità delle recensioni; dati corretti e aggiornati; criteri di valutazione; diritto di risposta da parte del proprietario dell’hotel; controllo e rimozione veloce delle dichiarazioni false o diffamatorie.
Riguardo a questo punto la HOTREC suggerisce di eleminare le recensioni più vecchie di 2 anni. Sebbene questo possa permettere agli utenti di evitare opinioni che si riferiscono a situazioni ormai obsolete, eliminare la storia di un hotel, magari guadagnata con impegno e difficoltà, non porterebbe che un danno alla maggior parte delle strutture.
Un danno non solo a livello di visibilità delle recensioni, ma anche sul loro ranking all’interno dei siti di review.
19. Trasparenza
Gli utenti dovrebbero essere messi al corrente della natura del sito che stanno visitando, in modo da non creare confusione tra siti di recensioni, tour operator, portali di prenotazione e sito ufficiale. È importante che il soggetto sia cosciente della piattaforma dove sta prenotando.
Per la maggior parte dei punti, siamo perfettamente d’accordo con l’HOTREC, sebbene non riusciamo ancora a intravedere un futuro prossimo in cui le recensioni vengano controllate come indicato nei punti precedenti, o i portali accettino condizioni meno dure di quelle attuali.
D’altronde è apprezzabile che per la prima volta un’istituzione a livello Europeo abbia dichiarato apertamente e messo in luce di fronte a intermediari e review sites, le problematiche e le difficoltà incontrate dagli hotel nella distribuzione online, nel chiaro intento di suscitare un dialogo e una riflessione che non possono più essere evitati.
Trovate i 19 Punti sul sito ufficiale dell’HOTREC
Pingback da HOTREC e Disintermediazione: riprendetevi il potere sul vostro hotel » Kleis Communication Technologies — 17 Maggio 2012, alle ore 15:31
[…] originale: Booking Blog™ – Il blog del Web Marketing Turistico web marketing web agency, web design, web marketing […]
Commento da caterina — 18 Maggio 2012, alle ore 15:49
come volevasi dimostrare la parity non è a nostro vantaggio, ma soprattutto a vantaggio dei portali. poi sì, ultimamente trovo la mia struttura dovunque… anche dove io non l’ho messa, a quello ci pensano i wholesale.
e poi sono d’accordo anche con il cancellare le recenisoni degli ultimi due anni, tanto se un hotel è bravo riesce sempre a ottenerne di nuove positive!
ma quale dialogo volete che ne venga fuori?? qui l’unica cosa da fare è opporsi con la forza!
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 20 Maggio 2012, alle ore 00:44
1. NO all’uso non autorizzato del brand per SEM..e se l’hotel o l’affittacamere in questione non avesse un sito ufficiale? E se l’hotel o il b&B o l’affittacamere non volesse investire sul suo sito personale, o se avesse un sito interamente in flash non indicizzato per nulla? Punto primo validissimo ma al 99%.
Commento da marghe — 21 Maggio 2012, alle ore 09:09
Ciao Stefano,
vuoi dire che secondo te per certe tipologie di strutture sarebbe un vantaggio questa forma di marketing?
Commento da carcal — 22 Maggio 2012, alle ore 08:47
Il discorso della parity rate non è semplice da affrontare, non condivido la non parity in quanto porterebbe confusione sopratutto a chi deve scegliere l’hotel e quella tipologia di camera. Condivido che l’Hotel non deve essere una preda facile per le Ota o Wholeseller, ma devono mostrare gli artigli in quanto sono loro che necessitano della collaborazione dell’Hotel e non viceversa.Inoltre basta con la SEM Pirata che fanno, ci sono dei limiti a tutto. Secondo il mio modesto parere bisognerebbe trovare un punto di incontro tra intermediari ed Hotel dove il beneficio sia di entrambi e sopratutto porre il sacrosanto diritto che il sito web è di proprietà dell’HOTEL e che lo stesso ne faccia uso a suo piacimento con tariffe e promozioni continue senza tener conto di OTA o Wholeseller.
La prima risorsa di Marketing è l’investimento che si fa su se stessi investire sul proprio sito web , sul un buon bookin engine e su un ottima SEO è un ROI assicurato.
Commento da falquiantonio — 23 Maggio 2012, alle ore 09:32
Rido un po di questi dubbi rimpallati tra voi esperti .
Io che non sono esperto quest’anno, senza fare un restyling del sito, adottando puntualmente una “DISPARITY RATE” a favore del sito dell’hotel ho ottenuto i seguenti risultati.
1- Pagherò presumibilmente 20 000 euro di fatture booking.com contro le 59.000 pagate nel 2011
2 – Senza restyling ma solo col coraggio ho fatto crescere dall 11% ( 2011) al 39 % la quota vendita diretta del nostro albergo
3 – Promosso a scapito di booking.com ( venere-expedia-orbitz eliminate completamente….stracciato i contratti ) ota che ci fanno pagare meno e non pretendono che nelle fatture si debbano includere anche le tasse sulle commissioni ( questo è a tutt’oggi un vero pizzo )
Ebbene la soluzione per le aziende ( che devono convivere quotidianamente con amministrazioni comunali che fanno di tutto per farci chiudere a causa della loro semplice incompetenza in ambito turistico ) si chiama coraggio.
Commento da sfarinel — 23 Maggio 2012, alle ore 14:57
Ciao falquiantonio,
la tua testimonianza è molto interessante.
Hai voglia di condividere qualche dato in più sul tuo caso con la community di Booking Blog?
– Che riduzione applichi a chi prenota direttamente?
– Come la pubblicizzi questa cosa (se lo fai)?
– Come va il fatturato complessivo (anche quello è in crescita?) rispetto al 2011
– Quali ota hai privilegiato?
Grazie
Sergio
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 23 Maggio 2012, alle ore 15:05
Ciao Marghe si, immagina un piccolo b&b senza sito ufficiale, per lui è utile avere un PPC sul proprio brand name presso una ota, insomma 1 caso su 1000 puo essere utile.
S.
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 23 Maggio 2012, alle ore 15:23
Ciao Falquiantonio,
2) sicuramente mettendo insieme coraggio e restyling potevi aumentare la percentuale di crescita, c’è sempre un meglio, cmq complimenti per il risultato gia raggiunto.
3) Ci sono delle realtà dove alcune OTA “minori” girano molto bene, a Roma per esempio i numeri che fa booking sono inimitabili.
Ci sono due punti importanti da analizzare nel tuo post, il primo è il coraggio, sicuramente ce ne vuole, il problema è che va commisurato al rischio, ci sono molte strutture alle quali booking.com da un lavoro enorme (commissioni annuali attorno ai 200,000 euro) e quindi anche per questo sono maggiormente controllate e uno sgarro sulla parity punito con la perdita di ranking o rimozione. Punto 2 ricordiamo sempre che abbiamo siglato un cotratto con la OTA e che nel contratto c’è una clausola di parityrate teoricamente da rispettare.
Il consiglio che do sempre è di utilizzare le OFFERTE SPECIALI sul proprio sito per una proposta piu vantaggiosa per il cliente finale, ma partendo da tariffa uguale, funziona ed è legale.
S.
Commento da falquiantonio — 23 Maggio 2012, alle ore 20:18
Ciao a Tutti !
1 – la riduzione rispetto ai prezzi delle Ota è intorno al 5% ma include anche alcuni servizi….dipende dal tipo di struttura. Un po’ la DISPARITY che sotto forma di offerta applica Tiribocchi negli alberghi in cui lavora. Complimenti peraltro perchè mi sembrano bellissimi e se passo da Roma ( prenotando dal sito ) vengo e risparmio.
2 – la cura quasi maniacale dei dettagli. Primo tra tutti il rapporto personale-cliente
3 – Non far sentir troppo il cliente come parte di un interesse…fare un po di teatro essendo se stessi ( consiglio per coloro che hanno qualcosa da dire al prossimo ovviamente)
4 – il fatturato è in crescita di un buon 12%, in questo anno vale oro !
5- preciso che il ritorno di gradimento è sempre maggiore con un cliente diretto. Il cliente booking, essendo ormai un cliente di medio-basso livello culturale, quasi sempre penalizza ma neanche fa brillare la struttura.
6 – applicare la DISPARITY, fregarsene delle classifiche ranking che portano solo alla dipendenza dalle Ota. L’albergo deve somigliare sempre più a te non a quello che chiede booking poichè quello sarebbe somigliare a tutta la tua concorrenza.
Commento da Franc1980 — 26 Maggio 2012, alle ore 11:57
Io torno a ribadire che Tiribocchi e questo sito sostengono da tempo 2 grosse stupidaggini:
1) la disparity-rate crea confusione:
io ho appena comprato un’auto dalla concessionaria che mi ha offerto uno sconto maggiore sullo stesso tipo di auto con gli stessi optionals.
Vi assicuro che non sono andato in panico quando ho confrontato i preventivi ma sono andato ben deciso sul prezzo più basso a parità di servizi offerti. idem con l’assicurazione.
2) le offerte speciali sul proprio sito, le vendite telefoniche a prezzi più bassi e l’elasticità sulle restrizioni (cancelation policy o no-show) sono degli escamotage che permettono di avere tariffe migliori onorando il contratto e la parity-rate:
qui di seguito vi rimando un punto del contratto stipulato con booking.com… e non commento…
se qualcuno di voi non avesse questo punto sul contratto è pregato di farmelo sapere.
2.2.2 L’Hotel offrirà a Booking.com la parità di tariffe e disponibilità (“Parità”). Parità tariffaria significa offrire sia uguali o migliori tariffe per lo stesso hotel, per la stessa tipologia di camera, per le stesse date, per la stessa tipologia di letti e per lo stesso numero di ospiti sia uguali o migliori limitazioni e condizioni (riguardanti la prima colazione, i cambi di prenotazione e le cancellazioni) rispetto a quelle proposte dai siti web degli Hotel, dai call-center (compreso il sistema di prenotazione dei clienti), direttamente dall’Hotel, da ogni altro concorrente di Booking.com (compresi qualunque tipo di agenzia di prenotazione o di intermediario che offra servizi di prenotazione online o offline) e/o da terzi (online o offline) che siano partner commerciali dell’Hotel o che con esso abbiano a che fare. Parità di disponibilità significa che gli Hotel dovranno fornire a Booking.com la propria disponibilità (per esempio di camere prenotabili tramite il sito web) che dovrà essere almeno tanto vantaggiosa quanto quella offerta a qualunque altro concorrente di Booking.com (compresi qualunque tipo di agenzia di prenotazione o di intermediario che offra servizi di prenotazione online o offline) e/o a terzi (online o offline) che siano partner commerciali dell’Hotel o che con esso abbiano a che fare.
Faccio notare al dott. Tiribocchi che ci tiene tanto a rispettare il contratto……
…sia uguali o migliori limitazioni e condizioni (riguardanti la prima colazione, i cambi di prenotazione e le cancellazioni)…
….rispetto a quelle proposte dai siti web degli Hotel, dai call-center (compreso il sistema di prenotazione dei clienti), direttamente dall’Hotel….
Commento da Franc1980 — 26 Maggio 2012, alle ore 12:02
….e se poi c’è qualche B&B che non ha ancora un sito… e ha bisogno di booking per vendere… (considerando poi che se non hai un sito, booking non risponde neanche alla tua richiesta di affiliazione)
…me lo faccia sapere che glie lo faccio io il sito… gratis…
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 30 Maggio 2012, alle ore 11:07
@Francy1980,
1) “la disparityrate crea confusione” infatti come tu stessa hai detto la macchina che volevi comprare costava Xmila euro, quindi aveva un PREZZO FISSO DI LISTINO, ma un concessionario in particolare ti faceva un MAGGIORE SCONTO, quindi ti stava facendo una offerta (OFFERTE SPECIALI = ESCAMOTAGE), immagina un cliente che va su un sito di COMPARAZIONE DI PREZZI e trova per la stessa camera 10 prezzi diversi, secondo te è una cosa buona? o gli viene il dubbio che ci sia UNA QUALCHE PICCOLA MINIMA DIFFERENZA nei vari prezzi proposti?Si alla parity.
2) ho parlato sempre di OFFERTE SPECIALI, sembrerebbe che su questo punto potresti avere ragione ma non è cosi, poichè le offerte che genero per i miei clienti sono delle OFFERTE PARADOSSO, mi spiego meglio, sono offerte che io OFFRO al portale di poter CLONARE, ma per loro caratteristiche intrinseche non sono poi da loro tecnicamente replicabili, quindi io sono sulla linea del paradosso, dicendo io creo la mia offerta speciale e dico alle OTA di copiarla liberamente COME DA CONTRATTO, loro non possono per LORO MOTIVI TECNICI e si crea una LEGALE empasse. Ed è un bel po che ci lavoro serenamente perchè funziona ed è legale, inoltre è molto piu logico avere un prezzo migliore a seguito di una condizione speciale.
Ti ringrazio dell’osservazione.
S.
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 30 Maggio 2012, alle ore 11:12
Ciao Franc1980,
ti assicuro che non tutti hanno le competenze necesarie a fare un sito web, e comunque anche facendolo te per tutti i b&b che non lo hanno (che è un bel gesto), può per loro non essere conveniente investire in indicizzazione e SEO, figuriamoci programmare un MOTORE DI PRENOTAZIONE che è ben altro discorso. E’ naturale che ogni soluzione va contestualizzata, e ti ripeto che per un piccolissimo b&b potrebbe essere piu vantaggioso che altro avere un PPC sul brand name e utilizzare il Booking engine di una ota, sui piccolissimi volumi un discorso di “a percentuale” di contro a un fisso puo essere vincente.
S.
Commento da falquiantonio — 30 Maggio 2012, alle ore 22:08
ok quindi se così fosse Tiribocchi gioca su una falla del contratto booking per offrire una tariffa più bassa. A me non interessa il contratto booking da un po di tempo. Interessa invece il fatto che dichiaratamente chi fa il mio stesso lavoro trova degli escamotage per stare di fatto in “Disparity rate”.
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 31 Maggio 2012, alle ore 18:16
ciao falquiantonio in realtà chiediamo ai clienti all’interno dell’offerta speciale un piccolo gesto per poter aderire all’offerta, come l’iscrizione alla newsletter ufficiale del sito e un commento a fine soggiorno nel guestbook ufficiale del sito, insomma ti faccio lo sconto di X se tu in cambio mi fai Y, in questo modo l’offerta speciale è motivata da una richiesta di azione.
S.
Commento da falquiantonio — 2 Giugno 2012, alle ore 14:09
ciao stefano
Mi pare lo stesso meccanismo di una Ota . Quando si termina il processo di prenotazione si sceglie se ricevere la loro newsletter e successivamente si è invitati a rilasciare un commento sul soggiorno. La differenza è che tu offri un prezzo più basso di booking. Mi ricordo ancora quando ci facevi commuovere descrivendoci gli uffici di booking.com come di un luogo pieno di lavoratori. Perchè non offri semplicemente la parity che hai tanto difeso fino ad oggi ? Non ti conviene come non conviene a nessuno di noi albergatori.
Commento da Franc1980 — 4 Giugno 2012, alle ore 09:11
Caro Dott. Tiribocchi,
continuo a non essere daccordo.
la parity rate parte da un principio esclusivamente di prezzo finale e il risultato deve essere questo:
Booking Euro 100,00 – Expedia Euro 100,00 – Sito diretto Euro 100,00
Nel caso in cui, per escamotage, offerte speciali “paradosso” o per semplice volonta’ il risultato è:
Booking Euro 100,00 – Expedia Euro 100,00 – Sito diretto Euro 90,00
viene a mancare il principio di parity rate e quindi non si può sostenere di rispettarla.
Consolidato quindi che neanche lei la rispetta e premettendo che per disparity rate io non intendo assegnare ad ogni portale un prezzo diverso ma semplicemente poter fare sul mio sito (sul quale investo tempo e denaro e che appartiene esclusivamente a me) quello che voglio (così come fa lei) senza dover essere costretto da un contratto che a sua volta sono costretto a firmare per poter essere visibile e quindi lavorare poichè di questo si tratta visto che come lei dice booking.com comanda l’intero mercato di Roma e non solo…
…non è daccordo con me che bisognerebbe rivedere questo punto del contratto per una pacifica convivenza e collaborazione tra Ota e Hotel?
E se poi, un cliente vedendo questa differenza tra i portali e il sito, si dovesse confondere non riuscendo a capire il perchè (che risulterebbe ovvio perfino a chi ha un QI minimo), a quel punto basterebbe spiegarglielo con un tag accanto al prezzo, occupando 10cm della propria home page o quant’altro:
“Il prezzo migliore di Internet! Perchè? – non avendo commissioni da pagare sulle prenotazioni effettuate tramite questo sito possiamo permetterci di offrirvi le tariffe migliori del web!”
Se lo facessero tutti, non solo si pagherebbero meno commissioni ma si educherebbe il cliente ad un uso migliore degli stessi portali e gioverebbe non solo alla singola prenotazione ma all’intero mercato.
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 8 Giugno 2012, alle ore 22:42
Ciao falquiantonio, ciao Franc1980, c’è modo e modo per ottenere un risultato.
La parityrate parte da un princio di prezzo finale? in questo modo tagliamo il mondo delle OFFERTE SPECIALI ovunque.
Se vogliamo uscirne con correttezza ed eleganza, e non fare i soliti del “sul mio sito io faccio 2 euri de meno” mantenendo appieno l’integrita del prodotto/prezzo, consiglio a tutti le “offerte paradosso” che NON sono l’offerta speciale “non rimborsabile” che una volta messa su una OTA o sul tuo sito ufficiale tutti ti chiederanno di avere, ma sono qulle offerte che vincolano l’utente ad una azione di ESCLUSIVA e STRETTA CORRELAZIONE al SITO UFFICIALE dell’hotel e quindi non replicabile. Nello specifico una OTA non puo andare a richiedere a un cliente di scrivere un commento su http://www.miositufficiale.com.
Se andassimo a rivedere il punto del contratto della parityrate oltre a creare confusione nel cliente che vedrebbe il solito prodotto a due prezzi diversi, (tranne nel caso in cui gli andiamo a dire chiaramente che su booking.com e compagnia bella altro che ZERO COMMISSIONI)andiamo a CREARE un presupposto di NON RISPETTO DELLA PARITY anche da parte del portale! Se guardate il problema allo specchio vi rendere conto che la cosa può dinventare molto PERICOLOSA, immaginate che booking.com iniziasse a ROSICARSI la commmissione per generare LUI disparity con voi. Non è un bel gioco davvero, si contano i morti poi. Nessuno è costretto a formare nulla, semplicemente ci sono canali PIU e canali MENO forti , di solito booking.com su Roma SPIGNE parecchio.
Vi ricordo che le OTA non sono vostri nemici ma sono CANALI di vendita e come tali vanno guadati con attenzione.
S.
Commento da Franc1980 — 11 Giugno 2012, alle ore 16:53
Ancora con ste offerte paradosso e co sti bravi ragazzi delle OTA che lavorano per noi…
100 è uguale solo a 100 (parity rate)
100 booking e 95 sito so’ poco più dei du euro meno che infami e che applichi sul sito dei tuoi alberghi (disparity rate)
e basta!
difendi gli ideali in cui credi e smettila di fare l’ipocrita!
Commento da falquiantonio — 12 Giugno 2012, alle ore 08:42
Ciao Stefano.
Spiegami una cosa.
Vedendo un hotel del quale gestisci la vendita delle camere ho notato una cosa; se non volessi accettare l’offerta ma prenotare ad un prezzo “standard” ( che credo debba essere quello in parity ) dove vado ?
Tu offri solo l’offerta, per te sarà una finezza ma a me pare ” DIECI EURO DE MENO DER PREZZO CHE DOVREBBE STA EN PARITY ”
Ecco se mi spieghi la finezza mi fai un favore perchè se mi dessi l’opportunità di prenotare sul tuo sito ed avere due scelte che siano 1- prezzo parity 2- prezzo offerta ne gradirei lo charme, ma tutti offri solo l’offerta con la quale il cliente paga solo di meno.
Credo sarebbe molto più elegante manifestare l’ingiustizia delle pretese di booking.com che non riguardano solo la parity ma svariati aspetti.
Sulla forza del portale tutti d’accordo ma…….quando ci mettiamo a fare gli imprenditori ? Io non applico solo una disparity, applico anche una chiusura delle date molto diffusa nell’arco dell’anno. Lì me le vendo da solo, senza abusare della forza conclamata di priceline. Le camere si guadagnano con il merito e , come dici tu, premiando il cliente che ti premia ( scegliendo le tue offerte che scontano di fatto il prezzo ota e non lo combattono coerentemente al contratto che hai firmato ). Tu, come tutti noi , cerchi escamotage legittimi di vendita senza i quali non assicureremmo reddito indispensabile alle strutture che gestiamo. O ci nascondiamo dietro un dito trovando i cavilli nei contratti ( come fai tu ) o usciamo dalla mischia ed ammettiamo che senza una disparity chi ha costi esosi non sopravvive.
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 16 Giugno 2012, alle ore 01:48
@francy1980 no comment, penso che le spiegazioni siano state sufficienti,
la differenza tra “prezzo 100” “prezzo 95”
e “prezzo 100” “prezzo con offerta 95” è concettualmente grossa..
@falquiantonio
tutti gli hotel che gestisco danno la libertà all’utente di scegliere o non scegliere l’offerta speciale,
l’utente puo selezionare tra piu offerte, puoi postare anche quale sito è, non vorrei ci fosse un malinteso, sicuro che è un mio cliente?
Gli algoritmi delle OTA, o meglio di quelle piu evolute, sono ben studiati e data chiusa uguale perdita di ranking nel posizionamento, perdita di posizionamento uguale meno visibilità, meno visibilità uguale prezzi piu bassi.
Spesso chiudere le date “calde” non conviene poi cosi tanto.
Come ti dicevo la disparity va vista come universale e ti assicuro che dare la possibilità alle OTA di portarsi LORO in disparity non è affatto una cosa buona, immaginate lo scenario..
S.
Commento da Franc1980 — 18 Giugno 2012, alle ore 14:26
@tiribocchi
voglio usare la sua citazione più intelligente per chiudere questa discussione che non porta a niente: “NO COMMENT”
Commento da falquiantonio — 22 Giugno 2012, alle ore 10:03
@Tiribocchi
“no comment” anche da parte mia, concordo con Francy.
Se le Ota attuassero una disparity chiuderemmo semplicemente le date.
Nelle 5 strutture alberghiere che gestisco lo faccio già ed il successo è assicurato. Naturalmente l’hotel va curato e va curata tutta la vita di una prenotazione fino al termine del soggiorno.
Nessuno ha bacchette magiche ma quello che vorrei dire con un megafono è ” SIETE TUTTI PADRONI DEL DESTINO DELLE VOSTRE AZIENDE”…non abbandonatevi all’idea che si sia costretti a lavorare e rispettare le Ota.
Fare “offerte concettuali” mi pare cosa da “furbetti del quartierino”.
Abbiate il coraggio di combattere le Ota non perchè spariscano ma perchè ci rispettino.
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 25 Giugno 2012, alle ore 10:01
@falquiantonio
se le ota attuassero una disparity chiuderemmo le date? e se hai siglato un contratto con allotment come fai? pensi davvero che si chiuderebbero le date? riesci a canalizzare la domanda necessaria al fatturato per un attivo aziendale senza OTA?
Come fai a sapere per certo che è meglio chiudere capodanno pasqua la maratona etc.. che tenere la data a perta ad un prezzo appropriato? hai fatto uno studio sull’incidenza delle chiusure nel ranking, è conveniente chiudere una data creando una frattura alla vendita e un rallentamento nel posizionamento spesso necessario proprio in quei momenti per vendere le data PRE e POST evento.
Fare offerte concettuali è essere in regola con il contratto, fare 5 euro di meno è essere in illegalità di contratto.
Combattere le ota? abbiamo idea di quanta domanda mondiale canalizzano su di loro con ingenti investimenti.
S.