Google-ITA: l’accordo rischia di saltare per violazione dell’Antitrust
19 Gennaio 2011La possibile acquisizione di ITA da parte di Google non finisce di destare polemiche. Ricordiamo che il colosso di Mountain View ha avviato nel luglio scorso le trattative per acquisire ITA Software, leader nella produzione di tools per la ricerca, il confronto e la prenotazione di voli online per la cifra di 700 milioni di dollari.
Dopo aver scatenato le ire di Microsoft e delle OTA, scese in campo per salvaguardare la trasparenza della rete e, soprattutto, il proprio futuro, adesso Google potrebbe dover affrontare il Dipartimento di Giustizia americano. Sembra infatti che sia stata presa in considerazione la possibilità di avviare una procedura per violazioni Antitrust.
L’accordo non è stato ancora bloccato, nè sono state prese decisioni definitive in merito. Di sicuro c’è che i legali di Google hanno già invocato un emendamento della legge federale che impone al governo di decidere entro trenta giorni se contestare o meno un accordo.
Unica dichiarazione ufficiale, quella del portavoce Adam Kovacevich: “Continuiamo a collaborare con il Dipartimento di Giustizia e riteniamo che l’acquisizione non sia un ostacolo alla competizione nel settore“.
“Credo che l’accordo Google-ITA non sia competitivo e debba essere messo in discussione“, ha detto Pamela Jones Harbour, un ex membro della Federal Trade Commission che nel 2007 contrastò Google nell’acquisto della compagnia pubblicitaria online DoubleClick Inc. “Con l’acquisizione di ITA – prosegue la Harbour – Google finirebbe per avere il completo controllo sulla ricerca per voli.”
L’American Consumer Institute Center for Citizen Research, si è detto confortato dalla possibilità di una causa. “L’acquisizione di ITA – dichiara il Presidente dell’Istituto Steve Pociask – conferirebbe a Google il monopolio sulla ricerca di voli online, e questo non potrebbe che danneggiare i consumatori, consentendo una minore possibilità di scelta ed imponendo prezzi più elevati.”
Lo stesso parere è espresso dalla National Business Travel Association, che rappresenta più di 17.000 agenzie di viaggi. L’Associazione ha infatti esortato le autorità di regolamentazione a rivedere attentamente l’accordo Google-ITA, che potrebbe rappresentare un reale pericolo sia per la trasparenza nella ricerca dei voli che per la possibilità di un indiscriminato aumento dei prezzi.
L’acquisizione di ITA non sarebbe che la punta dell’iceberg di una serie di investimenti che ogni giorno incrementano lo strapotere del motore di ricerca. Stando ai documenti depositati, nei primi nove mesi dello scorso anno Google avrebbe infatti speso circa 1,6 miliardi di dollari nell’acquisto di oltre 20 imprese per promuovere i suoi servizi online.
Già una volta la minaccia di un procedimento legale ha scombinato le carte a The Big G. L’azienda, nel 2008 fu infatti costretta ad abbandonare il suo piano di inserire gli annunci sul sito s Yahoo! dopo una contestazione da parte del Dipartimento di Giustizia. Chissà se anche questa volta la minaccia sortirà gli esiti sperati.
Posto che Microsoft, Expedia&Co hanno più di un interesse nel sostenere questa battaglia, credete davvero che con l’acquisizione di ITA Google metterebbe a repentaglio la trasparenza della ricerca, penalizzando di fatto il settore travel su cui tanto sta investendo?
Per saperne di più sull’acquisizione di ITA Software da parte di Google: “Tutti contro Google: l’acquisizione di ITA scatena le polemiche sulla trasparenza del Web”
Fonte: Bloomberg Businessweek
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 21 Gennaio 2011, alle ore 19:26
google in quanto fornitore imparziale di informazioni, tranne che nel caso di rivenditore di pubblicità a pagamento non può diventare proprietario di prodotti che poi pubblicizza,
la fusione di ricerca e vendita del proprio prodotto a mio avviso genera monopolio.
e poi l’algoritmo di ricerca è segreto e imparziale..
S.
Commento da Martina Manescalchi — 21 Gennaio 2011, alle ore 23:21
Esatto Stefano. E siamo di fronte ad uno scenario abbastanza inquietante, se pensi che il monopolio potrebbe estendersi a molti settori. Google compra, Google pubblicizza, Google indicizza. Le norme Antitrust negli Stati Uniti sono molto severe. Vediamo un po’.
Commento da AllaDolceVita — 22 Gennaio 2011, alle ore 12:44
Le concentrazioni, siano esse oligopoli che monopoli, sono sempre da rifuggire se si vuole garantire la libera e leale concorrenza.
Mi sembra che l’allarme scatti quasi sempre in ritardo o quando lo scontro avviene gra grandi multinazionali che vogliono comunque dominare incondizionatamente…è strano che a denunciare il pericolo di monopolio sia Microsoft 🙂 e nel settore turistico, lo faccia tramite Expedia …hahahaha!
Rimaniamo in attesa della pronuncia dell’Antitrust, anche se sono convinto che Google non si fermerà ad un “piccolo” impedimento , avendo “intravisto” 🙂 le enormi potenzialità finanziarie del mercato turistico…e se questo significa competere con un altro grande che è Expedia…ben venga la battaglia!
Buoni pop-corn a tutte e tutti
Alla Dolce Vita
Commento da Martina Manescalchi — 24 Gennaio 2011, alle ore 13:47
@AllaDolceVita: sul monopolio di Google ognuno è libero di avere le proprie opinioni (anche se, come suggerisce lei, non si tratta mai di scenari favorevoli), ma non credo si possano paragonare Expedia e Google e pensare che davvero potrebbe esserci competizione.
Commento da AllaDolceVita — 25 Gennaio 2011, alle ore 08:43
Cara Sig.ra Manescalchi,
la compettizione libera e leale “dovrebbe” essere un valore fondante di tutte le democrazie ove il rispetto delle regole, è la base della convivenza pacifica.
Secondo Lei Expedia, per come sta agendo sul mercato turistico, anche e soprattutto tramite Tripadvisor, si sta comportando correttamente?
Assumiamo , per ipotesi, che Google decida di comperare una piattaforma turistica già pronta o decida di svilupparne una ex-novo, andando , per dimensione ed importanza, a competere con Expedia…
Perché pregiudicare questa ipotesi additandola, EX-ANTE , come tentativo di monopolio?
Sempre parlando del sesso degli angeli, secondo me, una ipotesi del genere non potrebbe che migliorare il mercato, soprattutto se big G applicasse una politica più trasparente nel rastrellare quelle famose recensioni che costruiscono la reputazione online, non pensa anche lei?
Cordiali saluti
Alla Dolce Vita
Commento da stefanobooking — 31 Gennaio 2011, alle ore 12:12
concetto di “monopolio”
“Il monopolio è una forma di mercato dove un unico venditore offre un prodotto o un servizio per il quale non esistono sostituti stretti (monopolio naturale) oppure opera in ambito protetto (monopolio legale, protetto da barriere giuridiche)” (da Wikipedia).
Per quale motivo Google automaticamente diventerebbe unico venditore/fornitore? Con ogni probabilità diventerebbe il più “forte” (anche se non è cosi “automatico”,vedi per esempio nel campo voip,dove Skype rimane incontrastato,nonostante ci sia Google Voice),ma questo non esclude gli altri competitor.Allo stesso modo Google non imporrebbe (come poi?)l’eventuale uso del suo sistema a discapito di altri.Sotto questo punto (logico) di vista,non vedo molte scelte in merito ad una causa.
Altro punto: perchè “potrebbe danneggiare i consumatori, consentendo una minore possibilità di scelta ed imponendo prezzi più elevati”? Mi pare che da quando sistemi come kayak (che per come la vedo io è attualmente il paradigma)stiano diventando sempre più noti e usati,il prezzo medio dei voli non è aumentato (anzi…)