Google Business View: se e come vale la pena investire nel virtual tour di Google per l’hotel
20 Novembre 2014Sono davvero tanti gli hotel che ci chiedono se e come poter avere il Virtual Tour di Google. Per questo, a due anni di distanza dal lancio, torniamo a parlare del Google Business View, il servizio per la creazione di tour virtuali ideato da Google.
Per capire come stanno le cose, abbiamo fatto una chiacchierata con un fotografo certificato e abbiamo raccolto per voi delle indicazioni preziose per sapere come muovervi.
Di questo argomento avevamo già parlato nell’articolo Google Business Photos per hotel: una case history reale, contenente l’intervista a una delle prime strutture ad avvalersi del servizio.
Per chi non lo sapesse, il Google Maps Business View è il “virtual tour” integrato alla scheda Google my Business dell’hotel realizzato con foto professionali specifiche: in pratica si tratta del tour virtuale a cui si può accedere quando visualizzate la dicitura “Guarda dentro”.
Una volta cliccato, ci si troverà praticamente dentro l’hotel e si potranno visualizzare diversi ambienti, dalla hall alle varie tipologie di camera.
(passa il mouse sull’immagine per ingrandire)
Il fotografo deve essere certificato
Non ci meraviglia che, in questo periodo un po’ critico anche per il Turismo, gli albergatori ci chiedano in primis quanto costa il servizio.
Il costo può variare a seconda di diversi fattori (dimensioni, numero di ambienti, ecc.) ma dovrebbe essere tra qualche centinaia e un migliaio di euro. Al di là del costo però, il primo step per realizzare il virtual tour è affidarsi a fotografi non solo professionisti, ma anche certificati.
Se qualcuno vi ha offerto questo servizio, per verificare che possa farlo al meglio, basta controllare la pagina di Google con la lista di fotografi e agenzie certificati ufficialmente.
Per capire meglio come si realizza il servizio, abbiamo chiesto a Fabio Casati di Apri le Porte, un fotografo certificato per Firenze e tutta Italia, che si è occupato di realizzare il lavoro per diversi hotel nostri clienti.
“Il servizio effettuato dal Fotografo Certificato comprende le fotografie per il tour virtuale ed anche 10 fotografie professionali grandangolari o di dettagli, definite POI, cioè point of interest, relative all’azienda. – spiega Casati – Il proprietario dell’attività acquisisce anche i diritti d’autore per le immagini POI.
Ovviamente per esigenze di privacy vengono sfuocati i volti e le targhe, come su Street View. Il controllo qualità di Google verifica che i tour virtuali e le fotografie POI rispettino queste regole e siano conformi agli standard di qualità. Trattandosi di un servizio Business il tour virtuale non può essere realizzato in modo amatoriale.
Il servizio fotografico realizzato dal Fotografo Certificato ha un costo in base a quante panoramiche vengono realizzate ed è “una tantum” e quindi non ha canoni annuali. In pratica l’attività paga la realizzazione del servizio fotografico e nessun canone a Google. Solo in caso l’azienda chiedesse di realizzare un nuovo tour virtuale allora sosterrà nuovamente le spese fotografiche, come accade per qualsiasi servizio fotografico.”
Perché può valere la pena fare questo investimento?
Non ci risulta che la Business View in sè migliori il posizionamento su Google o sulle Mappe, anche se non è escluso che arricchire il profilo local della struttura su G+ anche con il virtual tour in futuro possa diventare uno dei tantissimi “segnali” che determinano il ranking.
Di fatto però la Business View deve essere per prima cosa un servizio aggiuntivo per l’utente, perché gli permette di farsi un’idea più chiara di ciò che sta per prenotare.
Ma quando e perché la Business View può costituire un vantaggio competitivo per l’hotel?
- È indicata soprattutto per hotel che puntano molto sull’estetica degli ambienti e della location: hotel di lusso, design, dimore d’epoca, boutique hotel possono di certo invogliare maggiormente l’utente all’acquisto dando una visione più completa e veritiera degli ambienti. Stessa cosa vale per hotel che comprendono nella loro USP un panorama mozzafiato.
- È fruibile e facilmente integrabile: la Business View è visibile da diversi punti strategici (risultati di ricerca per brand name – mappe – pagina Google+, visibili anche da smartphone e tablet) e questo può senz’altro incentivare il potenziale cliente a dare una sbirciatina dentro alla struttura e convincersi a prenotare. Inoltre l’integrazione è facilmente “embeddabile” all’interno del sito ufficiale e della pagina Facebook, andando quindi ad arricchire il materiale a disposizione degli utenti (vedi ad esempio l’Hotel Viest di Vicenza o l’Hotel Madrid di Roma)
Più vero di così si muore
Se il Virtual Tour a qualcuno può sembrare già un concetto un po’ sorpassato, non dimentichiamo che per l’utente finale è una vera e propria prova del nove. Il virtual tour non mente. Non è modificabile o alterabile come possono esserlo le foto.
Grazie al virtual tour l’utente si sente rassicurato perché può visualizzare gli interni e gli esterni dell’hotel come dal vero, un po’ come può fare con la Street View, solo che in quel caso può solo limitarsi a fermarsi all’ingresso dell’hotel, giusto per dare un’occhiata alla zona.
Con un servizio come il Business View anche i più scettici possono testare l’atmosfera della camera e decidere se è davvero di loro gradimento.
Un vantaggio questo, che non riguarda solo il cliente, ma anche voi, che potrete così evitare di ritrovarvi con recensioni che parlano di “camere fredde” quando il vostro è un hotel design o di “camere antiquate” quando la vostra è una residenza storica arredata con mobili d’epoca.
Qualcuno di voi l’ha realizzato? Avete avuto feedback positivi dagli ospiti o vi sembra che abbia inciso sulle metriche del sito ufficiale?
Per approfondire l’argomento potete visitare il sito ufficiale di Google Maps Business View – il sito di Fabio Casati di Apri le Porte – e se volete maggiori informazioni su come migliorare la vostra pagina su Google+ potete scaricare la nostra Guida gratuita per hotel su Google+
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