Gennaio: vera crisi o solo rallentamento? I primi verdetti
6 Febbraio 2009In questi giorni mi sono chiesto più volte se davvero la crisi economica stesse influenzando il settore del turismo così tanto come tutti pensano.
Ho iniziato a fare un’analisi grezza basata sui dati aggregati provenienti dai nostri sistemi di booking online e di web analytics, per cercare di capire se ci fosse stato un calo rispetto al gennaio 2008 e di quale entità.
I primi dati che emergono sono abbastanza contrastanti: in certi casi rilevo una flessione (talvolta anche del 20%), in altri noto una sostanziale tenuta (oscillazioni + – 5%), infine in altri ravviso notevoli miglioramenti. Stiamo ancora raccogliendo ed analizzando le informazioni per avere un quadro esatto e per individuare dei pattern, ma a prima vista sembrerebbe che il calo ci sia e che mediamente si attesti dal 10 al 20%.
Proprio a questo proposito su WIWIH mi sono imbattuto in un post di Patrick Landman, il quale solleva lo stesso problema e ci fornisce un quadro della situazione in Spagna.
Riporto di seguito tradotto il suo intervento:
In un articolo del Fondo Monetario Internazionale dell’ottobre 2008, avevo letto di una lenta diminuzione nella crescita:
Strano no che quando la crescita diminuisce si parli subito di crisi – dichiara Landman – Ho sempre pensato che se si è in crescita, stiamo andando avanti, no? Ho pensato lo stesso quando gli albergatori parlavano di una diminuzione del 10% del RevPar, una cifra che io non definirei precisamente un indice di crisi.
Sfortunatamente, l’ultimo articolo del Fondo Monetario sull’economia tedesca è un po’ meno ottimistico: secondo le previsioni il prodotto interno lordo dovrebbe diminuire del 2,5% nel 2009 e per il 2010 non ci si aspetta che un’incerta ripresa. E le proiezioni globali del FMI attualmente non tendono a migliorare.
Quali sono i risultati nel resto del mondo?
Qual’è la vostra variazione di RevPar rispetto allo scorso anno?
Ce la farete a resistere?
E ora la magica domanda:
CHE COSA STATE FACENDO PER COMBATTERE LA SPIRALE DELLA DISCESA?
Domande interessanti queste di Landman, che voglio girare direttamente a voi lettori Albergatori.
Vorrei fare le stesse domande anche ai colleghi Consulenti, web agency, seo, ecc. Che impatto ha avuto nel business dei Vs. clienti la crisi finanziaria mondiale? Cosa stanno facendo oggi i vostri Clienti Albergatori? Quali strategie stanno mettendo in atto per fronteggiare questo difficile momento?
Come buon auspicio concludo riportando ciò che Landman dichiara della situazione spagnola:
In Spagna sembra davvero esserci diffuso un forte senso per il combattimento, attraverso l’investimento e la riorganizzazione, non solo per controbilanciare i bassi livelli di domanda che ci troviamo a fronteggiare in questo momento, ma anche per accelerare la ripresa quando il mercato si riprenderà.
Invito tutti i lettori e commentare rispondendo alle stesse domande:
– Qual’è la vostra variazione di RevPar rispetto allo scorso anno?
– Ce la farete a resistere?
– CHE COSA STATE FACENDO PER COMBATTERE LA SPIRALE DELLA DISCESA?
Commento da direction@hotelsverona.it — 6 Febbraio 2009, alle ore 12:46
Vorrei solo commentare una piccola cosa… Una diminuzione del 20% rispetto all’anno precedente non è, a mio avviso, di poco conto!!! Se poi febbraio si prospetta peggiore di gennaio, a quanto arriverà il decremento alla fine del primo trimestre?
Commento da Anto4444 — 6 Febbraio 2009, alle ore 15:05
La situazione è grave. Almeno nella mia zona.
Per resistere bisogna ridurre al minimo le spese, c’è poco da fare.
Commento da MAXPIERGENTILI — 8 Febbraio 2009, alle ore 09:17
Ecco una voce fuori dal coro…per fortuna, per quanto rigurda l’Hotel dove lavoro siamo a circa + 10% di fatturato camere rispetto a gennaio 2008, grazie sopratutto ad un riallineamento tariffario verso il mercato reale e ad offerte promozionali.
Per quanto riguarda febbraio al momento siamo con il forecast sotto allo scorso anno di circa il 15%, ma conto di riuscire almeno a pareggiare.
Commento da InItalia.it — 8 Febbraio 2009, alle ore 19:08
In qualità di resp. del centro prenotazioni online InItalia.it vorrei dire la mia su questo periodo di crisi/opportunità, partendo da un punto di osservazione diverso.
Quello che sto notando negli ultimi 2/3 mesi è un deciso incremento del numero di prenotazioni rispetto a 12 mesi prima, ma con degli stay medi più brevi e un maggior utilizzo di hotel di fascia bassa. L’incremento di prenotazioni è in parte fisiologico, il trend dell’online è praticamente inarrestabile e il più degli operatori online continua a crescere ad almeno due cifre.
Noto inoltre che i nostri hotel (ad oggi circa 3.300 in Italia) con tariffe più flessibili rispetto al passato lavorano molto di più. Chi si ostina a tenere le tariffe di uno/due anni fa ragionando solo in termini di stelle o “prezzi storici” rimane un po al palo.
Il mio suggerimento è quello di tenere le tariffe basse, accumulare recensioni positive sui portali online e poi spendere questo periodo un po più magro di profitti come cartellino da visita per il futuro quando riprenderà un maggior benessere.
Suggerisco inoltre a tutti di farsi fornire dai portali con cui si lavora anche un’analisi dei prezzi di mercato dei diretti concorrenti più vicini per poter avere un’offerta allineata.
Buon lavoro a tutti,
Tommaso Trani
C.T.O. InItalia.it
Commento da Anto4444 — 9 Febbraio 2009, alle ore 00:02
Gentile Tommaso
Il miglior modo di fallire senza accorgersene è quello di abbassare troppo i prezzi. Si lavora si lavora e si lavora per non guadagnare nulla.
Il suggerimento che ha dato lei è esattamente il contrario di quello che si dovrebbe fare.
Anche lei che gestisce il portale che interesse ha a far abbassare le tariffe? prendete una percentuale no? e allora perche volete farci morire di fame?
Se ci mettiamo a guardare il vicino per abbassare la nostra tariffa sotto la sua facciamo una guerra suicida.
I vostri interessi dovrebbero essere gli stessi di noi albergatori anche perchè non so se ogni tanto vi dimenticate che VOI LAVORATE PER NOI, non il contrario ricordatelo.
Cmq il suo portale pretende commissioni (mi pare) più ragionevoli rispetto ai colossi. Non so se mi puo confermare..
Quindi io giudico positivamente il suo lavoro, giudico negativamente i big che invece impongono regole.
Detto questo, cosa dobbiamo fare per superare la crisi? Ridurre i costi il più possibile e mantere il prezzo alto con l’aiuto dei pacchetti e le offerte tutto compreso. Ma NON tenendo i prezzi bassi.
saluti
Commento da InItalia.it — 9 Febbraio 2009, alle ore 09:30
Salve Auto444,
sicuramente non posso permettermi di consigliare di abbassare “troppo” i prezzi, nè posso suggerire tecniche di Revenue Management visto che non è il mio campo.
Ho dato un semplice suggerimento per sfruttare il periodo di crisi per “accumulare recensioni positive”; sicuramente col prezzo più basso ci sarà un perdita/investimento iniziale, ma nel tempo queste buone review porteranno maggiori prenotazioni. La vedrei in ottica di investimento.
A mio avviso, oggi gli albergatori stanno sottovalutando tantissimo i portali online dal punto di vista delle recensioni e li sfruttano come un mero canale tradizionale. Vedo tanti alberghi con centinaia di review mediocri e questa storia poi gli rimarrà per sempre nel futuro quando i portali inevitabilmente acquisteranno maggiori quote (in Italia assisteremo ad almeno il triplicarsi delle revenue da online nei prossimi anni). Io se fossi un albergatore investirei almeno lo 0.5% dei ricavi dei soggiorni nella cura del cliente e fare in modo che alla fine inserisca una review positiva; alla fine di cosa parliamo? di qualche cioccolatino sul cuscino e di una bevanda gratis al check-in/check-out?
Sicuramente i portali non hanno interesse ad avere prezzi bassi visto che il guadagno è in % ai prezzi, davo solo un suggerimento appunto vedendo il tutto da un punto di vista diverso 🙂
Per quanto concerne i ns costi non vorrei parlarne in questo blog in quanto mi sono iscritto per condividere delle interessanti discussioni e non per fare pubblicità a InItalia.it.
Buona settimana a tutti,
Tommaso Trani
C.T.O. InItalia.it
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 9 Febbraio 2009, alle ore 12:03
Gentile Anto4444,
Le rispondo sottolineando di nuovo che la parola prezzo basso non esiste. I prezzi sono entità relative ad N paramentri e non sono mai nè alti nè bassi, è più appropriato dire che sono prezzi di vendita o no.
Esiste un solo parametro da rispettare ed è il costo incrementale che si ha su una camera occupata, superato quello, il resto è guadagno (di solito si aggira intorno ai 20 Euro per un hotel tre stelle nel centro storico di Roma). I portali a commissione sono ad oggi una realtà di vendita imprescindibile in offrono all’utente finale la possibilità di lettura comparativa di informazioni su un bacino di hotel molto ampio, grazie ai loro data base con filtri per prezzo, zone, giudizio. Prezzo e qualità viaggiano assieme ed è bene sempre ricordarlo.
S.
Commento da Anto4444 — 9 Febbraio 2009, alle ore 14:41
L’investimento in review che lei consiglia è giusto, ma i mezzi che lei consiglia non sono quelli corretti.
Abbassare i prezzi non puo essere considerato come un investimento per migliorare nel futuro, la tesi non sta in piedi ed è strampalata. Poi i prezzi sono gia diminuiti visto che non sono aumentati. Come possiamo considerare investimento far pagare ancora meno la camera?
Non è abbassando ulteriormente i prezzi che si ricevono feed positivi. Al massimo qualche stellina in più per quanto riguarda il rapporto qualità prezzo (forse neanche), il giudizio complessivo non è influenzato dai 5 o 10 euro in meno. Il cliente vuole qualità, servizi, professionalità ecc ecc, tutti elementi che con la sua/vostra politica verrebbero, se non azzoppati, almeno ridimensionati. Quindi l’effetto è l’opposto di quello desiderato.
L’hotel deve migliorare la propria qualità deve offrire servizi sempre migliori ma per farlo deve avere margini che glielo permettano di fare. I prezzi sono importanti ma è il servizio che è determinante.
Voi portali che state diventando sempre più importanti avete tanti pregi ma state attenti a non tirare troppo la corda. Gli albergatori sono facili prede il più delle volte, ma non approfittatevene troppo xkè potreste rimanere scottati. Internet è lo strumento che vi sta facendo diventare ricchi, ma in internet è anche facile saltare l’intermediario.. Agenzia avvisata..
Ci sono trend e report che parlano si di un aumento delle prenotazioni su internet, ma spesso parlano anche della disintermedizione turistica, quanti dei vostri clienti guardano le liste di hotel che pubblicate per poi andare a fare la prenotazione sul sito ufficiale dell’hotel? Spero sempre di più sinceramente, ma non perche vi voglio vedere strisciare ai nostri piedi ma xkè non potete dettare letteramente le regole del gioco quando voi siete semplici collaboratori che dipendono escusivamente dal nostro operato. Voi dovreste aiutarci a vendere meglio i nostri prodotti, non soci al 25% e più sul venduto che si permettono di riprenderci quando sgarriamo e ci impongono offerte di un altro 15-20-25-30% con la minaccia di farci perdere posizioni nella lista ecc ecc.. Insomma per me voi (ma non initalia.it parlo in generale alla categoria) dovreste ridimensionarvi un po.
Cmq non è questione di pubblicità, puo dire tranquillamente la percentuale che chiedete (se no la diro io, mi vado a vedere le millemila proposte che mi avete mandato via mail) tanto è un dato di fatto che se è più bassa dei big è proprio xkè loro sono big e voi small. Se foste più forti pretendereste di più anche voi, questa è la realtà. E poi non avete bisogno di farvi pubblicità su questo blog, era solo per prenderla come base per fare altri ragionamenti.
Cmq il moderatore in caso puo battere un colpo se ritiene che sia contro il regolamento.
saluti
Commento da Anto4444 — 9 Febbraio 2009, alle ore 14:55
Guardi i 20 euro cosa comprendono?
Io piuttosto di vendere le camere a 30 euro chiudo, buttu giu tutte le pareti e mi faccio un campo di minigolf, cosi mi diverto e perdo meno soldi.
Basterebbe fare una bella cooperativa con il suo bel portale finanziato dagli albergatori di un distretto turistico, promuovere quel canale di vendita su internet e vedrà che i portali a commissione tornano con i piedi per terra. Non voglio assolutamente eliminarli sia chiaro, voglio che vengano ridimensionati. Hanno acquistato troppo potere e come si sa questo non è un bene per nessuno (se non per loro).
Commento da AntonioDF — 9 Febbraio 2009, alle ore 15:13
A proposito di questo argomento vorrei sottolineare che sicuramente il controllo dei costi e’ fondamentale, ma e’ altrettanto importante i concetti che esprime Tommaso di Initalia, questo mi sento di condividerlo soprattutto dopo il corso che ho fatto con Grasso a Bologna a dicembre che ti fa vedere le cose sotto un’ altro aspetto…E’ sicuramente sbagliato “abbassare” i prezzi di sana pianta, ma cosa piu’ giusta potrebbe essere avere una politica di prezzi dinamica, in modo da andare incontro al mercato in quel preciso momento.
Altra cosa da non sottovalutare e’l’ attenzione alla cura del cliente, che con molto poco molte volte si riesce a tenere positiva una review ….
P.s. Consiglio vivamente di fare il corso di Grasso, molto interessante per chi come noi ha a che fare quotidianamente con il problema di come riempire le camere TUTTI i giorni…..o quasi!
Commento da InItalia.it — 9 Febbraio 2009, alle ore 21:29
mi dispiace che i portali vengano visti con “rancore” come sto notando in alcuni thread. Vedo che tanti pensano che ci “arricchiamo”, ma è tutt’altro che facile e spesso tutt’altro che la realtà. Il fatto che si contino sulla dita di una mano quelli che riescono a portare fatturato ai clienti è un indice di enorme competitività (tanti operatori tradizionali con enormi fondi in questo campo falliscono, quindi è tutt’altro che facile).
I portali hanno il “rischio” tutto dalla loro parte in quanto investono in pubblicità, personale, IT e solo se sono bravi a “convertire” riesco ad avere dei profitti da reinvestire. Gli hotel in generale possono sostenere dei costi piu o meno alti ma alla fine pagano solo sul reale fatturato incassato, quindi non c’è alcun rischio d’impresa.
Per i portali inoltre è veramente difficile poter investire oggi e aspettare 3/4/5 mesi per il rientro dell’investimento (almeno per chi come noi ha un business model con pagamento in hotel e fatturazione posticipata)
La corsa alle commissioni sempre più alte sinceramente non mi piace, ma alla fine si troverà un equilibrio; considerate che i portali che chiedono ed ottengono commissioni alte alla fine fanno aumentare i costi pubblicitari e i piccoli rimangono fuori se non riescono ad avere commissioni simili. Quindi si innesca una rincorsa alle commissioni, stare fuori da questa gara significa andare sui vari media e avere meno budget per la pubblicità, quindi meno ricavi, quindi meno hotel contenti e il tutto si annichilisce.
Io penso che nessun portale “costringe” a pagare il 20,25,30%, uno può sempre scegliere di starne fuori e continua a usare i canali tradizionali o gli altri canali più economici… mi sbaglio?
Per il discorso commissioni chieste da InItalia.it: queste possono cambiare da zona a zona, sono cmq molto in linea col mercato, anzi sicuramente sotto vedendo i numeri che mi dite qui 🙂
Chi è interessato cmq ci trova come tutti gli anni in BIT al pad.10 (o al TTG a ottobre)
Buon lavoro a tutti,
Tommaso Trani
CTO InItalia.it
Commento da Anto4444 — 10 Febbraio 2009, alle ore 00:36
La mia politica dei prezzi dinamica mi dice che oltre ad una certa soglia non posso e non voglio andare, c’è poco da dire. Non mi tiro giu i pantaloni per imitare ryanair. I prezzi flessibili li abbiamo gia tutti, il minimo è gia sotto la metà del massimo. Non possiamo andare oltre.
Poi so e ho sperimentato che praticando tariffe molto molto variabili anche per le stesse date si va incontro a molte cancellazioni e riprenotazioni molto più frequentemente che con una politica (sempre dinamica) ma più costante..
Poi non mi piace avere situazioni che in una stessa data 2 individuali paghino cifre troppo diverse, non mi pare neanche corretto nei loro confronti. Poi se questi si conoscono e vengono a lamentarsi cosa gli dici? mah..
Però sull’argomento lascio aperta ogni tesi anche perchè credo che varii molto da caso a caso..
saluti
Commento da m.aggiato — 10 Febbraio 2009, alle ore 12:19
Interessante leggere, come il rapporto tra intermediari e operatori venga percepito come un rapporto di “potere” squilibrato, come penso di aver capito dai post di Anto4444. Interessante, perché nello stesso modo, sono le agenzie di viaggi tradizionali che chiedono maggiore autorità nel rapporto con gli alberghi (e anche con i tour operator – da leggere sul blog http://www.advitalia.org). Mi sembra di intravedere un tiro alla corda, una “lotta di potere”, che pertanto a mio avviso non esiste. Magari è un modo per esprimere la propria perplessità dinanzi un mercato che è veramente diventato più difficile, più complesso. Però prima o poi (meglio prima che poi!) va affrontato con una serie di nuovi paradigmi di marketing (vi consiglio di leggere “Impresa 4.0”, Autori: Franco Giacomazzi e Marco Camisani Calzolari, Editore: Financial Times) e competenze di gestione (come il Revenue Management), ma sopratutto con spirito positivo, perché anche le crisi servono a qualcosa: riflettere, rinnovare, ripartire!
Condivido perfettamente il valore assegnato alle recensioni scritte dagli utenti. In questo senso, se vogliamo parlare di “potere”, l’esclusiva l’ha il consumatore. Quindi con la trasparenza del nuovo web, OGNI operatore, sia questo intermediario, tour operatore, ristoratore, albergatore ecc. è praticamente costretto a dare un prodotto/servizio BUONO (già che ci siamo vi consiglio anche la lettore del Cluetrain Manifesto).
Commento da Anto4444 — 10 Febbraio 2009, alle ore 15:55
Ha capito bene, per me il rapporto con le agenzie on-line è diventato squilibrato.
Per lei è equilibrato? ma risponda però! sono curioso..
E le faccio notare un paio di piccoli quasi insignificati particolari che la potrebbero far riflettere: come mai oggi tutti noi albergatori siamo disposti a rimettere il 25% del fatturato a favore degli intermediari come expedia che ci chiedono di lavorare, assumendo personale qualificato, sul loro sito e sistema di prenotazioni per “settare” prezzi e disponibilità, quando gli operatori tradizionali previo contratto annuale si occupano di tutte le attività di vendita? perchè loro riescono a pagare fino a 3 euro per campagne ppc e noi non possiamo permettercelo? xkè gli albergatori hanno dato in escusiva la tariffa migliore a queste agenzie? xkè dobbiamo sottostare ai diktat e le minacce di questi operatori? xkè dobbiamo essere utilizzati come (adesso esagero ma cattura l’attenzione) schiavi che devono combattere all’interno di un arena virtuale per soppravvivere?
Secondo lei quindi questo è come il gioco al tiro alla fune visto che anche i tour operator stanno facendo la voce grossa con le agenzie di viaggio xkè (leggo il suo rimando) gli fanno pagare i cataloghi (salvo poi stornarli a 15 mila euro di fatturato, che mi sembrano bazzecole tra l’altro). Bene cioè male. Perchè se è un gioco presuppone che ci sarà un vincente e un perdente. Bene se le cose le immagina cosi io voglio essere il vincente.
Di chi è la risorsa imprescindibile per il turismo? Nostra! Sono le strutture ricettive (ovviamente assieme all’attrazione primaria della località). Neanche expedia con il suo fatturato che confronto la fiat è una microimpresa, potrebbe lanciare una località turistica senza che in quella vi siano le strutture ricettive. Sono gli alberghi il punto di partenza essenziali e necessari per il turismo (sempre dopo le risorse naturali che ovviamente sono ancora più determinanti). Non l’ha mai letto nei libri di marketing vero?
Non avrà neanche mai letto che expedia sta contribuendo a ridurre le risorse del territorio e a concentrarle in una zona del mondo?
Troppi cosi di marketing vi fanno male, vi fanno vedere tutto interessante. Vi fanno vedere interessati i corsi gratuiti per massimizzare le vendite su expedia che stanno girando in questi giorni.. vi fanno vedere interessate persone come me che si lamentano della potenza e potere delle agenzie online..
Tutto è interessante per chi ha interesse che sia interessante..
saluti
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 10 Febbraio 2009, alle ore 17:49
Gentile Anto4444,
io ho lavorato 6 mesi per un portale on line e le garantisco che non pagano solo la pubblicità del pay per click, ma hanno uno staff con dei dipendenti, delle sedi, programmatori, grafici, commerciali, SPESE.
Il servizio di intermediazione che offrono funziona e permette la vendita di camere che con altri mezzi è difficile allocare sul mercato. La loro commissione include sempre un servizio pubblicitario/di visibilità del quale bisogna tenere conto, quindi la reale commissione non è quella che effettivamente paga, ma da li va decurtato l’investimento pubblicitario che genera revenue di riflesso.
Commento da InItalia.it — 10 Febbraio 2009, alle ore 19:24
quoto tiribocchi al 150%, non dimentichiamo che ogni volta che l’hotel affiliato viene visualizzato nel listing sul portale, anche se viene prenotato si fa pubblicità gratuita (brand).
Inoltre tanti clienti trovano l’hotel sul portale e poi prenotano chiamando in hotel; e quelli che veramente prenotano tramite il portale poi comunque rimangono clienti dell’hotel.
A mio avviso calcolando il costo reale dell’affiliazione una % del 15/20% diventa meno della metà calcolando i benefici di medio/lungo periodo.
Cordiali Saluti,
CTO InItalia.it
Commento da Anto4444 — 10 Febbraio 2009, alle ore 21:35
Tiribocchi
Le spese ci sono e lo credo bene, ci mancherebbe. Ho mai detto il contrario? non mi risulta..
Ma le spese maggiori secondo voi sono le loro in pubblicità o sono le nostre di gestione?
Xkè expedia non si costruisce i suoi alberghi sparsi per il mondo? cosa glielo impedisce? sarebbero sempre ovviamente pieni occupazione 100% assicurata. Lo sapete perchè? xkè l’intermediazione on-line è un business pazzesco!! e le spese che hanno loro sono ridicole confronto alla redditività che generano.
Loro guadagnano come non oso immaginare grazie a noi e noi stiamo qui a spaccarci la schiena per loro..
Sapete quanto costa costruire una camera? e mantenerla?
Ma cmq il problema è la mentalità da LEADER che manca, gli albergatori saranno dei FOLLOWER a vita. Contenti loro contenti tutti.
Io cerco di spronarvi a sperare in qualcosa di meglio a farvi tirare su i pantaloni e xkè no a diventare un po più intransigenti e ricchi.
Evidentemente state gia bene cosi e non avete la voglia di aumentare la vostra ricchezza.
Lo ripeto sono le strutture ricettive che dovrebbero avere un forte potere contrattuale non gli intermediari.
Come se la fiat si faccesse imporre le vendite dai concessionari (con tutti e le semplificazioni del caso)
Commento da aldo — 11 Febbraio 2009, alle ore 18:35
Per ridimensionare il potere dei portali d’intermediazione basterebbe che google facesse bene il suo lavoro, indicizzando meglio le chiavi “hotel + nome di città” e che qualcuno avesse il coraggio di dar vita ad un portale di social network indipendente e alternativo a tripadvisor con i commenti dei viaggiatori nel quale inserire i link ai siti diretti delle strutture ricettive, se penso ai milioni di euro gettati al vento per Italia.it mi viene una rabbia..
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 12 Febbraio 2009, alle ore 11:57
Gentile Aldo,
il problema non è avere un portale di commenti ma avere un portale web che permetta la comparazione di più variabili all’untente finale, il processo comparativo che un tempo l’utente faceva a mano (e che ancora si fa per alcune realtà come gli agriturismi) oggi lo fanno i portali, la loro killer application sono i FILTRI che permettono all’utente finale di trovare quello che desidera avvicinando la sua scelta per categorie:
cioè cerco hotel che è vicino a + che costa X euro + che ha giudizi di X
e questo gioco con i link ai siti diretti non è funzionale, il link al sito diretto può esserci come aggiunta a quello che i siti di itermediazione già hanno, per un utente che vuole maggiori informazioni.
Per quanto riguarda google, in realtà i portali giocano poco sui posizionamenti organici e molto nel pay per click, per le keyword maggiori, Le dico che comunque se tutti gli hotel di italia, versassero per un solo mese un ammontare pari alle commissioni pagate in quel mese ai portali intermediari in un dindarolo per la realizzazione di un portale italiano, faremmo un expedia un booking e un venere, e ci avanzerebbe anche qualche soldo.
Commento da aldo — 13 Febbraio 2009, alle ore 12:09
Sì, i commenti sono soltanto una delle variabili in gioco (secondo me la più importante e decisiva) ed anche il confronto immediato per posizione e prezzi è utile agli utenti. In ogni caso non mi pare che si tratti di segreti industriali, sono tutti dati già presenti sul web, rintracciabili facilmente con risorse gratuite (penso a google map), basta metterli assieme e dargli la giusta visibilità. Con un dominio come Italia.it e 45 milioni di euro stanziati si poteva fare qualcosa di utile per turisti e operatori e con un effetto calmierante sulle tariffe gravate da commissioni del 25% (pazzesche)
Commento da direction@hotelsverona.it — 18 Febbraio 2009, alle ore 15:47
Direi che l’argomento interessa tutti, con idee più o meno simili.
A mio parere ci troviamo a dover fare i conti con un equilibrio davvero instabile.
Da una parte le tariffe che vengono abbassate, da noi stessi o dalla nostra concorrenza, dall’altra i colossi della vendita online che premono e spingono sempre più verso, direi, il suicidio di massa. Mi riferisco soprattutto alle politiche troppo aggressive che stanno creando pressioni insopportabili, come quelle portate avanti da Expedia e da altri nomi importanti. E’ vero che si tratta comunque di pubblicità gratuita sui loro portali, ma forse poi tanto gratuita non è. Per essere in prima pagina si devono avere tariffe promozionali, sconti, review positive, prezzi stracciati. Per non parlare della parity rate. Non ho ancora capito perchè nessuno abbia ancora sollevato un polverone riguardo la famosa parity rate. Ci pieghiamo a firmare contratti nei quali dichiariamo di accettare di lavorare in parity rate ma nessuno tutela i nostri netti. La parity dovrebbe essere reciproca. Ho ricevuto proprio qualche giorno fa una telefonata da Transhotel che mi ha avvisata, in sordina, che l’azienda ha deciso di alzare il suo mark up di un punto percentuale. Risultato? Per restare in parity noi guadagnamo un punto percentuale in meno. E questo vale per tutti. Non parliamo poi di expedia che ha istruito i suoi contract manager a fare calcoli assurdi dove dimostrano che alla fine il loro mark up non è effettivamente del 33% e che quello che ci pagano loro è meno di quello che ci toglie di commissione un Booking o un altro portale… Comunque la sostanza non cambia. Dovremmo creare una rete di albergatori più forte, che tutela il proprio diritto ad avere la garanzia di un mark up in parity tra t.o. o tra b2b o tra grossisti.
Commento da Anto4444 — 19 Febbraio 2009, alle ore 16:27
Hotelsverona.com
Bene, anzi benissimo. Siamo d’accordo. Facciamo questa rete, facciamola sul serio. Facciamo una rete solo su alcuni punti, alcune linee guida essenziali e uguali per tutti. Tuteliamoci, ma la domanda difficile e di difficile risposta è: COME?
Com’è possibile ricreare questa rete di cui lei parla? Io sarei il primo a poterla proporre e a sottoscriverla, ma gli altri? Grossi alberghi come immagino ce ne saranno anche nel suo mercato, magari di 4 stelle, che fanno prezzi da fame come potranno mai accettare questa politica? Loro vivono con e per i portali, sono sempre tra i top seller e spesso lo sono con ottime recensioni. Come potranno mai abbassarsi a chi ha strutture magari più piccole di 50 o meno camere che non possono certo permettersi di fare prezzi stracciati?
Secondo lei è fattibile una regola forse un po’ antistorica che fissi dei paletti sulla variazione dei prezzi massimi o minimi? Mi spiego meglio è possibile secondo lei che si metta tramite regolamenti un paletto del 50% (come tariffa minima) della tariffa massima pubblicabile sui portali? Quindi un hotel che pretende di vendere a 300 euro in alta non potrà andare sotto i 150 per la bassa? Anacronistica forse ma per certi versi potrebbe essere un toccasana..
Mi piacerebbe avere altre opinioni, io sono incerto sull’efficacia della suddetta ma forse potrebbe avere effetti positivi.
Saluti
Commento da direction@hotelsverona.it — 20 Febbraio 2009, alle ore 11:13
Gentile Antonio,
grazie del commento. Capisco ciò che vuole dire a proposito dei grandi alberghi che, avendo un numero elevato di camere da dover occupare,riescono a condurre una politica di revenue più malleabile di chi invece si trova a far i conti con 40-50 camere da vendere semplicemente al miglior prezzo. E’ proprio però per questo stesso motivo che non è applicabile la sua proposta. Queste grandi strutture si rifiuterebbero categoricamente. Inoltre la legislazione alberghiera è regionale, pertanto non applicabile in egual modo ovunque.
Certamente, le dò ragione, i grossi hotel 4 stelle a prezzi stracciati, top seller in internet, creano disagio a chi possiede o gestisce un piccolo hotel, magari 3 stelle, con prezzi più alti. Devo però dire che possiamo puntare a ciò cui puntano di già i B&B. Se lei nota, i B&B spesse volte mantengono un prezzo medio addirittura più alto dei 3 stelle. Questo perchè, chi aderisce a certe reti, preferisce mantenere il prezzo invariato in quanto il tipo di clientela che frequenta queste strutture CERCA espressamente quelle strutture e poco gl’importa che il 4 stelle superior all’angolo faccia una tariffa inferiore. Mi spego meglio. Possiamo specializzarci, possiamo puntare a certi tipi di mercato che propriamente desiderano alloggiare in un certo tipo di hotel. Possiamo lavorare prendendo spunto da molti consigli relativi al marketing turistico. Quello però che vorrei puntualizzare è che gli albergatori spesse volte sono messi in difficoltà dai giganti della vendita online e seppure soffrano tutti per le condizioni inapplicabili che ci costringono a firmare, non riescono a fare un’azione comune, per il bene comune. Decidere di non scendere sotto il 50% della rack in bassa potrebbe voler significare aver l’hotel vuoto in quella stagione. Decidere invece a quale tariffa netta vendere e sapere con esattezza a quanto si esce al pubblico è una garanzia anche di non vedersi svendere l’hotel da parte di terzi che non siamo noi.
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 20 Febbraio 2009, alle ore 13:28
Prezzi sempre più bassi, commissioni sempre più alte, tanti grossi hotel a 4 stelle con economie di scala e servizi top come concorrenti, qua se chiude!
La soluzione è giocarla con maggiore attenzione e professionalità, cercare di avere giudizi e cure maggiori per il cliene, riappropriarsi del concetto di “ospitalità”, coccolare il cliente al massimo. Penso che il turismo a Roma abbia avuto un’età dell’oro difficile oggi da ripristinare.
Commento da Anto4444 — 20 Febbraio 2009, alle ore 22:21
Hotelsverona.it
Si probabilmente la mia piccola riflessione/proposta è da cestinare, se non altro perché va contro ogni più moderna concezione di marketing. Se mi sentisse Grasso … hi hi..
Per il resto vedo che siamo perfettamente in sintonia. Gli albergatori spesso e volentieri sono disposti ad abbassare i pantaloni.. ma non per niente il boom dei portali on-line è maturato dopo il crollo del turismo negli anni a seguire l’11 settembre. In un momento di crisi turistica pur di vendere qualcosa in più si sono accettate condizioni pesantemente svantaggiose.
Parlando sempre di CONDIZIONI SVANTAGGIOSE, proprio oggi in fiera mi sono arrabbiato con quelli di booking.com xkè ho categoricamente bollato come inaccettabili le modalità per l’inserimento delle offerte speciali. Vi spiego: Mi hanno rotto le scatole per almeno una settimana per farmi notare che non ero in parity xkè avevo offerte speciali con altri operatori. Gli ho detto va bene, vi applico le stesse offerte anche per voi! (Pensando di fare cosa gradita). Bene, cioè malissimo. Sapete qual è stata la loro risposta? “Le metta dentro al più presto!” Cooosa??? IO devo perdere chissà quanto tempo ad inserire offerte per VOI?? Ma stiamo scherzando?? Mi sono incazzato talmente tanto che alla fine (anche se ad un soffio dal delisting) ma me le ha inserite l’agente di zona.. Cosa mi tocca fare.. vabbè..
Booking.com vs Hotel 100-1 e palla al centro. Il famoso goal della bandiera.
PS. Ho sentito che hanno previsto un “piccolo ritocco” (detta da loro) delle commissioni: +2% contenti? Ah ma scusate loro sono leali, e commercialmente corretti e poi aggiungiamo le solite santificazioni varie ed eventuali.. bla bla bla bla.
Curiosità, avete mai parlato con un AGENTE/AUTOMA di zona. Madonna che roba li infarciscono per bene di mille milla nozioni per pararsi il culo eh?? Poi con la scusa, “eh ma purtroppo non sono io che decido”, se la cavano anche quando sono stretti all’angolo.. ormai li conosco bene. Sappiate che quando arrivano alla frase “non sono io che me ne occupo” vuol dire che sono in difficoltà, che avete ragione e che non lo ammetteranno mai.
Cmq per creare la rete che si parlava qualche post fa basterebbe un stupidissimo blog su di un stupidissimo sito di zona. Per ogni zona ne basterebbe 1 in cui le idee degli operatori confluissero come in questo booking blog. Le idee e i malesseri non tarderebbero ad emergere..
Speriamo in questa piccola grande rivoluzione.
Lo ripeto, gli alberghi sono l’anello fondamentale della filiera. Loro dovrebbero avere un forte potere contrattuale. Non come adesso..
Ripeto ancora come se fosse una filastrocca, se non ci fosse booking.com l’albergo lavorerebbe lo stesso, ma se non ci fossero gli alberghi booking.com non potrebbe lavorare. Lo vogliamo capire?
SU LA TESTA!!
Saluti
Commento da Filippo Faggioli — 21 Febbraio 2009, alle ore 08:47
Buongiorno. Concordo con Stefano Tiribocchi. Cerchiamo di lavorare con sempre maggiore attenzione verso e con il Cliente. Non condivido pienamente le considerazioni di Anto4444, questa Sua battaglia ideologica contro i Portali, mah,perchè non delisti l’Albergo e ti concentri su altri canali di vendita??
E poi Ryanair ( esempio di qualche giorno fa): ha inventato un grandissimo business, quasi geniale. Butta dentro il Cliente a bassissimo costo, poi gli carica sopra ( o semplicemente propone)un sacco di servizi aggiuntivi, che si fa ben pagare, alzando di molto il costo che il passeggero paga quanto scende dall’aereo. L’albergo non puo’ fare lo stesso?? Mi sembra comunque ovvio che un Cliente che prenota con otto mesi di anticipo non puo’ pagare lo stesso prezzo di chi lo fa con otto giorni di anticipo, premiamo almeno la sua lungimiranza. Saluti
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 21 Febbraio 2009, alle ore 12:53
Gentile Anto4444,
la booking.com fornisce all’albergatore gli strumenti di vendita e le tecnologie, per quanto riguarda il prodotto, quello è l’hotel che lo inserisce, è come un banco al mercato, le arance le portiamo noi. Dalla mia esperienza posso dire che ho gestito una decina di alberghi con booking.com e per tutti ho ricevuto una impeccabile assistenza nonchè consulenza di vendita e marketing. Il lavoro di Alessandro e di Gabriele è stato ed è ad oggi, sinceranente impeccabile, alle volte mando una email e dopo 5 minuti ho gia la modifica online, o un consiglio sul da farsi, fantastico! Ho fatto pacchetti e offerte sul sito di booking e sono stati inseriti e rimossi celermente. Inoltre Le ripeto che gli agenti che ho conosciuto io sono state risorse con alta professionalità ed attenzione, ho avuto anche io dei momenti di disaccordo (come nel momento dell’inerimento contratto tra i preferiti, alzando la commissione) ma le dico che ne è stravalsa la pena, perchè l’hotel è pieno e a tariffe interessanti, ripeto è uno strumento dotato di ottima assistenza, poi è l’albergatore che ci deve spendere ore al giorno per farlo girare, tiraru giù statistiche e fare REVENUE QUOTIDIANO CON UNA FINESTRA DI PRENOTAZIONE TOTALE, A 365 GIORNI.
S.
Commento da Anto4444 — 22 Febbraio 2009, alle ore 22:35
Filippo,
io non delisto nulla xkè la battaglia ideologica la voglio vinecere da vincente non da perdente. Io voglio combattere per qualcosa di più vantaggioso per me e per la mia categoria, non voglio elinare il nemico (visto che mi parli di battaglia ci deve essere il nemico), che poi nemico non è.
Ma parliamo di ryanair volentieri!!! paradossalmente sa lei che il genio del marketing che ha inventato il suo business (da lei sottolineato) è stato spinto proprio dalla volontà di vendere solo ed esclusivamente il proprio business? lo sa che non ha nessun intermediario? bene, loro possono perchè sono loro, noi nel nostro piccolo non possiamo ma invece possiamo per spuntare condizioni più favorevoli.
Cmq è abbastanza comune non riuscire a controbattere con tesi appropiate al discorso quando non si hanno argomenti e cercare di spostare il discorso su altre questioni per sviare il tema centrale della questione.
Ma voi, siete contenti cosi? DITELO
Commento da Anto4444 — 22 Febbraio 2009, alle ore 22:58
ho schiacciato “invio commento” per sbaglio al post precedente senza aver avuto tempo di rileggerlo e in realtà senza averlo finito di scrivere, se non capite qualcosa è per quello.. scusate.
tiribocchi,
mi spieghi una cosa, a 28 anni ha gia gestito una decina di alberghi? COMPLIMENTI! ma la cosa mi sembra esagerata.. Per carità non sono fatti miei, ma è lei che ha tirato fuori il dato.
Ma lei dalla sua grandissima esperienza, non ha mai lavorato con expedia? e se lo ha fatto non ha mai notato nessuna differenza nel modo di gestire le promozioni? da uno con la sua esperienza mi aspetto che se ne sia accorto..
Per gli altri di poca esperienza come me, vi rammento che per fare una promozione con expedia (e qui metto una stellina di merito a expedia) basta scrivere una semplice mail o alzare il telefono. Gli si dice che si vuole fare il 3 notti 15% off dal al e il gioco è fatto!! Con Booking.com invece?? Bisogna creare una nuova tariffa con gli sconti predeterminati.. e il lavoro lo bisogna fare a mano. Non te lo fanno loro.
Tiribocchi, vuole l’esempio con il mercato delle arance? ..credo non sia necessario.
La sua bellissima esperienza sarà stata gratificante, ma di fatto è la sua esperienza. Poi tutta questa professionalità.. per carità sono servili a sufficienza ma che idee di consulenza le hanno fornito? le avranno detto le solite cose, che è il mercato che decide, che c’è la parity, che bisogna fare offerte, pacchetti ecc ecc.. MA NIENTE DI NUOVO. Anche perchè parliamone, le offerte sono sempre e solo a carico nostro!! Loro mai che sacrifichino un po della loro percentuale vero?? (a dire il vero expedia anni fa lo faceva.. ma ora non più). Ma d’altronde loro lavorano per booking non per noi..
saluti
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 23 Febbraio 2009, alle ore 12:55
Gentile Anto4444,
parlo di “gestione web marketing” e se vuole contattarmi personalmente le do le mie referenze, comunque in 6 anni di lavoro dieci alberghi non sono poi tanti. Ho lavorato con Expedia e non ho mai avuto un buon rapporto, ad oggi tendo ad evitarlo per la commissione a mio avviso troppo alta. A questo punto penso cha la situazione sia soggettiva, io ho richiesto offerte speciali a expedia e non me le hanno pubblicate (posso darle personalmente il nome della struttura) con booking invece non ho mai avuto problemi e ho avuto utili suggerimenti parlando con il mio agente di zona.
Commento da Anto4444 — 23 Febbraio 2009, alle ore 13:23
ahhhh… lei ha lavorato nel web marketing con 10 strutture differenti non ha gestito 10 strutture differenti. E’ diverso messo cosi, non le pare? poi 10 alberghi partendo dalla tenera età di 22 anni non sono tanti, sono tantissimi. A chi ci legge l’arduo giudizio..
No graziE le sue referenze non mi interessano, con tutto rispetto si intende.
Ma guardi, qui non ci capiamo. Non sto parlando dei suoi rapporti amichevoli/professionali o meno con quelli di booking.com piuttosto che con quelli di expedia. Sto parlando di regole prestabilite e di differenti metodi di gestione delle campagna pubblicitarie e campagne promozionali. (non mi tiri in mezzo le commissioni per favore..)
Ma pensa te che mi tocca star qui a difendere expedia.
Insomma è stabilito che con expedia parli con l’agente di zona e LUI ti carica le offerte e promozioni varie per il tuo albergo. Con booking NO. E’ l’hotel stesso che si deve caricare le tutte le offerte e le promozioni che vuole sul LORO gestionale.
TUTTO CHIARO?
Ma stia tranquillo, proprio alla bit ho discusso di questo tema con quelli della booking.com e mi hanno dato ragione e infatti si sono accorti che expedia li anticipa quasi sempre per via della loro migliore gestione delle promozioni(per capirsi gli alberghi vanno on-line con promozioni prima con expedia e poi con booking). E vi preannuncio in via confidenziale che stanno pensando anche loro di cambiare sistema. Se non altro xkè sono diverse le strutture che si sono rifiutate di inserire manualmente tutte le offerte a cui volevano aderire.
VEDETE CHE SE CI IMPUNTIAMO UN POCHINO LE COSE LE RIUSCIAMO AD OTTENERE?
Passo e chiudo.
Commento da Anto4444 — 23 Febbraio 2009, alle ore 13:39
Magari nella sua lunghissima esperienza avrà fatto anche l’agente di zona per un portale, quindi si sentirà sentito in causa dalle mie critiche e per questo cerca disperatamente di difendere una categoria che a mio modo di vedere batte berlusconi 100 a 0 per via di conflitti di interesse.
NON CI AVETE MAI PENSATO?
Loro ci fanno consulenze talmente interessate che riescono a farle a tutti gli alberghi che conbattono per una località e allo stesso tempo lavorare per il portale on-line che li paga.
Una sola persona che da consigli a tutti gli hotel di una zona? avete mai pensato che le varie strutture sono in concorrenza le une con le altre? e come fara mai un agente che conosce tutti i conti di tuttigli hotel (e tutte le quote di mercato) a consigliare una struttura alla volta su come aumentare le vendite (ai danni delle altre strutture)??
MA CHE CONSULENZE VUOI CHE TI FACCIANO?? NO SCUSA MA DICO IO, NON E’ CHE LO LORO CONSULENZE SIANO SOLO ORIENTATE A VANTAGGIO DEL PORTALE DA CUI SONO ASSUNTI E DA CUI VENGONO PAGATI? è un dubbio legittimo no vi pare?
bah..
Secondo me troppi corsi di marketing vi fanno male, tornate a fare gli imprenditori turistici che è meglio. Date retta più alle vostre idee e meno alle idee dei consulenti che potranno essere preparati ifnche volete ma non sono e non saranno mai disinteressati al 100% e non vogliono e non vorranno mai che si faccia qualcosa per aumentare i profitti del tuo albergo.
Illusi..
saluti
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 23 Febbraio 2009, alle ore 16:26
Gentile Anto4444,
io credo che in un rapporto di lavoro a commissione i portali siano ben interessati a far vendere l’hotel, più l’hotel e meglio l’hotel vende, più guadagni hanno loro, la cosa mi sembra ovvia, e proporzionale. Poi ogni informazione dei consulenti va interpretata, comunque il consulente mostra la via migliore per la vendita a tutti gli hotel, non insegna mica a fregare gli altri hotel, da degli STRUMENTI e dei dati, poi ogni albergo li usa piò o meno bene. Comunque ho lavorato sei mesi in un portale, ma non come agente. Chiudo dicendo che è nel pieno interesse del portale che l’hotel fatturi, altrimenti a fine mese non riesce neanche a pagargli le commissioni ;).
Commento da tonycastella — 23 Febbraio 2009, alle ore 23:45
Cari colleghi,
non si può tornare indietro, ma questa crisi grave, ci fà mettere in discussione tutto, però dobbiamo ragionare in modo + costruttivo, i portali spendono molti denari per fare il loro business, certo oggi pagare anche “solo” il 15% di commissione autorizza a dire che loro guadagnano + di noi (visto che oggi siamo quasi tutti in perdita!), con tutto quello che segue e Anto4444 è un esempio di quello che tutti pensano ma non dicono.
Conosco le dinamiche economiche dei portali, quindi so che dalla commissione che noi paghiamo bisogna togliere molto, quindi dire che si arricchiscono alle nostre spalle non è proprio giusto.
e per portare la discussione in un binario + tranquillo credo noi dovremmo sfruttare i portali, si sfruttare la loro visibilità per poi vendere la stanza dal ns sito, non è così difficile, vi interessa?
saluti
tony
Commento da Barbara — 24 Febbraio 2009, alle ore 12:24
Cari colleghi buongiorno e scusate se mi intrometto nella vostra conversazione, ma avrei una domanda da fare a gente competente?
E’ legale che l’hotel faccia pacchetti con servizi extra hotel tipo biglietti per musei, fiere, parchi divertimento ed escursioni?
So che tanti lo fanno, ma avrei bisogno di capire cosa dice la legge a proposito? Oppure c’è la neccessità di appoggiarsi ad un’agenzia?
Grazie per quanti potranno darmi informazioni a riguardo.
Nel frattempo in bocca al lupo a tutti
Commento da riccardofracassi — 25 Febbraio 2009, alle ore 17:39
Una sola considerazione: alla luce delle difficile situazione di mercato in cui ci troviamo, trovo assolutamente irragionevole la politica di rialzo delle commissioni richieste da alcuni portali per l’anno 2009. Condizioni che a mio avviso non vanno accettate così come non è da accettare il rialzo dei prezzi da parte dei fornitori.
Per Barbara
Biglietti per mostre e musei (per quanto ne sappia io) li puoi integrare e vendere liberaramente in un pacchetto. Diverso il discorso per escursioni o molti tutti lo fanno ugualmente, ma potresti incorrere in sanzioni in fase di verifica.
Commento da Anto4444 — 25 Febbraio 2009, alle ore 18:09
Tiribocchi,
Per il discorso strumenti vendite interessi vari ho gia scritto un post che risponde alle suo abiezioni.
Cambiando discorso: sei d’accordo con me che il mercato turistico on-line sta gradualmente andando verso una condizione di mercato monopolistico? E si d’accordo con come che ciò non potrà giovare a nessuno? Ormai quanti player sono rimasti sul mercato? Troppo pochi, più aspettiamo a far sentire la nostra voce più diventeranno grassi e quando lo saranno troppo non riuscirà a spostarli più nessuno.. purtroppo.
Dobbiamo agire..
Ci sono tantissimi modi, basta decidere quale e andare fino in fondo.
Tonycasella
Ma mi dica, i conti li fa quando si metti davanti al software per aggiornare i portali? (vabbè io non lo uso ma do le indicazioni) si è mai reso conto che su una camera venduta a 100 euro togliendo i costi il margine è ridicolo?
Come possiamo neanche immaginare di aumentare la qualità delle nostre strutture con costosissime ristrutturazioni se abbiamo margini cosi risicati?
Ma mi dica lei che conosce bene i loro costi, mi dica quali sono gli investimenti che devono fare? Quanti dipendenti hanno i portali? E poi mi dica anche per completezza il loro fatturato e i loro profitti. Poi li confrontiamo con quelli di un albergo di medio alta categoria e facciamo un bel confronto, che dice, se la sente?
Commento da riccardofracassi — 26 Febbraio 2009, alle ore 09:25
Che si stia andando verso una situazione monopolistica è un po’ esagerato, oligarchica forse più corretto. E’ anche vero che dietro ci sono investimenti in tecnologia e mktg considerevoli che non tutti possono permettersi. Stanno comunque nascendo anche nuove realtà online più specializzate in turismo di nicchia che a mio avviso stanno facendo bene.
Riguardo all’osservazione della camera a 100 euro e dei costi che sinstanno dietro, è una scelta puramente dell’albergatore! Nella mia esperienza, non ho mai ricevuto alcuna pressione da operatori online a ribassare il prezzo di vendita. Il ribasso a cui assistiamo è causato essenzialmente da scelte personali degli albergatori che innescano un vortice da cui faremo assai fatica ad uscire.
Commento da Anto4444 — 26 Febbraio 2009, alle ore 10:10
Oligarchia, bene allora è tutto a posto vero? È contento che ci sia oligarchia?
Di quali nuove realtà sta parlando?
La scelta dell’albergatore è caldamente consigliata dall’agente di zona. L’ignoranza dell’albergatore che crede a ciò che afferma l’agente di zona, quella si che è una scelta puramente dell’albergatore! Lui ha scelto di essere sottomesso. Ma guarda che 100 euro si vedono ancora difficilmente in questo periodo nella mia piazza. Il ribasso che stiamo assistendo è causato essenzialmente dalle politiche che stanno innescando i portali. Loro cercano di guadagnare il massimo numero di clienti e fare il massimo numero di transazioni. Noi li aiutiamo a farlo.
Ma dai mi dica quanto rimane su 100 euro con le percentuali che le ho detto? Faccia un po lei il conto, xkè se lo faccio io sono meno credibile. Conti, IVA, commissione 25%, offerta promozionale (almeno 10%), aggiunga le tasse e vediamo puliti quanti ne rimangono..
Cosi tutti sanno delle cifre di cui si sta parlando..
Saluti
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 26 Febbraio 2009, alle ore 12:57
Gentile Anto4444,
la cosa che mi preoccupa non è quanti player ci sono a vendere le nostre camere, ma l’importanza crescente che ricopre la variabile prezzo, assieme alla sua manipolabilità. La cosa che mi preoccupa è che se io per avere visibilità e possibilità di vendita metto una camera a 100 Euro, il mio competitor la mette a 99, e io a 98 e lui a 97.. Il dumping delle tariffe è la cosa che mi preoccupa non chi mi vende, tra l’altro ci sarà una calata e schiacciamento delle categorie, il 5 stelle abbasserà al 4 stelle il 4 al 3 e così via, dandoci, purtroppo margini sempre più esigui. A questo punto la differenza la farà la nostra abilità nel lavorare, la qualità della struttura e l’attenzione al cliente, fermo restando che questa qualità mi può far staccare un po dal prezzo di mercato, ma non troppo.
Commento da Anto4444 — 26 Febbraio 2009, alle ore 18:08
A me invece preoccupano entrambe le cose perche sono estremamente collegate e dipendenti. Il prezzo come esattamente fa notare anche lei è diventato una determinante molto molto importante. Il trend dell’asta al ribasso è favorito dalla presenza dei portali i quali incitano alla diminuzione dei prezzi per i motivi che ho spiegato in precedenza. Insomma il problema è degli albergatori che stanno al gioco per carità, ma il tutto è alimentato dai vari portali che suggeriscono e consigliano soprattutto di abbassare le tariffe. Inutile ricordare che la loro capacità di persuasione è notevole.
Cmq dobbiamo cercare di avere sangue freddo, ci aspetta un marzo a dir poco agghiacciante. I dati che ho in possesso parlano di crolli verticali.. Purtroppo in questa situazione la tentazione di ridurre ulteriormente è elevata..
Anche lo schiacciamento delle categorie è un problema. Soprattutto xkè ci ritroveremo con categorie soprattutto 4 stelle che si abbasseranno a prezzi da 2/3 stelle. Ovviamente il 3 stelle andrà ancora più sotto, ma alla fine dove si arriverà? I 5 stelle più di tanto non possono scendere se non si vogliono sputtanare, come qualcuno dice da tempo il lusso è lusso. Sono dalle 4 in giu che la guerra è iniziata.. Nella mia piazza per esempio ci sono 4 stelle molto grossi che escono sui portali a 75 euro in doppia, ora io conti alla mano a quella cifra ci rimetto, mi conviene chiudere un piano e licenziare 2 persone.
Inutile ricordare che per me è un errore abbassare ulteriormente i prezzi.. e contate che sono gia scesi in media di un 15%..
saluti
Commento da riccardofracassi — 26 Febbraio 2009, alle ore 18:52
Bravo Tiribocchi,
il male ce lo stiamo facendo da soli…i portali sono solo lo strumento più immediato che utilizzamo. Le dinamiche di prenotazione sono molto cambiate sia per il corporate che per il leisure. Lo storico è un dato in continuo divenire, influenzato da un numero elevato di fattori che fluttuano repentinamente. Rincorrere un valore occupazionale in base ad uno storico che non tiene conto dei 2 o 3 alberghi nuovi che hanno aperto nella destinazione, del tasso di cambio, condizioni climatiche, congiunture economiche, etc. non porta da nessuna parte. Con l’occupazione non si paga il personale, i fornitori, etc etc. Purtroppo il fattore qualità/prezzo oggi è una discriminante fondamentale. Internet è da molti (non da tutti) ancora visto un sistema per risparmiare (per essere furbi) e pertanto un prezzo basso o psicologico può davvero fare la differenza. Ma a che pro alla lunga? Se in un mese di bassa stagione un competitive set di 10 strutture ha mediamente fatto il 50% di occupazione, siamo sicuri che vendendo a tariffe leggermente superiori non si sarebbero raggiunti i medesimi livelli con margini maggiori?!? La risposata a frate indovino, ma io sono convinto di sì.
Infine, la matematica del 100€ la conosco bene, so anche quanto mi costa una pagina pubblicitaria su un giornale visto 10000 persone, una visto da 100000 persone ed un’altra da 1000000 di persone. So quanto mi costa un sales che gira le fiere etc. SSo quanto mi costa una campagna pay-per-click, posizionamenti preferenziali sui GDS, etc. Giusto o sbagliato, la maggior visibilità si paga. Un portale te la da e se la fa pagare! Se vogliamo trattare il prezzo, d’accordissimo…
Commento da filippo — 26 Febbraio 2009, alle ore 19:50
Salve a tutti,
anche se sono abbastanza d’accordo con la filosofia di anto444, non riesco a capire questo accanimento sulle percentuali che devono essere pagate agli intermediari.
Ora dico, se questo è il problema, perchè non toglierseli dai piedi? Non puoi vincere una guerra per tutti, ma almeno puoi vincere la tua battaglia.
Quanto paghi all’anno in intermediazione? Bene, inizia un pò per volta ad investire quella cifra per la tua struttura sganciandoti lentamente dalle agenzie o portali. Impara a conoscere le dinamiche di marketing dei mercati che ti interessano (italia, germania, belgio, francia, ecc…), investi sulla tua immagine corporate.
Investi sul tuo sito, impara l’html, le piattaforme di blogging e di cms, la grafica, impara a fare le fotografie, i video e ad elaborarli con gli strumenti adatti. Studia fino a mezzanotte o le 2 se necessario, e anche il sabato e domenica. Impara a non doverti affidare a nessuno per creare l’immagine della tua struttura e a diffonderla. Il tuo lavoro non è più quello dell’albergatore. Quello è un lavoro finito. Il tuo prossimo lavoro è quello che dovrai fare per portare i clienti alla tua struttura!
Ci vogliono anni per farlo, ma se non hai 70 anni puoi farcela. Credimi. E fra qualche anno rileggerai questo post e farai un sorriso.
Pensa a vincere la TUA battaglia e non la guerra per chi non vuole combattere.
Commento da Filippo Faggioli — 27 Febbraio 2009, alle ore 09:26
Buongiorno a tutti. In replica ai precedenti interventi, concordo con Tiribocchi, BASTA con questa storia di abbassare continuamente di 1 Euro le nostre tariffe!! Questa tecnica non e’ imposta dai Portali, ce la siamo auto-imposta! Ed ok. anche con con Filippo, se riteniamo di poter fare a meno dei Portali, beh, facciamolo pure. E tutto il lavoro che loro fanno ( anche a loro vantaggio, ovvio, e’ il loro lavoro )per noi, ce lo facciamo da soli. Anto4444, la discussione e’ interessante e di grande attualità, i tuoi punti di vista condivisibili, ma un po’ troppo accaniti. Saluti e buona giornata
Commento da Anto4444 — 27 Febbraio 2009, alle ore 09:55
Sono un po’ deluso sinceramente dai riscontri che ho avuto in questi pochi giorni su questo blog, anche se in realtà in parte me lo aspettavo (non sono mai stato bravo in politica). In teoria sono tutti d’accordo con me ma in pratica a tutti vanno bene le cose come stanno, forse vi manca un po’ di mordente (moderatore hai visto che mi sono auto corretto?) un po’ di determinazione per portare a fondo qualcosa di non scontato. Forse avete una forte avversione al rischio. Cmq credo che con questo lungo post si possa dire concluso il discorso.
Riccardo fracassi,
Dici bene con l’occupazione non si pagano i fornitori! Ed è proprio quello che dovrebbero capire tanti albergatori.
Guardi Fracassi e con questo rispondo anche a Filippo io sono una persona pratica che ha studiato a lungo e conosce bene il settore perché ci sono nato e vissuto dentro. Io non sono un benefattore, sono un imprenditore che come primo obiettivo ha quello di ricavare il massimo dalla sua impresa. Io lavoro più di ogni altro mio dipendente e i miei dipendenti sanno a quanto io ci tenga xkè si capisce proprio che il lavoro mi piace. Ma sanno ancor prima che lo faccio otre che per passione per soldi. Sarò materiale e poco etico? Può essere, ma la realtà è questa. Voglio essere leale con tutti i miei collaboratori e con tutti i miei intermediari. E lo sono. Voglio fare i miei interessi e se questi coincidono voglio fare anache gli interessi della categoria. Non voglio combattere con il coltello fra i denti con l’albergo vicino a me per una guerra suicida, non voglio stare inerme a guardare intermediari che velocemente stanno diventando troppo potenti. Faccio e perseguo gli interessi miei e di chi ha i miei stessi obiettivi.
La piccola premessa era necessaria per voi che giustamente con tanto lavoro (forse poco in questo periodo) da fare leggete troppo velocemente quello che scrivo.
Io non ho mai detto che sto facendo una guerra contro gli intermediari on-line, non ho mai detto che voglio che vengano eliminati ho detto alcune cose tutte legate da un unico filo conduttore che sta alla base del ragionamento.
Io struttura ricettiva, grazie alla risorsa primaria, che è il vero magnete attrattivo del turista, divento un anello importantissimo della filiera produttiva, divento il tassello indispensabile e indiscutibilmente necessario affinché la risorsa primaria sia fruibile e affinché tutta una lunga filiera alle mie spalle possa lavorare. Io voglio che esista la filiera, ma voglio anche che la filiera abbia ben in mente che senza di me non potrebbe esistere. L’attrazione più bella del mondo senza di noi (noi strutture di accoglienza) non potrebbe essere utilizzata e ammirata da nessuno. Senza di noi che con il nostro piccolo monopolio territoriale siamo indispensabili, il turismo non esisterebbe.
(Altra piccola premessa che si rendeva necessaria per meglio capire)
Detto questo analizzando la situazione attuale vedo tutt’altra cosa. Vedo pochi/ pochissimi albergatori che abbiano fatto propria questa grande verità. Vedo tanti albergatori che a causa di periodi difficilissimi si sono umiliati e mortificati xkè più in grado di valorizzare il loro lavoro. Non riescono più a creare valore aggiunto, si accontentano di briciole per lasciare molto in pasto a intermediari evoluti come i portali on-line. Si sentono dire dalla Brambilla che manca competitività e qualità delle strutture ricettive. Dopo il sesso c’è il turismo sul web. E il turismo on-line è in mano ed è stato in mano a poche aziende internazionali.
Io non faccio discorsi per il benessere collettivo, faccio discorsi puramente di parte e per il benessere dell’albergatore ai danni di chi fa la voce grossa al momento dettando regole e facendo comportamenti non proprio corretti. Se la volete vedere come una battaglia allora battaglia sia, ma se questa è battaglia tutto è battaglia.
Ha detto bene Fracassi che forse non aveva ancora capito il succo del discorso, io voglio proprio contrattare il prezzo! Voglio contrattare e soprattutto avere un potere contrattuale maggiore, voglio essere io a dettare le regole o quanto meno non subirle semplicemente.
Lei Fracassi la matematica la conoscerà anche bene (anche se di fatto si ostina a non dimostrarlo) ma forse la politica economica un po’ meno, il mondo è cambiato, internet è cambiato, una volta pochi erano gli alberghi con un sito internet, ora sono tutti. Una volta era difficile trovare un albergo su internet, poi con l’avvento dei motori di ricerca è diventato più facile. Una volta non c’erano i portali on-line, tanto di cappello a chi li ha inventati (vd. Microsoft). Grazie a loro oggi il turismo si è diffuso sulla rete, grazie a loro ma sempre con il nostro sudore. Senza di noi loro non sarebbero esistiti. Ora sono sempre importanti anche perche sono sempre più grossi, ma siamo sempre noi che li facciamo lavorare, siamo noi che abbiamo i mutui per pagare gli immobili, loro pagheranno anche tanto di pubblicità su internet e in altri vari modi, ma siamo sempre noi che ci stiamo dietro. Siamo noi che ci svegliamo alla mattina alle 6 per essere al lavoro alle 7 a lavorare al meglio per accogliere i clienti. Loro sono importanti perché danno visibilità ma se non ci fossero noi avremmo sempre la sveglia alle 6 per andare a lavorare, avremmo sempre il televisore che si rompe al sabato sera e il tubo che ha la perdita d’acqua nel corridoio. Loro, se non ci fossimo noi sarebbero a fare altre cose.
Io pretendo e rivendico la mia importanza contrattuale e la mia giusta ricompensa. Nella mia piazza proprio oggi ho fatto una riunione con altri importanti colleghi e ci siamo soffermati sulla difficoltà del settore che sta vivendo in questi periodi, le strutture che sono in difficoltà sono molte e alcune hanno già chiuso o venduto l’attività. Io quando vedo queste cose e penso agli enormi profitti dei portali on-line capisco molte cose, capisco cose che non si capiscono ai seminari di web marketing, capisco che bisogna cercare di fare qualcosa al più presto. Marzo sarà durissimo per alcuni di noi. E noi/voi state a discriminare sui costi di marketing che i portali devono subire, quasi come se loro facessero questo per noi e si sacrificassero veramente per fare pubblicità al nostro albergo. Avranno 10 uffici larghi come la mia scrivania dove avranno un computer e un agente di zona, avranno qualche centinaio di ragazzi sottopagati ai call-centre e poi tutto il resto fuori dal nostro paese. Tante spese in computer certo e tante spese in pubblicità, ma vi siete mai chiesti se quella pubblicità e quei computer non ci fossero cosa accadrebbe? Nulla (per noi). Se credete che i clienti del vostro albergo vengano perché spinti dalla pubblicità dei portali allora credete ad una favola. Il vostro albergo prima era vuoto e ora è pieno? No e allora.. credete che l’avvento dei portali abbia creato nuova domanda turistica? Se lo credete vi sbagliate, ha solo favorito un cambiamento nelle modalità di consumo e ha trasferito gran parte della clientela che utilizzava le agenzie tradizionali al canale virtuale. Non hanno favorito il turismo hanno cambiato le abitudini dei consumatori turistici ma non per questo si devono prendere loro tutto. Hanno avuto il merito di anticipare le necessità d’acquisto della gente ma il merito della loro accoglienza e della fruibilità delle località mondiali è sempre e solo nostro. A Cesare quel che è di Cesare. Ripeto i portali vi hanno fatto diventare ricchi? No, anzi maggiore concorrenza tra strutture e un tendenziale abbassamento dei prezzi. Loro si invece che sono diventati ricchi. Parte della ricchezza che spetterebbe a noi è stata trasferita a loro. Senza motivo se vogliamo, o cmq ora che con internet si può fare tutto, basta un elenco di hotel di una località con i rimandi ai siti ufficiali il gioco è fatto. Povere le agenzie di viaggio tradizionali invece.. loro sono state spazzate via dai portali on-line.
Cmq dai mi sembra che la discussione si possa chiudere qua. I lati positivi ci sono, maggiore visibilità come dicono tutti, ma parliamone, con tutta questa visibilità state guadagnando di più? Io no.. non so voi.
Quello che c’era da dire l’ho detto, gli aspetti negativi sono tanti e anche quelli sono stati detti. Siete voi, anzi noi che dobbiamo agire. Dobbiamo decidere se sperare in qualcosa di meglio o se va tutto bene cosi.
Io prevedo cmq una riorganizzazione della struttura delle agenzie on-line nei prossimi anni, ormai hanno capito anche loro che lo strumento che le ha fatte diventare ricche (internet) potrebbe rivoltarsi contro al loro business in poco tempo. Si inventeranno qualcos’altro ai danni nostri, xkè non possono solo e sempre aumentare le commissioni.. vedremo.. stay tuned
Cmq non posso non rispondere direttamente a Filippo, io la mia battaglia non l’ho vinta e probabilmente non la vincerò mai. Anche xkè se facessi come dici te (come tra l’altro ho già sperimentato) da solo non otterrei nulla. Se bastasse la mia volontà stai sicuro che non sarei qui a spiegarvi il mio pensiero. Serve anche la vostra di volontà, la mia da sola non basta. Il mio potere contrattuale se pur valevole di un terzo dei posti letto della piazza in cui opero non è sufficiente.
saluti
PS. HotelsVerona.com Ho pensato un più approfonditamente alla sua proposta, direi che sia a dir poco geniale, complimenti!! In questo modo si favorirebbe davvero la concorrenza nel mercato dei portali on-line e si garantirebbero margini fissi e consapevoli agli alberghi! Veramente ottima idea, ho visto che anche lei è multi-unit, faccia sentire la propria tesi anche sulla sua piazza e spero per lei che riesca a trovare riscontro! La parity sul netto sarebbe un’ottima base di partenza..
Commento da Leonardo — 27 Febbraio 2009, alle ore 15:01
Anch’io sono d’accordo con Tiribocchi e Faggioli, sul fatto di ribassare le nostre tariffe, xò a mio avviso stiamo diventando mosche bianche, la politica del ribasso è quella che ti permette di essere più avanti nei portali, con questa crisi, tanti clienti guardano il prezzo e dopo la qualità, quindi io per mantenere una certa qualità/servizio certe tariffe non le pratico e vado dietro sempre più dietro nei ranking dei vari portali quindi ke scelta mi rimane? certo è anche ovvio che prima o poi la situazione si stabilizzerà però fino ad allora?
per Anto4444 da me ci sono alberghi 2 stelle che fanno 25 euro a camera!! su booking nonostante abbiamo una media di giudizio del 3.5 sono in prima pagina. Penso che ogni commento sia superfluo
Commento da filippo — 27 Febbraio 2009, alle ore 17:12
Anto444, mi spiace se dici:
“io la mia battaglia non l’ho vinta e probabilmente non la vincerò mai. Anche xkè se facessi come dici te (come tra l’altro ho già sperimentato) da solo non otterrei nulla”.
Forse non hai sperimentato abbastanza? Da come scrivi mi sembri uno con una certa grinta! Non importa che tu sia Four Season o l’hotel Dietro l’Angolo, ma puoi farcela.
Tanto per farti capire la mia stagione turistica va da Aprile ai primi di Novembre. E lo sai qualìè il periodo lavorativo più importante per me? Quello da Novembre a fine Marzo!
Quello che vorrei dire (ovviamente è una mia personale opinione, intendiamoci) è che il lavoro “tradizionale” dell’albergatore è finito.
Metaforicamente parlando, l’albergatore DEVE “uscire” dal proprio albergo e cercare i clienti direttamente e con ogni mezzo (legale!) o resterà sempre in balìa di crisi e agenti turistici!
Se te lo dico è perchè non lavoro con booking.com o expedia o venere o qualunque altra agenzia e tour operator sia on line che off line.
Anche io la pensavo e la penso come te: non voglio “soci” al 25/30% e sottostare alle loro – non sempre ma talvolta arroganti – ripicche.
Cordialità.
Filippo
Commento da riccardofracassi — 27 Febbraio 2009, alle ore 19:48
Mi fa piacere sapere di poter contare su qualcuno su questo blog che mi possa dare lezioni di matematica e di politica economica! In effetti non mi ero accorto che le dinamiche fossero cambiate…ecco perchè il telex non scarica più le prenotazioni! Il fatto di constatare che ci sono molti più alberghi che hanno un sito internet rispetto a quando lo ha creato lei la fa un esperto di politca economica? Laurea ad honorem ad Anto4444. Non ch’io me la sia presa, ma per spiegare un concetto, non c’è bisogno di esordire che qualcuno non ci capisce nulla per poi parlare di cose ovvie.
Credo che se lei avesse iniziato con dei toni più moderati ed in maniera più costruttiva la sua battaglia, avrebbe trovato maggior supporto alle sue osservazioni. In tutte le cose ci son pro e contro. Dialogando spesso si riescono trovare soluzioni che da soli mai si sarebbero raggiunte. Criticare in maniera costruttiva porta a maggiori risultati, sparare a zero secondo me no! Parlare di negoziazione di condizioni è senza dubbio un punto importante, ma di difficile realizzazione. Purtroppo siamo tante piccole realtà e tra l’altro concorrenti. Magari questo può essere un punto di partenza affinchè un giorno a livello di associazione di categoria si definiranno delle linee guida. Questo forum potrebbe essere un valido punto di partenza.
Capisco che lei ed i suoi colleghi siate preoccupati per i mesi a venire, lo sono anch’io. Non è certo la commissione che devo riconoscere agli intermediari che mi spaventa. Mi spaventa l’assenza di domanda (che non è certo internet o chi ci opera che la farà risvegliare) combinata alla guerra di prezzi che ci auto-produciamo; questa sì che riduce i margini operativi.
Commento da Anto4444 — 28 Febbraio 2009, alle ore 01:11
25 euro a camera su booking?? Noooo.. non ci credo!! Sta scherzando spero!!
Cmq la sua domanda e i suoi dubbi sono pertinenti.
Filippo è cosi però, la grinta ce l’ho eccome ma sono realista e una contestazione come la mia non fa la differenza. Ci vuole maggiore partecipazione. Da solo l’ho già fatto ma i risultati sono stati deludenti. Non si ottiene nulla xkè parlo con gente che non conta nulla (gli agenti di zona). Inoltre non riesco a creare nessun effetto di emulazione, zero proprio. Cmq anche la sua idea è corretta, andare a cercarsi i clienti è di sicuro cosa buona. Mi impegnerò anche su questo punto 🙂 Magari visto che ha più esperienza di me potrebbe darmi dei consigli.
A Riccardo Fracassi che si è un po’ risentito dico, non si preoccupi non la volevo offendere. Mi spiace che si sia offeso. Mi scuso per la frecciatina. Ma di fatto non era per offendere, ho ribadito il fatto che lei sulla politica economica ignora i fondamentali (l’importanza chiave delle strutture sull’intera filiera produttiva) e le evoluzioni (il grosso potere dei colossi on-line a fronte di una sudditanza delle strutture ricettive). Si sofferma sui costi che hanno questi oligopoli più che sui loro margini, si sofferma solo sulle scelte (sbagliate anche secondo lei) di prezzo degli albergatori senza guardare il perché si è arrivati a tanto e senza guardare chi incentiva tutto cio, poi non si preoccupa della concentrazione spaventosa di potere ormai ridotta a pochi attori.. poi non ricordo più. Quindi la sua visione di politica economica è ristretta, non pensa ai motivi per cui si è arrivati alla situazione di oggi ne ai suoi risvolti futuri. Guarda gli effetti apparenti ma non ciò che sta dietro. Cmq faccio mea culpa e ribadisco che la frecciatina me la potevo risparmiare.
Certo anche è che lei non può ridurre il mio discorso in una banale constatazione sul telex vero? Se no con questa affermazione dimostra anche poca attenzione nella lettura. Lei riassume la mia tesi di politica economica con il telex e la diffusione dei siti internet!!
E poi tutto quello che ho detto è ovvio per lei? Ma lo dimostri allora! continui la lettura, legga e rilegga le righe seguenti e anche quelle precedenti, mi dimostri che dico ovvietà, lo dimostri a tutti i pochi (credo) lettori di questo blog. Ha la sua occasione per cercare di ridicolizzarmi, ma lo faccia per favore. Io ne sarei felice, sarei felice perché vorrebbe dire che ho imparato qualcos’altro in più (come da sempre dico, solo quando sarò morto avrò smesso di imparare). Dico ovvietà? Bene, anzi benissimo. Mi illumini d’immenso.
E’ bello e spesso interessante quando si dicono le cose che si pensano. Se lei ritiene che io sia anche arrogante lo dica, non mi interessa xkè mi interessa ciò che dovrà dire dopo. Dovrà argomentare il discorso per dimostrare di aver ragione e far sentire il suo interlocutore una schiappa e solamente arrogante. Mi piacciono le discussioni cosi schiette. Poi sono uno che ammette se il suo interlocutore ha ragione. Poi odio veramente il buonismo. E poi sinceramente.. che noia..!!
Non mi faccia riscrivere per la mille millesima volta la tesi, abbia un po’ di onestà intellettuale se la vada a rileggere e mi dimostri le ovvietà della mia bella laurea ad honorem.
Spero che moderatori capiscano lo sforzo che sto facendo per rimanere più polite possibile (prometto di incentivare le argomentazioni e di lasciar perdere la caciara = flame). Grazie
Saluti
Antonio
Commento da aldo — 28 Febbraio 2009, alle ore 12:33
Sono d’accordo con Anto4444, sinceramente non riesco a capire il valore aggiunto creato nel turismo dai portali on line di prenotazione, sono semplicemente degli intermediari che raccolgono informazioni esistenti e le rivendendono a terzi a peso d’oro. Agevolano il contatto tra turisti e gestori delle strutture ricettive ma non vedo grandi vantaggi nè per gli uni nè per gli altri, l’unico lato positivo per il turismo in generale è la spinta ad una concorrenza sulla qualità del servizio indotta dai commenti degli ospiti pubblicati ma è evidente che potrebbe essere metta in atto senza bisogno di pagare il 25% su ogni prenotazione. La vera rivoluzione della rete è la riduzione della distanza tra chi produce informazioni e chi le riceve ed è paradossale che proprio nel settore turistico, uno dei più frequentati, questo passaggio sia appesantito inutilmente.
Commento da InItalia.it — 28 Febbraio 2009, alle ore 14:35
Salve Aldo,
a mio avviso dire che i portali di prenotazione non servono è come dire che le agenzie di viaggio non servono o i supermercati non servono.
I portali di prenotazione forniscono all’utente un servizio ad alto valore aggiunto consentendo di comparare centinaia di hotel, poter consultare le review di altri ospiti, utilizzare servizi di geolocaliazzione, confrontare velocemente prezzi e servizi etc etc
In quasi tutti i settori dove c’è una vasta offerta e una vasta domanda ci sono intermediari che a fronte di investimenti (pubblicità, personale, uffici…) chiaramente chiedono la loro commissione.
Naturalmente ognuno è libero di non usarli, ma se li usano è perchè ne hanno un ritorno 🙂
Buon lavoro,
Tommaso Trani
CTO InItalia.it
P.S. chiaramente essendo un responsabile del portale di prenotazioni alberghiere InItalia.it il mio giudizio è di parte, ma non penso lontano dalla realtà vista la crescita del settore.
Commento da riccardofracassi — 1 Marzo 2009, alle ore 00:48
Caro Anto4444,
non sono così permaloso e non mi son di certo offeso per le sue affermazioni, ma vorra ovviamente accettare la mia risposta alla sua provocazione, visto che di provocazioni ne sono pieni i suoi post.
Indipendentemente dai moderatori, sinceramente il tono dei suoi interventi è decisamente cambiato negli ultimi 2 post, e la cosa può solamente portare a convenire su alcuni punti e a creare qualcosa di utile per tutti. Mi dispiace esser sceso sul piano del sarcasmo, anche se non è mia intenzione, tanto meno stile, ridicolarizzare nessuno, ma ammetto non mi sono piaciuti alcuni suoi commenti su altri colleghi più giovani che hanno espresso il loro punto di vista.
Lei si aspetta lumi da me? Difficile, ma ci proverò! I compiti gli ho fatti e ho riletto tutti i sui interventi di questo thread. Più li rileggo, più non capisco dove voglia arrivare. La sua tesi che suppone di aver scritto mille volte, io sinceramente non la capisco. Il titolo di questo thread è “Gennaio, vera crisi…”; leggendo e rileggendo i suoi interventi, sembra che per lei la crisi sia dovuta ai portali che rubano marginalità e diventano ricchi. Si inizia con expedia che prende un tot di commissione, poi ce l’ha con booking che ne prende la metà, ma le offre meno servizi, perché si deve caricare le promozioni con restrizioni da solo.
Parla di sconti aggiuntivi su tariffe commissionabili o nette, che riducono la marginalità dei famosi 100 euro, quando nessun contratto glielo ha mai imposto.
Perché compiange le agenzie tradizionali a cui internet ha sottratto parte del lavoro? Non riconosceva anche a loro una commissione? Magari solo per il semplice fatto di aver fatto una telefonata!
Il canale GDS non lo considera? Una transazione andata a buon fine comporta costi pari a circa il 23%. Cosa fanno per meritarselo?
Quanto è disposto a pagare per un’intermediazione commerciale? Quanto spende per rendere facilmente reperibile il suo hotel su google? Non la disturbano i costi da sopportare per una buona indicizzazione e per aver un buon sito web? Conosco relatà che si sono volute sganciare dalla logica dei portali ad alto costo, ma le garantisco che girano decine di migliaia di euro a google.
In tutta sincerità, io (come credo altri lettori di questo blog) condivido con lei molte idee e concetti di base; trattasi ora di riorganizzare le idee e buttare giù qualcosa di più costruttivo al di là delle mere % di commissione o vincoli contrattuali. Mi sembra di aver letto diversi spunti interessanti che dovrebbero essere sintetizzati e ridiscussi uno ad uno. Invito Mr. Sfarinel a cogliere gli elementi più propositivi e riportali in un nuovo thread che esuli dalla polemica. Tutti quelli che leggono e scrivono su questo blog hanno ben compreso l’importanza di internet per il proprio business, altrettanto sapranno l’importanza del ruolo dei portali. Impariamo a sfruttarli al meglio…!!
A disposizione per qualsiasi confronto.
Saluti
Commento da riccardofracassi — 1 Marzo 2009, alle ore 00:48
Caro Anto4444,
non sono così permaloso e non mi son di certo offeso per le sue affermazioni, ma vorra ovviamente accettare la mia risposta alla sua provocazione, visto che di provocazioni ne sono pieni i suoi post.
Indipendentemente dai moderatori, sinceramente il tono dei suoi interventi è decisamente cambiato negli ultimi 2 post, e la cosa può solamente portare a convenire su alcuni punti e a creare qualcosa di utile per tutti. Mi dispiace esser sceso sul piano del sarcasmo, anche se non è mia intenzione, tanto meno stile, ridicolarizzare nessuno, ma ammetto non mi sono piaciuti alcuni suoi commenti su altri colleghi più giovani che hanno espresso il loro punto di vista.
Lei si aspetta lumi da me? Difficile, ma ci proverò! I compiti gli ho fatti e ho riletto tutti i sui interventi di questo thread. Più li rileggo, più non capisco dove voglia arrivare. La sua tesi che suppone di aver scritto mille volte, io sinceramente non la capisco. Il titolo di questo thread è “Gennaio, vera crisi…”; leggendo e rileggendo i suoi interventi, sembra che per lei la crisi sia dovuta ai portali che rubano marginalità e diventano ricchi. Si inizia con expedia che prende un tot di commissione, poi ce l’ha con booking che ne prende la metà, ma le offre meno servizi, perché si deve caricare le promozioni con restrizioni da solo.
Parla di sconti aggiuntivi su tariffe commissionabili o nette, che riducono la marginalità dei famosi 100 euro, quando nessun contratto glielo ha mai imposto.
Perché compiange le agenzie tradizionali a cui internet ha sottratto parte del lavoro? Non riconosceva anche a loro una commissione? Magari solo per il semplice fatto di aver fatto una telefonata!
Il canale GDS non lo considera? Una transazione andata a buon fine comporta costi pari a circa il 23%. Cosa fanno per meritarselo?
Quanto è disposto a pagare per un’intermediazione commerciale? Quanto spende per rendere facilmente reperibile il suo hotel su google? Non la disturbano i costi da sopportare per una buona indicizzazione e per aver un buon sito web? Conosco relatà che si sono volute sganciare dalla logica dei portali ad alto costo, ma le garantisco che girano decine di migliaia di euro a google.
In tutta sincerità, io (come credo altri lettori di questo blog) condivido con lei molte idee e concetti di base; trattasi ora di riorganizzare le idee e buttare giù qualcosa di più costruttivo al di là delle mere % di commissione o vincoli contrattuali. Mi sembra di aver letto diversi spunti interessanti che dovrebbero essere sintetizzati e ridiscussi uno ad uno. Invito Mr. Sfarinel a cogliere gli elementi più propositivi e riportali in un nuovo thread che esuli dalla polemica. Tutti quelli che leggono e scrivono su questo blog hanno ben compreso l’importanza di internet per il proprio business, altrettanto sapranno l’importanza del ruolo dei portali. Impariamo a sfruttarli al meglio…!!
A disposizione per qualsiasi confronto.
Saluti
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 1 Marzo 2009, alle ore 01:23
Da semiesterno vorrei sfatare il mito del portali a commissione=ladroni di soldi.
Un portale a commissione ha due principali funzioni:
1) prendere il cliente nel mare di internet
2) portarlo all’acquisto delle camere
due banali concetti dietro i quali c’è un mondo.
in merito al concetto 1, prendere i clienti sul web è oggi molto difficile, innanzitutto la guerra per i posizionamenti organici è molto dura e i costi per i posizionamenti a pagamanto molto alti, proviamo noi con il singolo albergo a posizionarci con “rome hotel” in organico o in a pagamento e poi vediamo quanto ci costa ogni transazione a buon fine.
2 portarlo all’acquisto delle camere, il portale richiede una INTERFACCIA usabile dall’utente con dietro un lavoro di programmazione e grafica enorme, oltre che di usabilità, non a caso ad esempio il sito di booking.com cambia ogni settimana un dettaglio, cosa a noi quasi invisibile ma che ha delle variazioni sugli untenti finali grosse.
poi ci sono i commerciali poi ci sono le persone al call center e al reparto gestion dei reclami, i traduttori (che ci fanno il sito in 20 lingue) programmatori, grafici, marketing etc etc..
ma tutta sta gente se ci porta lavoro la vogliamo pagare?
Ora da qui è anche vero che le commissioni sono al limite, come dico sempre io se do il 25% percento a qualcuno mi deve venire a checckinare lui i cliente, comunque ritengo che fino al 20% di commissione il costo del portale sia giustificato, per tutti i suoi sforzi di commercializzazione e pubblicizzazione della nostra struttura, inoltre i mezzi che usano i portali sono gli stessi che potremmo usare anche noi, potremmo farci il sito in 20 lingue, fare il payperclick con google, ottimizzare il sito, e tutto questo ci permette di equilibrare la percentual di camere che riusciamo a venderci da soli con quelle che è bene ci aiutino a vendere gli intermediari.
Commento da Anto4444 — 1 Marzo 2009, alle ore 21:39
Mi fa piacere che non si sia in realtà offeso.
Guardi, non mi stupisco di essere spesso frainteso. Sono fatto cosi, tanti difetti e tanti pregi. Uno su tutti dire le cose in faccia e dire ciò che si pensa veramente. Poi sono abituato a dare ordini quindi è un po’ una deformazione professionale. Direi che la piccola polemica sia chiusa e definitivamente archiviata. I colleghi più giovani devono giustamente farsi le ossa, non possono avere tutto servito su un piatto d’argento un po’ di umiltà e gavetta gli farà bene, qualche bastonata farà bene anche se non sarò certo io a darla. Cmq non voglio mai perdere il rispetto che è dovuto a tutti voi (compresi i giovani) che come me si impegnano in questo lavoro. E’ importante chiarire che spesso risulto arrogante e scortese non per cercare di offendere nessuno ma perché voglio essere estremamente diretto nelle mie opinioni.
Allora partiamo con ordine (cerco di rispondere a tutte le sue obbiezioni),
1)il titolo del thread sinceramente ha ben poco a vedere con i post che si sono susseguiti. Dovremmo cambiare il luogo della discussione in effetti.. qui della crisi non si parla proprio. Quindi non colleghi il titolo con gli argomenti trattati xkè hanno poco a che vedere (ho detto poco perche anche le commissioni incidono sui profitti di un hotel quindi bene o male entrano in gioco)
2)Expedia prende il 25% (ma una volta non aveva anche lei i preferiti? Ora sono diventati tutti preferiti? Boh..) booking.com il 20% tra i preferiti se non di più e 18% tra i normali. Expedia ha il vantaggio di gestire le promo molto meglio di booking ma lo svantaggio di avere commissione più alta. In compenso Expedia ha il doppio delle visite degli altri portali. Questo è il mio quadro sintetico sui due portali incriminati.
3)Gli sconti sono dovuti ai portali, di fatto tutti gli alberghi hanno aderito alle promozioni, tantissimi hanno scelto la via dell’advanced booking con circa il 20-25% di sconto per la tariffa non rimborsabile in anticipo. Nessun contratto lo ha imposto ma tutti di fatto lo fanno, come mai secondo lei? Secondo me non sono gli albergatori che hanno deciso di buttarsi sul benessere sociale e sul benessere degli azionisti di Expedia e di Booking ma sono i portali che spingono più o meno indirettamente verso atteggiamenti del genere, più sono bassi i prezzi più loro guadagnano. Non ci credete? Invece è proprio cosi..
4)Sulla differenza dalle agenzie tradizionali ho detto abbastanza. Le differenze ci sono e le commissioni sono in media più basse ma come ho detto in precedenza non è solo una questione di commissioni.
5)Il canale GDS costa tantissimo anche quello, e sinceramente mi pare un mercato parecchio ingessato e in declino. Ho chiuso con tutti i GDS da un paio d’anni.
6)L’intermediazione commerciale sono disposto a pagarla per un massimo del 10-13%.
7)I costi che supporto per l’indicizzazione del miei siti web sono ridicoli confronto alle commissioni che pago mese dopo mese agli intermediari on-line e confronto al fatturato che mi generano (i miei siti).
Cmq essenzialmente riassumo la tesi (cosi forse la capisce anche lei, dai scherzo la frecciatina l’ho detta apposta!) dicendo che voglio avere un potere contrattuale molto maggiore perché come ho già detto mille volte gli alberghi e in generale le strutture ricettive sono il punto essenziale e necessario di tutta la filiera, sbaglio a dire che dovrebbero essere quelle con il maggiore potere contrattuale? Ovviamente c’è il problema della miniaturizzazione ma associazioni di categoria dovrebbero essere create apposta. Se siamo furbi, se siamo sufficientemente egoisti e allo stesso tempo combattere per una causa comune, possiamo pretendere e ottenere tutto e di più.
Mi ostino contro i portali xkè li vedo un po’ come li definisce Aldo (anche se non completamente come lui), sono dei siti internet che raccolgono i nomi di alcuni hotel e fanno vedere i vari prezzi. Siti internet in cui sono gli hotel che devono passare ore e ore del loro tempo per aggiornare e fare tutto per loro sul loro sito internet. Fosse l’invenzione che ci fa diventare più ricchi, allora mi starebbe anche bene, ma in realtà alimentano una spirale quasi ossessiva di competizione che ci sta portando al suicidio di massa. Insomma nei i portali vedo strumenti che potrebbero essere utilizzati con vantaggio dalle strutture, in realtà gli strumenti sono non a doppio ma a triplo taglio cavoli. E’ una guerra bella e buona, 2 euro di più o di meno sui portali sembrano tantissimi quando in realtà il cliente li spende per un gelato con una pallina al limone. Ormai il cliente spende di più per la cena che per l’hotel. Vi rendete conto? Anche questo sono riusciti, sono riusciti a rimbambire anche la gente! 2 euro più o due euro meno che vuoi che siano!! Ma anche 10 euro cavoli, il turista va su internet e guarda anche il peli del fondoschiena all’albergo poi va a fare due passi e spende decine di euro in gelati suvenirs ecc ecc, insomma 10 euro di differenza su expedia sono un abisso, senza considerare che nella realtà di una vacanza non sono nulla. Vabbè..
Insomma la grande invenzione dei portali dove ci ha portato? Ditemi la vostra xkè io al momento non ci ho ancora visto un gran affare.. convincetemi per favore!
Poi mi fido di lei, riorganizzi tutte le idee e facciamo il punto della situazione cosi vediamo se ne verrà fuori qualcosa di utile veramente. Aspetto volentieri e intanto vi leggo..
Commento da Anto4444 — 1 Marzo 2009, alle ore 21:46
Tiribocchi nessuno è semi-esterno, tutti devono dare il loro contributo.
Le obiezioni che ha sollevato sono legittime ma le dimostrerò come anche lei ha una visione ristretta probabilmente indotta dalle capacita comunicative dei vari agenti di zona e dalla potenza di queste mega-multinazionali.
Expedia per esempio con un giro d’affari di 21 miliardi di dollari, è leader nel mercato on-line. I profitti sono di circa 2,3 miliardi di dollari. Bene in confronto la fiat è un aziendina. Spende circa 1 miliardo di dollari per marketing ( ovvero pubblicità diretta, televisione, radio, stampa, ppc, portali internet, marchio e affiliate program), tanto? Poco? Vedete voi.. Poi spende 321 milioni di dollari di spese generali per il personale e l’amministrazione, 194 milioni per la tecnologia hardware e software. L’azienda riceve i suoi maggiori profitti dalle prenotazioni alberghiere. Infatti con le compagnie aeree non si abbuffa come si abbuffa con noi, li le commissioni sono tipo del 5%. Ma d’altronde la forza contrattuale delle compagnie aeree è davvero imponente.
Dico questo per dire che la povera Expedia che deve pagare tanta pubblicità in realtà se lo può tranquillamente permettere. Contate poi l’anticipo in media di 45 giorni con cui riceve il pagamento dal cliente e il momento in cui deve pagare, contate, con la sua leva finanziaria, cosa potrà mai fare con tutti quei soldi..
Cmq l’esempio delle compagnie aeree dovrebbe essere sufficiente a far comprendere che il 25% che chiede a noi è spropositato, le basterebbe un accettabile 10% e sarebbe lo stesso sul mercato.
Quindi i due punti su cui Tiribocchi riflette possono sembrare assolutamente veri, tanto da legittimare la commissione richiesta, in realtà se si spulciano i conti, loro spendono si tanto per pubblicità e per procacciare i clienti, ma non poi come ci si immagina.. Ci si rende conto che effettivamente stanno mungendo una vacca grassa, fanno enormi profitti essenzialmente a spese degli hotel affiliati. Con le compagnie aeree e gli altri servizi che offrono si accontentano di ben meno e, ciò nonostante, anche con commissioni molto molto più basse ci guadagnano parecchio. Siamo polli noi che ci facciamo mungere a più non posso, muoviamoci, facciamo associazioni di categoria troviamo un rappresentate che faccia valere i nostri diritti e il nostro potere. Ribelliamoci!! Ma ben inteso non è che se noi albergatori in massa chiediamo il 15% di commissione Expedia fallirà vero??!! Sarà bella viva, sana, vegeta e forte come prima se non di più.
Quindi alla sua domanda Tiribocchi rispondo cosi: Si li dobbiamo pagare, ma li dobbiamo pagare molto meno, li dobbiamo pagare per il vero valore del loro servizio. Non è d’accordo anche lei? Mi faccia sapere.
Io per esempio non mi nascondo, fatturo circa 300 mila euro con loro, bene il 25% ovvero 75.000 euro di commissione. Sa lei Tiribocchi quanta campagna di ppc riuscirei a fare? O quanti siti in quante lingue riuscirei a commissionare? Io non lo so di preciso, so solo che ne farei parecchi. Poi aggiungeteci anche gli altri portali e le somme diventano ancora più pesanti.. Sto seriamente pensando che forse il gioco non valga la candela.. datemi suggerimenti per favore..
Commento da riccardofracassi — 2 Marzo 2009, alle ore 15:16
Stia tranquillo Antonio, non mi sono offeso e mai lo farò. Leggo attentamente i suoi interventi, dove traspare un forte passione per questo lavoro. Passione che condivido in pieno. La sua TESI l’avevo intuita, ma secondo me dovrebbe essere argomentata in maniera diversa, come credo che ora stia cominciando a fare ora. Il lamentarsi ed attaccare in maniera vigorosa, l’ho ritenuto eccessivo, in particolare relazionata al titolo del Thread. Come richiesto, invito l’admin a rielaborare un nuovo argomento del forum in cui si può trattare il potere contrattuale, slegandolo dalle polemiche di questo thread ed aprendolo a suggerimenti pro-attivi.
Procedo con le mie osservazione ai vari punti a cui Antonio ha cortesemente risposto:
1) vedi sopra – il titolo dell’argomento, esula dal suo contenuto.
2) la invito a verificare le condizioni booking vs Expedia – mi risultano commissioni più basse su booking (10-15%)
3) Personalmente ritengo che le promozioni debbano coprire brevi periodi dove si hanno cali di occupazione; Non è necessario aderire alle campagne di promozione (anche se queste portano senz’altro a maggior visibilità) ma si può semplicemente puntare su di una BAR adeguata. Concordo sul fatto che, qualora si puntasse su una BAR in linea con la concorrenza, l’eventuale scontistica legata alla promo, potrebbe influenzare notevolmente l’adr ed il relativo margine. In conclusione è un tool inventato da alcuni portali (altri non lo mettono nemmeno a disposizione), ma non obbligatorio.
4) I tour operators (non agenzie) con cui ho sempre fatto contratti richiedono un min di 20-25 di commissione (oltre che allotment). I Wholesalers addirittura di più e ci guadagnano ancora di più (altro fenomeno da arginare)
5) Non conosco quale sia la sua struttura, e non saprei dirle se ha fatto male o meno ad abbandonare il canale GDS. Ad ogni modo, oggi ci sono sistemi di connettività a basso costo fisso per l’interfacciamento. I costi variabili però si aggirano sul 23% (messi insieme le varie fee, commissioni, e metodo di pagamento). Personalmente registro un grosso calo di questo canale, ma lungi dal poter affermare che sia morto.
6) Canali web che le permettono transazioni al 10-13% ci sono; non sta a me fare pubblicità, però3 o 4 buoni su cui puntare li trova facilmente.
7) Se un giorno dovesse uscire dalla logica dei BIG (intendo i portali), probabilmente dovrà pensare di aumentare tale investimento per compensare la mancata visibilità.
Infine, per quanto riguarda il potere contrattuale, concordo che noi albergatori siamo alla base della filiera produttiva dei TO online, ma è anche vero che siamo realtà estremamente frastagliate ed in competizione fratricida tra di noi. Le compagnie aeree hanno deciso di tagliare le loro commissioni sull’emissione di biglietteria; benissimo, ma quante sono le compagnie aeree BIG nel mondo? Non arriviamo a 15 compagnie. Le altre più piccole chiaramente pubblicizzano la commissionabilità delle loro tariffe per aver maggior visibilità. Quando chiamai American Express per una quotazione di un biglietto aereo, ho percepito che mi volevano consigliare una compagnia emergente perché avrebbe riconosciuto loro maggiori %. Vi dice niente?!?
Noi siamo piccole aziende ed a volte apparteniamo ad associazioni di categoria diverse, con diverse mentalità e difficoltà di concordare linee comuni; qualche grande catena ha fatto la scelta di tagliare TO online e di puntare unicamente sul proprio sito istituzionale per le prenotazioni online…ora mi sembra stiano facendo marcia indietro. Ce l’anno fatta o si sono arresi?
E’ molto difficile avere una coesione tra albergatori, ma è l’unica possibilità per aver più voce (se se ne vuole avere). Oggi, purtroppo, risulta più facile abbassare di 10€ la tariffa rispetto al competitor, senza comprendere il danno che ciò può causare è maggiore di un overcommission didel 5%. Ormai sono diversi anni che la concorrenza sul web c’è; molte delle maggiori destinazioni internazionali hanno ben compreso questa dinamica e si sono allineati su dei valori tariffari abbastanza stabili. Noi in Italia ancora non ci siamo fatti molto furbi…o peggio crediamo di esserlo di più.
Anch’io ho commentato precedentemente, facendo riferimento a quanto si paga per 30 min di taxi, una cena veloce, etc rispetto a quanto viene messo a disposizione per 24 ore da un hotel che vende a 100€ lordi; non c’è proporzione se si considera l’impegno di risorse (umane ed economiche) per mantenere fruibili i servizi per 24 ore 365 gg all’anno.
Quindi, in tema con il titolo del Thread, la prima vera arma che abbiamo per fronteggiare la crisi è quella di adottare una politica tariffaria redditizia che sappia compensare l’inevitabile calo della domanda. Ben vengano tutti gli spunti ed osservazioni per migliorare prossimamente il nostro potere contrattuale.
Saluti
Commento da duccio — 2 Marzo 2009, alle ore 15:38
Gent. Anto4444,
trovo che fare i conti in tasca ad Expedia sia poco utile così come ipotizzare la giusta percentuale da riconoscer e loro per il “disturbo”.
Il grande portale di prenotazione è una sorta di grossista che per bravura e capacità economica è in grado di garantire volumi di vendita importanti.
Quindi, posto che non abbasseranno le loro provvigioni perché i loro clienti le ritengono troppo alte, dobbiamo capire come avere il maggior risultato con il minor sforzo; infatti, oltre alle prenotazioni pagate a peso d’oro, offrono visibilità qualificata “gratuità” proprio al vostro Hotel, al vostro Brand che se dotato di un sito web efficace e visibile può sfruttarla a suo pro:
più occupazione generata dal canale diretto a discapito proprio di questi portali.
Le dico questo perchè conosco Hotel che hanno il problema opposto al suo cioè quello di dover comunque garantire ai portali più importnati un minimo di disponibilità per non perdere visibilità nonstante la maggior parte delle vendite on-line transiti proprio dal loro sito web ufficiale !!!
Certo che investono molto in questo canale preferenziale sia intermini di realizzazione e manutenzione sia in termini di visibilità (SEM).
Inoltre, dettaglio non trascurabile, lavorano bene e quindi hanno commenti positivi che dilagano nelle Rete a supporto della visibilità.
Gli Hotel invece che offrono un servizio mediocre ed un prezzo elevato rispetto al valore percepito, devono assolutamente mettersi in mano dei portali e sperare negli utenti web meno evoluti.
Nb: non sto dicendo che tutti coloro che lavorano molto coi portali piuttosto che con i tour operator, non sanno lavorare. Ma semplicemente che hanno fatto scelte commerciali diverse.
Buon lavoro a tutti,
Duccio Innocenti
Commento da Anto4444 — 3 Marzo 2009, alle ore 12:43
Riccardo,
sono fuori tema l’ho detto e lo ripeto. Mi scuso con i lettori che si aspetterebbero rimedi per combattere la crisi. I rimedi essenzialmente non esistono, riducete i costi, quello potete fare. Riduceteli e aspettatevi di finire l’anno in pareggio e il prossimo in leggera perdita. Poi se sarete resistiti supererete la crisi e diventerete più forti di prima.
Questa è la mia ricetta per la crisi. Tanto manca la domanda, non possiamo inventarceli i clienti.
Però Riccardo se vogliamo il potere contrattuale da me ossessivamente richiamato potrebbe anche essere un altro metodo per combattere questa forte crisi. Non credi? Sia da parte degli altri operatori (TO OTA ecc) sia da parte dell’amministrazione governativa.
Non posso però non concludere alcuni punti su cui si discuteva. Guardi ho aperto da un paio di mesi un nuovo grosso albergo e le commissioni su Booking.com per non essere tra i preferiti sono del 18%. Portali con il 13% ci sono ancora per fortuna ma sono ovviamente i minori, se potessero chiedere di più lo farebbero.
Incornicerei quello che ha scritto alla fine, l’hotel ormai non costa più un cavolo confronto alle altre spese che il turista deve fare.
E le vorrei sottoporre all’attenzione anche un’altra riflessione secondo me degna di nota, ha notato che pochi euro di differenza sui portali sembrano enormità per il cliente? 6-7 euro, ma anche dieci di differenza sono poca cosa per un turista che spende 4 euro per un gelato no? Invece li diventano quasi un abisso. Diventano la discriminate tra il vantaggioso e l’economico.. C’è una specie di distaccamento dalla realtà. Il tutto ovviamente favorito dai portali on line vero? Prima non era cosi..
Commento da Anto4444 — 3 Marzo 2009, alle ore 12:45
Gentile Duccio,
fare i conti in tasca è molto utile per sfatare il mito dei costi insormontabili che essi devono sopportare soprattutto per capire che i margini che hanno con le prenotazioni alberghiere sono notevoli e tutti a discapito nostro. I conti in tasca li dovremmo fare anche ai nostri alberghi cmq, avremmo delle brutte sorprese. Anzi perché non li facciamo?
Poi lei parte da un assunto negativo di partenza, si umilia, si mortifica, non può immaginare un mondo diverso da questo…!! Come fa a dire: “posto che non abbasseranno le loro provvigioni perché i loro clienti le ritengono troppo alte”?? ma posto cosa!!!!!! Posto un cavolo!! Se noi gli chiudiamo la disponibilità loro non guadagnano più un centesimo, la gente che vorrà venire nella nostra località troverà sicuramente qualche altro modo per trovarci, tant’è che basta scrivere “hotel firenze” su google per far comparire un mappa con i rimandi ai siti ufficiali degli hotel!! Insomma non c’è neanche poi tanto da sbattersi.. Vediamo se poi il portale non ti viene incontro.. la mia località fattura complessivamente solo con booking.com 8 milioni di euro (il dato mi è stato dato cosi), voglio vedere se gli fanno proprio cosi schifo averli o non averli..
Cmq è la mentalità come la sua che non permette di sperare di avere un potere maggiore, voi date per scontato che tanto le cose non possono cambiare vi arrendete e cercate qualche altro metodo (per carità che puo anche essere logico e lineare ma rimane sempre un compromesso) per raggirare il problema.. Contenti voi, io non sono contento cosi.
Saluti
Antonio
Commento da duccio — 3 Marzo 2009, alle ore 15:40
Gent. Anto4444,
lamentarsi e pensare di far cambiare idea a chi ha un potere commerciale così grande è come dire… “piove… governo ladro!”.
Concordo con lei che non sia piacevolissimo riconoscer il 25% di commissioni a “soci” esterni ma è altresì vero che non cè nessun obbligo a collaborare con loro.
Il mio consiglio è quello di riuscire a potenziare il proprio canale diretto a discapito dei portali stessi ed udufruendo della loro preziosa visibilità.
E lo dico perchè conosco casi del genere; dinamica possibile per molti ma non per tutti.
Il mio comunque è solo un punto di vista assolutmante discutibile soprattutto se riuscirà a dimostrare che è possibile portare a miti consigli il Sig. Expedia e di suoi coleghi.
Buon lavoro,
Duccio
Commento da aldo — 9 Marzo 2009, alle ore 11:14
L’obbligo alla collaborazione con i portali è imposto dal mercato che è nelle loro mani, Anto4444 dovrebbe rinunciare in un lampo a 300 mila euro di prenotazioni, ditemi voi se è una cosa facile da farsi. Continuo ad avere dubbi che la presenza di questi portali serva all’incremento del movimento turistico nel suo complesso, ho idea che intercettino una richiesta che esiste già e non contribuiscano molto a crearne di nuova. Questo senza nulla togliere al merito della loro idea vincente di bussinness, ci avessi pensato io … 🙂 Anto4444 fa benissimo a sollevare dei dubbi e cercare di smuovere le coscienze, giustamente mette in guardia da un modello che tende alla concorrenza spietata sul prezzo minimo, a ridurre al minimo i margini di guadagno per le strutture ricettive a fronte di utili sempre più alti per gli intermediari. Come non preoccuparsi se le strutture ricettive si sono infilate in un sistema dove di fatto sono costrette ad accettare un aumento di commissioni che arriva per compensare le perdite subite dai portali per la crisi e per il calo generale delle richieste ? non so se vi è chiaro ma questi a fronte della crisi alzano le commissioni a carico delle strutture ricettive, guardate che è una cosa pazzesca.
Commento da massicervetto — 29 Aprile 2009, alle ore 17:40
ciao a tutti, solo oggi entro a far parte del forum. lo trovo utilissimo e voglio dire un grazie da neofita per tutti i vostri commenti che mi arricchiscono e mi aiutano a pensare in positivo. se posso dire due cose sono queste:
condivido Duccio: “Il mio consiglio è quello di riuscire a potenziare il proprio canale diretto a discapito dei portali stessi ed udufruendo della loro preziosa visibilità.
E lo dico perchè conosco casi del genere; dinamica possibile per molti ma non per tutti.”
e sto cercando di farlo con il “mio” piccolo hotel inserendo nel nostro sito parole o servizi unici, offerte legate a realtà culturali della mia città e collaborando direttamente con gli enti statali o comunali che li organizzano. funziona. non così tanto da riempire l’hotel a gennaio e febbraio ma tanto da farci conoscere da moltissimi nuovi ospiti che visitano il nostro sito, tanto da farci essere i primi collaboratori con i tre più importanti teatri e musei ella mia città, tanto da essere i primi in cima alla pagina nella ricerca di google senzapagare nulla con un semplice servizio in più messo sul nostro sito.
secondo, e qui scopro l’acqua calda, fidelizzando i nostri ospiti con la semplice sincera cortesia educazione disponibilità e sorriso dei nostri dipendenti.( non costa nulla !! ) E un nostro biglietto da visita personalizzato per gli ospiti in check out con offerte per loro o i loro amici in un futuro soggiorno. funziona, non tanto da riempire l’hotel a marzo ma tanto da avere molti repeaters , in percentuale, e da avere già 4 gruppi, che mi riempiranno l’hotel in estate, amici di amici di amici dei nostri ospiti.
la crisi in effetti tra dicembre e marzo ci ha fatto registrare un bel ( bello un cavolo ma diciamo così) 30% in meno(paranoiaaaaaaaa), così da gennaio siamo partiti con quanto scritto sopra e………….dal 25 marzo siamo pieni. oooooooh yeah ! ok, non è tutto merito nostro, ci sta anche la stagione bella e le iniziative della regione e del comune etc etc…ma mi piace pensare di essere ripartito con il piede giusto.
per il futuro dita incrociate e tanta buona volontà. tifo per l’ottimismo.
ciao a tutti massi , neofita con entusiasmo.
Commento da duccio — 29 Aprile 2009, alle ore 17:56
Ciao Massi,
bellissimo post e soprattutto positivo/costruttivo anche per chi ci legge;
per eseprienza questo tuo approccio ammirevole è quello che ti darà i migliori risultati, o meglio, te li sta già dando.
Compliemnti davvero,
Duccio Innocenti
Commento da massicervetto — 29 Aprile 2009, alle ore 18:49
grazie davvero Duccio del tuo commento incoragiante. se posso fare una critica a me stesso, parlo bene, ma visto che il blog su questo argomento si è fermato a marzo immagino che tutti abbiano bene o male risollevato le sorti dell’occupazione con mille espedienti…ho solo scoperto, appunto , l’acqua calda. che è meglio di quella fredda!! oooh yes.
a risentirci , sono avido di informazioni friends!!
innondatemi di blog.
massi
p.s. per i portali che chiedono la percentuale …..mi farò un’idea anche io prossimamente e agirò con cognizione di causa. ad maiorem.
Commento da Anto4444 — 1 Maggio 2009, alle ore 01:00
Ottimismo è il profumo della vita! dove l’ho gia sentita?
Cmq fai bene ad essere ottimista ma non è che se nessuno ha più risposto ai messaggi è perche tutti hanno risolto il problema.. anzi..
La situazione non è buona, anzi è pessima. In più le tariffe stanno scendendo alla grande. Tanti licenziamenti nel nostro settore tante strutture ricettive in crisi e tante altre brutte notizie. Il governo ci lascia soli ovviamente perchè il turismo con il suo 10-12 % di PIL non è sufficientemente impostante per la nostro nazione. peccato. abbiamo scelto il settore sbagliato.
Non contiamo nulla, quanod vado all’estero e parlo con personaggi istituzionali del settore appena dico che non abbiamo un ministro del turismo mi ridono quasi in faccia, devo spiegare che esiste un dipartimento all’interno del cosnisglio dei ministri ma la storia è lung ae complicata.. non abbiamo voce in capitolo eppure tutte le politiche monetarie fiscali dei redditi e del lavoro impattano notevolmente sulla nostra industrio. peccato che si cisia solo la brambilla che poveretta non conta nulla e non è preparata. peccato. dobbiamo arrangiarci.