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sfarinelAmministratore del forum
Vogliamo parlare della cosa più importante che potete fare per ottimizzare i ricavi del vostro hotel? Yield Management, Revenue Management o real-time pricing, comunque lo vogliate chiamare, sono tantissimi gli albergatori interessati all'argomento, e pochi quelli che si sono avventurati a scoprire che -dietro un’aurea tecnica e complicata- il Revenue Management è semplice, chiaro, efficace…
…come l’articolo di Neil Salerno, “Revenue Management for Dummies [stupidi]… (Like Me)”, che riprende simpaticamente il titolo di una nota serie di guide “non-intimidatorie” a argomenti “supposti-complessi”…
Ci vuole solo un po' di tempo e di impegno, ma, per la maggior parte degli hotel, non c’è assolutamente bisogno di spendere risorse per una figura professionale che si occupi a tempo pieno di Revenue Management…e allora, procediamo senza timori reverenziali…
sfarinelAmministratore del forumRilasciata in beta la nuova versione di Simple Booking™, il software realizzato da QNT per le prenotazioni on-line a 0% commissioni che si integra in ogni sito web di hotel. Tante le novità della versione 2.0, a cominciare dall’interfaccia utente completamente ridisegnata per garantire un gestione di disponibilità, tariffe ed offerte ancora più semplice e veloce; l’integrazione della tecnologia Ajax in tutto il backoffice ha portato tempi di risposta ridotti del 35% e maggiore stabilità.
Duccio InnocentiBloccatoPrenota il tuo posto senza impegno! – Leggi le testimonianze Revenue Management Alberghiero e Travel 2.0 Revenue Management e Travel 2.0 per la prim
[Leggi l’articolo completo: Corso di Revenue Management & Travel 2.0]alessioPartecipanteSecondo un recente indagine di TTG Italia, l'offerta nazionale di turismo non si trova con facilità sulla rete. Tutto questo malgrado il canale sia il principale strumento di approccio ad un paese per i viaggiatori, come dimostrato da Synnovate in uno studio realizzato per Google Italia.
L'indagine sottolinea soprattutto la perdita secca del 41% di potenziali visitatori per l'Italia, dovuta all'assenza del nostro paese nei motori di ricerca.lorenzoMembroGrazie mille Roberta, il video è molto interessante
sfarinelAmministratore del forumNegli ultimi 18 mesi, la domanda turistica internazionale è rimasta relativamente piatta mentre le tariffe alberghiere sono aumentate di quasi il 9% nel 2006 e circa il 7% nel 2007. “Il consumatore che sembrava così resistente all'aumento delle tariffe degli hotel improvvisamente è crollato”, nelle parole di Bernie Sternlicht, direttore del gruppo Starwood, “spinto dall’aumento del prezzo del petrolio e di conseguenza di tutte le altre merci, per non parlare della perdita di capitale nel maggiore investimento del singolo consumatore, la propria casa”. (BTNOnline, 2 giugno 2008).
Tre big player dell’industria nord americana, J.W. Marriott, Bernie Sternlicht della Starwood e Jonathan Grey della Blackstone (che possiede la Hilton Corp.), durante un intervento a una recente conferenza sugli investimenti alberghieri tenutasi a New York, hanno previsto che la debolezza dell’industria dell’ospitalità durerà ancora almeno 18 mesi. Cosa potete fare per reagire a questa situazione? Scopriamolo insieme…
giulioMembroNegli ultimi 12 mesi, il 23,6% dei viaggiatori leisure statunitensi sostengono di essersi presi una “staycation”, una vacanza passata a casa, in risposta all’aumento del costo della benzina. Quasi 3 viaggiatori su 10 prevedono di dover ripetere l’esperienza nei prossimi 12 mesi, secondo un sondaggio condotto da Destination Analysts.
“Con più della metà dei viaggiatori che ricercano attivamente offerte e sconti di viaggio e un altro terzo che prevede di visitare destinazioni meno costose rispetto a quelle tradizionali, i prezzi delle vacanze ritornano ad essere al centro della mente dei consumatori”, ha commentato Erin Francis, managing partner di Destination Analysts.
giulioMembroChi lavora nel settore alberghiero ne è consapevole, un buon servizio agli ospiti dovrebbe costituire la missione di tutti gli hotel. Rendersene conto appieno, agire di conseguenza e raggiungere lo scopo, tuttavia, può essere una sfida durissima.
I servizi standard dell’hotel devono essere un dato di fatto, in un mondo alberghiero pieno di televisori al plasma e connessioni Internet Wi-Fi; ma la chiave per fornire un servizio eccellente è di incoraggiare i vostri dipendenti a non nascondere la loro personalità. Troppo spesso si incontra uno staff che mostra delle perfette buone maniere, ma non riesce a trasmettere quel qualcosa in più che fa la differenza tra successo ed insuccesso nella gestione dell’hotel e delle prenotazioni.
12 Agosto 2008 alle 16:27 in risposta a: Un servizio unico e personale – La chiave per conquistare ospiti e REVPAR #17036PietroMembroUN SERVIZIO UNICO E PERSONALE – SOLO SE IL PERSONALE PENSA CHE L’ALBERGO SIA SUO!rnrnNel campo del turismo da tanti anni, a fianco ogni giorno a chi “fa” turismo, siano essi alberghi, agenzie viaggi, consorzi o pubbliche amministazioni, mi rendo conto di una cosa: possiamo essere di fronte al migliore e più charmante albergo ma se il dipendente è asettico quell’hotel, quell’agenzia viaggi o quel tour operator non avranno mai una nostra valutazione positiva.rnMi è capitato proprio recentemente di soggiornare in due alberghi a cinque stelle in val gardena. Il primo, davvero bello e completo servito in modo ineccepibile ma con il piccolo neo che il personale era di ghiaccio, probabilmente non ancora scongelato dall’inverno scorso. Nel secondo un lusso leggermente inferiore ma un calore umano ed una onesta disponibilità che non avevano pari.rnConcordo con ciò che è scritto nell’articolo e proporrei di intensificare le azioni di formazione sul personale proprio volte allo human contact ed al relationship management. Capita l’importanza di questi concetti e che il cliente dell’hotel è il proprio cliente (senza infatti non ci sarebbe un posto di lavoro!!!) probabilmente tanti problemi sparirebbero.
13 Agosto 2008 alle 11:42 in risposta a: Un servizio unico e personale – La chiave per conquistare ospiti e REVPAR #17037GiuseppeMembromolto bello quello che scrivi, mi ricorda tanti anni fa quando a un corso di vendita il formatore ci fece una domanda molto particolare: “Secondo voi di cosa si interessa il vostro cliente in primo luogo?”, nessuno sapeva rispondere. Allora rispose il formatore e disse “di Lui” , molto semplice pensai, continuando il formatore disse:” e in secondo lugo cosa pensa il vostro cliente?” nessuno rispondeva, sembrava ancora più difficile la risposta. Il formatore disse: “sempre di se stesso”. Continuò facendo la terza domanda:” In terzo luogo di chi si interessa il cliente?” A questo punto tutti insieme noi studenti dicemmo… “Ma di LUI”. Questo per farci capire allora quanto era importante parlare del cliente, quando si è con lui.rnrnGiuseppe LunardirnConsulente Marketing Alberghiero
alessioPartecipanteIl tema per la conferenza annual di PhoCusWright del 2008 sarà: "The Perfect Storm: Search, Shop, Buy". La discussione intorno ai diversi passaggi che portano gli utenti verso la prenotazione effettiva dell’hotel o della vacanza è molto interessante.
Spesso il mondo dei viaggi online non riesce a sfruttare tutte le opportunità di vendita proprio perché non risponde a tutte e 3 le diverse fasi del sogno, pianificazione ed acquisto del viaggio.sfarinelAmministratore del forumDopo il corso di Revenue Management di Franco Grasso e la pubblicazione dei suoi articoli qui su Booking Blog, ci siamo resi conto che si è creato a volte un malinteso. Franco Grasso insiste spesso sul tema della resistenza psicologica degli albergatori a pubblicare tariffe più basse. Questo non significa che le tecniche di Revenue Management siano basate sull’abbassamento delle tariffe; il Revenue Management è finalizzato ad aumentare i profitti dell’hotel vendendo, ogni singolo giorno, al “prezzo più giusto” che spingerà gli utenti a prenotare. Prezzo che può essere anche molto più alto della vostra attuale “rack rate”.
Vi riproponiamo quindi un commento che ci ha lasciato Giuseppe Savoca, direttore dell’ Hotel D'Orange D'Alcantara, perché siamo sicuri che alcuni suoi dubbi siano condivisi da tanti altri albergatori. Speriamo che la risposta di Sergio Farinelli ma soprattutto le osservazioni di Grasso possano chiarire alcuni malintesi.
2 Settembre 2008 alle 14:25 in risposta a: Revenue Management – il segreto NON è abbassare le tariffe! #17038alessioPartecipanteCiao Simone,rnrnnon posso che darti ragione, sosprattutto sulla competitività dell’Italia in questa estate difficile per tutto il mondo turistico. Ti ripropongo un passaggio di un articolo in cui parlavamo dei percorsi di acquisto dei viaggiatori:rnrn
La fase dell’acquisto è quella della scelte difficili e concrete. rn rnDurante questa fase i costi si scontrano con le aspettative in fase di pianificazione. rnrnPer esempio, se un viaggiatore statunitense vuole andare in Australia per scalare la Ayers Rock ma scopre che il biglietto aereo costa 10 volte di più rispetto a quello per raggiungere Smith Rock nell’Oregon, la questione diventa: “la priorità assoluta della vacanza è fare una bella scalata o andare in Australia?”.rnrnSi spiega così, quest’estate, il dirottamento delle scelte di tanti viaggiatori statunitensi da viaggi in Italia a vacanze in Messico, Sudamerica ed Europa dell’Est. rnrnQuando la priorità assoluta del viaggiatore non è “visitare l’Italia”, ma “conoscere un’altra cultura, godersi cibo, musica, sole e spiagge” tante altre destinazioni sono al momento molto più competitive dell’Italia a livello di costi.
sfarinelAmministratore del forumIl 7 Agosto 2008, Officialwire.com ha pubblicato un articolo che riguardava supposte “truffe” da parte di Booking.com. La Storia comincia il 2 Agosto, quando Yiorgos Yiannios, dipendente di Booking.com, sospetta che alcune prenotazioni sul sito siano "fraudolente", effettuate dal proprietario dell’hotel per poter scrivere recensioni false. Una pratica che tutti conosciamo e che non ci stupisce troppo…
Quello che è un po’ meno scontato è la conclusione della vicenda. Senza attendere una “difesa” da parte dell’albergatore, Yiannios ha eliminato l’hotel da Booking.com.10 Settembre 2008 alle 13:13 in risposta a: Albergatori, attenti a scrivere recensioni false su Booking.com #17041lorenzoMembroCiao Marco,rnrnQuello che dici è sicuramente vero: qualsiasi sito di recensioni dovrebbe dare al direttore dell’hotel la possibilità di replicare.rnrnE’ altrettanto vero che “qualche incomprensione” nascosta fra tante recensioni positive difficilmente dissuaderà qualcuno dalla prenotazione.rnrnGli hotel che lavorano bene, a mio modo di vedere, non hanno nulla di cui preoccuparsi, anzi…rnrnSalutirnLorenzo
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