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  • sorrentoinfo
    Membro

    I toni esasperati e “provocatori” servono ad aumentare l’attenzione su un determinato tema. Questo, credo, abbia voluto fare Starkov, con le sue affermazioni.

    Concordo con la sempre lucida analisi di Sergio e ritengo che il problema sia legato all’incapacità dell’albergatore medio di utilizzare gli strumenti e le risorse che ha a disposizione.

    Questo origina da una mancanza di formazione/informazione e da una “rigidità” che impedisce di cogliere al momento giusto le opportunità offerte dal mercato.

    Tutto diventa assoluto, o nero o bianco…intermediari santi o demoni…sito aziendale panacea di tutti i mali o disastro assoluto.

    Il problema è che pur vivendo nell’era del web 2.0 ci ancora troppi albergatori 1.0!

    in risposta a: Albergatori, attenti a scrivere recensioni false su Booking.com #17086
    Giuseppe321
    Partecipante

    Perche non sollecitiamo tutti i siti di agenzie on line da booking a expidia ect il diritto di replica alle varie recensioni, sia quelle positive, (ringraziando) sia quelle negative (spiegando le ns ragioni o scusandoci)……

    in risposta a: Albergatori, attenti a scrivere recensioni false su Booking.com #17088
    ottaviofebb
    Membro

    ciao giuseppe sono pienamente d’accordo con te è veramente una buona idea la tua

    infatti dovremmo avere la possibilità di replica o di ringrazziare il cliente

    ciaoi ottavio

    in risposta a: Albergatori, attenti a scrivere recensioni false su Booking.com #17089
    ottaviofebb
    Membro

    volevo sapere se state lavorando poco.il mio hotel sinceramente in questo momento non va molto bene io non so voi…è vero che la mia struttura ha molti clienti che transitano da noi per motivi di lavoro quindi se si ferma l’economia i primi a risentirne sono gli hotel come il mio.

    ditevi come state andando.

    ciao ottavio

    Allora iniziamo con:

    migliore posizione sui siti intermediari = maggiori visualizzazioni = maggiori vendite, sempre restando ovvio un buon rapporto prezzo qualità, e questo viene PAGATO solitamente dall’hotel con commissioni maggiori, con i modelli preferred hotel, favourite hotel, miglior hotel, best raccomandato etc.. quindi pagare per una maggiore conversione in termini di aumento di commissione è lecito e logico e già praticato. Resta adesso il fatto che se potessi pagare a latere questo posizionamento per me sarebbe meglio, cioè pagare una miglior posizione tout court invece di pagare una maggior commissione per avere miglior posizione, perchè? perchè sa aumento la commissione per un determinato IDS, sito individuale di vendita, vado a maggiorarla su tutti i percorsi di vendita inerenti quel sito, quindi anche quando il mio cliente finale entra sulla mia pagina presso IDS da google ad esempio, invece io voglio pagare solamente il miglior posizionamento per prenotazioni che ne vanno direttamente a derivare.

    in risposta a: Tasso di conversione sito #17091
    sfarinel
    Amministratore del forum

    Concordo con Camila,

    in effetti il tasso di conversione del proprio sito deve essere preso in considerazione fondamentalmente per il confronto delle performance a seguito di variazioni interne od esterne al sito stesso (nuovo sito, nuove promozioni, campagne PPC, revisione listino prezzi, ecc).

    Ricordo poi che un confronto tra strutture ricettive diverse può essere fuorviante non tanto per i punti evidenziati da Filippo (reali ma non riguardanti il tasso di conversione per come viene inteso generalmente) quanto perchè il numero di visite può essere rilevato con strimenti di web analytics diversi (i cui dati tracciati differiscono anche di molto da una piattaforma ad un’altra)

    Ad esempio confrontare il tasso di conversione di un sito le cui visite vengono tracciate con Google Analytics rispetto ad uno che utilizza Web Trends può portare a considerazioni sbagliate.

    Sergio

    Credo che il punto della questione sia la politica di sales scelta dal singolo albergatore o dalla catena.

    Non ci sono best practices a “prescindere”. Va fatta la scelta giusta, nel momento giusto, al costo giusto, non altro; affidandosi a chi professionalmente possa orientare tali scelte.

    Quindi il problema non è solo nel posizionamento sui portali o nell’utilizzo del canale online. Infatti da un lato è anacronistico snobbare il canale on line, dall’altro è ingenuo credere che internet sia la panacea di ogni male. Il lavoro di diffusione di cultura internet oriented di questo ottimo blog dovrebbe servire proprio a questo. Gli albergatori, i manager devono imparare con molta modestia a cambiare i propri orizzonti. Integrare politiche on line e off line. Internet ed i portali di intermediazione sono degli strumenti non la soluzione. Si può dire che tutte le tecnologie internet based sono i nuovi fattori abilitanti del turismo, come una volta le strade per l’accessibilità fisica ad un posto. La grande diffusione di informazioni va gestita con intelligenze a non subita supinamente. Altrimenti il referendum sul bene o il male di uno strumento si può allargare ad ogni tipo di innovazione sia essa incrementale o di processo.

    Io consiglio di farsi un’opinione anche attraverso gli strumenti ottimi come questo sito e poi scegliere secondo le proprie esigenze, ma soprattutto farsi aiutare da chi professionalmente opera in questo ambito.

    Grazie e ciao

    Antonio

    Francis
    Membro

    Ciao Antonio, trovo la tua posizione molto intelligente e di buon senso. Internet, di per sé, è solo uno strumento, è la preparazione e la competenza di chi lo utilizza che fa la differenza.

    Nessuno pensa che un albergatore “debba fare da solo”, ma questo blog aiuta, secondo me, anche a valutare meglio i risultati di chi professionalmente opera in questo ambito e, come dici tu, ad imparare con molta modestia a cambiare i propri orizzonti, visto che gli orizzonti dei clienti sono ormai legati ad Internet.

    in risposta a: Commenti agli articoli di Booking Blog #14847

    2009 nuove tecnologie prenotazioni onlineNel prossimo futuro, la percentuale dei viaggi prenotati online rispetto agli acquisti totali supererà il traguardo del 50% anche in Europa. A rivelarlo un’indagine di PhoCusWrigh che sottolinea come, negli Stati Uniti, i viaggi prenotati online avrebbero gi raggiunto, nel corso di questo 2008, il 56% delle transazioni totali (si prevede che dopo il 2009 supereranno il 60%).

    In Europa, invece, il booking sulla rete è arrivato al 42%. La ricerca è stata presentata durante l’ultima fiera "Web in Travel" (WIT), svoltasi recentemente a Singapore. Un sondaggio svolto tra i delegati presenti all’evento ha poi rivelato come, secondo la loro opinione, Cina ed India sarebbero le destinazioni dotate delle migliori opportunità per le transazioni online.

    in risposta a: Tasso di conversione sito #17094
    satu
    Membro

    Web Trends tende ad essere sempre superiore rispetto a GA, vero?

    in risposta a: Tasso di conversione sito #17095
    manuela.pani
    Membro

    Se intendi che Web Trand segni più visite e pagine visitate rispetto a Google Analytics, questo è sicuramente vero…

    in risposta a: Commenti agli articoli di Booking Blog #14848
    alessio
    Partecipante

    hotel reagire alla depressione economica 6La scorsa settimana la società londinese PriceWaterhouseCoopers ci ha gentilmente concesso la ripubblicazione di un suo “case study” sulle precedenti fasi di recessione del mercato internazionale. Gli hotel e i ristoranti sono sempre state tra le aree più colpite dai tagli nelle spese dei consumatori.

    Che differenza c’è rispetto alla situazione attuale, cosa possono fare proprietari e direttori per proteggere il proprio business in un mercato così volatile ed imprevedibile? Quali strategie si sono dimostrate vincenti nelle precedenti crisi?

    alessio
    Partecipante

    <p><img src=”/wp-content/uploads/2008/12/reagire-depressione-economica-6.jpg” alt=”hotel reagire alla depressione economica 6″ width=”100″ height=”70″ align=”left” />La scorsa settimana la società londinese PriceWaterhouseCoopers ci ha gentilmente concesso la ripubblicazione di un suo “case study” sulle precedenti fasi di recessione del mercato internazionale. Gli hotel e i ristoranti sono sempre state tra le aree più colpite dai tagli nelle spese dei consumatori.</p>

    <p> Che differenza c’è rispetto alla situazione attuale, cosa possono fare proprietari e direttori per proteggere il proprio business in un mercato così volatile ed imprevedibile? Quali strategie si sono dimostrate vincenti nelle precedenti crisi?</p>

    <p> Scarica l'e-book Hotels: managing in a downturn (in inglese)</p>

    <p> <div style=”padding: 5px; background-color:#EEEEEE; border: solid 1px #CCCCCC”>NB: Per leggere l’e-book (in .pdf) è necessario installare gratuitamente Acrobat Reader</div>

    </p>

    alessio
    Partecipante

    <img src=”/wp-content/uploads/2008/12/reagire-depressione-economica-6.jpg” alt=”hotel reagire alla depressione economica 6″ width=”100″ height=”70″ align=”left” />La scorsa settimana la società londinese PriceWaterhouseCoopers ci ha gentilmente concesso la ripubblicazione di un suo “case study” sulle precedenti fasi di recessione del mercato internazionale. Gli hotel e i ristoranti sono sempre state tra le aree più colpite dai tagli nelle spese dei consumatori.

    Che differenza c’è rispetto alla situazione attuale, cosa possono fare proprietari e direttori per proteggere il proprio business in un mercato così volatile ed imprevedibile? Quali strategie si sono dimostrate vincenti nelle precedenti crisi?

    Scarica l'e-book Hotels: managing in a downturn (in inglese)

    <div style=”padding: 5px; background-color:#EEEEEE; border: solid 1px #CCCCCC”>NB: Per leggere l’e-book (in .pdf) è necessario installare gratuitamente Acrobat Reader</div>

    in risposta a: Revenue Management #14849
    sfarinel
    Amministratore del forum

    tariffe flessibili offerte email marketingNel clima economico attuale la maggior parte degli hotel stanno subendo una flessione fisiologica nelle vendite, ma la portata di questa flessione è variabile e può essere, almeno per il momento, contrastata con ottimi risultati attraverso iniziative di marketing online.

    Oggi affrontiamo quindi 3 interventi utili per stimolare la domanda: pubblicare tariffe più flessibili per intercettare la sensibilità tariffaria dei consumatori, promuovere offerte speciali targettizzate e inviare promozioni via e-mail pur mantenendo la “rate parity” tra sito ufficiale e portali.

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