“Un’offerta che non puoi rifiutare”… come aumentare i guadagni dell’hotel in modo creativo
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1 Ottobre 2009 alle 10:08 #18148Riccardo CoccoPartecipante
Anto4444, innanzitutto scusa ma ci deve essere stato qualche problema tecnico in quanto ieri sera ti ho risposto ma non vedo il mio commento pubblicato. Ti assicuro che non aveva nulla da moderare… :-).
Dunque:
Si, la definizione è mia e cerco di difofnderla il più possibile. Sai io cerco attraverso lo studio del passato di migliorare il futuro e quindi cerco di innovare anche la filosofia del Revenue Management producendo nuove tesi disponibili per la discussione, non mi affido, come fanno altri al solo ed esclusivo apprendimento per il mero scopo di distruggere o modificare l’altrui posizione con attestati di aggressività del tipo: quello che penso io è vero quello che pensi tu è sbagliato. Ovvero il tuo modo di aprocciare il discorso, poi chi è che vuole “insegnare agli altri il suo pensiero come fosse la verità divina”?
I tuoi scritti, sinceramente, appaiono molto contraddittori:
– Il Revenue Management è roba di almeno 20 anni fa….
poi dici:
– D’altro canto il vecchio detto mai abbandonare la vecchia strada per quella nuova è sempre verde.
Intendendo per strada nuova il Revenue Management.
MAH!
Poi asserisci:
– Chiedo un commento anche di Stefano Tiribocchi al riguardo, il Revenue Manager si occupa della politica tariffaria dell’hotel non va a guardare le lenzuola se sono messe bene o se l’addetto al front è educato quando accoglie una persona. Sbaglio Stefano? Questo:
“Il Revenue Management si applica rispondendo al telefono al cliente, facendo una site inspection, rifacendo il letto in un certo modo, pulendo una tazzina da caffè in modo impeccabile, ecco cosa reputo essere Revenue Management” NON è REVENUE MANAGEMENT. E’ proprio un errore di base. Se tu insegni questo ai tuoi studenti insegni l’Hotel Management non il RM.
ed al contempo sostieni la validità del testo del Dott. Grasso (avrò modo di esporre il mio pensiero sul testo del Doot. Grasso successivamente).
Dimostri di non averlo letto caro Anto4444 guarda cosa il Dott. Grasso sostiene a pagina 18 ovvero dove spiega il suo punto di vista relativamente alla figura del Revenue Manager….ci sei arrivato a pagina 18?
Parli di Hotel Management: mi daresti la tua visione in merito, sai il concetto di Hotel Management così da solo come parole non ha un significato concreto.
To Manage vuol dire gestire e per gestire un albergo, tu m’insegni, non basta saper fare una buona inspectoin o rifacendo un letto, occorrono altre e ben più specifiche competenze da parte del Manager (ovvero colui che gestisce) che vanno ben oltre. Magari competenze di controllo di gestione, per esempio, mai sentito parlare di USAH? Competenze di Finance, ecc. se facessi l’intero elenco riempirei il server del blog…..
Credo, anzi ne ho la certezza, che le tue conoscenze di Revenue Management siano relegate alla semplice filosofia di qualche tempo fa e non applicate alla pratica quotidiana di una gesitone di un albergo o di un’azienda più in generale (saprai certamente che il Revenue Management non è un patrimonio esclusivo degli alberghi e delle compagnie aeree) prova a leggere il testo del Dott. Zatta, forse ci troverai degli spunti utili di riflessione sulle tue posizioni.
Veniamo al libro del Dott. Grasso e ai testi stranieri. Non mi sembra di aver mai contestato quanto scritto dal Dott. Grasso (che anzi ringrazio per aver avuto per primo in Italia la forza di scrivere un testo sulla materia), quello che ho cercato di esplicitare, ma vedo che molto probabilmente ho problemi nell’esporre correttamente alcuni concetti, è che all’uomo della strada, ovvero al popolo come lo definisci tu, e per questo intendo una persona scevra da qualsiasi formazione in tal senso, non trovi un testo che permetta una intro nel mondo del Revenue Management. Il testo del Dott. Grasso è propeduetico per due attori principali:
1) chi già conosce le basi del Revenue Management;
2) per il Dott. Grasso stesso in quanto gli permette di poter effettuare i corsi. In questo caso (libro+corso) aiuta anche il non addetto ai lavori ad accedere a questo cavolo di Revenue Management.
Non ho letto ancora risposta alla mia domanda:
Il tuo albergo ha una sola camera singola disponibile per la notte di venerdì ed una sola singola per la notte di sabato;
Hai di fronte 3 clienti che chiedono questa camera:
cliente 1: pernotta solo il venerdì
cliente 2: pernotta solo il sabato
cliente 3: pernotta venerdì e sabato.
A chi confermi la prenotazione e perchè?
Carissimo, tu scrivi (per la domanda che ho posto ad Anto444):
“Qualunque soluzione di queste non puo’ garantirmi a priori che sara’ quella che mi dara’ il maggior revenue…”
Se permetti vorrei darti lo stesso consiglio che ho dato ad Anto444, leggete Grasso, Zatta e tutto il materiale di Revenue Management che trovate, sarà certamente di aiuto.
Sia tu che Anto4444 nei vostri interventi continuate a criticare il Revenue Management ma ancora non ho letto il perchè? e soprattutto la vostra teoria non viene supportata da fatti. Esempio:
“Io ve lo ripeto nuovamente: il RM ha anche degli aspetti validi ma e’ solo una parte non il tutto… non perdete di vista questo aspetto!
Ottimizzare i ricavi per aumentare i profitti e’ lo scopo di tutta la gestione nel suo complesso di qualsiasi azienda, non siamo dei filantropi… Per questo cercate di proiettare nel futuro anche prossimo a cosa potrebbe portare l’uso indiscriminato del RM….alla fine potrebbe ridurre i margini del profitto invece di aumentarli.”
IL Revenue Management ha degli aspetti validi ma solo una parte: quale????
“A cosa potrebbe portare l’uso indiscrimanto del Revenue Management?” usi il condizionale, non mi sembri convinto di quanto asserisci e soprattutto non vedi tesi che dimostrino ciò che dici.
“Alla fine potrebbe ridurre i margini del profitto invece di aumentarli”
Di nuovo il condizionale……
Mi sembra di percepire che intendete il Revenue Management solo come un processo per fregare il cliente.
Mi spiace siete fuori strada e non sapete di quanto…..
Vi pongo una domanda:
Le regole dell’economia del libero mercato non definiscono che a maggior domanda il prezzo aumenta , ed al contempo, a minor domanda il prezzo diminuisce?
Formalmente (e proprio attraverso una macrovisione) cosa fa il Revenue Management?
Anto444 tu scrivi in risposta a Palingenius che:
“Da parte mia sono certo che sarà cosi. Sta già accadendo, l’unica via di salvezza è che il mercato si riprenda molto in fretta, talmente in fretta e con tale vigore che queste tecniche non saranno più necessarie.”
Stai asserendo che le regole economiche, una volta ripreso il mercato, non saranno più valide? Anto…..e dai….
“io gestico gli hotel da casa, quindi mi è molto difficile andare a controllare le lenzuola”
Mi perdoni ma è come operare di appendicite un paziente per telefono…..
“penso che le definizioni in giro siano un po vecchiotte”
Anto4444 vedi il motivo che mi ha spinto e mi spinge a definire nuovamente degli ambiti di riferimento?
Di nuovo Anto4444, scusami se nel mio primo post ho forse spinto un po’ troppo, ma pensavo di confrontarmi con qualcuno che potesse accrescere le mie conoscenze sul Revenue Management.
Buon lavoro e buon revenue management a tutti!
Riccardo
1 Ottobre 2009 alle 11:13 #18505Riccardo CoccoPartecipanteAnto4444,
per cercare di comprendere il perchè di questa contrapposizione al Revenue Management, se non sono troppo indiscreto, potresti dire in che zona è posizionata la struttura a cui fai riferimento?
Sostenendo che il Revenue Management è il mostro da sconfiggere (o almeno da addomesticare), credo che tu abbia applicato alcune tecniche che poi ti hanno portato a decidere che non lo debba applicare alla tua realtà. Se è così, che RPP (RevPAR Penetration) avevi lo scorso anno e quale hai quest’anno? E quale tipo di evoluzione ha subito il tuo MPI (Market Penetration Index)? è aumentato o diminuito? Ed in funzione di questo che tipo di risultato hai ottenuto in ARI(Average Rate Index)?
Che tipo di business mix hai? leisure o business o entrambi? In che proporzioni?
Il Revenue Management lo applichi solo alle camere o lo applichi anche agli altri centri di ricavo? per esempio alle sale meeting?
Mi piacerebbe approfondire il discorso per comprendere dove hai preso la fregatura che ti ha bruciato.
Voglio sottolineare che il “mio” Revenue Management non è semplicemente Revenue Management filosofico, ma Revenue Management reale e sul campo, ecco cosa insegno, non filosofia ma esperienza sul campo.
Buon lavoro e buon revenue management a tutti!
Riccardo
1 Ottobre 2009 alle 14:07 #18151Anto4444Membro1) Il tuo pensiero è leggittimo. Puoi legittimamente interpretare a modo tuo il revenue management, puoi fare e pensare quello che vuoi. Ma per il momento finchè non scriverai nuove pagine di storia economica quando parliamo di RM parliamo della gestione tariffaria.
Ma in ogni caso non mi interessa fare il pelo alla tua filosofia, abbiamo chiarito tutto. Mettila cosi:
IO CRITICO SOLO LA GESTIONE TARIFFARIA DEL RM, NON METTO PAROLA SUL RESTO (DAL RISPONDERE AL TELEFONO, AL FARE IL LETTO IN UN CERTO MODO, ALLE TAZZINE, ALLA GESTIONE DEL PERSONALE E COSI VIA..)
E’ chiaro? Continua pure a considerarlo tutto RM non mi tocca proprio, sappi che se io critico il RM mi riferisco alla gestione tariffaria.
Per te e solo per te io d’ora in poi critico solo una parte del tuo RM, va bien? Critico la “PTRM” (politica tariffaria RM :D)
In nessun modo voglio spezzare le tue convinzioni sul nascere!
2) Sto al gioco e rispondo alla tua domandina in questo modo:
La confermo solo a quello del venerdi perchè è un cliente abituale. Preferisco non scontentare lui che conosco da tempo piuttosto che vendere la camera ad uno che non conosco anche se per 2 notti anzichè una. Tanto poi avrò molte possibilità al sabato sera per venderla a qualcun altro di passaggio e tanto so che il cliente abituale torna. Spesso in periodi di bassa stagione. Ti sta bene?
3) Il libro di Grasso l’ho letto ma non me ne vanto. Lo consiglio come lettura perchè leggere va sempre bene e xkè sto scrivendo anch’io un libro sulla materia. Quindi perchè non leggere? bisogna sempre leggere i libri. Quel libro è scritto da un esperto formato sul campo, è evidente che il soggetto non abbia una formazione accademica in aumbito turistico e alberghiero, lo si vede quasi in tutti i capitoli. Ma ciò non significa nulla, dico solo che è interessante, da consigliare ma non è un masterpiece, non è la bibbia del RM. Mi spiace.
4) Il perchè delle critiche alla “politica tariffaria del RM” (PTRM) non le hai lette tu, è tutto gia scritto su questo blog (non in questa discussione intendiamoci).
5) Ognuno è libero di modificare le definizioni dell’economia come vuole, se tu sei convinto di ciò che dici, combatti più che puoi per affermare la tua definizione, io sarò il primo a legittimare il tuo pensiero, però ripeto, all’inizio della tua argomentazione ricorda sempre di mettere un umile “secondo me”.
Non come hai esordito in questa discussione:
“Per prima cosa mi spiace ancora assistere alla errata utilizzazione dei termini “Revenue Management” ed “Yield Management”. Molti confondono i due termini rendendoli intercambiabili. NON E’ COSI’!!!
Il Revenue Management è la disciplina che regola le attività che aiutano ad ottimizzare il Revenue. Lo Yield Management è l’attività operativa che si utilizza per la gestione dinamica del prezzo.”
Ecco questa è una tua interpretazione. Una tua rielaborazione in base a quello che sai e in base a quello che vorresti che il RM diventasse.
Non sorprenderti se qualcuno si incuriosisce e ti chiede la bibliografia di questa nuova dottrina. E’ tutta farina del tuo sacco. Ma tu, come me, chi sei/siamo per dettare nuove definizioni?
PS Anche perchè se cosi fosse il nostro Stefano come potrebbe essere un R Manager da casa, se non controlla le lenzuola, tazzine, telefono ecc ecc degli hotel che gestisce?
PPS Riccardo frasi come queste che mi hai rivolto, non mi fanno un baffo, perdi solo tempo a scrivere:
“Di nuovo Anto4444, scusami se nel mio primo post ho forse spinto un po’ troppo, ma PENSAVO DI CONFRONTARMI CON QUALCUNO CHE POTESSE ACCRESCERE LE MIE CONOSCENZE SUL RM”
Buon lavoro a te!
1 Ottobre 2009 alle 14:27 #18150Anto4444Membro@Stafano
1) Ha fatto bene ad aumentare i prezzi. Però deve stare attento a chi era abituato a pagare 190, il cliente affezzionato è un patrimonio che non ha prezzo ricordatelo.
2) Fortunato lui.
1 Ottobre 2009 alle 15:05 #18153Riccardo CoccoPartecipantecarissimo, se critichi la gestione tariffaria, ti prego illuminami con esempi concreti e non con l’utilizzo di condizionali.
Il significato che dai al Revenue Management è altamente riduttivo, io molto umilmente, lo chiamo pricing…..
Per la risposta alla mia domanda, non commento la tua decisione, lascio agli altri questo piacere piacere. Comunque, così perdi soldi.
Tu mi dirai che rischi di perdere l’affezionato cliente. Cosa accadrebbe se veramente non avessi neanche una camera e il cliente è molto affezionato?
Parli di critiche alla politica tariffaria del revenue management. Perchè ne esiste una sola? A me non risulta che esista UNA politica tariffaria nel revenue management.
Altro punto, perdonami, ma tu hai in vendita le tue camere con una tariffa flat per tutto l’anno per ogni canale di prenotazione ? Già se dai diversificazioni stagionali e magari differenzi una tariffa venduta direttamente da una venduta ad un operatore, mio caro, fai l’yield management.
Etimologia della parola umiltà: proviene da humus, io non mi sento humus, mi dispiace.
Chi siamo io e te per NON dettare nuove definizioni?
Per ciò che mi concerne, le definizioni che io do ai termini le ho dettagliate, non trovo però dettagli delle tue obiezioni al pricing del revenue management.
Revenue Management non vuol dire solo aumentare i prezzi, non lo ridurrei solo a questo, è ben altro…
Attendo con ansia di leggere il tuo libro, nella speranza di poterlo avere autografato.
Buon lavoro e buon revenue management.
Riccardo Cocco
1 Ottobre 2009 alle 20:06 #18155palingeniusMembroOramai si sta sterilizzando questa “polemica” per cui per il momento non vedo nuovi spiragli. Quello che io e Anto4444 stiamo facendo notare e’ che non e’ tutto oro quello che luccica e mi sembra che e’ stato ampiamente argomentato. Comunque io ho sempre precisato con i secondo me perche’ appunto sono opinioni personali ed ho messo i se perche’ non mi ritengo un profeta, difatti non mi esprimo per slogan ne’ per frasi estrapolate dai libri tranne per quella del Leibnitz (se vogliamo anche confrontare il Leibnitz con il Dott. Grasso etc, ma non mi sembra il caso) che cita che “ogni sistema e’ vero in cio’ che afferma e falso in cio ‘ che nega” perche’ non vale solo per il RM. Una cosa per me e’ certa: sicuramente il RM fa guadagnare chi scrive libri e tiene seminari e tutto il resto dell’indotto (software house etc), quindi da questo punto di vista un aspetto positivo c’e’.
Quindi trovo corretto che quando si parla di Rm vadano espressi sia i lati positivi che i lati negativi.
Io ho imparato questo lavoro dalla vecchia scuola ancora con il vecchio fogliaccio del Main Courant etc. ascoltando anche i racconti dei vecchi albergatori (e anche dei vecchi portieri) che hanno avviato e continuato l’attivita’ in anni ben peggiori di questi con l’albergo sequestrato dai nazisti prima e dai profughi poi, arrivando fino ai giorni nostri. Ritengo il loro insegnamento ben piu’ istruttivo… Con questo non voglio intendere che bisogna lavorare “alla vecchia maniera” anzi tutt’altro ma io sono del parere di Anto4444 e cioe’ che il RM in linea di massima e’ un’approccio del tipo “raschiamo il piu’ possibile il fondo del barile”. E poi c’e’ poco da dimostrare: i bilanci delle societa’ sono uno specchio eloquente sui ricavi e profitti! Per questo mi auguro anche io che vi sia una ripresa della domanda: cosi’ Rm o non Rm diventa proprio una cosa di secondo piano.
2 Ottobre 2009 alle 08:45 #18157Anto4444MembroRiccardo gli esempi concreti sono sotto gli occhi di tutti.
Condivido pienomente e con convinzione quanto scritto da palingenius.
Io non sono nessuno per definire nuovi standard economici. Spero a te di riuscirci.
Oltre all’approccio “raschiamo il fondo del barile” aggiungo che è un approccio non necessario, insensato e controproducente per il nostro settore.
Saluti
2 Ottobre 2009 alle 09:05 #18156Duccio InnocentiBloccatoCari palingenius e Anto4444,
io non so se il RM è la soluzione di tutti i mali ma so, su dati certi, che chi lo sa fare ha superato elegantemente la crisi dei mesi scorsi ed oggi hanno dei dati occupazionali e un revpar ben superiori a chi si ostina a voler imporre le proprie idee al mercato cioè le tariffe che definirei “personali”; Con affermazioni del tipo “io sotto 100 eu preferisco tenere la camera vuota” perchè il commercialista gli ha detto così… oppure “io sono 30 anni che faccio questo mestiere”.
Questa è la mia idea e sono pronto a metterla in discussione quindi vi pongo due domande:
quale è l’alternativa al RM e quale strategie state utilizzando?
come stanno andando i vostri hotel senza utilizzare le tariffe dinamiche?
creco che le vostre risposte interesseranno a tanti albergatori che ci leggono costantemente per migliorare le loro performance.
Grazie in anticipo
Duccio
2 Ottobre 2009 alle 13:41 #18160Riccardo CoccoPartecipante@Palingenius & Anto4444.
“Riccardo gli esempi concreti sono sotto gli occhi di tutti.”
– Me li fai vedere per favore?
“io e Anto4444 stiamo facendo notare e’ che non e’ tutto oro quello che luccica”
– D’accordo, ma neanche che tutto quello che luccica è “feci”….
Mi trovo d’accordo con Duccio Innocenti e aspetto i vostri commenti.
Buon lavoro e buon revenue management a tutti!
Riccardo Cocco
2 Ottobre 2009 alle 15:35 #18159palingeniusMembroPer quanto mi riguarda in proposito e’ stato ormai detto di tutto e di piu’.
Il punto su cui io e Anto4444 stiamo cercando (inutilmente) di focalizzare l’attenzione e’ lo scenario futuro che potrebbe comportare la pratica spregiudicata di queste tecniche.
Le persone, specialmente con internet si abituano presto e stanno gia’ cominciando ad approffitare dei vari gap del Rm.
Rischiamo di perdere il controllo della situazione.
Tra un po’ cosa faremo? Metteremo le camere all’asta su internet e le venderemo al miglior offerente?
Come lo chiameremo Bid Management? Cominciate a sviluppare un software per la gestione di questo processo… chissa’ che tra un po’ non diventi necessario…
2 Ottobre 2009 alle 19:36 #18161Riccardo CoccoPartecipanteCarissimo, credo che ora si stia esagerando un pochino.
Mi sembra che tu e Anto4444 stiate definendo uno scenario da “day after” ma porca miseria il Revenue Mangement non è un’associazione a delinquere!!
Va bene, non siete dell’idea che il revenue management sia la soluzione giusta per la vostra struttura, siamo d’accordo tutti, allora non lo applicate!
State descrivendo scenari apocalittici del tipo “1997 fuga da new york” se si applica il revenue management.
Ritorniamo alla visione di Anto4444 che riduce il revenue management al pricing. Non vedo cosa ci sia di male se si appicano tariffe dinamiche al posto delle stagionali, mi sapete dire dov’è la differenza?
Vi dirò di più, nella struttura dove lavoro attualmente, pensate, sedetevi…..non esiste la tariffa Rack….oddio non sarete mica svenuti…… 😉
Noi lavoriamo con una tariffa che definiamo Retail Rate e che può subire variazioni giornaliere e quindi propugnamo la “rate of the day”, non sto bstemmiando….. 😉
Parli di aste, ebbene, siamo stati anche su e-bay e non sai che divertimento!!! Ti fermo. Lo abbiamo fatto solo con 1 camera al giorno con base di partenza il costo camera, ti serve l’ossigeno?
Buon lavoro e buon revenue management a tutti!
Riccardo
2 Ottobre 2009 alle 20:28 #18162Duccio InnocentiBloccatocaro palingenius,
io vedo che chi fa del revenue un arma riesce a generare profitto forse più di prima e chi lo vede un limite trova grosse difficoltà a stare in concorrenza.
La mia personale sensazione è che si tenda a percepire il revenue come la teoria finalizzata all’abbassamento delle tariffe quando invece è la capacità di riuscire ad alzarle nel tempo in funzione della data e dell’occupazione ottenendo mediamente un risultato migliore.
quello che ti chiedo è quale alternativa trovi a queste “nuove” leggi di mercato.
Duccio
2 Ottobre 2009 alle 21:58 #18164Anto4444Membro1) quale è l’alternativa al RM e quale strategie state utilizzando?
Utilizzo la tariffa leale. Il minimo non supera le 2,3 volte il massimo. In un giorno cerco di avere tariffe nei limiti del possibile omogenee a seconda della categoria di camera. Propongo molte offerte con più servizi e diversi pacchetti. Risultato? clientela affezzionatissima al marchio e clienti che si rendono conto della gestione onesta della struttura. Inutile dire che vengo premiato per questa mia politica.
2) come stanno andando i vostri hotel senza utilizzare le tariffe dinamiche?
Io non mi lamento. Calo generale per via della contrazione ma era ampiamente previsto.
3) Riccardo gli esempi concreti sono sotto gli occhi di tutti.”
– Me li fai vedere per favore?
Gli esempi concreti sono hotel che praticano tariffe con una varianza enorme. Tariffe che passano da 50 a 350 euro con aumenti del 600% da un giorno all’altro sempre per la stessa camera. Clienti che per la stessa camera nello stesso giorno pagano tariffe con differenze che nel caso in questione arrivano al 600%.
Hotel che praticano tariffe sottocosto o pari al costo marginale della stanza.
Tutto ciò è non necessario per il nostro settore, anzi e controproducente.
Altri fatti? i bilanci delle compagnie aeree..
Cmq duccio io la penso diversamente:
Chi ha l’acqua alla gola o cmq non è contento delle proprie performance prova a fare RM, quindi chi si mette a fare RM ha problemi rispetto alla concorrenza. Assolutamente non il contrario.
Questo è quello che penso.
Saluti
3 Ottobre 2009 alle 09:31 #18163Riccardo CoccoPartecipanteNon sono propriamente d’accordo con la definizione che dai al Revenue Management, sempre relegandolo solo al pricing….
Fare pricing non vuol dire ne solo aumentare le tariffe ne solo diminuirle.
Per prima cosa, occorre diversificare il pricing, ovvero la struttura tariffaria di ogni singolo segmento della struttura, dallo yielding vero e proprio, ovvero apertura o meno di una determinata tariffa [fascia tariffaria] destinata ad un determinato segmento di mercato.
Aumentare e/o diminuire le tariffe, generalmente, in stutture che applicano le dinamiche di revenue management, non è propriamente un lavoro che viene effettuato quotidianamente, piuttosto è un lavoro che viene effettuato ogni volta che occorre modificare le streategie tariffarie, e di vendita. Mentre lo yielding è attività pressocchè quotidiana, in quanto quotidianamente alcune date specifiche subiscono modifiche nella domanda generale [che magari non trovano riscontro nello storico] che obbligano a modificare la disponibilità tariffaria [attenzione non il prezzo come valore economico, ma la fascia tariffaria].
La mia sensazione è invece che si tenda a far del terrorismo psicologico nei confronti del revenue management, solo ed esclusivamente perchè non c’è ancora una cultura radicata in tal senso.
Parafrasando una vecchia pubblicità:
Revenue Management? Non lo conosci, quindi lo eviti!
Buon lavoro e buon revenue management a tutti!
Riccardo Cocco
3 Ottobre 2009 alle 11:09 #18166dott_stefano_tiribocchiPartecipante@riccarco cocco
Dalle nostre discussioni dobbiamo fare una riflessione, io penso che anto4444 e io e riccardo lavoriamo in MERCATI DIVERSI.
Io e riccardo lavoriamo sulla piazza di Roma, dove i coltelli sono sempre affilati e si gioca una battaglia all’ultimo prezzo, dove la tariffa può andare da 50 a 300 in un attimo, mentre anto4444 è in un mercato diverso, dove le oscillazioni sono meno frenetiche, inoltre lui pratica una otttima differenziazione tariffaria attraverso l’utilizzo di diverse tipologie e pacchetti, quindi si espone contemporaneamente a più target, il che è giustissimo (a Roma nella bolgia infernale invece guardano la doppia quanto je costa e basta).
Pensco quindi che ci siano mercati ad alta necessità di revenue, fermo restanto che se ci fosse abbondanza di domanda, carenza di offerta, e mancanza di portali di comparazione tariffaria a tempo reale, saremmo tutti più contenti perchè il prezzo torneremmo a farlo noi come una volta.
S.
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