Turismo in Italia: piccolo è ancora bello?
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27 Settembre 2013 alle 13:23 #16483margheAmministratore del forum
Lo dice Bernabò Bocca, lo dice l’Economist: i piccoli hotel sono complicati da gestire, non hanno potere contrattuale, non hanno gli strumenti per penetrare nei mercati internazionali, non sanno e non possono crescere.
Sarà… eppure a molti albergatori la prospettiva di perdere quella che fino ad oggi è stata la più grande ricchezza del Turismo in Italia proprio non va giù.
28 Settembre 2013 alle 08:05 #21116gaspare de angelisPartecipanteA me sembra che abbiano ragione i piccoli albergatori.
Per esempio a Sorrento quelli che sono in difficoltà sono i grandi alberghi,mentre i piccoli hotels familiari e B&B vanno a gonfie vele.
Inoltre penso che siano più facili da gestire proprio perchè hanno meno personale ed infine riescono a seguire il cliente costantemente per una ospitalità perfetta.
29 Settembre 2013 alle 10:20 #21117Mauro CalbiPartecipantePiccolo è fuori mercato, perché le leggi sono pensate per le grandi strutture alberghiere!!! Sta succedendo come nella lotta tra gli ipermercati e le singole botteghe. Un giorno, poi ci si accorgerà che si avrà livellato l’ospitalità, per seguire le direzioni globali, perdendo ogni valore del “piccolo è bello”.
Una soluzione è specializzarsi per uscire dalla massa. Ma lo Stato deve prendere le sue responsabilità e venire incontro alle piccole aziende, a gestione famigliare, aiutando con sgravi fiscali e dando la possibilità di unirsi. In Italia, non manca un ministero del turismo. Manca la volontà di fare bene. Stanno facendo di tutto per far chiudere le aziende o a farle migrare all’estero. Sono veramente deluso.
29 Settembre 2013 alle 11:00 #21118dott_stefano_tiribocchiPartecipantene parlavo qualche giorno fa con un caro amico di una grande OTA, e stavo proprio dicendo che le piccole strutture saranno sempre piu schiacciate dalle grandi in termini di “possibile accrescimento/mantenimento del ranking QUO”, per meglio dire è molto piu facile tenere in alto nelle classifiche di visibilità le strutture con 70 camere o piu, anche in termini di revenue lasciamo molto piu spazio alle variazioni tariffarie, piu camere piu gradini di ricavo possibili. Le piccole dalla loro hanno una sola via, quella dell’eccellenza, dei primi posti in tripadvisor, dei NOVEPUNTOCINQUE su booking.com, insomma o gli crescono 5 palle piene(in tripadvisor) oppure si perdono nel ministrone dei tanti piccoli hotel che uno vale l’altro che fanno si e no cento visite al giorno se tutto va bene, che abbassano la tariffe per farsi vedere almeno per prezzo, che poi via via spariscono.
30 Settembre 2013 alle 15:51 #21119piccologabriPartecipante..effettivamente ha ragione il buon bernabò….sono sceso dall’85% di riempimento del 2012 al 75 del 2013…….in parte anche per scelta.
Chissà se i supermercati del turismo hanno le xcentuali di riempimento dei piccoli…. Sono comunque comodi quando sono in overbooking, hanno sempre camere libere, Pasqua e fine anno compresi.
Non sarà che sono proprio quelli che saranno convertiti xchè sempre vuoti?
Io nn sono su booking, ma ultimamente ho visto in molte città un proliferare di piccole strutture e b&b, chissà se il buon presidente di federalberghi apre mai booking.com su Firenze dove sono solo 900 i b&b….Oppure chissà che non abbia paura per i sui grandi hotel, che con tutta l’imu che pagano sono un pò onerosi ormai.
1 Ottobre 2013 alle 15:33 #21120xaverPartecipanteRileggendo le parole di Bocca mi viene da pensare che da oggi l’iva sui servizi come sala conferenze, e telefono e pay tv sono aumentati per cui non ha un gran successo neanche come lobbista. Poi mi tornano in mente i sapientoni che per anni hanno profetizzato: pochi turisti perchè pochi posti letto. Ora i posti letto sono aumentati e anche parecchio ma i turisti sono diminuiti.Sul versante del poco peso contrattuale ha ragione da vendere e questo è un altro suo fallimento in quanto ex o attuale non sono sicuro, segretario di federalberghi. Bisogna incentivare i consorzi di strutture, a livello di comune o ancor meglio di circuiti turistici. se tutto il consorzio 5 terre va a contrattare con booking, magari i risultati sono diversi. Queste cose a Rimini e in romagna le facevano negli anni 60, poi è vero le cose sono degenerate con certi tipi di cooperative, ma il buono di quell’esperienza va ripescato. L’agenzia incoming di Modena (privata ma che fa pure da iat) ha organizzato dei corsi per tutti gli operatori che sono a contatto col turista dal commerciante al ristoratore al tassista per far conoscere e insegnare a promuovere i gioielli locali. E’ stato un successo perchè coinvolgendo tutti si fa marketing del territorio, si spiega ad un cliente dove viene fatto l’aceto balsamico che sta comprando e perchè è un prodotto tipico della zona. Il cliente che chiede al tassista: che cosa sono quelle mura? Riceve informazioni a riguardo e magari anche orari di apertura che lo portano ad interessarsi. Bocca dove era quando è stato creati quello schifo del sito magic italy o italy.it? Insomma tutto vero nella nostra incapacità di gestire e promuovere ciò che di meglio abbiamo, ma per favore lasciate stare i piccoli imprenditori che di problemi ne hanno già abbastanza.
3 Ottobre 2013 alle 10:26 #21126Antonio GreciPartecipanteSono tutti falsi problemi utili a defocalizzare la mancanza di cultura d’impresa e di dialogo tra le autorità istituzionali preposte e gli operatori del turismo. Per fortuna che ho lavorato all’estero per poter fare i debiti paragoni!!
E’ la pigrizia di un’èlite che pensa di sapere già tutto, di avere sperimentato già tutto che in realtà vive di rimandi e offre risposte superficiali a problemi che sono invece fondamentali. Il marketing non è un punto di vista ma volumi in movimento. Chi sa dove mettere le mani sulla dinamica di detti movimenti, guadagna. Piccolo? Grande? Potessimo sfruttare tutto il nostro potenziale, senza vincoli burocratici, qui in Italia, con tutto quello che abbiamo. Parole al vento? Chissà.Se fosse retorica, inviterei tutti a mangiare all’estero e paragonare l’offerta italiana. Siamo un paese “consortile” ancora lontano dall’unità. Meglio lasciar perdere, tanto domani verrà qualcun altro a ripetere cose di cui non ha alcuna competenza solo perché demandato da qualcuno ancora più incompetente di lui.
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