Guida al Social CRM per gli hotel

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  • #17992

    Per il Sig. Aggiato: sono ancora in attesa delle risposte alle lecite domande che riguardano il sito Zoover che gestisce !

    Per la Sig.ra dea55: valuti attentamente qualunque tipo di offerta prima di accettarla, perché i risvolti commerciali possono riservare sorprese…

    Per il Tiribocchi: bentornato ! E’ tanto che non la leggevo.

    Certo che i suoi nervi sembrano abbastanza scoperti, come se le accuse a Tripadvisor l’avessero colpita personalmente!

    Perché scrive che le recensioni sono vere? Lo ha letto il caso Yasawa e tutti gli altri emersi qua e la in questo blog ed in altre fonti?

    Tripadvisor è pieno di recensioni false! Si legga questo articolo del Sunday Telegraph: : http://www.timesonline.co.uk/tol/travel/news/article6583450.ece

    E poi, se ha pazienza di ricercare scoprirà come la verità sta emergendo ( il vero web 2.0 dove la gente ha iniziato a parlare ….non so come mai questo concetto mi sembra già stato affrontato 

    Lo sa quale è l’elemento che rende nervoso lei e probabilmente tutti gli altri operatori professionali che hanno puntato su Tripadvisor per consigliare la chiave di volta della strategia commerciale ai vari gestori ed albergatori?

    … che essere presenti su Tripadvisor, nel momento in cui sta iniziando a circolare la voce, da molte parti confermata, che molte delle recensioni sono false e manipolate dai gestori stessi , non può che arrecare un danno proprio a chi ha la maggior parte di recensioni positive!!!

    A me questa cosa fa proprio venire dal ridere!

    Gli stessi viaggiatori si stanno rendendo conto che il troppo “scintillio” delle strutture non è reale ed anzi falso ed artificioso : http://uk.answers.yahoo.com/question/index?qid=20090721114804AAd7qig

    …e chiaramente questo li fa inc**** non poco!

    D’altronde i poverini erano illusi di “ottenere la verità prima di partire” ( Slogan impossibile di tripadvisor “Get the Truth and go”!) e si stanno rendendo conto che gli albergatori stanno facendo il gioco delle tre carte…senza ancora aver capito che ci sono altri pericoli nel lgere da Tripadvisor perché tutto è falsificabile , anche le recensioni negative!

    E poi una cosa: non è necessario additare di mancanza di professionalità chi si sta difendendo dalla diffamazione, per proteggere il sistema Expedia-Tripadvisor che non risponde nemmeno ai quesiti posti molte volte su questo blog…ergo di mancanza di professionalità e serietà e dall’altra parte!

    Per il Sig Bucant: magari le recensioni fossero scritte come lei paventa!

    Ci sarebbe una chiara identificazione dello scrivente e il responsabile del servizio scadente sarebbe identificato senza alcuna ombra di dubbi.

    Ma per il meccanismo di Tripadvisor questo non accade e tutti coloro che hanno scritto una recensione non sono identificabili, perché nascosti nell’anonimato.

    Concordo con lei : chi dice la verità non deve aver timore di nascondersi e a maggior ragione se a scrivere è un vero viaggiatore gli hotel non possono nascondersi ed opporsi!

    Per OttavioFebb: ci deve essere proprio un grave problema di comunicazione fra noi!

    Io non rispondo alle false recensioni di Tripadvisor sul portale stesso avallando auqesto TEATRINO, non invito i miei ospiti a lasciare commenti su Tripadvisor, non accetto il meschino camuffamento del servizio spacciato per il viaggiatore, che invece è uno specchietto per le allodole per vendere le prenotazioni su Expedia & co e tu mi inviti ad usarlo?!?

    Ti riepilogo due faccia della stessa medaglia Expedia-Tripadvisor:

    1) recensioni false e falsificabili da tutti ( leggiti questo articolo ): http://www.sosalbergatori.com : http://club.quotidianonet.ilsole24ore.com/sosalbergatori/quanto_costa_una_recensione_su_tripadvisor

    2) pericolo per la libera concorrenza ( molto più pesante del primo). Stanno rastrellando la visibilità di tutte le strutture per poi vendere quelle prenotabili direttamente e in tempo reale offerte da Expedia e co ( Venere è Expedia…tanto per citarne uno che a te piace tanto!).

    Cordialità

    Alla Dolce Vita

    #17994
    ottaviofebb
    Membro

    caro dolce vita dato che io non escludo niente a priori sai cosa faccio?

    non rinnovo expedia…per il 2010..e vediamo cosa succede…secondo i tuoi calcoli dovrebbero danneggiarmi magari scrivendo recensioni false..e diffamare la mia struttura….giusto?..vediamo se la mia struttura rimane prima in classifica di gradimento..secondo gli ospiti..

    …io intanto ti garantisco che tutti dico tutti i giudizi sono scritti da clienti che hanno dormito qui in hotel….

    caro dolce vita vediamo ..voglio darti fiducia ..e vediamo cosa succede

    #17993
    ottaviofebb
    Membro

    caro dolce vita ho letto l’articolo di come si può falsificare una recensione…o anche di peggio ..bè io non posso credere che un albergatore si mette li a fare queste cose …ma che soddisfazione avrebbe?….bòòò rimango perplesso…certo in questo mondo non ci si può meraviglire di niente però questo è troppo…..bè ti dico se io fossi costretto a fare questo per avere un giudizio positivo..bè cambierei mestiere …non discuto che qualche mela marcia ci sia..ma così mi pare troppo..

    #17995

    @AllaDolceVita: le ho fornito tutte le risposte, precisazioni incluse nelle mail del 31 agosto e del 3 settembre, la invito a rileggerle. Le ho inoltre spiegato perché non procediamo come da sua richiesta e che la mia risposta in merito è definitiva. Pertanto, visto che preferisce spostare la conversazione sul web, sono lieto di riassumere quanto scritto:

    – il nome della struttura non è un dato sensibile

    – non esiste nessun caso di diffamazione o tentata diffamazione sui siti di Zoover in quanto non ci sono contenuti generati dagli utenti che concernano la vostra struttura

    – in qualsiasi momento avete la facoltà di contestare la pubblicazione di una recensione, rivolgendovi alla nostra Redazione, che come ha visto risponde alle sue e-mail in tempi accettabili e da una sede italiana.

    – le ho presentato due esempi di albergatori in Liguria e Romagna che sfruttando il nostro portale, hanno incrementato gli arrivi dall’Olanda e dalla Germania. Su queste due strutture d’esempio, la recensione fasulla ossia la diffamazione è praticamente impossibile, perché sollecitando i loro ospiti a scrivere, sono gli stessi albergatori a monitorare le recensioni e farci segnalazione tempestiva qualora si presentasse una situazione tale (cosa però che non è successo e parliamo di oltre 40 recensioni multi-lingue a struttura)

    Ricapitolando, Zoover è uno strumento a disposizione degli albergatori. Non ci sono logiche o politiche commerciali prioritarie perché siamo indipendenti.

    Cordiali saluti

    Michele Aggiato

    Amministratore Unico

    Zoover Italia s.r.l

    #17996

    Per il Sig. Aggiato: le sue risposte parziali non hanno affrontato i problemi più grossi.

    Non ha risposto alle ultime due e-mail.

    E non lo avrebbe fatto visto che sono trascorsi già tre giorni ed avendo scritto:

    “La mia risposta in merito è definitiva. Non risponderò ad altre e-mail riguardanti questo argomento.”, con una arroganza che francamente, mi guarderei dal riservare ad un titolare di struttura che crea il valore aggiunto del suo sito….per fortuna che c’è bookingblog!

    Entriamo nel cuore della questione: come si differenzia il suo sito da Expedia-Tripadvisor?

    Le ripropongo le domande alle quali sto ancora attendendo risposta:

    1) Come fa ad affermare che i dati descrittivi della nostra struttura non sono dati sensibili? ha una sentenza passata in giudicato o una risposta all’interpello fatto al garante della privacy?

    La invito vivamente a leggere o a far leggere dal suo legale che cosa si intendono e definiscono come dati sensibili.( fra cui il nome e l’indirizzo…tanto per citarne due a caso ).

    2) Il problema della diffamazione, per sua fortuna non si è ancora configurato, come invece si è configurato con Tripadvisor, ma il problema principale, rimane un altro: non lavoriamo con alcuno dei portali di prenotazione che appaiono fra le collaborazioni del suo sito ( dai quali ricava un reddito ).

    Quindi onde evitare che il nome della nostra struttura possa

    A) essere diffamato, senza che possiamo attivare la giusta difesa giuridica, nei confronti del responsabile ( visto che il suo sito non mette a disposizione i dati dello scrivente….che le consiglio vivamente di conservare completi e fruibili, perchè al primo caso di diffamazione ne avrà estremo bisogno, se non vorrà farsene carico come azienda editrice ).

    Ma si rende conto della disparità di trattamento che sta erogando sul suo sito: lei mantiene l’anonimità di chi scrive appellandosi al diritto alla privacy del “potenziale” viaggiatore e non rispetta i diritti alla riservatezza dei titolari delle strutture ricettive che lei lista con tanto di denominazione ed indirizzo!?!?!?!?!?!!

    B) o servire da puro specchietto per le allodole, per attirare traffico che poi sia deviato sulle strutture che invece vengono offerte in disponibilità dai siti con i quali il suo portale collabora.

    Questa è concorrenza sleale: le rammento che c’è un garante anche per la libera concorrenza ed il mercato.

    Tanto per ribadirle il concetto: E’ invitato a cancellare tutti i riferimenti diretti ed indiretti facenti capo alla nostra proprietà anche solo nel frangente di queste comunicazioni.

    E poi per diritto di cronaca le ripropongo la domanda alla quale ha risposto, ma che sarebbe opportuno rendere fruibile anche ai lettori di Bookingblog:

    In cosa consiste il controllo sulle recensioni? ( le consiglio di leggere attentamente i link che ho riportato nei precedenti interventi).

    Ultima domanda ( nuova!) : quanto riceve per ogni prenotazione andata a buon fine , generata dai siti di prenotazione che si aprono quando offre la possibilità di prenotare la struttura o strutture ALTERNATIVE?

    In attesa di un suo riscontro pubblico, visto che in privato si è sbrigato a tagliare le comunicazioni, le porgo distinti saluti

    Alla Dolce Vita

    #17997
    Michelangelo
    Membro

    Io credo che la questione sia molto semplice.

    Prmesso che:

    1. le recensioni in assoluto sono una cosa positiva;

    2. i Social Network non sono un servizio per gli hotel ma per i clienti;

    3. dovrebbe sempre essere possibile rispondere (con prove) a recensioni negative;

    4. dovrebbero esserci maggiori controlli (non sicuri al 100% ovviamente) sul fatto che chi ha scritto, abbia soggiornato.

    Detto questo è chiaro che:

    1. il disclaimer tutela l’editore;

    2. l’unico responsabile del commento è l’utente che lo ha scritto;

    3. su richiesta delle autorità competenti, l’editore fornirà indirizzo IP attraverso il quale l’autorità risalirà all’identità dell’autore.

    4. la denuncia per diffamazione sarà diretta all’autore e non all’editore.

    Ci sono poi alcune sfumature che possono riguardare i doveri dell’editore ed eventualmente (nel caso di TA) ci possono essere degli obblighi a causa del dominio .it, nonostante la sede legale sia furoi dall’Italia. Tutto da verificare ma non so quanto possa scalfire questi portali.

    Tutto il resto, a mio modesto parere, è aria fritta: si lamentano delle recensioni false gli albergatori che, alla fine dei conti, sono i principali autori di falsi (auto positivi o negativi per la concorrenza).

    Si dice che l’anonimato non va bene perchè così non si può sapere se chi scrive il commento ha soggiornato. Ma allora la cosa vale anche al contrario: come si fa ad avere l’assoulta certezza che NON ha soggiornato e che ha scritto un falso? AllaDolceVita: se lei ha inserito una recensione falsa, ha solo dimostrato che è possibile farlo, non che lo sono tutte le altre!

    Sul discorso poi dei guadagni di Expedia, che dire? Credo che sia normale che spingano gli utenti a prenotare tramite intermediari (e vorrei ben vedere, cosa avrebbero comprato TA a fare?), ma credo anche che la questione non sia così complottistica come dice AllaDolceVita.

    Essendo un servizio agli utenti, mi pare ovvio che vengano mostrate alternative valide nelle vicinanze dell’hotel che viene cercato. Tanto più che, se non erro, questa funzione esisteva già prima dell’acquisizione di Expedia. Allora cosa? E’ malafede retroattiva?

    Concludo dicendo: giusto, giustissimo tentare di difendere il proprio nome (nei confronti del mittente però e non dell’ambasciator…); essere bravi a girare lo strumento dalla propria.

    M.

    #17999

    Per il Sig. Michelangelo: se la questione fosse stata semplice sarebbe già risolta.

    Seguo i suoi punti per dissentire dalla sua conclusione:

    1) Concordo che le recensioni siano un valore, ma quando sono REALI ( recensioni false a chi servono? Mi risponda cortesemente! )

    Non si riferisca a termini assoluti….si cali nella realtà effettuale di ciò di cui stiamo parlando!

    …sono pubblicate una mole enorme di recensioni false: si informi da diverse fonti indipendenti che hanno provato ciò che hanno scritto ( per es. Sunday Telegraph !).

    2) I social network sono reti sociali in cui gli utenti si scambiano opinioni, SENZA SCOPO DI LUCRO e dove l’informazione è libera e non manipolata dal gestore del sito che poi la RIVENDE sotto forma di prenotazioni….le è chiara la sottile differenza?!

    3) Perché inverte l’onere della prova?! Secondo lei, se un ignoto scrive falsità sul mio conto, pubblicandole su una piattaforma abusiva, io devo produrre prove della falsità della recensione?

    E tutto ciò per difendere dalla diffamazione la mia struttura e consentire all’editore di proporre in concomitanza la possibilità di prenotare altre strutture?!

    …lei è proprio forte, sa! :- )

    4) Lei scrive “dovrebbero esserci maggiori controlli (non sicuri al 100% ovviamente) sul fatto che chi ha scritto, abbia soggiornato”.

    Una cosa su cui sono d’accordo, ma se fossi in lei, non porrei questa solo come eventualità, ma come condizione necessaria altrimenti si ricadrebbe nella trappola di Expedia-Tripadvisor.

    Proseguo seguendo la seconda numerazione da lei proposta:

    1) Quello che lei chiama “disclaimer”, nella fattispecie da lei descritta, in italiano si chiama scarico di responsabilità.

    Ora, lo scarico della responsabilità ha un senso quando contemporaneamente NON si pubblica “ottieni la verità e parti”.

    Svincolarsi dalla responsabilità del contenuto di una recensione, ma al contempo avvalorarla come verità NON è possibile!

    Ma la invito ad informarsi meglio da un legale, preparato, di sua fiducia!

    2) rimane la responsabilità dell’utente scrivente , ma solo quando non si presenta il testo come “verità” per orientare una scelta di una struttura turistica….atto che genera tanti soldini che finiscono nelle tasche dell’editore Expedia-Tripadvisor e di tutti i consulenti commerciali che lavorano per loro!

    3) e 4) L’indirizzo IP è aria fritta alla luce di quanto è possibile fare, manipolando gli indicatori di origine di una e-mail ( si legga i commenti precedenti sulle tecniche disponibili in rete ).

    Tra l’altro questo che lei dice ha valenza quando la condizione descritta nel punto 1) e 2) viene rispettata, ma in assenza, l’editore è responsabile ergo la denuncia per diffamazione se la becca dritta – dritta l’editore!

    Quelle che lei chiama , minimizzandole, sfumature, sono grosse evidenze che inchiodano Expedia-Tripadvisor alle loro responsabilità!

    A suo “modesto parere” sta soltanto confermando che questo sistema “gentilmente offerto” da Expedia-Tripadvisor si sta autofagocitando, essendo impossibilitato a garantire la qualità e la veridicità di ciò che pubblica , ma ….nel frattempo sta macinando utili enormi, con un comportamento anticoncorrenziale e danneggiando il libero mercato.

    Vede Sig. Michelangelo la “dimostrazione per assurdo” o “ab contrarium” ha un senso quando l’elemento da dimostrare è inserito in un contesto di pari possibilità, ma così non è per questa fattispecie!

    La recensione falsa è la prova regina che il sistema è fallato: tutto il resto è aria fritta ed aggiungo, con olio esausto! :- )

    E’ l’editore che deve dimostrare che le recensioni sono scritte da viaggiatori che hanno realmente soggiornato, se vuole al contempo fregiarsi di “dire la verità” sulle strutture che lista e pubblica ( abusivamente! ) per poi vendere le prenotazioni turistiche!

    La invito a riproporre la domanda ad Expedia-Tripadvisor, visto che stiamo parlando di loro, non le sembra più corretto? Così, se hanno il coraggio e la responsabilità di rispondere, ognuno potrà fugare i suoi leciti dubbi…

    Guardi che lei affermando : “Credo che sia normale che spingano gli utenti a prenotare tramite intermediari (e vorrei ben vedere, cosa avrebbero comprato TA a fare?),” sta spiazzando proprio Expedia-Tripadvisor che si sono sempre professati come soggetti indipendenti e che Tripadvisor non è assolutamente un sito che offre la possibilità di prenotare le strutture…hahahahahaha!!!!!!!!!!!!

    Per ciò che riguarda la storia di Tripadvisor , nato indipendente e poi acquistato da Expedia e lanciato a livello internazionale, cosa consta all’identificazione della sostanza: è un sito che pubblica senza i permessi dei titolari delle strutture, consente la diffamazione pubblicando contenuti di cui non può certificare veridicità, genuinità e provenienza, ma al contempo spacciandoli per la verità, e tramite i portali di prenotazione, sta diminuendo la libera concorrenza e limitando il libero mercato!

    Perché scrivo cio?….più che risponderle le pongo un’altra domanda che potrebbe usare come chiave di lettura: perché pubblicano anche le strutture che non sono prenotabili tramite Expedia e co?

    Attendo una sua considerazione e ove avesse contenuti sostanziali ed oggettivi radicati nel sistema giuridico italiano , la invito a condividerli con tutti i lettori.

    Cordialità

    Alla Dolce Vita

    #18000

    In merito alla tematica trattata, ecco un post interessante:

    http://it.blog.toprural.com/il-sistema-di-opinioni-nei-portali-turistici-il-caso-toprural/

    #18002

    Sig. Aggiato perché non risponde alle domande?

    Non parli di altri, ma si riferisca al portale Zoover che gestisce…

    Attendiamo in molti le sue risposte!

    Cordialità

    Alla Dolce Vita

    #18003

    Non ho letto tutti i commenti a questo post, ma una domanda mi sorge spontanea?

    E’ vero che la clientela è sempre più esigente (ovviamente quando tutti ci orientiamo su pratiche di servizi gratuiti, ipersconti per periodi “morti”, si perde – almeno per alcune fasce di clientela – la percezione del servizio aumentando invece la percezione del prezzo!), ma ci siamo realmente chiesti se un commento negativo sarebbe stato evitabile nel momento in cui l’ospite era in struttura?

    Non voglio fare il maestrino, e tutti noi sappiamo come l’orientamento all’ospite sia essenziale, dal momento dell’arrivo alla partenza.

    Ma oltre a saperlo, riusciamo a mettere in pratica questo bell’insegnamento? Riusciamo realmente a vendere ospitalità e non un letto, una cena, un trattamento beauty farm?

    Personalmente ho sempre replicato ai commenti negativi inviatomi sui portali, normalmente in via personale (ovvero con e-mail o telefonata diretta alla persona) cercando di capire cosa era realmente accaduto, perchè è vero che se trip advisor o qualsiasi commento negativo su un portale può arrecare danni (relativi, visto l’articolo che parla di come l’esperienza dell’hotel – come qualsiasi esperienza – sia strettamente personale) le critiche dovrebbero aiutare a migliorarci e non a chiuderci a riccio sui classici commenti a caldo del tipo “ma guarda questo”!

    Trovo che anche chi utilizza trip advisor per scegliere la propria vacanza possa rendersi conto come i commenti negativi e positivi spesso si annullino; è vero che una notizia negativa prende molto più piede (come il marketing ci insegna), ma questo avviene molto di più nel caso di amicizie dirette perchè nella rete l’accesso è talmente vasto che si può vedere come su un sito “non schierato” le opinione sono personali e per questo non identiche.

    Per chiudere, facciamo autocritica (scusate la citazione) e chiediamoci anche perchè questi commenti negativi ci sono; va bene arrabbiarsi con chi ci scrive che la cucina fa schifo, ma andiamo a capire PERCHE’ qualcuno l’ha scritto, e se possiamo, contattiamolo e recuperiamolo!

    E’ dura, chiaro, è impegnativo, ovvio, ma in fondo non è il nostro lavoro??

    #18005
    Michelangelo
    Membro

    Per AllaDolceVita

    “1) Concordo che le recensioni siano un valore, ma quando sono REALI ( recensioni false a chi servono? Mi risponda cortesemente! )”

    Verissimo, le recensioni sono un valore quando sono REALI. A chi servono le false? Lo chieda agli albergatori che le inseriscono, non a TA. Se poi si parla di calarsi nella realtà, bè io ci sono: personalmente affronto il servizio e lo utilizzo a mio vantaggio (utilizzado le recensioni negative come stimolo e critica costruttiva, rispondendo per dimostrare la mia attenzione al cliente, sfruttando le positive per aumentare visibilità e prenotazioni – la prego di non ricominciare con la frasina “sì ma da dove? da Expedia!” – rispondendo con dati reali a recensioni false che vengono pertanto cancellate). Come vede io sono calato nella realtà, lei invece no: lotta contro il principio. Credo che se si calasse nella realtà otterrebbe dei bei benefici per la sua struttura.

    “2) I social network sono reti sociali in cui gli utenti si scambiano opinioni, SENZA SCOPO DI LUCRO e dove l’informazione è libera e non manipolata dal gestore del sito che poi la RIVENDE sotto forma di prenotazioni….le è chiara la sottile differenza?!”

    Deduco dalla sua analisi che anche Facebook non sia un social network, in quanto ricco di ads e ppc CON SCOPO DI LUCRO. Premesso poi che “l’informazione manipolata dal gestore” è una sua opinione (non una verità) questo lo possiamo applicare anche a FB. Ergo FB per lei non è un social network.

    “3) Perché inverte l’onere della prova?! Secondo lei, se un ignoto scrive falsità sul mio conto, pubblicandole su una piattaforma abusiva, io devo produrre prove della falsità della recensione?

    E tutto ciò per difendere dalla diffamazione la mia struttura e consentire all’editore di proporre in concomitanza la possibilità di prenotare altre strutture?!

    …lei è proprio forte, sa! :- )”

    Nessun onere. Se un ignoto scrvie falsità sul suo conto, pubblicandole su una piattaforma NON abusiva (come vede anche in questo caso per supportare le sue tesi pone degli assimoi assoluti frutto solo della sua opinione), lei querelerà l’ignoto, non la piattaforma. A meno che la piattaforma non sia ad esempio un quotidiano con l’onere della verifica. Altro paio di maniche.

    E tutto ciò perchè attraverso un servizio agli utenti, lei ha la fortuna che la sua struttura riceve una visibilità maggiore (sempre che non abbia qualcosa da nascondere)

    …ma secondo lei si dovrebbe chiamare AllaDolveVita Advisor? Così che si parli solo della sua struttura e che se un utente non trova di suo gradimento il suo hotel NON ABBIA NESSUNA altra possibilità di scelta? Mi sa di monopolio… ma lo sa che questa funzione ce l’ha già il sito ufficiale (se ne ha uno)?

    “4) Lei scrive “dovrebbero esserci maggiori controlli (non sicuri al 100% ovviamente) sul fatto che chi ha scritto, abbia soggiornato”.

    Una cosa su cui sono d’accordo, ma se fossi in lei, non porrei questa solo come eventualità, ma come condizione necessaria altrimenti si ricadrebbe nella trappola di Expedia-Tripadvisor.”

    Concordo al 100% sul fatto che dovrebbe essere condizione necessaria. Non c’enrta niente poi la trappola Expedia-Tripadvisor perchè le recensioni false sono degli albergatori e non incidono su concetto complotto.

    Passiamo alla seconda parte:

    “1) Quello che lei chiama “disclaimer”, nella fattispecie da lei descritta, in italiano si chiama scarico di responsabilità.

    Ora, lo scarico della responsabilità ha un senso quando contemporaneamente NON si pubblica “ottieni la verità e parti”.

    Svincolarsi dalla responsabilità del contenuto di una recensione, ma al contempo avvalorarla come verità NON è possibile!

    Ma la invito ad informarsi meglio da un legale, preparato, di sua fiducia!”

    Se davvero basta un claim (che peraltro nel portale italiano non c’è più da tempo) per far sì che una legge mi ponga degli obblighi o meno… allora ha ragione lei.

    “2) rimane la responsabilità dell’utente scrivente , ma solo quando non si presenta il testo come “verità” per orientare una scelta di una struttura turistica….atto che genera tanti soldini che finiscono nelle tasche dell’editore Expedia-Tripadvisor e di tutti i consulenti commerciali che lavorano per loro!”

    Come sopra. Se a livello legale conta il sottotitolo di un logo e non lo scarico di responsabilità, ha ragione lei. Mi sembra proprio solo un prestesto, un appiglio.

    “3) e 4) L’indirizzo IP è aria fritta alla luce di quanto è possibile fare, manipolando gli indicatori di origine di una e-mail ( si legga i commenti precedenti sulle tecniche disponibili in rete ).

    Tra l’altro questo che lei dice ha valenza quando la condizione descritta nel punto 1) e 2) viene rispettata, ma in assenza, l’editore è responsabile ergo la denuncia per diffamazione se la becca dritta – dritta l’editore!”

    In realtà, essendo gli albergatori ad inserire recensioni false, non credo vengano manipolati gli indicatori di origine, piuttosto penso che vengano utilizzati coputer con connessioni diverse e pertanto sia molto più complicato risalire a loro, ma se parliamo di azioni REALI degli organi competenti, si scomoderanno un minimo ad indagare presumo.

    In conclusione se parto dall’assioma (pertanto non comprovato) che è un complotto di Expedia, lei ha sempe e solo ragione. Se mi baso sull’esperienza personale e di colleghi, no. Ribadisco il concetto che non credo sia tutto limpido, rose e fiori ma anche che, calato nella realtà, lo strumento del demonio lo utilizzo a mio vantaggio.

    Infine (che fa? incalza il Sig. Aggiato perchè non risponde e lei risponde con un’altra domanda? eheh come aveva detto? ah sì: lei è proprio forte sa?!) Partendo dalla realtà empirica ci sono molte strutture non presenti su Expedia & Co. che sono nei primi posti su TA e che ne beneficiano assai in termini di prenotazioni dirette. Spiegazione: forse non è un complotto? Io la penso così, ma sono sicuro che non mancherà di illuminarmi con una sua interessante tesi stile guerra fredda.

    Saluti,

    M.

    #18006
    Michelangelo
    Membro

    Per Mauriziortu

    la penso proprio come lei.

    #18008
    bucant
    Membro

    Per Michelangelo .Lei scrive delle cose giustissime ma l’arroganza di certi dimostratosi con i clienti persiste e se non celai difficilmente potrai apprenderla dal canto mio non cerco rimborsi o quant’altro ma almeno le scuse puplicamente con la promessa di aver provveduto. Antonio Buccelli

    #18012

    Per il Sig. Michelangelo,

    1) se lei sfrutta Tripadvisor a suo vantaggio evidentemente accetta che si possano affermare falsità e manipolare la realtà (e ciò che scrivo è comprovato da più fonti, che ho già citato ): una sua personale scelta!

    2) FB vende pubblicità di ogni genere ( non vende solamente pubblicità di agenzie matrimoniali o siti di incontro ), Tripadvisor vende informazione turistica che orienta le prenotazioni turistiche.

    3) Non mi attrae la visibilità di chi mi obbliga!

    Chiamarla piattaforma abusiva è relato al fatto che non hanno chiesto permessi alla pubblicazione dei dati sensibili.

    Non hanno mai risposto alle lecite domande di dimostrare che hanno il diritto di pubblicare i dati descrittivi della mia struttura e citare l’eventuale fonte interpretativa ( le prime mail di richiesta risalgono alla fine del 2004!) . Secondo lei perché non mi hanno mai risposto…visto che sembra avere una risposta sua personale, per tutto?

    4) La falsità delle recensioni è un lato della medaglia e quando pubblicano “TripAdvisor, the world’s largest travel community, with more than 20 million reviews and opinions from REAL travelers on hotels, attractions, restaurants and destinations around the world.” Secondo lei affermano il vero?

    Seconda numerazione:

    1) A parte la forma giuridica, che ha un valore : secondo lei se si scrivesse recensioni qualsiasi, postate da chiunque senza certificazione sulle stesse, Triapadvisor avrebbe lo stesso successo?

    Professarsi come “bocca della verità” quando ciò che esce sono voci di altri ignoti e non identificabili , non è credibile.

    2) Guardi che un sottotitolo, come lo definisce lei, è il biglietto di presentazione che crea una reputazione…Quindi se si millanta ciò di cui non si ha la sostanza, si crea una illusione , ergo una situazione non chiara veritiera ed affidabile….ergo danni!

    3) e 4) l’ho invitata a leggere attentamente i link citati, ma mi sembra che non lo abbia fatto!

    Incalzo il Sig. Aggiato per capire, ove mi fosse sfuggito, quale sia la differenza fra Zoover e Tripadvisor.: ma se nel frattempo volesse dire la sua , ben venga.

    Io non parlo di complotti, ma faccio considerazioni sulla struttura funzionale di Tripadvisor collegato ad Expedia e co.: offrire recensioni ( non vere! Se lo fossero, inviti anche lei Tripadvisor a dimostrarlo! ) per orientare la prenotazione del lettore, non è una favoletta o una ipotesi, mi sembra!

    Cordialità

    Alla Dolce Vita

    #18028

    Per il Sig. Aggiato, amministratore di Zoover:

    Stiamo ancora attandendo le risposte ai quesiti fatti: è cortesemente invitato a rispondere, grazie

    Alla Dolce Vita

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