Rate Parity: 1 motivo per rispettarla – 10 modi per infrangerla
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27 Gennaio 2012 alle 14:21 #20374dott_stefano_tiribocchiPartecipante
ok ora siamo d’accordo sulla commissione, può arrivare al 25% in casi “normali”. Sulla parity ti assicuro che va rispettata, è la migliore cosa, in tutti i canali, poi sul diretto è assolutamente necessario fare delle OFFERTE SPECIALI che la superano e garantiscono a casa propria, alla fine dei conti la reale BEST AVAILABLE RATE, ma attraverso l’offerta, non è mai consigliato che un prodotto costi 10 da una parte e 9 dal’altra senza una reale spiegazione delle differena (cioè l’offerta speciale che dice li costa 10 qui costa 10, ma con l’offerta ti costa 9, stesso prodotto ma qui ti do il valore aggiunto dell’offerta).
Se avessimo una associazione di categoria, che ti assicuro non abbiamo, sarebbe sicuramente una cosa intelligente e da fare eliminare il PPC sul brand name..solo che sono giochi di potere grossi, li in mezzo rientra anche il colosso di mountain view, BIG G..
S.
27 Gennaio 2012 alle 14:58 #20375Armando VessaMembroBuonasera,
seguo questo blog da molto tempo pur non avendone mai preso parte ma mi sta molto a cuore questa discussione aperta tra ilgrandeleo e dott stefano tiribocchi.
Innanzitutto vorrei che si precisasse una cosa molto importante:
il sondaggio in questione non si riferisce ai soli albergatori ma a tutti i frequentatori di questo blog che hanno a che fare, a volte molto lontanamente, con il turismo. La QNT lo saprà meglio di me che, oltre ad albergatori ed esperti del settore, ci sono anche studenti prossimi alla laurea che mai hanno messo piede in un’azienda, titolari di aziende che si occupano di tour organizzati o addirittura chi vende vino.
Che il 31% degli albergatori sia contento di rispettare la parity rate sul proprio sito rispetto alle OTA la vedo molto difficile.
Prendete la città di Roma e visitate i siti ufficiali di tutti gli hotel di Booking. Io mi sono fermato alla prima pagina vista per preferiti e ne ho trovati solo 5 allo stesso prezzo sul sito.
Poi vorrei fare una sostanziale differenza fra chi si “occupa” di albergazione e chi “fa” albergazione. mi spiego meglio:
Il compito del dott. Tiribocchi, che si occupa di albergazione, quale revenue manager è di riuscire portare prenotazioni alle strutture con le quali collabora attraverso i mezzi che ritiene più opportuni. Quando la struttura riceve quelle 30-50 prenotazioni al giorno il suo compito è ben svolto e concluso. L’analisi dei costi può riguardarlo ma lontanamente.
Io credo che alle aziende possa far comodo risparmiare il 50% sulle prenotazioni booking portando la commissione dal 20 al 10 per cento, considerando che si parla di migliaia di euro
Si occupa di albergazione anche la QNT. Porta visitatori alle aziende che a lei si affidano svolgendo ricerche di mercato e cercando le soluzioni migliori e molto altro. Ma il suo compito finisce già quando il cliente visita il sito e prenota. Poi spetta all’hotel tutto il resto
Il grandeleo invece (correggimi se sbaglio) “fa” albergazione a 360 gradi poichè deve svolgere si quelle mansioni che svolge il dott. Tiribocchi, ma a fine anno deve anche far quadrare un bilancio ed è sempre sul posto, in azienda, a contatto con il cliente, con le agenzie, con i fornitori, con il personale.
Il mercato però è stanco e sta per cambiare.
Dove le associazioni di categoria contano, qualcosa si sta già muovendo e sono sicuro che il dott. Tiribocchi smettaerà di usare quel tono sarcastico e si allineerà alla massa come già fa ora poichè coloro che si affidano totalmente alle OTA si troveranno in difficoltà quando questo impero crollerà.
27 Gennaio 2012 alle 15:27 #20376Franc1980MembroContinuo a non essere daccordo sulla parità tariffaria sul proprio sito o almeno per quella imposta.
Il problema sta proprio nel fatto che il cliente vedendo 9 da una parte e 10 dall’altra si ponga delle domande sul perchè.
La risposta più ovvia che il cliente si dà è che dove vede 10 c’è un aumento a causa di intermediazione e questo alle OTA non va bene.
Se poi vogliamo dare un valore alla parità in forma di professionalità allora questa non dovrebbe essere imposta per contratto e ognuno dovrebbe essere libero di sbagliare, se di questo si tratta.
Rispondendo a chi sostiene che cambiare canale alla TV equivale a recidere un contratto con booking vorrei precisare che se cambio canale o spengo la TV per leggere un libro l’indomanni posso comunque adare a lavoro. Se recido un contratto con un’azienda che comanda il mercato, il giorno dopo resto a casa a guardare alla TV.
27 Gennaio 2012 alle 17:05 #20377dott_stefano_tiribocchiPartecipante@armando vessa
ciao armando, in realtà in qualità di revenue manager tengo ben conto di far arrivare prenotazioni alle strutture per riuscire ad ottimizzare il loro fatturato. Infatto come gia detto prediligo portali al 15% e solamente booking.com al 20% poichè sono certo che il 20% che spendo me lo ripago tutto ampiamente in PUBBLICITà e come detto gia in alcuni studi delle cornell university me lo ripago con l’ffetto billboard o del cartellone pubblicitario, il cliente mi trova sulla OTA e poi mi converte nel mio sito diretto. Infatti tutti i miei clienti usufruiscono di un sistema di OFFERTE SPECIALI che portano SEMPRE la prenotazione in condizione di vantaggio economico nel sito diretto, senzà però entrare nell’ILLEGALITà CONTRATTUALE della DISPARITA TARIFFARIA. Ti assicuro che la mia tariffa mensile non è affatto bassa e come ben sai nel mondo della consulenza o FUNZIONI (cioè fai entrare i soldi veri) o te ne vai a casa. E finora non mi è mai successo.
S.
27 Gennaio 2012 alle 17:28 #20378dott_stefano_tiribocchiPartecipante@francy1980
ciao francesca, il problema è proprio che l’utente si pone la domanda e booking e le altre OTA gli srcivono bello grosso “PRENOTA SENZA ALCUN COSTO DI INTERMEDIAZIONE” a quel punto succede che l’utente va in confusione sul prodotto.
Inoltre è illegale e io sono per la legalità ci sono delle escamotage intelligenti che con stile portano il tuo cliente al canale diretto, un po resta ai portali, un po te lo porti diretto.
Ma vogliamo riconoscere qualcosa anche a tutte quelle PERSONE che tutti i giorni lavorano dentro le OTA? ma lo sapete che dentro un ufficio di booking.com ci sono delle PERSONE che lavorano, ma ci siete mai entrati a vedere? ma vogliamo imparare la COERENZA?
S.
27 Gennaio 2012 alle 18:11 #20379Armando VessaMembroBuonasera Dott. Tiribocchi,
non metto in dubbio la sua professionalità e le sue capacità ma, proprio per questo non capisco la sua scesa in campo a difesa di questi portali.
Vuole amettere che le condizioni sono dettate da loro e non decise di comune accordo come si dovrebbe fare in un rapporto di collaborazione? e che hanno la possibilità di modificarle a loro favore come e quando vogliono?
E’ questo che a molti albergatori non va. Sarebbero felicissimi di collaborare con booking se questi fosse disposto ad ascoltarli trattandoli da partner alla pari e non da sottoposti
Molti si sentono a loro sottoposti addirittura nelle decisioni delle policy. Ha mai provato a fare una pre-autorizzazione con risultato negativo il giorno prima dell’arrivo del cliente?
Comunicandolo a booking il sistema impone di aspettare il cliente fino alle 18:00. Perchè? Chi lo ha deciso?
Lo sa che io potrei bloccare 5 camere per domani nel suo hotel con una carta prepagata scarica ed avere la garanzia (da booking, non da lei) di trovare le camere al mio arrivo prima delle 18.00?
E davvero contrario affinchè gli hotel riescano a spuntare condizioni migliori?
27 Gennaio 2012 alle 18:49 #20380ilgrandeleoMembroannuncio che sarà presto e sarà fatto. Sciopero dei portali. preparatevi
27 Gennaio 2012 alle 21:14 #20381gio.carMembroscusate, ma competere con BOOKING è un suicidio. E’ come andare in battaglia con il moschetto all’epoca delle guerre elettroniche.
Chi mi sa dire quanto investe booking.com annualmente nelle infrastrutture hw e sw??
L’industria alberghiera deve collaborare ANCHE con le OTA, ma soprattutto ridefinire strategie OGGI DEL TUTTO MANCANTI, in primis STETEGIE COMMERCIALI; come viene promosso il PAESE ITALIA all’estero?(stendiamo un velo pietoso)
RAGAZZI STIAMO PERDENDO APPEAL, a roma parlano di olimpiadi, formula 1, parco a tema nel 2024; ma chi ci arriva? Contattate gli opinion leader americani, cinesi, indiani, etc. e chiedetegli cosa pensano dell’Italia? Ci salviamo ancora per la nature e le opere d’arte.
Che le associazioni si occupassero di questo, OGNUNO DEVE FARE IL SUO MESTIERE, e la guerra alle OTA è persa in partenza.
Tutto questo ovviamente è il mio parere ed è bello confrontarsi con tutti.
Viva l’Italia!!
29 Gennaio 2012 alle 09:13 #20382Franc1980Membro@dott. tiribocchi
…parla per caso delle cornell university partner di Expedia? come potrebbero sostenere il contrario…
…vogliamo tener conto anche del Brand Bidding? ripaga anche questo con l’effetto billboard?…
30 Gennaio 2012 alle 08:34 #20384Franc1980Membro@Tiribocchi
Lei parla di legalità e le sembra legale affermare “PRENOTA SENZA ALCUN COSTO DI INTERMEDIAZIONE” quando in realtà il costo c’è ed è anche elevato? Lo paghiamo noi certo ma con quali soldi? Quelli dei clienti che prenotano no?
E che differenza c’è tra “infrangere una regola” e “trovare un escamotage”? Tutte le soluzioni proposte da questo post infrangono uno dei punti del contratto stipulato con booking.com:
“2.2.2 – L’Hotel offrirà a Booking.com la parità di tariffe e disponibilità (“Parità”). Parità tariffaria significa offrire sia uguali o migliori tariffe per lo stesso hotel, per la stessa tipologia di camera, per le stesse date, per la stessa tipologia di letti e per lo stesso numero di ospiti sia uguali o migliori limitazioni e condizioni (riguardanti la prima colazione, i cambi di prenotazione e le cancellazioni) rispetto a quelle proposte dai siti web degli Hotel, dai call-center (compreso il sistema di prenotazione dei clienti), direttamente dall’Hotel, da ogni altro concorrente di Booking.com (compresi qualunque tipo di agenzia di prenotazione o di intermediario che offra servizi di prenotazione online o offline) e/o da terzi (online o offline) che siano partner commerciali dell’Hotel o che con esso abbiano a che fare”.
Ma lei sa quante famiglie vivono dalla gestione di piccole strutture che non possono competere con le grandi OTA e destinate ad essere sempre sottomesse a loro? Ci è mai entrato lei a vedere i loro bilanci dove le commissioni OTA sono alla pari o quasi con gli utili?
E in conclusione le dico che io ho sempre trovato dall’altra parte del telefono arroganza e presunzione da queste PERSONE che lei cita e non le faccio dei nomi per evitare di essere censurato ma le assicuro che le risposte alle mie lamentele lecite erano sempre vaghe e poco cortesi.
30 Gennaio 2012 alle 10:20 #20385ilgrandeleoMembro@TIRIBOOKING
lei dunque ci propone di assumere tutti i lavoratori di booking.com e lavorare per il profitto di quell’azienda. Sa quanti alberghi falliscono ? Sa quante persone non lavorano più in alberghi poichè questi non possono crescere ? Che razza di discorso è quello di preoccuparsi delle persone che lavorano in booking ? In booking so per certo che lavorano molte persone . Alcuni lavorano in ufficio, altri in call center e altri ancora lavorano sui blog per diffondere e difendere il consenso.
Sa quante ferie forzate ho dovuto dare ai miei lavoratori questo inverno ?
30 Gennaio 2012 alle 11:47 #20387dott_stefano_tiribocchiPartecipanteciao parlo dell’articolo della cornell quella partner di expedia, e ne parlo perchè quello che è scritto nell articolo è stato da me VERIFICATO, il billboard esiste e funzione, al di la che è un concetto logico semplice e lineare.
Per quanto riguarda il BRAND BIDDING ne tengo ben conto, ed è proprio per questo che ti dico che la disintermediazione parte dall’intermediazione, un buon utilizzo dei portali porta un buon fatturato indiretto e diretto, l’utente capisce quale è il SITO OFFICIALE se vuole capirlo e converte li se vuole farlo.
S.
30 Gennaio 2012 alle 11:53 #20388dott_stefano_tiribocchiPartecipante@armando vessa
come tutte le aziende in condizione di forza maggiore, booking.com utilizza il suo POTERE DISTRIBUTIVO E DI VENDITA per decidere con chi lavorare e con chi no. Il cliente di booking.com come delle ota non è l’albergo ma è il CLIENTE FINALE, in realtà l’albergo è un fornitore/mezzo per raggiungere il bacino di clientela.
Il punto è che le regole del gioco sono lanciate e quello che sostengo è conoscerle al meglio per sfruttarle a proprio vantaggio. Quali sono i reali problemi che riscontrate lavorando con booking? il dover aspettare un cliente che compra sotto lastminute oggi per oggi e poi non viene?(se compra prima l’autorizzazione si prova prima).
S.
30 Gennaio 2012 alle 15:16 #20386Armando VessaMembroCaro tiribocchi mi dispiace ma qui si sbaglia di grosso. colui che prenota è cliente dell’albergo ed è booking il mezzo con il quale prenota. E con questo conferma quello che sostenevo prima: all’arrivo della prenotazione il suo lavoro è concluso egregiamente. Mentre il lavoro di un albergatore è solo all’inizio e finisce con il ceck-out quando il cliente paga …l’hotel che gli ha offerto ospitalità, servizi e assistenza durante la sua vacanza non booking che si pubblicizza come un servizio gratuito: nessuna commissione e nessun prelievo sulla carta… quindi solo intermediazione e non fornitore di servizi. E le ricordo che da quando esiste il commercio i clienti degli intermediari sono i fornitori.
30 Gennaio 2012 alle 15:53 #20389ilgrandeleoMembro@tiribooking
Dott. Tiribocchi vedo che lei si è preso a cuore la difesa di un grande portale che non avrebbe la necessità di venire a parlare con noi poveri mortali. le faccio una lista delle cose che non vanno così che lei le possa riportare in ufficio :
– il tono che usano con chiunque risponda loro al telefono ( e dire che nel contratto è menzionato il fatto che il nostro tono invece può causare un arretramento nel ranking del sito )
– la commissione minima …e non mi dica che l’abbiamo firmata. Semplicemente non ci va più bene e , rispettando i termini del contratto, tireremo fuori le nostre aziende dal portale.
– l’uso del nostro marchio ..e non mi dica che l’abbiamo firmato. Semplicemente non ci va più bene e , rispettando i termini del contratto, tireremo fuori le nostre aziende dal portale.
– la parità tariffaria anche per il sito diretto dell’hotel….e non mi dica che l’abbiamo firmata. Semplicemente non ci va più bene e , rispettando i termini del contratto, tireremo fuori le nostre aziende dal portale.
E’ nato prima l’uovo della gallina .
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