Quello che le OTA non dicono: disintermediare sempre più difficile

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  • #16038

    leggi l’articolo completo...In questi giorni mi sono imbattuto in due notizie che, se accostate l’una all’altra, ben rappresentano lo scenario online in cui è costretto a muoversi l’hotel indipendente oggi.

    Da una parte Priceline ed Expedia si fanno la guerra a suon di milioni di dollari di advertising su Google, mangiandosi i risicati margini di disintermediazione dell’hotel. Dall’altro, le OTA aumentano le relazioni con le piccole strutture indipendenti, che ben presto si renderanno conto di non essere più così indipendenti…

    Quello che le OTA non dicono: disintermediare sempre più difficile

    #20862
    Martino
    Membro

    Credo di poter lasciare il mio vecchio lavoro e fare i soldi più facile: Mi metto davanti a qualche grosso albergo, in mezzo alla strada d´accesso ed intercetto tutti turisti in arrivo. Poi gli accompagno molto gentile e con qualche informazione supplementare alla reception del loro albergo prescelto. Di seguito ovviamente passo nel ufficio del direttore per prendere la mia commissione. Una parte della commissione investo in cartelli personalizzati (PPV) con il nome del albergo. Visto che tutti albergatori ormai sono preso tanto ma tanto dalla sindrome di stoccolma e ringraziano a tutti operatori per aver “portato” lavoro, sono sicuro di avere un futuro prosperoso. Magari a fine mese rilascio una statica al direttore, così mentre vado a riscuotere la mia commissione gli insegno come poter fare più prenotazione: Pagarmi un overcommission, darmi offerte 3×2 e child-policy da 1-59 anni. Magari gli consiglio anche di darmi qualche camera in allotment, così sono sicuro che lui non svegli un giorno con una grande illuminazione pensando di non aver più bisogno di me. Ah, dimenticavo, se vuole che non mi venga li idea di inoltrare i clienti in arrivo ad altri alberghi, allora dovrebbe considerare il programma “preferiti”, ma accetto solo se paga puntualmente, se ha una buona reputazione e se non mi chiude le porte in faccia. Quasi Quasi, inizio subito….

    #20838
    nicopio
    Membro

    Ciao Martino, bella ironia! ma mi domando fino a che punto si debba sputare nel piatto in cui si mangia. Intendiamoci, io non sono un grande fan dei portali, però almeno non sono ipocrita, e riconosco che mi hanno portato molto lavoro in questi anni e che probabilmente tanti clienti americani o australiani non ce li avrei!

    #20866
    Martino
    Membro

    @ Nicopio: “riconosco che mi hanno portato molto lavoro”. Secondo te uno che fa le campagne PPC con il tuo brandname oppure che su google con grossi dei grossi budget si infila sopra la tua posizione spontanea ti “porta” lavoro oppure ti “ruba” lavoro? Se un agente booking.com si alza la mattina, va a Londra e bussa nella porta di un inglese per convincerlo a tutto cuore di fare un giro di vacanza, allora sono d´accordo che ti “porta” lavoro, ma fino a quanto solo si limita di “intercettare” flusso ESISTENTE! é un ladro di market share! Così si revescia anche la domanda di chi mangia dal piatto di chi! Ma purtroppo la sindrome di Stoccolma non si cura facilmente e solo si può risolvere con una disintermediazione a livello di destinazione nel suo collettivo.

    #20868
    nicopio
    Membro

    Certo che i flussi sono esistenti ma se non hai i mezzi per raggiungerli che fai? ti procuri i mezzi e paghi, giusto?

    se ti dicessi che quando non c’erano Booking e Expedia, anche se avevo un sito ufficiale e un booking, tanti australiani, svedesi e olandesi, da me non avevano mai messo piede? Voglio dire che il flusso esiste già di per sè, ma probabilmente se i portali non fossero riusciti a intercettarli per me, probabilmente quelli neanche mi avrebbero mai conosciuto.

    E se volevo intercettarli io comunque dovevo mettere banner, pubblicità, magari chiedere a un’agenzia di viaggi, ma comunque avrei dovuto pagare…

    sinceramente io tutto questo astio non lo comprendo, alla fine per ottenere una cosa si paga, non è per tutte le cose così?

    #20870
    Frawinning
    Membro

    Impariamo a leggere Booking.com ed Expedia come opportunità. Se uno non vuole è libero di non utilizzarlo (o per Martino di non farsi sfruttare). Ma siamo sicuri che sia così semplice riempire l’hotel al 15-20% di commissione senza lavorare (farsi sfruttare) con (da) loro?

    #20871
    nicopio
    Membro

    Ciao Frawinning, infatti dicevo proprio questo… oggi come come oggi il 15-20% in più di occupazione è un bel vantaggio. se elinassi le ota dovrei fare ppc, comprare banner e chiedere aiuto a un’agenzia web, ma non è che queste cose siano gratis.

    #20873

    La consapevolezza dell esistenza di un SITO UFFICIALE, DIRETTO, DISINTERMEDIATO, IL SITO LORO, IL SITO DELL ALBERGO sta crescendo, ed è per questo che le OTA stanno cercando in tutti i modi di BLOCCARE il cliente sul loro canale, attraverso l’utilizzo della NONRIMBORSABILE che sta tornando tanto in voga.

    L’abilità dell albergatore è creare in tutti i modi una situazione di maggior convenienza attraverso la prenotazione diretta, attraverso offerte speciali che altrove non possono essere prenotate, addestrando tutto il desk a saper valorizzare il canale disintermediato, il tutto supportato da STRUMENTI che permettono al meglio questo titpo di lavoro. Quindi investimento TOP sul sito ufficiale, con un booking engine professionale.

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