QNT Insider Report – Il “metodo Cornell” per affrontare la crisi senza dover abbassare le tariffe
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- Questo topic ha 7 risposte, 7 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 16 anni fa da Francis.
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7 Novembre 2008 alle 11:38 #14807sfarinelAmministratore del forum
Nonostante il crollo dell’occupazione ed il calo delle revenue, l’ultima ricerca di Smith Travel Research mostra che l’average daily rate (ADR) degli hotel nel Nord America è cresciuta nell’ultimo mese del 3%. Come si spiega questo tipo di tendenza? Gli hotel statunitensi stanno aumentando le tariffe in un momento di recessione economica? A queste e tante altre domande risponderemo oggi, scoprendo insieme quello che possiamo definire “Il metodo Cornell – come reagire alla crisi senza abbassare le tariffe”.
La situazione italiana è molto diversa da quella statunitense, e cercheremo di mettere in risalto perché, in Italia, un abbassamento delle tariffe sia spesso necessario in un momento economico come quello attuale. Riteniamo sia comunque molto importante parlare del “metodo Cornell” su Booking Blog, per capire che nella promozione degli hotel il bianco e nero non è la soluzione migliore, ma ci sono tante strategie diverse e a volte contrapposte che ogni hotel deve saper utilizzare a seconda dei momenti, delle esigenze e delle possibilità.10 Novembre 2008 alle 19:10 #16977simoneMembroleggo articolo e dicono: per uscirere da questo momento difficile bisognerà lavorare di più e sopratutto meglio? io mi chiedo e coloro che lavoravano gia bene e tanto, cosa devono fare? tante volte ci penso e dico, cosa dobbiamo inventarci ancora per dare quel qualcosa in più? ogni cosa che vorresti dare in più ha un costo, per recuperare quel costo devi aumentare, aumentare troppo oggi giorno fa paura? ditemi voi
11 Novembre 2008 alle 09:56 #16978alessioPartecipanteBuongiorno Simone, capisco sicuramente la paura, ma vorrei fare 2 tipi di considerazione:rnrn1) Non sempre lavorare meglio significa avere più costi. Prendiamo ad esempio l’applicazione di strategie di Revenue Management, non è detto che si debba prendere una persona in più; possiamo semplicemente affidare la gestione delle tariffe e delle prenotazioni telefoniche ad un elemento del personale già esistente, dandogli i giusti strumenti e motivazioni.rnrn2) Il problema non è tanto di costi quanto di ritorno di investimento. Se il sito dell’hotel ha un tasso di conversione dell’1%, e dopo averlo riprogettato del 3%, i costi sono un problema solo momentaneo. rnrnIl problema è saper riconoscere quali investimenti portino un maggior ritorno diretto al singolo hotel.
11 Novembre 2008 alle 15:48 #16979MMMembroBuongiorno a tutti, sono d’accordo con Alessio…ma purtroppo i titolari non la pensano sempre cosi… “possiamo semplicemente affidare la gestione delle tariffe e delle prenotazioni telefoniche ad un elemento del personale già esistente, dandogli i giusti strumenti e motivazioni”…purtroppo…le motivazioni spesso (o sempre) non arrivano mai.
11 Novembre 2008 alle 16:56 #16981MassimilianoMembroBuongiorno a tutti. Premetto Simone che non parlo della tua situazione personale, non mi permetterei mai. Ma come mi è già capitato di dire in questo forum, ho tanti amici albergatori, e, al di là dell’amicizia che ci lega, a volte mi chiedo cosa intendono per “lavorare bene e tanto”.
Viaggio spesso all’estero per lavoro, e lì spesso mi sembra si lavori “il giusto e bene”. Quando torno a Roma, il più delle volte mi sembre si lavori semplicemente “male e tanto”, senza neanche rendersene particolarmente conto.
Recentemente ho avuto problemi con la carte di credito in un hotel di Los Angeles, perché avevo raggiunto il limite mensile; per tutta risposta, mi hanno ritirato la richiesta di pagamento, e l’hanno posticipata. Ho potuto così ritirare dei soldi dall’ATM e passare serenamente il mio soggiorno. Un mese più tardi, il pagamento del soggiorno mi è stato regolarmente prelevato dall’hotel.
Mi fosse capitato in Italia, non voglio neanche immaginare…
Di web mi intendo meno, ma anche chi ne capisce poco come me può notare la differenza fra un sito di un hotel statunitense e uno italiano. Poi non ci si lamenti che “si sta lavorando bene”…ripeto, Simone, non te la prendere, non è un’accusa personale, il sito del tuo hotel nemmeno lo conosco…
28 Novembre 2008 alle 18:09 #17025martaMembrobuonasera a tutti.leggo con interesse le vostre argomentazioni.Relativamente al lavorare bene:se un albergo a quattro stelle abbatte le sue tariffe del 60%pechè a Roma il flusso turistico è diventato quasi una utopia e rastrella il possibile,cosa resta da fare per lavorare molto?
28 Novembre 2008 alle 18:23 #17024martaMembroSeguo le indicazioni di anonimo,nella capitale se non vado errata insistono circa 1.000.000 di posti letto.
Gli alberghi hanno abbattuto le tariffe in modo selvaggio,anticipando la deflazione nel nostro comparto da maggio 08.Le nostre divagazioni sul come arginare questo dato e le politiche inerenti il web marketing dovranno essere legate ad un attento studio delle dinamiche economiche .
Siete d’accordo?
Marta
28 Novembre 2008 alle 20:30 #17026FrancisMembroPersonalmente non vedo correlazioni fra la crisi della domanda e l’abbassamento delle tariffe, che è un problema solo contingente. Il problema vero, per un piccolo B&B, è un’altro. Se gli hotel 4 stelle si fanno furbi e cominciano ad applicare il Revenue Management (quindi non ad abbassare i prezzi indiscriminatamente, ma solo nei giorni in cui devono stimolare la domanda), molte piccole strutture sono destinate a fallire. Credo che con questa crisi l’Italia si dovrà un po’ adattare al panorama alberghiero internazionale, fatto di grandi hotel, catene e gruppi, insomma, che piaccia o no, fatto in modo da poter fare profitti.
Di “selvaggio” nell’abbassare le tariffe sinceramente non vedo nulla. Capisco i suoi risentimenti, ma non credo che i 4 stelle debbano rendere di conto dei loro piani tariffari alle strutture più piccole…le tariffe devono essere basate sui clienti, non sulla struttura, e meno male che qualche 4 stelle comincia a rendersene conto…
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