Come conferma Schaal: “Questi sono solo i primi passi, ma quando uno dei maggiori hotel provider come Booking.com diversifica le sue attività nel settore delle case vacanza, tutti dovrebbero prenderne accuratamente nota.”
Ne abbiamo di fatto già preso nota tutti. Ma questo cosa significa che dobbiamo semplicemente adeguarci? Francamente ritengo che una prospettiva di questo tipo se non regolamentata comporterà enormi difficoltà alle strutture ricettive e al mercato del lavoro. Una commercializzazione senza regole e fuori controllo. Un ulteriore divario commerciale, amministrativo e soprattutto fiscale a scapito delle strutture ufficiali in un contesto che continua a non riconoscere al turismo il suo ruolo nella totale indifferenza. Pertanto l’interrogativo è: come posibile competere? La qualità, il rapporto con il cliente, l’innovazione. Certo ma ad armi pari. E così non è.