Ciao Marghe,
dipende. Il mio punto di vista e non attendere che il cliente chieda ma essere noi a chiedere al cliente. Le variabili sono infinite. Lo spettro è così ampio da permettere un range tariffario tipo “tail price”, su più scale. Gli snodi, (pacchetti/offerte) dipendono dai volumi di flusso probabili su data base. Per esempio, un 3 stars area turistico congressuale, può benissimo permettersi una codificazione in funzione delle stagionalità dei meeting, oppure pacchetti aziendali premio post closed business. Negli USA: “ Suite Premium Quality for Major sales as per who really does the buying” è un concetto consolidato da sempre. Anche in Italia si invitano i probabili clienti ad una fiera/esposizione, con pacchetto all inclusive per poi vendere durante la cena, o dopo cena in albergo. Alcuni nel post vendita offrono un soggiorno come premio, all’acquirente o al venditore. Un 4 stars area business, quello che generalizziamo in business corporate area , se non appartenente a catena, può offrire qualsiasi cosa in joint venture, polverizzando i rischi d’impresa. Se di catena ha un range differente basato su grandi numeri. Insomma, sta alla creatività ed alla volontà di chi ha l’onere di realizzare e vendere pacchetti. Se si è ubicati sulla cintura di Milano, per fare un altro esempio, si deve ben sapere cosa si vuole e dove si desidera arrivare. Milano offrirà “pur qualcosa” a chi vuole trascorrere un fine settimana con la moglie (o l’amante) dopo aver chiuso un affare. O no? Tutto ruota su: se sai e se vuoi, vendere il vendibile. Comunque, senza data base attendibile è sempre molto rischioso preconfezionare un pacchetto.