Live from BTO ’09: “Will merchant models websites become search engines?” – Expedia, Travelzoo, Mobi
Home › Forum › Commenti agli articoli di Booking Blog › Live from BTO ’09: “Will merchant models websites become search engines?” – Expedia, Travelzoo, Mobi
- Questo topic ha 24 risposte, 8 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 14 anni, 10 mesi fa da Ischia.
-
AutoreArticoli
-
17 Novembre 2009 alle 18:27 #15033margheAmministratore del forum
Ore 17.00 – BTO secondo giorno
Expedia, Mobissimo, Travelzoo, Orbitz, HRS trattano il tema delle OTA come veri e propri “motori di ricerca” di viaggio.
Diventeranno davvero motori di ricerca? O lo sono già?
Expedia dichiara: “Siamo sicuri che offrire le migliori possibilità di ricerca e di risultati agli utenti sia il segreto del successo delle OTA. Expedia offre 348.000 strutture solo in nell’Europa Occidentale. Le promozioni convertono molto bene sul sito, ed anche le recensioni sono tra le più lette a livello internazionale. Spesso la OTA è il miglior strumento di marketing per una struttura alberghiera”.
18 Novembre 2009 alle 20:41 #18454Duccio InnocentiBloccatosecondo me sono le ota il miglior motore di ricerca per strutture ricettive dove è possibile fare ogni sorta di ricerca e trovare velocemente ciò che si cerca con tanto di recensioni affidabili.
Quindi una presenza di qualità in termini di tariffe, popolarità, testi, immagini ecc. offre benefici enormi al brand e quindi al sito diretto che se ben strutturo può convertire in prenotazioni a marginalità totale il traffico proveniente da questi cari e a volte carissimi soci…
alla BTO abbiamo parlato tanto di disintermediazione ma… occhio a non esagerare…
18 Novembre 2009 alle 23:43 #18457Riccardo CoccoPartecipanteDuccio, concordo pienamente!
Certo che ricevere tutte prenotazioni dirette sarebbe la terra promessa di ogni albergatore, ma è impraticabile e fuori logiche commerciali.
Relativamente alle recensioni affidabili. Avrei qualche perplessità:
#1 a Roma: Hotel 2 stelle con 7 camere;
#1080 a Roma: Hotel 3 stelle con 70 camere.
Le recensioni sono sicuramente importanti ma a mio avviso per avere una risposta che realmente corrisponde alla realtà dovremo attendere ancora molto tempo e maturare nell’utilizzo di questi strumenti.
Non sono poi d’accordo sul fare una classifica di gradimento, vi sono talmente tante variabili che influiscono che razionalizzarle in una fredda classifica non ha senso.
Chi dice che un libro di Coelho sia meglio o peggio di uno di Grisham?
In aggiunta dobbiamo anche considerare il fatto che mediamente su 100 clienti, 90 si sono trovati bene di cui 1 scrive positivamente. 10 Si sono trovati male e 10 scrivono. Se prima dell’avvento dei siti di recensione una persona che si è trovata male ne parlava a 10 suoi conoscenti, con i siti di recensioni, l’audience presunta è di miliardi di persone. Ripeto, sono favorevole a questo tipo di informazione ma occorrerà lavorarci per renderla credibile e veritiera.
Buon lavoro e buon revenue management a tutti!
Riccardo Cocco
19 Novembre 2009 alle 12:05 #18458aldoMembroNaturalmente non sono d’accordo 😀 non si tratta di motori di ricerca ma di un’altra cosa, basta dire che l’ordine dei risultati di quei portali è sempre falsato da obiettivi commerciali delle OTA, un motore di ricerca deve essere imparziale e basarsi su algoritmi matematici. Per quanto riguarda i commenti degli ospiti sono utilissimi e assolutamente veritieri ma bisogna saperli leggere perché esprimono la rispondenza ad un’aspettativa e non un valore assoluto : se vado in un 5 stelle lusso criticherò anche il vociare del bambino non educato seduto al tavolo di fianco, se vado in due stelle sarò stracontento se trovo l’adsl free. Ecco spiegato perchè un due stelle può essere benissimo il primo a Roma e un tre stelle ultimo mentre il numero di camere non c’entra un tubo, anzi meno sono per la qualità del servizio meglio è, per il semplice motivo che gestire poche camere e pochi clienti è molto più facile che gestirne centinaia.
19 Novembre 2009 alle 14:39 #18460Riccardo CoccoPartecipanteChissà com’è ma che aldo non fosse d’accordo lo avevo immaginato!
Peccato che non ho le stesse capacità divinatorie quando si tratta dei numeri del superenalotto 🙁
Un motore di ricerca deve essere imparziale: bene, quindi google non è un motore di ricerca secondo la tua teoria. Google tutto è meno che imparziale.
Per essere imparziale non dovrebbe ricevere pagamenti a fronte di un posizionamento privilegiato, per essere imparziale non dovrebbe tener conto se sono un bravo programmatore capace di indicizzare al meglio il mio html piuttosto che un neofita che crea il suo sito tramite geocities….
Quindi signori, non esistono i motori di ricerca!!
A parte le ilarità varie, un motore di ricerca, a mio avviso, è un sistema dove in funzione di variabili impostate dal “ricercante” offre risposte compatibili con le suddette variabili, a prescindere dal posizionamento privilegiato o meno (anche perchè il posizionamento [nel caso di expedia per esempio] può anch’esso essere filtrato).
Per venire alla veridicità o meno dei commenti, ti pregherei di verificare quanto contenuto qui:
Proprio perché le aspettative di un cliente che soggiorna in un 5 stelle sono ben diverse da quelle di un cliente che soggiorna in un 3 stelle, crearne una classifica non basata su un fattore accomunante non ha senso. Come si dice: “apples with apples”.
Buon lavoro e buon revenue management a tutti!
Riccardo Cocco
19 Novembre 2009 alle 16:53 #18462dott_stefano_tiribocchiPartecipanteQuello che ho sempre pensato è avere i giudizi che provengono dai panel di persone uguali a me,
e questo è nel web 2.0
io voglio il giudizio della colazione di un hotel dato da una persona che magna come no sfonnato, se il giudizio è dato da una vegetariano di 55 kg, e diche che la colazione era ottima, per me non va bene, solo che io NON SO chi si cela dietro il giudizio,
il problema dei giudizi a mio avviso oggi immaturi risiede proprio nell’anonimato delle persone che li lasciano, intendendo per anonimato la mancanza di connotati che ne classificano la tipologia sociale lo stile di vita, il modo di essere e di pensare,
coppie con figli grandi, coppia giovane, amici in vacanza sono per me classificazioni vaque.
S.
19 Novembre 2009 alle 18:03 #18466aldoMembroE pensa te l’ilarità quando leggerai che invece google è proprio un motore di ricerca, lo è al punto che i risultati a pagamento sono ben distinti dai risultati degli algoritmi matematici che naturalmente premiano i bravi programmatori che privilegiano i contenuti e penalizzano chi spamma. Nei portali invece lo OTA organizzano il portale per avvantaggiare chi pare a loro e di solito sono quelli che gli garantiscono più soldi. Tutto lecito ci mancherebbe e indubbiamente un servizio utile ma nulla a che vedere con un motore di ricerca. Per i commenti le classifiche sono sempre ingiuste ma quando il tutto si sintetizza con un voto, sono inevitabili. D’altra parte se un 4 stelle da 80 camere non è capace di rispettare le aspettative della sua clientela e prende tutti 5 non è un male che un cliente si incuriosisca e vada nel tre stelle di 15 camere con la media del 9. Sai che lagna se tutto fosse deciso a tavolino ancora prima di cominciare ?
19 Novembre 2009 alle 19:52 #18469Riccardo CoccoPartecipanteAldo,
quanto è divertente leggere i tuoi post!
Vediamo, provo a seguire il tuo pensiero:
1)google diversifica gli ad a pagamento da quelli free, diciamo che ci sto.
2) google premia i bravi programmatori e scapito degli spammers, ci potrei stare? mah! diamogliela buona, anche se il “non bravo” programmatore (non-spammer) in questo caso non è messo sullo stesso piano del professionista.
Le OTA non sono motori di ricerca:
Dunque, ho cercato, rigirato e ricercato. Ecco il risultato:
“Cos’è un motore di ricerca:
Un motore di ricerca è un servizio fornito attraverso un sito web che permette di effettuare ricerche all’interno delle pagine che il motore ha indicizzato e analizzato.
Il motore di ricerca basa il proprio funzionamento sull’utilizzo di “parole chiave” che permettono all’utente di specificare gli argomenti da cercare all’interno dei siti.
Alcuni motori permettono inoltre di effettuare ricerche avanzate, come ad esempio la ricerca di una frase specifica, la ricerca all’interno di un particolare sito oppure la ricerca di determinati tipi di documento (filmati,audio,immagini).
I motori di ricerca sono la principale fonte di visitatori per gran parte dei siti presenti sulla rete, ed è per questo motivo che aumentare la propria visibilità in rete è fondamentale per chiunque abbia la necessità di vendere i propri prodotti o dare spazio alle proprie iniziative.”
fonte: marketinginformatico.it
Analizziamolo:
il motore di ricerca attraverso delle parole chiave (nel nostro caso potrebbero essere: città, numero di stelle, vicinanza ad una location particolare etc.) fornisce il risultato all’interno delle pagine che ha indicizzato ovvero all’interno di un database.
Fin qui non trovo differenze.
Alcuni motori di ricerca permettono delle ricerche specifiche, magari nel nostro caso potremmo accomunarlo alla ricerca di un hotel con piscina o con palestra, oppure con un campo da golf o che abbia la connessione gratuita ad internet per interagire con aldo su bookingblog durante la vacanza….
Anche qui la differenza non la trovo.
Ecco! Ho trovato! Eureka!
La differenza è che tra google e expedia, expedia non diviene la principale fonte di visite sul sito proprietario dell’albergo. Caspita! Come ho fatto a non pensarci prima?
Si, in effetti expedia non è un motore di ricerca!
Expedia (le OTA in generale intendo, spero che nessuno si sia offeso) è qualcosa di più!
Le OTA sono una banca dati di informazioni che possono generare risposte in funzione delle singole e più complesse necessità dell’individuo. Sono una cartina tornasole che mi permette di non perdermi all’interno dell’immenso mare di internet andando a trovare cosa nello specifico sto realmente cercando.
LE OTA NON SONO MOTORI DI RICERCA!
LE OTA SONO CONSULENTI DI VIAGGIO!
Aldo, hai ragione!
Per i commenti sui sitemi tipo tripadvisor sinceramente siamo talmente distanti che non ti infastidisco dicendoti che le banane si misurano con le banane e non con i carciofi, ti piacerebbe comprare un Cynar e scoprire che ha il sapore di banana split??!!
Buon lavoro e buon revenue management a tutti!
Riccardo Cocco
19 Novembre 2009 alle 19:56 #18468Riccardo CoccoPartecipantealcuni commenti ricevuti proprio in tema di breakfast.
Assodato che forniamo un buffet di prima colazione di circa 35 metri.
Con:
Caldi;
Freddi;
Dolce;
Salato;
Ipocalorico;
Senza colesterolo;
Spremute fresche fatte al momento;
Succhi;
scriverei per 16 pagine,
c’è chi si lamenta e scrive un complaint lungo una quaresima solo perchè: la marca dello yogurt non è quella che lui utilizza a casa!!!
E lo stesso tizio ha dato un valore bassissimo sul commento in internet.
Mi posso basare su questi sistemi? Ancora no, è troppo presto.
Buon lavoro e buon revenue management a tutti!
Riccardo Cocco
19 Novembre 2009 alle 19:58 #18467Duccio InnocentiBloccatosi io credo che la disntermediazione sia un concetto utopico e trovo nel buon posizionamento suoi portali un grande valore per il sito diretto.
a mio parere le ota vanno viste come soci, magari un pò esosi, ma che saputi sfruttare offrono un valore immenso in termini di visibilità.
addirittura un canale diretto troppo forte può creare problemi di visibilità sui portali che tra i criteri di poszionamento considerano anche il venduto dell’hotel.
20 Novembre 2009 alle 00:10 #18473aldoMembro😀 😀 😀 guarda che ti confondi, ti assicuro che le Ota non sono motori di ricerca, come non lo sono le Pagine Gialle, come non lo è Open Directory. Il fatto che usino un motore di ricerca interno per trovare le strutture inserite non le trasforma certo in motori di ricerca. Le OTA non fanno nulla di speciale, utilizzano informazioni già presenti in rete e le diffondono rivendendo a 150 la visibilità che comprano a 100. Fino a quando Google non si sveglia e comincia a fare bene il suo lavoro su determinate serp, ci tocca tenercele (tranquillo Riccardo, non lo farà presto, non gli conviene). Sono d’accordo con Innocenti, devono essere considerate come un socio, al 50% degli utili, che cerca d’imporre le strategie e non partecipa alle perdite.
20 Novembre 2009 alle 08:34 #18471dott_stefano_tiribocchiPartecipanteprendo spunto dal posto di Riccardo,
per ridire proprio che le OTA danno due servizi:
vendita camere e pubblicità,
adesso vorrei che tutti gli albergatori facessore un bel gioco,
andata a prendere le commissioni dell’ultimo mese pagato al portale x, con booking fate prima perchè il dato è già estrapolato, entrate nel gestionale del portale e andate a vedere quanti (potenziali) clienti vi hanno visitato, dividete ora il valore della commissione pagata per i clienti e avrete il costo per contatto generato dalla visibilità del portale, quanto vi sarebbe costato ottenere la stessa visibilità con altri canali specifici?
S.
20 Novembre 2009 alle 10:13 #18479Riccardo CoccoPartecipanteinfatti, se hai letto bene il mio post, ho dichiarato pubblicamente che hai ragione.
Le OTA non sono motori di ricerca, sono consulenti di viaggio!
Scusami mai hai commesso un errore di valutazione, le OTA non comprano visibilità come hai espresso nel tuo post. Le OTA mettono in contatto una fascia di clientela con la struttura ospitante, operazione che sarebbe altrimenti improponibile, impossibile, assurda nei suoi investimenti se individuali.
Si chiama intermediazione. Lo riconosciamo almeno questo?
Loro chiedono delle commissioni elevate?
Da che mondo è mondo, la qualità si paga.
Mi spieghi come mai una Lamborghini non costa come una FIAT?
Mi spieghi perchè un anello d’oro se fatto da un artigiano costa un terzo rispetto ad uno marcato Damiani?
Allo stesso modo, se vuoi un servizio di qualità, dove come qualità si intende anche l’ampiezza dell’onda generata dalla cassa di risonanza, lo devi pagare, altrimenti vai al Discount, dove non è detto cha la qualità sia inferiore ma certamente dovrai avere delle aspettative diverse.
Le OTA non fanno nulla di speciale? Io andrei a verificare i loro investimenti in web marketing e/o marketing tradizionale. Ti assicuro che ci sono molti zeri da contare….
Quanti zeri avresti tu con la tua struttura da poter investire?
Sono proprio curioso di vedere il risultato della tua struttura in funzione dell’esercizio suggerito da Stefano.
Aldo, permettimi, se bookingblog scrivesse un articolo sullo strapotere dell’ENEL e/o di tutte le aziende fornitrici di energia (ovvero di tutti i fornitori dell’azienda) dove si pagano bollette consistenti, considereresti l’ipotesi di scaraventarti anche su di loro? E se la risposta fosse si, perchè ancora non hai sollevato il problema?
Buon lavoro e buon revenue management a tutti!
Riccardo Cocco
21 Novembre 2009 alle 08:12 #18491aldoMembroE meno male che ti sei ravveduto 😀 per l’Enel aspetto solo l’articolo, son davvero curioso di vedere se qualcuno interverrà a difendere le bollette assurde sostenendo che la qualità, come la Lamborghini, si paga. A parte gli scherzi, Riccardo, resto della mia idea, che so essere fastidiosa, non fanno nulla di speciale e non saranno loro a salvare il business dell’ospitalità, i loro investimenti colossali, che paghiamo noi, servono a fargli conquistare il mercato a scapito dei concorrenti e dei canali tradizionali, di fatto rendendo più costoso il canale dell’intermediazione che è sempre esistito. Mi pare che i dati dimostrino che non riescano a stimolare in maniera efficace la domanda, mentre loro aumentano la quota nel mercato occupando tutti gli spazi possibili, il numero totale di prenotazioni del settore resta fermo. Sia ben chiaro, molti complimenti a loro per l’idea imprenditoriale e la lungimiranza, ma per l’apologia aspetterei un bel po’.
21 Novembre 2009 alle 20:13 #18494Riccardo CoccoPartecipanteAldo:
non mi sono ravveduto, avevo solo una limitata visione delle OTA che grazie a te mi si è ampliata andando ad occupare il giusto posto.
La tua non è un’idea fastidiosa, è solo anacronostica e limitata alla tua realtà.
Sul “non fare nulla di speciale” ho già speso molto tempo nel tentare di spiegare cosa fanno le OTA, quindi ti rimando a tutti i miei precedenti post.
“non saranno loro a salvare il business dell’ospitalità”
E chi ha mai asserito questo? Non è che cominci a vedere nelle OTA dei poteri soprannaturali?
QUali reputi essere un canale tradizionale?
Quali dati dimostrano che non riescono a stimolare la domanda in modo efficace? C’è uno studio? Mi piacerebbe leggerlo.
Se il numero totale di prenotazioni resta fermo, presumo tu ti riferisca alle prenotazioni ricevute dalla tua struttura, stai dicendo che con le OTA o senza le OTA hai lo stesso numero di prenotazioni, allora perchè ti preoccupi delle OTA? Non firmare il contratto che tanto il business per te macina lo stesso, no?
Buon lavoro e buon revenue management a tutti!
Riccardo Cocco
-
AutoreArticoli
- Devi essere loggato per rispondere a questa discussione.