Hotel Rate Parity: in esclusiva l’opinione di Dorian Harris
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2 Agosto 2013 alle 10:42 #16245sfarinelAmministratore del forum
Torniamo di nuovo sul controverso argomento Rate Parity, oggi più che mai al centro dei dibattiti legati all’hotellerie. Questa volta lo facciamo con un’intervista esclusiva a Dorian Harris.
Harris, fondatore del portale inglese Skoosh.com, è stato il primo in Europa a sollevare la questione sulla Parità Tariffaria imposta dalle OTA e a spingere l’Office of Fair Trading inglese ad aprire un’inchiesta sulla questione.
2 Agosto 2013 alle 15:14 #21012Federico PaciniPartecipanteL’argomento ed i possibili scenari da qui a pochi anni sono chiari a tutti, ma il punto non cambia: il contratto riporta chiaramente la rate parity nelle clausole vincolanti, dunque “prendere o lasciare”, e cosa si prende e cosa si lascia non sono spiccioli.
Il pesce grande mangia il piccolo, da sempre, e questa è una legge di natura.
Per ora il mio consiglio è di pescare il maggiore numero di pesci grandi, che quantomeno faranno fatica a mangiarsi tra di loro.
Buon weekend a tutti.
2 Agosto 2013 alle 15:58 #21013FlavioPartecipanteConcordo su tutto… o quasi. Perchè al punto in cui siamo, e con le quote di mercato che Booking.com ed Expedia hanno acquisito, non so se l’abolizione della parità tariffaria potrebbe davvero giovare all’albergatore.
Ipotizziamo che il mio hotel venda 100 camere al giorno, a 100 euro, il 50% direttamente ed il 50% via OTA. Incasso netto iva 9090 euro, commissioni ota 750 euro, totale 8440.
Ora ipotizziamo che le ota scontino del 10% i prezzi ai clienti, dando un kickback sulla commissione. Per il 50% del fatturato che proviene dalle OTA quindi non cambierebbe nulla, l’hotel continuerebbe ad incassare al netto di iva 4545 euro, ne pagherebbe 750 di commissione (500 verrebbero poi girate dalle OTA ai clienti). Ma cosa farebbe l’hotel? Potrebbe restare a guardare?
Ovviamente no… perchè in tal caso le OTA amplierebbero ulteriormente la loro quota di mercato (le commissioni crescerebbero ancora, ed anche la dipendenza). Per mantenere quote sul canale diretto, l’hotel dovrebbe poter scontare altrettanto, o più delle ota. Nell’esempio, uno sconto del 10% sul 50% del fatturato gestito dall’hotel comporterebbe un mancato ricavo di 454 euro. Risultato finale di incassi netto iva e commissione… 7986 euro invece di 8440 euro.
Si possono costruire quanti scenari si vuole, non vedo casi in cui gli albergatori ne possono uscire bene… ma al peggio credo non ci sia limite: le OTA potrebbero mettere nel mirino un numero limitato di destinazioni sui cui fare “dumping” per acquisire quote di mercato ecc ecc
In questo caso, anche la speranza di Harris, che conta sul fatto che i colossi del settore si astengano dalla competizione sui prezzi per lasciargli mano libera, mi sembra una pia illusione. Non penso che Booking.com e Expedia esiterebbero nello schiacciarlo, prima che si possa affermare.
Personalmente penso l’unica strada sia quella di continuare a contendere clienti alle OTA offrendo non prezzi diversi, ma più opzioni di prezzi e pacchetti, più tipologie di camere, maggior flessibilità nelle politiche di cancellazione, ed ovviamente investendo sul marketing diretto nei confronti dei propri clienti.
Il problema vero è un altro.
Ricordo all’inizio della stagione OTA (lavoravo per una grande catena), noi ritenevamo che un 5% di commissione fosse più che ragionevole, ed i nostri primi accordi con le OTA erano su questi livelli, poi quando entrarono in gioco gli albergatori individuali, incapaci di capire che i costi di una OTA erano molto inferiori a quello di una TA con personale, ci fu la prima spinta al 10%. Poi visto che il traffico cresceva (sfido io, il 10% consentiva già margini elevati e la possibilità di reinvestire sul marketing online somme consistenti) le OTA si fecero coraggio e cominciarono a chiedere “overcommission” e di nuovo gli albergatori ad annuire contenti.
Non so se e quanto a lungo le OTA si accontenteranno delle commissioni attuali, ma intanto arrivano già proposte “insidiose” es. Booking.com con il programma “genius” e gli sconti ai PROPRI clienti fedeli. Vale a dire, l’hotel deve fare uno sconto per fidelizzare il cliente a Booking.com!!! Sembra incredibile, ma scommettiamo che qualche “furbetto” ha già aderito, sperando – per un attimo – di finire davanti ai propri concorrenti?
6 Agosto 2013 alle 12:24 #21077Franc1980Membro…e tanto piacere… solo Tiribocchi non l’ha capito…
13 Agosto 2013 alle 09:21 #21079dott_stefano_tiribocchiPartecipanteciao Flavio, le OTA prendono sempre piu potere, ma il loro obiettivo non sarà quello di aumentare le commissioni, o solo per gli alberghi che desiderano farlo, le OTA terranno le commissioni al MASSIMO VALORE SOSTENIBILE per l’albergo che ne impedisce la “chiusura” ma che garantisce loro il massimo della redditività sul lungo termine, le OTA non vogliono eliminare gli alberghi, vogliono solo trarre il massimo profitto, esemplificativo anche il fatto che propongono alternative di vendita con costi esorbitanti di programmi speciali solo a chi desidera aderirvi. La Rate Parity va tenuta con i denti, è una clausola fondamentale dei contratti per garantire un equilibrio distributivo. Con tutti i siti AGRREGATORI presenti come TRIVAGO, HOTELSOMPARISON, HOTELSCOMBINED se salta la parity succederebbe il delirio, e sarebbe una corsa al ribasso con se stessi per l’albergo.
23 Agosto 2013 alle 09:41 #21083emanueleMembroConcordo con Tiribocchi e con Flavio nel pensare che lo scenario di un’eventuale scomparsa della Rate Parity non è ben prevedibile come sembrerebbe e che rischierebbe di essere molto pericoloso per gli hotel. Basti pensare ai problemi di disparity che ci sono oggi causati dai T.O. che vendono su siti B2C e nel sempre maggiore utilizzo dei meta-search dagli utenti, che “minano” sia la distribuzione sui portali sopra detti che quella sul proprio sito web. Proviamo ad immaginare cosa potrebbe succedere domani se la Rate Parity dovesse cadere…
Concordo con Flavio che gli hotel devono capire che l’unico vero modo di contrastare le OTA è investire sul proprio sito web e offrire su questo più alternative, più vantaggi, più flessibilità.
27 Agosto 2013 alle 07:55 #21084Franc1980MembroCaro emanuele,
“offrire sul sito più alternative, più vantaggi, più flessibilità” è rate disparity!
ma li leggete i contratti prima di firmarli?
secondo la clausola della rate parity, gli hotel devono offrire stessi PREZZI, stessi SERVIZI, stesse CONDIZIONI!
Bisogna addirittura proporre gli stessi prezzi per telefono, per e-mail e al passaggio!… secondo il contratto!
Le OTA non indagano su questo solo per un problema logistico. ma troveranno la soluzione anche a questo… aspettate… aspettate e continuate ad avvallare le loro teorie…
27 Agosto 2013 alle 09:26 #21085 -
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