Twitter vs Facebook: ancora pochi gli Italiani che scambiano tweets
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- Questo topic ha 68 risposte, 12 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 14 anni, 11 mesi fa da dott_stefano_tiribocchi.
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12 Maggio 2009 alle 00:44 #17495Anto4444Membro
e dei meta-distretti turistici che mi dite?
12 Maggio 2009 alle 12:45 #17496antonio.pezzanoMembroGrazie ad Andrea per le info. Il caso e’ interessante, tuttavia la mia domanda resta ancora aperta. Mi preme sottolinerare che, nonostante l’elevato numero di studenti, ricercatori e professori sul management del turismo, non abbiamo ancora ricerche serie che documentino i benefici dei consorzi e la loro sostenibilita finanziaria (senza l’interevento pubblico). Chiudo con una nota (che potrebbe in parte rispondere alla domanda posta da Anto444). In una ricerca condotta in Israele e’ venuto fuori che le piccole imprese che fanno parte di network dove si mettono a disposizione competenze manageriali (corsi di formazione, assistenza su finanza, gestione operativa, ecc) fanno meglio di quelle che utilizzano i network solo per la promozione.
12 Maggio 2009 alle 19:15 #17498Anto4444MembroSi mi pare che la regione finanzi per un buon 30-40% gli investimenti dei consorzi. A patto che i privati ci mettano il restante. La formula è buona come dice Andrea. Ma anche le cooperative sono abbastanza efficienti, ovviamente non ci sono finanziamenti che piovono dall’alto però la struttura ha funzionato e funziona abbastanza, ci sono parecchie cooperative di albergatori.
I metadistretti turistici sono l’ultima frontiera che si sta portanto avanti nella mia regione. Staremo a vedere.. andrò ad alcuni approfondimenti a riguardo nelle prossime settimane, se qualcuno è interessato vi farò un sunto delle mie impressioni.
Cmq Antonio, la tua idea è corretta e sicuramente mettere in comune il know how su tutta la gestione o cmq fare approfondimenti formativi è sicuramente utile a tutti. C’è un po il problema dei processi aziendali/gestionali che sono una specie di segreto di stato per tanti. Ma è un problema di miopia. Tanti non vogliono condividere nulla senza un rendiconto personale immediato. Guardano alle loro camere ma non alla loro destinazione. Non capiscono che senza la destinazione potebbero andare a zappare la terra con il reddito prodotto dal loro albergo. Gli albergatori li considero molto individualisti. Purtroppo.
Essenzialmente tutte le forme di associazionismo sono buone. Soprattutto in realtà polverizzate come nel nostro paese. Ho dati che sono sbalorditivi sulla capienza media e sull’occupazione media degli hotel.. La maggior parte sono mini strutture..
12 Maggio 2009 alle 19:26 #17497andreacelleraiMembroCiao Pezano,
Non conosco la situazione in Israele, conosco invece quella Toscana, capisco la tua preoccupazione della sostenibilità finanziaria e concordo con la Tua idea del network che diventa laboratorio di tutte le azioni collegate alla formazione (su questo ci sono ottimi spunti Aziende – Università), assistenza finanziaria e ottimizzazione dei costi di gestione. Il limite grosso può essere rapresentato dalla partecipazione delle aziende e la reale comprensione delle opportunità che ne scaturirebbero facendo vera massa critica, questo credo che sia il vero punto dolens…Potrei ancora continuare per capitoli, ma il tempo è tiranno e qui mi fermo…
14 Maggio 2009 alle 14:05 #17499antonio.pezzanoMembroConcordo, individualismo e ottusita’ sono problemi seri. Tuttavia le condizioni di contesto sono cambiate. I bassi margini di reddito non sono ciclici, ma strutturali. Quando per alcuni anni consecutivi i piccoli proprietari si troveranno a guadagnare meno dei propri dipendenti, venderanno o chiuderanno. Per quanto ne so (poco, e soprattutto contestualizzato nel mezzogiorno) gli investimenti (per nuove aperture o rinnovamento) degli ultimi anni sono stati possibili grazie ai fondi pubblici (destinati ad esaurirsi in questa dimensione entro il 2015). Se le mie ipotesi sono corrette, non passera’ molto tempo prima che anche i piccoli proprietari decidano di unirsi. E non penso solo a consorzi.
Grazie ancora per questo proficuo scambio di idee.
14 Maggio 2009 alle 21:32 #17504Anto4444MembroBellissima analisi. Complimenti.
Gli investimenti in strutture ricettive infatti sono:
spaventosamente onerosi,
spaventosamente rischiosi,
non garantisco il ritorno dell’investimento,
gradissimi costi di mantenimento,
grandissimi costi di gestione,
ottimi infatti per il riciclo di denaro sporco, è una delle ultime tendenze della mafia non a caso.
Beh ne ho detti un po che mi sono venuti in mente al volo. Chi vuole ne aggiunga, anche di pesitivi eh!!
Antonio e lo scoppio di una bolla sul valore delle strutture ricettive che dici? verosimile?
14 Maggio 2009 alle 21:37 #17503Anto4444Membrocredo quasi tutti ce li abbiano sai? booking rata manager e cosi via sono indispensabili. Il Blog mi pare un pochino prematuro, ma male non fa.
Il problema è che sono strumenti che se non utilizzati correttamente ci fanno andare in deflazione pesante e solo i più grossi poi sopravviveranno.
14 Maggio 2009 alle 22:27 #17501andreacelleraiMembro….mi pare che su questo argomento concordiamo tutti….sinergie e massa critica sono vincenti…..nessuno però ha risposto alle mie domande…sul booking, rate allocator, blog… non vi interessa?
15 Maggio 2009 alle 13:19 #17511Anto4444MembroRiscrivo il messaggio che avevo scritto tempo fa visto che pare scomparso.
Tiribocchi, non voglio insegnare nulla a nessuno, credo che tu sia più che preparato per gestire le strutture che gestisci ma permettimi di dissentire e di argomentare la mia critica.
Faccio un esempio (se posso) di come sia addirittura irrazionale questo modo di business. (avere il 98% di occupazione)
Semplifichiamo, utilizzando 2 dati a caso (in realtà nel mio messaggio originale avevo capito che non gestissi strutture con più di 34 camere, ma non importa), per far capire il concetto:
Numero camere (34 visto il 98% di occupazione) x prezzo camera in bassa stagione al prezzo (facciamo finta di chiamarlo) RM 69 Euro = 2346 Euro
Poi consideriamo il costo di una camera occupata con la colazione compresa (mi tengo basso e sto sui 30 euro colazione compresa) x Numero camere (34 visto il 98% di occupazione)= 1020 Euro
Facciamo una banale sottrazione per il metodo RM, ricavi – costi = 1326 Euro
Bene vediamo cosa succederebbe in un’altra soluzione.
Se poniamo il 50% di soglia minima oltre cui non andare sotto con il prezzo il prezzo minimo a cui dovresti vendere è 150 Euro. (300 euro diviso 2) (Ecco questa è una semplificazione che si collega al ragionamento che farò dopo)
Quindi il nuovo conto verrebbe:
Numero camere (34 visto il 98% di occupazione) x prezzo camera in bassa stagione al prezzo 150 Euro = 5100 Euro
Ora mi direte tutti in coro beh ma se alza il prezzo l’occupazione diminuisce. Verissimo, facciamo che diminuisca della metà?? Vi sembra verosimile? Bene vediamo cosa succede in quel caso:
Numero camere (17 visto il 50% di occupazione) x prezzo camera in bassa stagione al prezzo 150 Euro = 2550 Euro
Poi consideriamo il costo di una camera occupata con la colazione compresa (lo stesso di prima ovviamente e sto sui 30 euro colazione compresa) x Numero camere (17 visto il 50% di occupazione)= 510 Euro
(anche qui bisogna vedere come sono strutturati i costi dell’azienda, in generale semplifico in quel modo)
Facciamo una banale sottrazione, ricavi – costi = 2040 Euro
Ora non per dire ma il punto di pareggio tra le due gestioni si avrebbe con un occupazione ancora minore del 50%.. Inutile dire che in quel caso i costi sarebbero ancora minori. Quindi credi davvero che consumando il tuo albergo, facendo vero dumping e stressando il tuo personale in questo modo stai facendo la politica giusta? Io non la vedo cosi.
Ovviamente è un discorso che può essere criticato.
15 Maggio 2009 alle 15:30 #17515dott_stefano_tiribocchiPartecipanteOk, il ragionamento può filare. Il punto è che quando faccio revenue, lo faccio in maniera microscopica, cioè più che fare dumping cerco di scoprire quale è in un preciso istante la mia necessità/urgenza di vendita di una determinata camera, su un determinato numero di camere totali, per una daterminata data. Non è tanto lo spulcio del vicino è una serie molto più lunga di valutazioni, nel mercato romano poi, purtroppo il prezzo la fa da padrone, visto il sorprendente numero di strutture ricettive presenti. Se ti leggo i prezzi per un tre stelle al centro dal 28 maggio in poi la doppia costa: 109 – 144 – 360 – 164 – 144 – 109 – 114 – 194 – 174 e via discorrendo. E’ comunque sempre vero che tra vendere 100 camere a 10 euro e venderne 50 a 20 euro la seconda soluzione è migliore perchè incide meno sui costi e usura dell’hotel.
15 Maggio 2009 alle 16:10 #17521Anto4444MembroMi piacerebbe finire di mandare la seconda metà del messaggio ma non funziona proprio.
Vabbè riproverò più avanti.
Cmq per rimanere in tema, non considerare la tua gestione, parliamo in generale che preferisco. Tu sicuramente farai la cosa giusta.
Parliamo in generale cosi tutti posso adattare le considerazioni al loro caso con le dovute modifiche.
Il Revenue RIMANE EFFICACE
15 Maggio 2009 alle 16:12 #17520Anto4444MembroUFF scusate ho schiacciato tab e poi invio per sbaglio..
dicevo..
Il Revenue RIMANE EFFICACE e valido ma su una forchetta più ristretta.
Se no crea effetti collaterali a più livelli.
che sarebbe l’altrà meta del messaggio. Ora riprovo..
15 Maggio 2009 alle 16:13 #17519Anto4444MembroMessaggio alla redazione:
mi dice contenuto duplicato, potete fare qualcosa? poi cancellate questo mio messaggio per favore.
Grazie.
15 Maggio 2009 alle 16:59 #17517Duccio InnocentiBloccatoSecondo me non bisogna confondere il revenue con l’abbassamento dei prezzi e parlando con molti albergatori mi sembra che spesso abbiano questo pregiudizio.
Posto che le due variabili principali che concorrono a generare la tariffa del singolo giorno sono proprio l’occupazione e l’avvicinarsi alla data, una politica revenue di Qualità genera maggiore occupazione ed un prezzo medio superiore.
Invece una politica revenue che prenda in considerazione solo l’abbassamento della tariffa media per garantire maggiore occupazione credo che sia molto riduttiva, anzi direi che in questo caso non si possa proprio parlare di revenue per quanto è da sottolineare che il maggior numero di clienti contribuisca al passaparola positivo (per chi riesce ad offrire un servizio sopra alle attese).
16 Maggio 2009 alle 19:57 #17523andreacelleraiMembroRiguardo al revenue mi trovo molto in linea con il pensiero di Tiribocchi, e ad Anto ripeto che ognuno di noi con i propri dati storici, analisi dei competitors, brand reputation e calcoli di previsione si pone forse in maniera diversa, penso anzi sono sicuro che ognuno di noi fa veramente il meglio che può fare tenendo presente la sensibilità delle 2 leve tariffe e occupazione.
Ma soffermarsi ancora su questo argomento diventa noioso e poco produttivo, diamoci stimoli nuovi per favore perchè la ripetizione dei nostri concetti annoia credo non ci porti alcun nuovo elemento.
Una domanda Tiribocchi collabori per caso con Grasso? Saluti a tutti
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