Twitter vs Facebook: ancora pochi gli Italiani che scambiano tweets
Home › Forum › Revenue Management › Twitter vs Facebook: ancora pochi gli Italiani che scambiano tweets
- Questo topic ha 68 risposte, 12 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 14 anni, 10 mesi fa da dott_stefano_tiribocchi.
-
AutoreArticoli
-
23 Aprile 2009 alle 15:30 #17434Anto4444Membro
Andrea cellerai, i risultati arrivano solo nel breve periodo nel medio e nel lungo i risultati saranno nocivi per il settore e per tutti.
All’inizio chi fa un RM proattivo si avvantaggia nel confronti dei competitor che non hanno ancora adottato questa strategia. Poi nel lungo tutti farann la stessa cosa e sarà la fine.
Ma poi ti sembra giusto che la gente che viene per una manifestazione venga letteralmente PELATA viva con cifre assurde in posti in cui il giorno prima avrebbe speso chissà quanto meno?
In questo modo l’albergatore è costretto a portare alle stelle il prezzo xkè recuperare un po di fiato, ma allo stesso tempo si scoraggia la domanda. Il cliente non potrà percepire un servizio tale da giustificare un prezzo del genere. Si avranno ripercussioni negative purtroppo..ma come dicevo sugli anni successivi..
Meditate..
23 Aprile 2009 alle 15:37 #17435Anto4444Membroil tempo che ho a disposizione è finito, il lavoro è pressante ma mi piace ogni tanto staccare e scrivere qualcosa sul blog,
Se posso dare un consigli ai gestori cercherei di rendere il blog un po più dinamico e veloce nell’inserimento dei commenti in modo che i lettori possono avere un feed ai propri messaggi più rapido. Questo invoglierebbe la scirttura e la lettura e porterebbe maggior importanza e maggior traffico sul votro blog. Magari prima pubblicate un commento e poi fate la moderazione indicando i motivi pubblicamente.
non ho molto tempo per scrivere, spesso faccio errori e non metto la punteggiatura xkè non rileggo i miei post dopo averli scritti e non ho bisogno di andare a cercare notizie sul google per le mie affermazioni. Posso risultare brusco ma non lo faccio apposta. Spero che potrete pubblicare i miei post ocn più celerità in futuro.
23 Aprile 2009 alle 16:33 #17436sfarinelAmministratore del forumCiao Anto4444,
suggerimento raccolto.
Di solito moderiamo e pubblichiamo i post piuttosot velocemente, oggi avrai notato un ritardo perchè diversi di noi sono a Sorrento al Travel 2.0 Academy Days. (sto scrivendo dal banco dei relatori mentre è in corso la presentazione di Michele Polico – “Alberghi su Facebook: Imparare a interagire con una rete sempre più socializzata”)
Ciao,
Sergio
23 Aprile 2009 alle 16:59 #17437Anto4444MembroGrazie,
non si faccia vedere xkè se no dicono che è distratto!!
ciao
Spero che sia sempre cosi veloce la pubblicazione!!
25 Aprile 2009 alle 12:25 #17438andreacelleraiMembroAnto, io controllo giornalmente (anzi spesso anche mattina e sera)le vendite nei vari mesi di apertura dell’hotel che dirigo, sinceramente mi preoccupo per la stagnazione della domanda ma gli sforzi maggiori sono concentrati nel dare un servizio di qualità sia al cliente che spende 100 Euro che al cliente che ne spende 300.
Ovviamente avendo diverse tipologie di camere posso dirTi che a me non imbarazza affatto vendere a tariffe differenziate, e Ti dirò che quando mi metto dall’altra parte e faccio io il turista, ricerco, mi informo e raffronto l’offerta, quando scelgo un albergo prima di tutto mi interessa il luogo, poi viene la selezione basata su confronti e sensazioni, sinceramente da quando prenoto via web non ho avuto delusioni.
Corollario: Il manager deve ricercare profitto e qualità con la stessa determinazione, quando si è consapevoli di dare un buon servizio dobbiamo sapere quanto questo costa e quanto ci aspettiamo di riprendere in termini di ricavi. Chiaro che ogni anno è diverso e a mio avviso và affrontato con strategie di vendita più o meno aggressive a prescindere da cosa fanno i competitors.
26 Aprile 2009 alle 13:01 #17444Anto4444MembroSi ma non mi riferivo a prezzi diversi per tipologie di camere diverse ma di prezzi diversi per la stessa camera. La stessa camera a 100 euro e poi magari il giorno dopo a 300 Euro?? adesso non facciamo un discorso di profittabilità ecc che so che conviene fare cosi (nel breve ripeto) ma poniamoci dalla parte del cliente. Vi pare una politica corretta?
E poi si riesce a triplicare la qualità del servizio?
Secondo me queste nuove tecniche ci porteranno in una situazione spiacevole tra un po di tempo. Guardate le compagnie aeree come esempio immediato..
27 Aprile 2009 alle 14:31 #17446andreacelleraiMembroAnto, non sò se dirigi un albergo o ne sei proprietario.
Quello che finora ho scritto nel forum è la convizione che ho maturato in questi ultimi anni, dopo che ho esamito il nostri bilanci e che ho notato come attraverso un’occupazione maggiore riuscivo a coprire molto meglio i costi di gestione.
In ogni caso, ognuno di noi sà valutare che le due leve tariffe e occupazione, sapendo anche che sono inversamente proporzionali. Allora la mia domanda è questa:
Valuti oltre ai prezzi di vendita anche il rm e il rev-par?
Hai un’occupazione sopra il 70%?
La tua location è talmente forte da evitarTi di abbassare le tariffe?
Se la risposta è si ai tre quesiti allora sei più fortunato di me e fai anche bene a rimanere solidamente ancorato a tariffe fisse o stagionali, ma la risposta più concreta te la darà senz’altro il rev-par che riuscirai a conseguire, in maniera particolare di quest tempi.
Saluti
27 Aprile 2009 alle 14:34 #17450Anto4444MembroProprietario di una piccola catena di 3 hotel nel nord Italia. In tutto sono più di 700 posti letto. Laureato in economia e specializzato in svizzera in management alberghiero.
Fai bene ad analizzare i bilanci, se li analizzi per bene vedrai che i margini stanno scendendo. Stanno scendendo e sono destinati a scendere. Immagino che tu sia un dirigente dell’albergo e non il propietario xkè è evidente che se fossi il propietario vedresti che non c’è più nessuna corrispondenza tra il capitale da immobilizzare per l’acquisizione di un hotel e la sua redditività. Il costi sono enormi e i maargini si stanno erodendo sempre più, credo insufficienti per giustificare un tale investimento. Aggiungiamoci la sensibilità della domanda turistica ai più disparati fattori e il rischio diventa altissimo, aggiungo io insostenibile.
Poi la moda di adesso, spinta dalla consapevolezza che bisogna a tutti i costi riempire l’albergo anche quando non c’è nessuno che vuole venire nella nostra zona è un vero è propio bumerang (se non si scrive cosi amen). Guardo ovviamente al fatturato delle mie camere, lo valuto sotto tantissimi aspetti tra cui anche il numero delle camere disponibili. Ma il revpav è solo un indicatore che ci dice tutto e nulla, anzi l’importanza che sta avendo adesso è esagerata.
In ogni caso si parte dall’assunto che le camere d’albergo sono come il pesce, il giorno dopo puzza e sono da buttare. Quindi meglio vendere, anche a poco, piuttosto che buttarlo via. Questo è indiscutibilmente vero, ma il problema è: davvero conviene??
La risposta dev’essere scomposta in due fasi temporali, breve periodo e medio/lungo periodo.
Nel breve è evidente che i costi di migliaia di euro per i corsi di revenue management funzionano. (anche per il fatto che non tutte le strutture li utilizzano)
Nel lungo è come gia detto un bumerang. La domanda potrebbe non giustificare/capire/accettare tariffe tanto diverse per uno stesso servizio e si potrebbe abituare alle tariffe promozionali. Allo stesso tempo tariffe troppo alte in periodi di forte domanda potrebbero scoraggiare la futura domanda. E’ un po come quello che veniva fuori dai modelli di analisi di impatto quando si studiavano gli effetti di eventi/schock in una determinata zona, tanta gente non adava in quel periodo di picco proprio perchè sapeva che ci sarebbero stati prezzi elevati e sovraffolamento. Cmq non ricordo bene i dettagli dovrei andarli a rivedere, ma cio non cambia il discorso.
E poi.. vi pare giusto che 2 nella stessa tipologia di camera possano pagare 2 cifre esageratemente diverse? uno paga 100 e il suo vicino di camera 300? per me a parte tutti i discorsi di convenienza economica, non sembra etico ne corretto.
E poi.. la realtà italiana con tutti piccoli alberghi, credo che la media sia tipo 30/40 camere.. come caspita fanno a fare RM con cosi poche economie di scala.. sono folli.. Selezione Darwiniana come ha detto il professo a qusto punto.
scappo che sono in ritardo.
Mi è venuto in mente adesso che c’è anche un altro motivo di fondo che ha uno sfondo macroeconomico, l’italia non puo e non deve concorrere con il resto del mondo sotto il profilo dei costi. Il prezzo non sarà e aggiungo non deve essere il nostro cavallo di battaglia!!! la QUALITA’ invece! questo il nostro cavallo di battaglia, qualità senza se e senza ma, questa è l’unico modello vincente per il nostro paese e il nostro business, abbiamo il paese più bello e ricco (culturalmente e storicamente del mondo) valorizziamolo!!
Politiche aggressive sui prezzi lasciamole fare alla croazia o alla slovenia per favore..
vado..
27 Aprile 2009 alle 14:35 #17449Anto4444MembroPS andrea l’occupazione italiana media mi pare che sia del 55%..
27 Aprile 2009 alle 14:43 #17448Anto4444MembroLa mia location non è cosi forte, è forte il mio brand e i miei servizi.
La risposta è dentro di te. ricercala ma considera che anche per mangiare al MCdonalds o Burgerking in due persone si spendono almeno 14 euro.. al ristorante se ne spendono tipo 60 senza magiare pesce.. per 2 gelati si spende 6 euro.. per il taxi 35.. e cosi via.. pensa a quanto spendono per il servizio 24H che gli offri tu e quanto costa mettere in piedi un impresa alberghiera e ricerca la risposta dentro di te..
Finiremo come ryanair o come gli hotel extralusso.. aveva proprio ragione van der borg.. ahimè..
30 Aprile 2009 alle 16:44 #17456andreacelleraiMembroCaro Anto,
Forse il Tuo punto di vista è quello giusto, mi interessa scambiarsi opinioni laddove queste portano suggerimenti e prospettive di veduta diverse da quelle che per natura siamo inclini ad avere, Ti preciso che non sono dirigente ma persona che ha investito e che conduce l’azienda, oltre che dirigere network alberghieri. Quello che tutti dovremo considerare è che un mutamento è in atto e questo da quando internet ha ormai concentrato più della metà della domanda.
I nostri pensieri riguardo alla conduzione sono molto distanti, sarebbe bello confrontarsi ancora tra 5-6 mesi e vedere chi di noi due ha avuto le intuizioni migliori.
Una cosa è certa finchè la crisi non sarà passata non potremo dire se ha ragione chi attua tariffe flessibili (pur conservando la qualità) e chi invece rimane ancorato ad una tariffa stagionale….ai posteri l’ardua sentenza.
Tu lavora pure sulle tue 700 camere a tariffe fisse, io lavorerò con le mie 31 a tariffe diversificate e che ognuno possa avere il meglio o ciò che si augura….Buon Lavoro
30 Aprile 2009 alle 17:34 #17457Anto4444MembroCiao a te.
non sono pignolo e non mi piace farlo. ma non posso non correggere le cose sbagliate che hai detto. Aparte i 700 che sono posti letto e non camere. poi tralasci forse la parte più importante del ragionamento, il disocrso che ho fatto sul breve e sul medio termine. poi non è una politica anticrisi la mia, è un metodo per scampare alla crisi e alla selezione che ci attenderà. Sempre che non intervenga una bella botta di inflazione che dovrebbe cambiare tutte le carte in tavola.
Ma dimmi, con 31 camere da te costruite da quello che sembra, ci stai dentro con i costi? e mi basta un si o no e poi hai calcolato quando mai rientrerai dall’investimendo che hai effettuato? sono cusioso. la tua tariffa media? se vuoi le mie non ho problemi a dirle
Intanto ieri sera ho preso l’aereo per andare in una nota città, 80€ A/R, il taxi 70€ A/R, la cena 95€ in due. L’aereo è in proporzione il più economico… c’è qualcosa che non quadra o sbaglio??
3 Maggio 2009 alle 11:57 #17462andreacelleraiMembroCaro Anto,
Mi scuso di aver capito male il Tuo dato (700 posti letto), in un forum si partecipa per scambiarsi idee e suggerimeti, vedo che hai molto tempo per rispondere all’uno o all’altro. Le nostre posizioni sono distanti e secondo me i nostri relativi suggerimenti non vengono reciprocamente ben considerati. Da qui ti dico, rispetto il Tuo punto di vista ma mi fermo nel risponderTi, anche perchè tu rispondi a un nome e cognome io invece a un mezzo nome e numero, se mi cerchi su google io ci sono, lo stesso non posso dire di Te. Se il confronto tra me e te fosse serio e mirato ad aiutarsi potremmo scambiarsi tutti i dati che vuoi, per il momento non ho il piacere di conoscere il Tuo nome, che strutture hai, dove sei…..quindi Ti saluto e Ti auguro comunque buona fortuna sull’investimento che hai fatto.
3 Maggio 2009 alle 13:07 #17464Anto4444MembroSinceramente, finora ho considerato il tuo nome come un nick, non come il tuo nome vero. Me lo hai fatto notare tu.
Cmq il problema non sta tanto nel nome della persona che hai di fronte ma in quello che scrive.
Le mie idee sono sempre molto forti, sempre orientate al futuro. Come tutti gli economisti da bar sport, analizzo il presente e faccio considerazioni su scenari futuri. Puo essere interessante delle volte confrontarsi con uno strumento come un blog o simili xkè le persone prima di rispondere pensano a quello da scrivere. Di solito nella realtà e in un faccia a faccia è un pò più comlicato, qui uno ha tempo di metabolizzare e di interpretare e personalizzare i concetti. E di solito i riscontri si trovano, bisognerebbe trovare un blog con molti contatti e molte visite dove potersi confrontare con tantissima gente.
Sei libero di non rispondere alle domande che ti ho fatto. Per carità fai come credi! Peccato perchè poteva essere interessante!!
4 Maggio 2009 alle 15:15 #17467andreacelleraiMembroFigurati se rispondo ad un anonimo e per di più ad uno che si autodefinisce “un economista da Bar sport”. Pignolerie e polemiche a parte!!! Buon Lavoro
-
AutoreArticoli
- Devi essere loggato per rispondere a questa discussione.