Gennaio: vera crisi o solo rallentamento? I primi verdetti
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Tag: abbassamento-tariffe, bookingcom, crisi-economica-mondiale, gennaio-2009, intermediari, portali, tariffe
- Questo topic ha 63 risposte, 17 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 15 anni, 8 mesi fa da Anto4444.
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27 Febbraio 2009 alle 15:01 #17328LeonardoMembro
Anch’io sono d’accordo con Tiribocchi e Faggioli, sul fatto di ribassare le nostre tariffe, xò a mio avviso stiamo diventando mosche bianche, la politica del ribasso è quella che ti permette di essere più avanti nei portali, con questa crisi, tanti clienti guardano il prezzo e dopo la qualità, quindi io per mantenere una certa qualità/servizio certe tariffe non le pratico e vado dietro sempre più dietro nei ranking dei vari portali quindi ke scelta mi rimane? certo è anche ovvio che prima o poi la situazione si stabilizzerà però fino ad allora?
per Anto4444 da me ci sono alberghi 2 stelle che fanno 25 euro a camera!! su booking nonostante abbiamo una media di giudizio del 3.5 sono in prima pagina. Penso che ogni commento sia superfluo
27 Febbraio 2009 alle 19:48 #17331Riccardo FracassiMembroMi fa piacere sapere di poter contare su qualcuno su questo blog che mi possa dare lezioni di matematica e di politica economica! In effetti non mi ero accorto che le dinamiche fossero cambiate…ecco perchè il telex non scarica più le prenotazioni! Il fatto di constatare che ci sono molti più alberghi che hanno un sito internet rispetto a quando lo ha creato lei la fa un esperto di politca economica? Laurea ad honorem ad Anto4444. Non ch’io me la sia presa, ma per spiegare un concetto, non c’è bisogno di esordire che qualcuno non ci capisce nulla per poi parlare di cose ovvie.
Credo che se lei avesse iniziato con dei toni più moderati ed in maniera più costruttiva la sua battaglia, avrebbe trovato maggior supporto alle sue osservazioni. In tutte le cose ci son pro e contro. Dialogando spesso si riescono trovare soluzioni che da soli mai si sarebbero raggiunte. Criticare in maniera costruttiva porta a maggiori risultati, sparare a zero secondo me no! Parlare di negoziazione di condizioni è senza dubbio un punto importante, ma di difficile realizzazione. Purtroppo siamo tante piccole realtà e tra l’altro concorrenti. Magari questo può essere un punto di partenza affinchè un giorno a livello di associazione di categoria si definiranno delle linee guida. Questo forum potrebbe essere un valido punto di partenza.
Capisco che lei ed i suoi colleghi siate preoccupati per i mesi a venire, lo sono anch’io. Non è certo la commissione che devo riconoscere agli intermediari che mi spaventa. Mi spaventa l’assenza di domanda (che non è certo internet o chi ci opera che la farà risvegliare) combinata alla guerra di prezzi che ci auto-produciamo; questa sì che riduce i margini operativi.
28 Febbraio 2009 alle 01:11 #17338Anto4444Membro25 euro a camera su booking?? Noooo.. non ci credo!! Sta scherzando spero!!
Cmq la sua domanda e i suoi dubbi sono pertinenti.
Filippo è cosi però, la grinta ce l’ho eccome ma sono realista e una contestazione come la mia non fa la differenza. Ci vuole maggiore partecipazione. Da solo l’ho già fatto ma i risultati sono stati deludenti. Non si ottiene nulla xkè parlo con gente che non conta nulla (gli agenti di zona). Inoltre non riesco a creare nessun effetto di emulazione, zero proprio. Cmq anche la sua idea è corretta, andare a cercarsi i clienti è di sicuro cosa buona. Mi impegnerò anche su questo punto 🙂 Magari visto che ha più esperienza di me potrebbe darmi dei consigli.
A Riccardo Fracassi che si è un po’ risentito dico, non si preoccupi non la volevo offendere. Mi spiace che si sia offeso. Mi scuso per la frecciatina. Ma di fatto non era per offendere, ho ribadito il fatto che lei sulla politica economica ignora i fondamentali (l’importanza chiave delle strutture sull’intera filiera produttiva) e le evoluzioni (il grosso potere dei colossi on-line a fronte di una sudditanza delle strutture ricettive). Si sofferma sui costi che hanno questi oligopoli più che sui loro margini, si sofferma solo sulle scelte (sbagliate anche secondo lei) di prezzo degli albergatori senza guardare il perché si è arrivati a tanto e senza guardare chi incentiva tutto cio, poi non si preoccupa della concentrazione spaventosa di potere ormai ridotta a pochi attori.. poi non ricordo più. Quindi la sua visione di politica economica è ristretta, non pensa ai motivi per cui si è arrivati alla situazione di oggi ne ai suoi risvolti futuri. Guarda gli effetti apparenti ma non ciò che sta dietro. Cmq faccio mea culpa e ribadisco che la frecciatina me la potevo risparmiare.
Certo anche è che lei non può ridurre il mio discorso in una banale constatazione sul telex vero? Se no con questa affermazione dimostra anche poca attenzione nella lettura. Lei riassume la mia tesi di politica economica con il telex e la diffusione dei siti internet!!
E poi tutto quello che ho detto è ovvio per lei? Ma lo dimostri allora! continui la lettura, legga e rilegga le righe seguenti e anche quelle precedenti, mi dimostri che dico ovvietà, lo dimostri a tutti i pochi (credo) lettori di questo blog. Ha la sua occasione per cercare di ridicolizzarmi, ma lo faccia per favore. Io ne sarei felice, sarei felice perché vorrebbe dire che ho imparato qualcos’altro in più (come da sempre dico, solo quando sarò morto avrò smesso di imparare). Dico ovvietà? Bene, anzi benissimo. Mi illumini d’immenso.
E’ bello e spesso interessante quando si dicono le cose che si pensano. Se lei ritiene che io sia anche arrogante lo dica, non mi interessa xkè mi interessa ciò che dovrà dire dopo. Dovrà argomentare il discorso per dimostrare di aver ragione e far sentire il suo interlocutore una schiappa e solamente arrogante. Mi piacciono le discussioni cosi schiette. Poi sono uno che ammette se il suo interlocutore ha ragione. Poi odio veramente il buonismo. E poi sinceramente.. che noia..!!
Non mi faccia riscrivere per la mille millesima volta la tesi, abbia un po’ di onestà intellettuale se la vada a rileggere e mi dimostri le ovvietà della mia bella laurea ad honorem.
Spero che moderatori capiscano lo sforzo che sto facendo per rimanere più polite possibile (prometto di incentivare le argomentazioni e di lasciar perdere la caciara = flame). Grazie
Saluti
Antonio
28 Febbraio 2009 alle 12:33 #17336aldoMembroSono d’accordo con Anto4444, sinceramente non riesco a capire il valore aggiunto creato nel turismo dai portali on line di prenotazione, sono semplicemente degli intermediari che raccolgono informazioni esistenti e le rivendendono a terzi a peso d’oro. Agevolano il contatto tra turisti e gestori delle strutture ricettive ma non vedo grandi vantaggi nè per gli uni nè per gli altri, l’unico lato positivo per il turismo in generale è la spinta ad una concorrenza sulla qualità del servizio indotta dai commenti degli ospiti pubblicati ma è evidente che potrebbe essere metta in atto senza bisogno di pagare il 25% su ogni prenotazione. La vera rivoluzione della rete è la riduzione della distanza tra chi produce informazioni e chi le riceve ed è paradossale che proprio nel settore turistico, uno dei più frequentati, questo passaggio sia appesantito inutilmente.
28 Febbraio 2009 alle 14:35 #17337InItalia.itMembroSalve Aldo,
a mio avviso dire che i portali di prenotazione non servono è come dire che le agenzie di viaggio non servono o i supermercati non servono.
I portali di prenotazione forniscono all’utente un servizio ad alto valore aggiunto consentendo di comparare centinaia di hotel, poter consultare le review di altri ospiti, utilizzare servizi di geolocaliazzione, confrontare velocemente prezzi e servizi etc etc
In quasi tutti i settori dove c’è una vasta offerta e una vasta domanda ci sono intermediari che a fronte di investimenti (pubblicità, personale, uffici…) chiaramente chiedono la loro commissione.
Naturalmente ognuno è libero di non usarli, ma se li usano è perchè ne hanno un ritorno 🙂
Buon lavoro,
Tommaso Trani
P.S. chiaramente essendo un responsabile del portale di prenotazioni alberghiere InItalia.it il mio giudizio è di parte, ma non penso lontano dalla realtà vista la crescita del settore.
1 Marzo 2009 alle 00:48 #17339Riccardo FracassiMembroCaro Anto4444,
non sono così permaloso e non mi son di certo offeso per le sue affermazioni, ma vorra ovviamente accettare la mia risposta alla sua provocazione, visto che di provocazioni ne sono pieni i suoi post.
Indipendentemente dai moderatori, sinceramente il tono dei suoi interventi è decisamente cambiato negli ultimi 2 post, e la cosa può solamente portare a convenire su alcuni punti e a creare qualcosa di utile per tutti. Mi dispiace esser sceso sul piano del sarcasmo, anche se non è mia intenzione, tanto meno stile, ridicolarizzare nessuno, ma ammetto non mi sono piaciuti alcuni suoi commenti su altri colleghi più giovani che hanno espresso il loro punto di vista.
Lei si aspetta lumi da me? Difficile, ma ci proverò! I compiti gli ho fatti e ho riletto tutti i sui interventi di questo thread. Più li rileggo, più non capisco dove voglia arrivare. La sua tesi che suppone di aver scritto mille volte, io sinceramente non la capisco. Il titolo di questo thread è “Gennaio, vera crisi…”; leggendo e rileggendo i suoi interventi, sembra che per lei la crisi sia dovuta ai portali che rubano marginalità e diventano ricchi. Si inizia con expedia che prende un tot di commissione, poi ce l’ha con booking che ne prende la metà, ma le offre meno servizi, perché si deve caricare le promozioni con restrizioni da solo.
Parla di sconti aggiuntivi su tariffe commissionabili o nette, che riducono la marginalità dei famosi 100 euro, quando nessun contratto glielo ha mai imposto.
Perché compiange le agenzie tradizionali a cui internet ha sottratto parte del lavoro? Non riconosceva anche a loro una commissione? Magari solo per il semplice fatto di aver fatto una telefonata!
Il canale GDS non lo considera? Una transazione andata a buon fine comporta costi pari a circa il 23%. Cosa fanno per meritarselo?
Quanto è disposto a pagare per un’intermediazione commerciale? Quanto spende per rendere facilmente reperibile il suo hotel su google? Non la disturbano i costi da sopportare per una buona indicizzazione e per aver un buon sito web? Conosco relatà che si sono volute sganciare dalla logica dei portali ad alto costo, ma le garantisco che girano decine di migliaia di euro a google.
In tutta sincerità, io (come credo altri lettori di questo blog) condivido con lei molte idee e concetti di base; trattasi ora di riorganizzare le idee e buttare giù qualcosa di più costruttivo al di là delle mere % di commissione o vincoli contrattuali. Mi sembra di aver letto diversi spunti interessanti che dovrebbero essere sintetizzati e ridiscussi uno ad uno. Invito Mr. Sfarinel a cogliere gli elementi più propositivi e riportali in un nuovo thread che esuli dalla polemica. Tutti quelli che leggono e scrivono su questo blog hanno ben compreso l’importanza di internet per il proprio business, altrettanto sapranno l’importanza del ruolo dei portali. Impariamo a sfruttarli al meglio…!!
A disposizione per qualsiasi confronto.
Saluti
1 Marzo 2009 alle 01:23 #17340dott_stefano_tiribocchiPartecipanteDa semiesterno vorrei sfatare il mito del portali a commissione=ladroni di soldi.
Un portale a commissione ha due principali funzioni:
1) prendere il cliente nel mare di internet
2) portarlo all’acquisto delle camere
due banali concetti dietro i quali c’è un mondo.
in merito al concetto 1, prendere i clienti sul web è oggi molto difficile, innanzitutto la guerra per i posizionamenti organici è molto dura e i costi per i posizionamenti a pagamanto molto alti, proviamo noi con il singolo albergo a posizionarci con “rome hotel” in organico o in a pagamento e poi vediamo quanto ci costa ogni transazione a buon fine.
2 portarlo all’acquisto delle camere, il portale richiede una INTERFACCIA usabile dall’utente con dietro un lavoro di programmazione e grafica enorme, oltre che di usabilità, non a caso ad esempio il sito di booking.com cambia ogni settimana un dettaglio, cosa a noi quasi invisibile ma che ha delle variazioni sugli untenti finali grosse.
poi ci sono i commerciali poi ci sono le persone al call center e al reparto gestion dei reclami, i traduttori (che ci fanno il sito in 20 lingue) programmatori, grafici, marketing etc etc..
ma tutta sta gente se ci porta lavoro la vogliamo pagare?
Ora da qui è anche vero che le commissioni sono al limite, come dico sempre io se do il 25% percento a qualcuno mi deve venire a checckinare lui i cliente, comunque ritengo che fino al 20% di commissione il costo del portale sia giustificato, per tutti i suoi sforzi di commercializzazione e pubblicizzazione della nostra struttura, inoltre i mezzi che usano i portali sono gli stessi che potremmo usare anche noi, potremmo farci il sito in 20 lingue, fare il payperclick con google, ottimizzare il sito, e tutto questo ci permette di equilibrare la percentual di camere che riusciamo a venderci da soli con quelle che è bene ci aiutino a vendere gli intermediari.
1 Marzo 2009 alle 21:39 #17346Anto4444MembroMi fa piacere che non si sia in realtà offeso.
Guardi, non mi stupisco di essere spesso frainteso. Sono fatto cosi, tanti difetti e tanti pregi. Uno su tutti dire le cose in faccia e dire ciò che si pensa veramente. Poi sono abituato a dare ordini quindi è un po’ una deformazione professionale. Direi che la piccola polemica sia chiusa e definitivamente archiviata. I colleghi più giovani devono giustamente farsi le ossa, non possono avere tutto servito su un piatto d’argento un po’ di umiltà e gavetta gli farà bene, qualche bastonata farà bene anche se non sarò certo io a darla. Cmq non voglio mai perdere il rispetto che è dovuto a tutti voi (compresi i giovani) che come me si impegnano in questo lavoro. E’ importante chiarire che spesso risulto arrogante e scortese non per cercare di offendere nessuno ma perché voglio essere estremamente diretto nelle mie opinioni.
Allora partiamo con ordine (cerco di rispondere a tutte le sue obbiezioni),
1)il titolo del thread sinceramente ha ben poco a vedere con i post che si sono susseguiti. Dovremmo cambiare il luogo della discussione in effetti.. qui della crisi non si parla proprio. Quindi non colleghi il titolo con gli argomenti trattati xkè hanno poco a che vedere (ho detto poco perche anche le commissioni incidono sui profitti di un hotel quindi bene o male entrano in gioco)
2)Expedia prende il 25% (ma una volta non aveva anche lei i preferiti? Ora sono diventati tutti preferiti? Boh..) booking.com il 20% tra i preferiti se non di più e 18% tra i normali. Expedia ha il vantaggio di gestire le promo molto meglio di booking ma lo svantaggio di avere commissione più alta. In compenso Expedia ha il doppio delle visite degli altri portali. Questo è il mio quadro sintetico sui due portali incriminati.
3)Gli sconti sono dovuti ai portali, di fatto tutti gli alberghi hanno aderito alle promozioni, tantissimi hanno scelto la via dell’advanced booking con circa il 20-25% di sconto per la tariffa non rimborsabile in anticipo. Nessun contratto lo ha imposto ma tutti di fatto lo fanno, come mai secondo lei? Secondo me non sono gli albergatori che hanno deciso di buttarsi sul benessere sociale e sul benessere degli azionisti di Expedia e di Booking ma sono i portali che spingono più o meno indirettamente verso atteggiamenti del genere, più sono bassi i prezzi più loro guadagnano. Non ci credete? Invece è proprio cosi..
4)Sulla differenza dalle agenzie tradizionali ho detto abbastanza. Le differenze ci sono e le commissioni sono in media più basse ma come ho detto in precedenza non è solo una questione di commissioni.
5)Il canale GDS costa tantissimo anche quello, e sinceramente mi pare un mercato parecchio ingessato e in declino. Ho chiuso con tutti i GDS da un paio d’anni.
6)L’intermediazione commerciale sono disposto a pagarla per un massimo del 10-13%.
7)I costi che supporto per l’indicizzazione del miei siti web sono ridicoli confronto alle commissioni che pago mese dopo mese agli intermediari on-line e confronto al fatturato che mi generano (i miei siti).
Cmq essenzialmente riassumo la tesi (cosi forse la capisce anche lei, dai scherzo la frecciatina l’ho detta apposta!) dicendo che voglio avere un potere contrattuale molto maggiore perché come ho già detto mille volte gli alberghi e in generale le strutture ricettive sono il punto essenziale e necessario di tutta la filiera, sbaglio a dire che dovrebbero essere quelle con il maggiore potere contrattuale? Ovviamente c’è il problema della miniaturizzazione ma associazioni di categoria dovrebbero essere create apposta. Se siamo furbi, se siamo sufficientemente egoisti e allo stesso tempo combattere per una causa comune, possiamo pretendere e ottenere tutto e di più.
Mi ostino contro i portali xkè li vedo un po’ come li definisce Aldo (anche se non completamente come lui), sono dei siti internet che raccolgono i nomi di alcuni hotel e fanno vedere i vari prezzi. Siti internet in cui sono gli hotel che devono passare ore e ore del loro tempo per aggiornare e fare tutto per loro sul loro sito internet. Fosse l’invenzione che ci fa diventare più ricchi, allora mi starebbe anche bene, ma in realtà alimentano una spirale quasi ossessiva di competizione che ci sta portando al suicidio di massa. Insomma nei i portali vedo strumenti che potrebbero essere utilizzati con vantaggio dalle strutture, in realtà gli strumenti sono non a doppio ma a triplo taglio cavoli. E’ una guerra bella e buona, 2 euro di più o di meno sui portali sembrano tantissimi quando in realtà il cliente li spende per un gelato con una pallina al limone. Ormai il cliente spende di più per la cena che per l’hotel. Vi rendete conto? Anche questo sono riusciti, sono riusciti a rimbambire anche la gente! 2 euro più o due euro meno che vuoi che siano!! Ma anche 10 euro cavoli, il turista va su internet e guarda anche il peli del fondoschiena all’albergo poi va a fare due passi e spende decine di euro in gelati suvenirs ecc ecc, insomma 10 euro di differenza su expedia sono un abisso, senza considerare che nella realtà di una vacanza non sono nulla. Vabbè..
Insomma la grande invenzione dei portali dove ci ha portato? Ditemi la vostra xkè io al momento non ci ho ancora visto un gran affare.. convincetemi per favore!
Poi mi fido di lei, riorganizzi tutte le idee e facciamo il punto della situazione cosi vediamo se ne verrà fuori qualcosa di utile veramente. Aspetto volentieri e intanto vi leggo..
1 Marzo 2009 alle 21:46 #16902Anto4444MembroTiribocchi nessuno è semi-esterno, tutti devono dare il loro contributo.
Le obiezioni che ha sollevato sono legittime ma le dimostrerò come anche lei ha una visione ristretta probabilmente indotta dalle capacita comunicative dei vari agenti di zona e dalla potenza di queste mega-multinazionali.
Expedia per esempio con un giro d’affari di 21 miliardi di dollari, è leader nel mercato on-line. I profitti sono di circa 2,3 miliardi di dollari. Bene in confronto la fiat è un aziendina. Spende circa 1 miliardo di dollari per marketing ( ovvero pubblicità diretta, televisione, radio, stampa, ppc, portali internet, marchio e affiliate program), tanto? Poco? Vedete voi.. Poi spende 321 milioni di dollari di spese generali per il personale e l’amministrazione, 194 milioni per la tecnologia hardware e software. L’azienda riceve i suoi maggiori profitti dalle prenotazioni alberghiere. Infatti con le compagnie aeree non si abbuffa come si abbuffa con noi, li le commissioni sono tipo del 5%. Ma d’altronde la forza contrattuale delle compagnie aeree è davvero imponente.
Dico questo per dire che la povera Expedia che deve pagare tanta pubblicità in realtà se lo può tranquillamente permettere. Contate poi l’anticipo in media di 45 giorni con cui riceve il pagamento dal cliente e il momento in cui deve pagare, contate, con la sua leva finanziaria, cosa potrà mai fare con tutti quei soldi..
Cmq l’esempio delle compagnie aeree dovrebbe essere sufficiente a far comprendere che il 25% che chiede a noi è spropositato, le basterebbe un accettabile 10% e sarebbe lo stesso sul mercato.
Quindi i due punti su cui Tiribocchi riflette possono sembrare assolutamente veri, tanto da legittimare la commissione richiesta, in realtà se si spulciano i conti, loro spendono si tanto per pubblicità e per procacciare i clienti, ma non poi come ci si immagina.. Ci si rende conto che effettivamente stanno mungendo una vacca grassa, fanno enormi profitti essenzialmente a spese degli hotel affiliati. Con le compagnie aeree e gli altri servizi che offrono si accontentano di ben meno e, ciò nonostante, anche con commissioni molto molto più basse ci guadagnano parecchio. Siamo polli noi che ci facciamo mungere a più non posso, muoviamoci, facciamo associazioni di categoria troviamo un rappresentate che faccia valere i nostri diritti e il nostro potere. Ribelliamoci!! Ma ben inteso non è che se noi albergatori in massa chiediamo il 15% di commissione Expedia fallirà vero??!! Sarà bella viva, sana, vegeta e forte come prima se non di più.
Quindi alla sua domanda Tiribocchi rispondo cosi: Si li dobbiamo pagare, ma li dobbiamo pagare molto meno, li dobbiamo pagare per il vero valore del loro servizio. Non è d’accordo anche lei? Mi faccia sapere.
Io per esempio non mi nascondo, fatturo circa 300 mila euro con loro, bene il 25% ovvero 75.000 euro di commissione. Sa lei Tiribocchi quanta campagna di ppc riuscirei a fare? O quanti siti in quante lingue riuscirei a commissionare? Io non lo so di preciso, so solo che ne farei parecchi. Poi aggiungeteci anche gli altri portali e le somme diventano ancora più pesanti.. Sto seriamente pensando che forse il gioco non valga la candela.. datemi suggerimenti per favore..
2 Marzo 2009 alle 15:16 #17345Riccardo FracassiMembroStia tranquillo Antonio, non mi sono offeso e mai lo farò. Leggo attentamente i suoi interventi, dove traspare un forte passione per questo lavoro. Passione che condivido in pieno. La sua TESI l’avevo intuita, ma secondo me dovrebbe essere argomentata in maniera diversa, come credo che ora stia cominciando a fare ora. Il lamentarsi ed attaccare in maniera vigorosa, l’ho ritenuto eccessivo, in particolare relazionata al titolo del Thread. Come richiesto, invito l’admin a rielaborare un nuovo argomento del forum in cui si può trattare il potere contrattuale, slegandolo dalle polemiche di questo thread ed aprendolo a suggerimenti pro-attivi.
Procedo con le mie osservazione ai vari punti a cui Antonio ha cortesemente risposto:
1) vedi sopra – il titolo dell’argomento, esula dal suo contenuto.
2) la invito a verificare le condizioni booking vs Expedia – mi risultano commissioni più basse su booking (10-15%)
3) Personalmente ritengo che le promozioni debbano coprire brevi periodi dove si hanno cali di occupazione; Non è necessario aderire alle campagne di promozione (anche se queste portano senz’altro a maggior visibilità) ma si può semplicemente puntare su di una BAR adeguata. Concordo sul fatto che, qualora si puntasse su una BAR in linea con la concorrenza, l’eventuale scontistica legata alla promo, potrebbe influenzare notevolmente l’adr ed il relativo margine. In conclusione è un tool inventato da alcuni portali (altri non lo mettono nemmeno a disposizione), ma non obbligatorio.
4) I tour operators (non agenzie) con cui ho sempre fatto contratti richiedono un min di 20-25 di commissione (oltre che allotment). I Wholesalers addirittura di più e ci guadagnano ancora di più (altro fenomeno da arginare)
5) Non conosco quale sia la sua struttura, e non saprei dirle se ha fatto male o meno ad abbandonare il canale GDS. Ad ogni modo, oggi ci sono sistemi di connettività a basso costo fisso per l’interfacciamento. I costi variabili però si aggirano sul 23% (messi insieme le varie fee, commissioni, e metodo di pagamento). Personalmente registro un grosso calo di questo canale, ma lungi dal poter affermare che sia morto.
6) Canali web che le permettono transazioni al 10-13% ci sono; non sta a me fare pubblicità, però3 o 4 buoni su cui puntare li trova facilmente.
7) Se un giorno dovesse uscire dalla logica dei BIG (intendo i portali), probabilmente dovrà pensare di aumentare tale investimento per compensare la mancata visibilità.
Infine, per quanto riguarda il potere contrattuale, concordo che noi albergatori siamo alla base della filiera produttiva dei TO online, ma è anche vero che siamo realtà estremamente frastagliate ed in competizione fratricida tra di noi. Le compagnie aeree hanno deciso di tagliare le loro commissioni sull’emissione di biglietteria; benissimo, ma quante sono le compagnie aeree BIG nel mondo? Non arriviamo a 15 compagnie. Le altre più piccole chiaramente pubblicizzano la commissionabilità delle loro tariffe per aver maggior visibilità. Quando chiamai American Express per una quotazione di un biglietto aereo, ho percepito che mi volevano consigliare una compagnia emergente perché avrebbe riconosciuto loro maggiori %. Vi dice niente?!?
Noi siamo piccole aziende ed a volte apparteniamo ad associazioni di categoria diverse, con diverse mentalità e difficoltà di concordare linee comuni; qualche grande catena ha fatto la scelta di tagliare TO online e di puntare unicamente sul proprio sito istituzionale per le prenotazioni online…ora mi sembra stiano facendo marcia indietro. Ce l’anno fatta o si sono arresi?
E’ molto difficile avere una coesione tra albergatori, ma è l’unica possibilità per aver più voce (se se ne vuole avere). Oggi, purtroppo, risulta più facile abbassare di 10€ la tariffa rispetto al competitor, senza comprendere il danno che ciò può causare è maggiore di un overcommission didel 5%. Ormai sono diversi anni che la concorrenza sul web c’è; molte delle maggiori destinazioni internazionali hanno ben compreso questa dinamica e si sono allineati su dei valori tariffari abbastanza stabili. Noi in Italia ancora non ci siamo fatti molto furbi…o peggio crediamo di esserlo di più.
Anch’io ho commentato precedentemente, facendo riferimento a quanto si paga per 30 min di taxi, una cena veloce, etc rispetto a quanto viene messo a disposizione per 24 ore da un hotel che vende a 100€ lordi; non c’è proporzione se si considera l’impegno di risorse (umane ed economiche) per mantenere fruibili i servizi per 24 ore 365 gg all’anno.
Quindi, in tema con il titolo del Thread, la prima vera arma che abbiamo per fronteggiare la crisi è quella di adottare una politica tariffaria redditizia che sappia compensare l’inevitabile calo della domanda. Ben vengano tutti gli spunti ed osservazioni per migliorare prossimamente il nostro potere contrattuale.
Saluti
2 Marzo 2009 alle 15:38 #17344Duccio InnocentiBloccatoGent. Anto4444,
trovo che fare i conti in tasca ad Expedia sia poco utile così come ipotizzare la giusta percentuale da riconoscer e loro per il “disturbo”.
Il grande portale di prenotazione è una sorta di grossista che per bravura e capacità economica è in grado di garantire volumi di vendita importanti.
Quindi, posto che non abbasseranno le loro provvigioni perché i loro clienti le ritengono troppo alte, dobbiamo capire come avere il maggior risultato con il minor sforzo; infatti, oltre alle prenotazioni pagate a peso d’oro, offrono visibilità qualificata “gratuità” proprio al vostro Hotel, al vostro Brand che se dotato di un sito web efficace e visibile può sfruttarla a suo pro:
più occupazione generata dal canale diretto a discapito proprio di questi portali.
Le dico questo perchè conosco Hotel che hanno il problema opposto al suo cioè quello di dover comunque garantire ai portali più importnati un minimo di disponibilità per non perdere visibilità nonstante la maggior parte delle vendite on-line transiti proprio dal loro sito web ufficiale !!!
Certo che investono molto in questo canale preferenziale sia intermini di realizzazione e manutenzione sia in termini di visibilità (SEM).
Inoltre, dettaglio non trascurabile, lavorano bene e quindi hanno commenti positivi che dilagano nelle Rete a supporto della visibilità.
Gli Hotel invece che offrono un servizio mediocre ed un prezzo elevato rispetto al valore percepito, devono assolutamente mettersi in mano dei portali e sperare negli utenti web meno evoluti.
Nb: non sto dicendo che tutti coloro che lavorano molto coi portali piuttosto che con i tour operator, non sanno lavorare. Ma semplicemente che hanno fatto scelte commerciali diverse.
Buon lavoro a tutti,
Duccio Innocenti
3 Marzo 2009 alle 12:43 #17348Anto4444MembroRiccardo,
sono fuori tema l’ho detto e lo ripeto. Mi scuso con i lettori che si aspetterebbero rimedi per combattere la crisi. I rimedi essenzialmente non esistono, riducete i costi, quello potete fare. Riduceteli e aspettatevi di finire l’anno in pareggio e il prossimo in leggera perdita. Poi se sarete resistiti supererete la crisi e diventerete più forti di prima.
Questa è la mia ricetta per la crisi. Tanto manca la domanda, non possiamo inventarceli i clienti.
Però Riccardo se vogliamo il potere contrattuale da me ossessivamente richiamato potrebbe anche essere un altro metodo per combattere questa forte crisi. Non credi? Sia da parte degli altri operatori (TO OTA ecc) sia da parte dell’amministrazione governativa.
Non posso però non concludere alcuni punti su cui si discuteva. Guardi ho aperto da un paio di mesi un nuovo grosso albergo e le commissioni su Booking.com per non essere tra i preferiti sono del 18%. Portali con il 13% ci sono ancora per fortuna ma sono ovviamente i minori, se potessero chiedere di più lo farebbero.
Incornicerei quello che ha scritto alla fine, l’hotel ormai non costa più un cavolo confronto alle altre spese che il turista deve fare.
E le vorrei sottoporre all’attenzione anche un’altra riflessione secondo me degna di nota, ha notato che pochi euro di differenza sui portali sembrano enormità per il cliente? 6-7 euro, ma anche dieci di differenza sono poca cosa per un turista che spende 4 euro per un gelato no? Invece li diventano quasi un abisso. Diventano la discriminate tra il vantaggioso e l’economico.. C’è una specie di distaccamento dalla realtà. Il tutto ovviamente favorito dai portali on line vero? Prima non era cosi..
3 Marzo 2009 alle 12:45 #17347Anto4444MembroGentile Duccio,
fare i conti in tasca è molto utile per sfatare il mito dei costi insormontabili che essi devono sopportare soprattutto per capire che i margini che hanno con le prenotazioni alberghiere sono notevoli e tutti a discapito nostro. I conti in tasca li dovremmo fare anche ai nostri alberghi cmq, avremmo delle brutte sorprese. Anzi perché non li facciamo?
Poi lei parte da un assunto negativo di partenza, si umilia, si mortifica, non può immaginare un mondo diverso da questo…!! Come fa a dire: “posto che non abbasseranno le loro provvigioni perché i loro clienti le ritengono troppo alte”?? ma posto cosa!!!!!! Posto un cavolo!! Se noi gli chiudiamo la disponibilità loro non guadagnano più un centesimo, la gente che vorrà venire nella nostra località troverà sicuramente qualche altro modo per trovarci, tant’è che basta scrivere “hotel firenze” su google per far comparire un mappa con i rimandi ai siti ufficiali degli hotel!! Insomma non c’è neanche poi tanto da sbattersi.. Vediamo se poi il portale non ti viene incontro.. la mia località fattura complessivamente solo con booking.com 8 milioni di euro (il dato mi è stato dato cosi), voglio vedere se gli fanno proprio cosi schifo averli o non averli..
Cmq è la mentalità come la sua che non permette di sperare di avere un potere maggiore, voi date per scontato che tanto le cose non possono cambiare vi arrendete e cercate qualche altro metodo (per carità che puo anche essere logico e lineare ma rimane sempre un compromesso) per raggirare il problema.. Contenti voi, io non sono contento cosi.
Saluti
Antonio
3 Marzo 2009 alle 15:40 #17349Duccio InnocentiBloccatoGent. Anto4444,
lamentarsi e pensare di far cambiare idea a chi ha un potere commerciale così grande è come dire… “piove… governo ladro!”.
Concordo con lei che non sia piacevolissimo riconoscer il 25% di commissioni a “soci” esterni ma è altresì vero che non cè nessun obbligo a collaborare con loro.
Il mio consiglio è quello di riuscire a potenziare il proprio canale diretto a discapito dei portali stessi ed udufruendo della loro preziosa visibilità.
E lo dico perchè conosco casi del genere; dinamica possibile per molti ma non per tutti.
Il mio comunque è solo un punto di vista assolutmante discutibile soprattutto se riuscirà a dimostrare che è possibile portare a miti consigli il Sig. Expedia e di suoi coleghi.
Buon lavoro,
Duccio
9 Marzo 2009 alle 11:14 #17363aldoMembroL’obbligo alla collaborazione con i portali è imposto dal mercato che è nelle loro mani, Anto4444 dovrebbe rinunciare in un lampo a 300 mila euro di prenotazioni, ditemi voi se è una cosa facile da farsi. Continuo ad avere dubbi che la presenza di questi portali serva all’incremento del movimento turistico nel suo complesso, ho idea che intercettino una richiesta che esiste già e non contribuiscano molto a crearne di nuova. Questo senza nulla togliere al merito della loro idea vincente di bussinness, ci avessi pensato io … 🙂 Anto4444 fa benissimo a sollevare dei dubbi e cercare di smuovere le coscienze, giustamente mette in guardia da un modello che tende alla concorrenza spietata sul prezzo minimo, a ridurre al minimo i margini di guadagno per le strutture ricettive a fronte di utili sempre più alti per gli intermediari. Come non preoccuparsi se le strutture ricettive si sono infilate in un sistema dove di fatto sono costrette ad accettare un aumento di commissioni che arriva per compensare le perdite subite dai portali per la crisi e per il calo generale delle richieste ? non so se vi è chiaro ma questi a fronte della crisi alzano le commissioni a carico delle strutture ricettive, guardate che è una cosa pazzesca.
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