Abbassare le tariffe dell’hotel può generare nuova domanda?
Home › Forum › Revenue Management › Abbassare le tariffe dell’hotel può generare nuova domanda?
- Questo topic ha 60 risposte, 13 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 15 anni, 1 mese fa da giuaniz.
-
AutoreArticoli
-
21 Ottobre 2009 alle 18:08 #18315palingeniusMembro
Non capisco cosa di positivo ci sia nell’inseguire segmenti che prima non potevano permetterselo. Significa oggi si’ domani forse. Se uno pianifica un investimento lo fa sul lungo periodo, specialmente una struttura ricettiva. Segmenti cosi’ aleatori sono pericolosi anche perche’ vuol dire che non hanno capacita’ di spesa quindi appena troveranno un prezzo a loro piu’ congeniale… addio! Anche qui si vuole seguire la logica delle compagnie aeree… ma loro chiudono la linea e buonanotte… Ma chi parla tanto che sia possibile, lo faccia investendo di tasca propria in localita’ sfigate e poi vediamo! Il prezzo non genera domanda almeno che non andiamo a costruire degli Hotel sulla Luna. Qui si sta parlando di “generare” domanda il localita’ poco richieste attraverso ilprezzo non dappertutto…
22 Ottobre 2009 alle 13:22 #18311Riccardo CoccoPartecipanteMi allaccio all’ultima parte del messaggio:
Il prezzo può essere il driver di un aumento della domanda?
Due valutazioni sul prezzo basso:
1) spostamento della domanda da un luogo all’altro.
2) creazione di nuova domanda in quel segmento di mercato che prima non se lo poteva permettere.
Concordo che il prezzo “potrebbe” essere la leva che sposta la domanda (si badi bene non che la genera).
Il secondo rilievo ovvero che il prezzo basso crea domanda nel segmento di mercato che prima non se lo poteva permettere, non mi trova d’accordo.
Si tratta come per il punto precedente di uno spostamento di domanda, ovvero colui il quale poteva “permettersi” un 2 stelle ora si può permettere un albergo di categoria superiore. Ma il suo interesse, la sua domanda già esisteva e non è stata creata, è stata spostata.
Buon lavoro e buon revenue management a tutti!
Riccardo Cocco
22 Ottobre 2009 alle 17:13 #18320Riccardo CoccoPartecipanteScusa ma non riesco a comprendere se gestisci il tuo albergo per trarne profitto oppure no.
Tu inviti ad investire in un albergo, nel caso avessi le capacità economiche per poterlo fare, vorrei che i soldi investiti fruttino il massimo e non solo un pochino.
Quindi se mi trovo in un momento di bassa domanda non vedo dove sia il problema se mi affaccio a nuovi segmenti con potere di spesa inferiore che permettano alla mia struttura di lavorare 12 mesi l’anno senza chiudere (tra l’altro se resto aperto e guadagno, posso anche far lavorare il personale che altrimenti starebbe a casa…).
Allo stesso modo dici che è opportuno comportarsi come molti albergatori di Roma (purtroppo non conosco la tua realtà quindi mi permetto di usare Roma come esempio) che prima del 11/09 avevano nel mercato USA il loro unico mercato, cadono le torri e che succede? Piangono che non hanno più clienti.
Occorre diversificare il più possibile sia in termini di mercati di riferimento che di tipologia di cliente. Maggiore è il bacino da dove poter far confluire la clientela in base alle proprie esigenze più semplice sarà la gestione nel corto, medio e lungo termine.
Perdonami ma dove sta scritto che se potessi aprire una struttura alberghiera devo prevedere che sia per forza un investimento a lungo termine? Ovvero con un ROI molto lontano nel tempo?
Buon lavoro e buon revenue management a tutti!
Riccardo Cocco
23 Ottobre 2009 alle 09:36 #18321palingeniusMembroMa tu hai presente quanto costa in termini di investimento un albergo e fatto un buon piano di rientro del capitale investito quanto tempo ci vuole? E nessuno ti garantisce che anche con un prezzo basso riesci a lavorare in bassa stagione. Se le spese sono piu’ elevate dei guadagni ti conviene comunque chiudere. Lascia perdere Roma e sposta l’esempio sulla Sardegna o altre location che hanno un flusso turistico ben determinato nel tempo. Vedrai che il prezzo non sposta un bel niente. Le spese sono in ogni caso troppo elevate! Perdonami ma non credo che a Roma il turismo sia basato solo sul mercato americano e chi si e’ rivolto solo a quello ha sbagliato fin dal principio. Sono d’accordo che diversificare il mercato e’ basilare ma vi sono location in cui non vi sono chance. L’assunto iniziale che un prezzo aggressivo genera domanda e’ sbagliato perche’ non e’ vero gia’ per principio e comunque non puo’ essere generalizzato. Che tu resti aperto e guadagni in periodi di bassa stagione e’ tutto da dimostrare. Nelle grandi citta’ gli alberghi non chiudono nella bassa stagione, non vivono solo di turismo leisure. Il discorso e’ ben diverso nei luoghi in cui si lavora solo d’estate o d’inverno. Saresti disposto a investire in localita’ del genere sulla base di questo assunto? E ripeto che non ti sto invitando a farlo a Roma! Vai in questi posti d’inverno. Sono dei deserti… il discorso potrebbe reggere forse dopo anni di tentativi ma chi ha la capacita’ economica per farlo in questo periodo di crisi? Si sta perdendo il senso del discorso iniziale e cioe’ che la tariffa puo’ generare “flusso” (quindi numeri considerevoli) anche in location poco attrative e addirittura indotto! Vai tu a chiedere ai ristoratori, alle discoteche, alle compagnie aeree etc. che vuoi tenere aperto in bassa stagione e che lo facciano anche loro… e con questa congiuntura economica in cui anche su quello che sembrava acquisito non puoi piu’ fare affidamento! I numeri di giugno e luglio e settembre non sono molto confortanti. Solo agosto ha tenuto! In questo discorso Roma non c’entra nulla. Dovete trasporlo in localita’ stagionali o con poco appeal e ragionarci su! L’hai ribadito anche tu che la domanda non si puo’ generare e io su questo sono perfettamente d’accordo.
23 Ottobre 2009 alle 17:34 #18325Riccardo CoccoPartecipante@ Palingenius:
Q: E nessuno ti garantisce che anche con un prezzo basso riesci a lavorare in bassa stagione.
A: Su Roma funziona, ma è ovvio che Roma è un discorso a se stante.
Q:Perdonami ma non credo che a Roma il turismo sia basato solo sul mercato americano e chi si e’ rivolto solo a quello ha sbagliato fin dal principio.
A: Non ho detto questo, c’è un fraintendimento. Ho detto che alcuni albergatori hanno basato il loro business solo sul mercato Americano e dopo l’11 settembre erano ovviamente disperati.
Q:Sono d’accordo che diversificare il mercato e’ basilare ma vi sono location in cui non vi sono chance.
A: Di natura sono positivo e, come si dice a Roma: chi non risica non rosica, ovvero se non provi non saprai mai se saresti riuscito. Ho personalmente assistito ad una prova di destagionalizzazione della Costa Smeralda e da 4 mesi si è riusciti nel 1992 a portare la stagione a 6/8 mesi, poi con lo smembramento delle attività dell’Aga Kahn è tutto morto. Qualcuno forse ricorda i tentativi di inserimento della Costa Smeralda nel circuito di Formula1 con i test effettuati a Settemrbe del 1992.
Q:L’assunto iniziale che un prezzo aggressivo genera domanda e’ sbagliato perche’ non e’ vero gia’ per principio e comunque non puo’ essere generalizzato.
A: Con me sfondi una porta aperta, non sono io a sostenere questo.
Q:Che tu resti aperto e guadagni in periodi di bassa stagione e’ tutto da dimostrare.
A: E’ da dimostrare anche il contrario. Come già detto in precedenti interventi non è la tariffa a generare/spostare/solelcitare la domanda, ma si tratta della destinazione che potrebbe e dico potrebbe agire in questo senso.
Q:Dovete trasporlo in localita’ stagionali o con poco appeal
A: Concordo con te e non so se hai avuto modo di leggere il mio intervento sull’esempio di Torvajanica. Allora se mi trovassi in questa situazione, mi muoverei forse nei confronti del potere locale in modo da generare interesse per la destinazione e quindi per l’indotto.
Buono lavoro e buon revenue management a tutti!
Riccardo Cocco
24 Ottobre 2009 alle 06:50 #18480palingeniusMembroIo ho vissuto un’esperienza in prima in questo senso proprio l’anno scorso e posso testimoniare che e’ una cosa molto difficile, fermo restando che la localita’ fuori stagione aveva molto poco appeal e ti ribadisco che se non concerti la questione con il potere locale (ma non solo) spendi tempo e risorse inutilmente. Ulteriore difficolta’: il potere locale (anche ad un livello piu’ elevato) in questo luogo era di un’ignoranza tale che comunque ti fa passare tutti gli stimoli in questo senso e presumo si possa generalizzare in molte location.
Per linea teorica penso anch’io che sia possibile ma devi trovare un ambiente adatto, ci vuole il suo tempo, e la tariffa e’ proprio l’ultimo dei problemi. Ancora una considerazione: logicamente in locaton del genere devi rivolgerti ad altri segmenti visto che il leisure fuori stagione non ha molto mercato: ebbene vista la magra di quest’anno nel business e nel congress e’ proprio dura! Da questo punto vista l’anno scorso aveva funzionato discretamente, quest’anno da quello che mi hanno riferito proprio no. Purtroppo la ciclita’ nel turismo non permette una pianificazione in questo senso e credo comunque che siano poche le localita’ a poterci riuscire ma ripeto che il prezzo comunque non e’ certamente il fattore discriminante!
24 Ottobre 2009 alle 08:35 #18329palingeniusMembroIo ti parlo comunque per esperienza personale in quanto l’anno scorso abbiamo provato ad impostare un discorso del generale in una localita’ con poco appeal fuori stagione: per prima cosa il sostegno da parte del potere locale e’ stato nullo per totale ignoranza e sordita’ da parte di queste autorita’, quindi non credere sia un discorso facile da fare da sotto punto di vista. Non posso negare che da qualche parte ci possa essere un’autorita’ che sia disposta a fornire un sostegno ma ricordati che nella maggior parte dei casi ed indifferentemente dall’orientamento politico questi non fanno mai niente per niente e secondo me e’ meglio non averci a che fare perche’ alla fine ci rimetti soltanto. Purtroppo la realta’ con cui ti scontri e’ questa e bisogna avere le idee molto chiare in proposito in quanto il capitale ed il tempo investito e’ tuo e nessuno te lo restituira’ se le cose non vanno come dovrebbero.
Inoltre fuori stagione il mercato leisure e’ praticamente inesistente pertanto comunque avevamo ottenuto discreti risultati nel business e congress: pero’ era il 2008, quest’anno per questi 2 segmenti e’ stato veramente un anno orribile per cui comunque vista questa rapida ciclita’ e’ difficile anche pianificare in questo senso. Da quello che mi hanno raccontato quest’anno e’ andata male nonostante dei prezzi molto competitivi, per cui e’ anche molto difficile consolidare i risultati nel tempo.
Per cui il prezzo in casi del genere non e’ proprio un fattore determinante.
24 Ottobre 2009 alle 14:59 #18333Riccardo CoccoPartecipanteIl mio mi muoverei forse verso il potere locale era ipotetico in quanto so che è più facile che nevichi ad Agosto in Sardegna piuttosto che qualcuno si muova. Del resto è quello che è accaduto a Torvajanica. Pensa, per anni e anni a piangere perchè dovevano trovare un sistema di rilancio del litorale ma ad ogni iniziativa partivano da questa o quella parte politica (non importa il colore) ostacoli.
Anche per lo Zoomarine, questi arrivano, comprano terreni, investono milioni fanno un piano di crescita decennale, creano posti di lavoro ed i fantomatici verdolini mettono i bastoni tra le ruote. Si sono mossi contro il maltrattamento degli animali cosa che ti assicuro non avviene, anzi il contrario. E rimandano l’apertura per 2 anni. Ma ci sono o non ci sono interessi dietro?
Sul leisure la destagionalizzazione diventa molto difficile, a meno che i mercati di riferimento non siano legati solo a provenienza italiana. Allora potresti essere leggermente più facilitato (sempre con tonnellate di sudore dalla fronte….).
Il Business e Congress potrebbe essere leggermente più semplice rispetto al precedente in quanto in alcuni casi la differenza la fai tu e non per forza la destinazione. Quindi se hai e dai un prodotto di appeal potresti essere di più interesse per i PCO e le Aziende.
Il prezzo non serve per destagionalizzare e/o creare domanda. Il prezzo serve solo ed esclusivamente per deviare i flussi di domanda già esistenti.
Buon lavoro e buon revenue management a tutti!
Riccardo Cocco
24 Ottobre 2009 alle 16:34 #18330dott_stefano_tiribocchiPartecipanteRitorno su un discorso già sollevato, e per favore non mi tirate giu sciorinoni bigotti, in tutto il mondo ci sono i LOVE HOTEL ma da noi?
S.
24 Ottobre 2009 alle 16:59 #18335palingeniusMembroE come ottimizzeresti il revenue, facendo lo sconto sveltina?
A parte gli scherzi potrebbe anche risorgere l’albergo a ore chi lo sa?
Sicuramente sarebbe stimolante offrire pacchetti sul genere…
9 Novembre 2009 alle 17:23 #18394Riccardo CoccoPartecipante@Stefano & Palingenius:
Scusate ma avete mai sentito parlare della tariffa “DAY USE”?
Ancora sicuri che i Love Hotels non esistano?
Buon lavoro e buon revenue management a tutti!
Riccardo Cocco
9 Novembre 2009 alle 22:03 #18395palingeniusMembroSi’ ma l’indotto che genera e’ alquanto miserevole. Credimi che una volta era molto piu’ diffusa… a livello “culturale” nel senso di usi e costumi. Tu che sei un esperto, trovami delle belle formule per promuoverla!
10 Novembre 2009 alle 12:40 #18399Riccardo CoccoPartecipantePerdonami ma quello che tu cerchi in una mia eventuale risposta è da riferirsi alla materia trattata dalla legge n.75/1958.
Wikipedia:
LEGGE MERLIN
Il termine Legge Merlin indica convenzionalmente la legge n. 75 – approvata il 20 febbraio 1958 dal Parlamento italiano ed entrata in vigore sette mesi dopo (il 20 settembre a mezzanotte) – che aveva come prima firmataria la senatrice Lina Merlin, con la quale veniva decisa l’abolizione della regolamentazione della prostituzione in Italia e, contestualmente, veniva avviata la lotta contro lo sfruttamento della prostituzione altrui; veniva, conseguentemente, decisa la soppressione delle case di tolleranza.
Se invece volessimo inoltrarci nel “LOVE HOTEL” inteso come alternativa alla famosa “camporella” (per dirla alla romana)tra fidanzati/amanti, credo che vi sia spazio per prendere qualche eventuale finanziamento statale per atto alla repressione/anticipazione del crimine in modo da sponsorizzare la camera ad ore piuttosto che “consumare” in auto o al peggio in campagna ove vi è certamente una maggiore attrattiva filibustiera per poter comminare crimini sessuali.
Buon lavoro e buon revenue management a tutti!
Riccardo Cocco
11 Novembre 2009 alle 08:28 #18406dott_stefano_tiribocchiPartecipanteAllora, l’attuale società italiana inpoverisce i giovani, che con 1200 euri al mese non possono comprare una casetta decorosa e quindi vivono con mamma e papà, quindi bamboccioni, anche i bamboccioni si fidanzano e biologicamenti parlando ci sono dei bisogni di consumatore che sicuramente potrebbero trovare luoghi più confortevoli di auto.
Secondo in merito alla prostituzione è sotto gli occhi di tutti che lo stato prende in giro se stesso, nascondere un fenomeno non vuol dire eliminarlo, a quel punto propongo ripristinarne la legalità e conseguente gettito fiscale.
S.
11 Novembre 2009 alle 21:07 #18414palingeniusMembro@ Riccardo
No, io voglio delle proposte sul LoveHotel: che non e’ necessariamente rivolto a prostitute… ma sicuramente anche. Proponi un bel pacchetto: e che sia a ore!
-
AutoreArticoli
- Devi essere loggato per rispondere a questa discussione.