Re: Guida al Social CRM per gli hotel

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#17997
Michelangelo
Membro

Io credo che la questione sia molto semplice.

Prmesso che:

1. le recensioni in assoluto sono una cosa positiva;

2. i Social Network non sono un servizio per gli hotel ma per i clienti;

3. dovrebbe sempre essere possibile rispondere (con prove) a recensioni negative;

4. dovrebbero esserci maggiori controlli (non sicuri al 100% ovviamente) sul fatto che chi ha scritto, abbia soggiornato.

Detto questo è chiaro che:

1. il disclaimer tutela l’editore;

2. l’unico responsabile del commento è l’utente che lo ha scritto;

3. su richiesta delle autorità competenti, l’editore fornirà indirizzo IP attraverso il quale l’autorità risalirà all’identità dell’autore.

4. la denuncia per diffamazione sarà diretta all’autore e non all’editore.

Ci sono poi alcune sfumature che possono riguardare i doveri dell’editore ed eventualmente (nel caso di TA) ci possono essere degli obblighi a causa del dominio .it, nonostante la sede legale sia furoi dall’Italia. Tutto da verificare ma non so quanto possa scalfire questi portali.

Tutto il resto, a mio modesto parere, è aria fritta: si lamentano delle recensioni false gli albergatori che, alla fine dei conti, sono i principali autori di falsi (auto positivi o negativi per la concorrenza).

Si dice che l’anonimato non va bene perchè così non si può sapere se chi scrive il commento ha soggiornato. Ma allora la cosa vale anche al contrario: come si fa ad avere l’assoulta certezza che NON ha soggiornato e che ha scritto un falso? AllaDolceVita: se lei ha inserito una recensione falsa, ha solo dimostrato che è possibile farlo, non che lo sono tutte le altre!

Sul discorso poi dei guadagni di Expedia, che dire? Credo che sia normale che spingano gli utenti a prenotare tramite intermediari (e vorrei ben vedere, cosa avrebbero comprato TA a fare?), ma credo anche che la questione non sia così complottistica come dice AllaDolceVita.

Essendo un servizio agli utenti, mi pare ovvio che vengano mostrate alternative valide nelle vicinanze dell’hotel che viene cercato. Tanto più che, se non erro, questa funzione esisteva già prima dell’acquisizione di Expedia. Allora cosa? E’ malafede retroattiva?

Concludo dicendo: giusto, giustissimo tentare di difendere il proprio nome (nei confronti del mittente però e non dell’ambasciator…); essere bravi a girare lo strumento dalla propria.

M.