Re: Coupon Site: uno strumento pericoloso per gli albergatori

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#20236
iceyou
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Ciao Marghe,

La modalità di vendita non è la stessa, in quanto con Voyage Prive si possono distinguere i prezzi giorno per giorno, periodo per periodo o si possono fare promozioni con flat rate (che io stesso sconsiglio vivamente) questa differenza è sostanziale perchè non vende Voucher ma date ben precise. Il periodo delle travel dates che viene richiesto è di 6 mesi con possibilità d’inserimento di close out e quant’altro su alcuni giorni.

Per quanto riguarda il discorso della fidelizzazione del cliente credo che sia lo stesso discorso di un booking.com sinceramente…

Il cliente non accede a sconti folli come groupon (ed è per questo che le tariffe nette sono molto differenti), fondamentalmente il cliente risparmia un 10-15% a fronte di un pernottamento minimo di 2 notti, cosa che avviene se ci pensi bene su quasi qualsiasi OTA che voglia spingere sul LOS.

Inoltre riesce a vendere molto bene i pacchetti, proprio perchè l’acquisto è d’impulso e totalmente ispirazionale, il cliente non sa le destinazioni che troverà ogni settimana e non può decidere la destinazione ma bensì vede quello che viene proposto e se quello che viene proposto è un’offerta definita ed in grado di “stuzzicare” la fantasia… Allora la vendita si realizza…

Per quanto riguarda il tema della disintermediazione permettimi di esprimere un concetto condivisibile o meno e totalmente personale:

Le OTA in pratica forniscono al cliente un modo facile e veloce per consultare prezzi, disponibilità, recensioni, contenuti per una destinazione che loro hanno in mente di visitare.

Esempio di Passaggi classici del booking:

un cliente accede a google, digita Hotel Verona… Nelle prime posizioni compariranno le OTA meglio posizionate a livello di SEO

Il cliente quindi accede ad una di queste guarda le proposte e decide se prenotare o meno.

Stiamo parlando però di un cliente che aveva già avuto l’idea di digitare Verona, quandi le OTA nelle migliori delle ipotesi “rubano” booking diretti alla destinazione…

Nella peggiore delle ipotesi invece comprano un Pay per Click con il nome di un albergo a loro affiliato ed escono con il titolo HOTEL XX… “Rubando” il booking direttamente alla struttura (Terribile!)

Società come Voyage Prive invece mandano una mail ai loro clienti promuovendo le offerte della settimana, ispirando i clienti a raggiungere un luogo, una località o un albergo che magari non avevano neanche immaginato…

La mia domanda è: Quale intermediazione è più nociva?

Io credo la prima… Prendono il 20-25% portando via booking diretti contro il 30% di chi invece porta “booking aggiuntivi”… e con Min Stay impostati a 2 notti. Questa però è una mia opinione personale che potrebbe senza dubbio non essere condivisa da altri, lo so… :-)

Buonagiornata