Firenze firma un accordo con Airbnb: tassa di soggiorno e regole più chiare per chi affitta casa
28 Gennaio 2016Airbnb sigla uno storico accordo con il Comune di Firenze per la raccolta della tassa di soggiorno e la lotta all’illegalità.
Molti hotel si lamentano per la mancanza di regole all’interno di Airbnb e vedono – spesso a ragione – una minaccia per il loro business in questo nuovo portale. Ma il mercato sta evolvendo e non saranno le critiche del settore Ospitalità a frenare i tanti turisti che oggi scelgono gli alloggi alternativi.
I 3 impegni di Airbnb con Firenze
Il sindaco di Firenze Dario Nardella e il Country Manager Italia di Airbnb Matteo Stifanelli hanno chiarito quali sono gli impegni che il portale avrà cura di rispettare da ora in avanti. Si tratterà di servizi volti ad aiutare sia il Comune, sia la comunità degli host fiorentini, sia i turisti che arriveranno a Firenze:
- Riscossione della tassa di soggiorno: presto Airbnb avrà l’obbligo di riscuotere in modo automatico la tassa di soggiorno da versare al Comune. Allo stesso tempo informerà gli host sulle regole vigenti e renderà le linee guida del Comune più accessibili e comprensibili a tutti. Secondo le stime questo porterà nelle casse del Comune 10 milioni di euro l’anno in più da investire nel turismo.
- Regole più chiare sull’home sharing: Airbnb assisterà i policy maker e aiuterà gli host a capire come rispettare le regole nazionali e locali per affittare la propria abitazione in modo legale. Anche in questo caso il portale renderà le policy chiare e immediatamente reperibili.
- Promozione di turismo responsabile: Airbnb realizzerà insieme al Comune delle guide rivolte ai viaggiatori per incentivarli a rispettare la città e vivere in modo più autentico la destinazione.
Airbnb contro l’illegalità
La notizia dell’accordo tra Firenze e Airbnb è un segnale positivo che fa scivolare in secondo piano le polemiche infuriate la scorsa settimana in America. Secondo quanto riportato dalla Penn University infatti il 40% delle revenue di Airbnb in 12 delle maggiori città US sarebbe generato da attività illegali.
Airbnb non ha replicato alle accuse, ma ha ribadito la sua ferma intenzione a collaborare con le istituzioni per proteggere la trasparenza e il rispetto della legge.
In Italia Airbnb si sta muovendo in questo senso: a novembre Milano e la Lombardia hanno stabilito un accordo per fare chiarezza sulle norme che consentono agli abitanti di dare in affitto le loro case da privati. E oggi l’accordo con Firenze segna un nuovo passo verso la regolamentazione del settore.
Con le nuove norme per la riscossione della tassa di soggiorno per il Comune sarà più facile tenere traccia delle attività che svolgono accoglienza in città e regolamentarle. Così facendo porterà alla luce del sole il sommerso e garantirà maggiore sicurezza ai viaggiatori.
Federalberghi non è soddisfatta e chiede regole uguali per tutti, ma per il momento l’accordo sembra almeno un buon primo passo per mettere in ordine le cose, non solo a Milano e Firenze.
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