Facebook per hotel: ci vuole una cultura più “social”
10 Settembre 2010Ieri sulla pagina Facebook di Booking Blog è nata una bella conversazione sull’utilizzo di Facebook per gli hotel: invitando la nostra community a partecipare al nostro sondaggio sull’uso dei social media da parte degli albergatori ho ricevuto diversi commenti al riguardo:
Davide V ha detto: “Aprire un pagina FB per poi abbandonarla come il sito anzi un po’ prima del sito … al peggio non c’è mai fine …:)”
Al che io ho risposto che in effetti di pagine FB per hotel italiani che avessero un buon numero di contatti e una certa interazione con gli utenti non ne ho viste moltissime.
Ma questo non significa che Facebook non si addica alla promozione degli hotel, casomai credo che ancora ci sia carenza di cultura “social”: in poche parole in molti casi ancora gli albergatori non hanno compreso come sfruttare lo strumento, come creare un piano d’azione, come promuoverlo e hanno persino timore ad interagire con i propri contatti.
L’esperienza insegna: le 5 principali cause di insuccesso degli hotel su Facebook
È innegabile negare che sempre più spesso ci troviamo di fronte a pagine aperte e poi dimenticate: testimonianze impietose di un turismo italiano ancora poco pratico e poco formato sui Social Media e sul loro utilizzo.
Questo a mio parere può dipendere da tanti fattori, on–Facebook ed off-Facebook, ma io credo che siano soprattutto queste le cause principali dell’insuccesso:
- L’albergatore ha iniziato a capire che i social network sono una reale possibilità di marketing e dunque ha deciso di aprire una pagina per l’Hotel perché “non può non esserci”, senza avere idea di come utilizzarlo e senza un minimo piano di azione.
- Spesso gli hotel chiedono al proprio partner web di avviare per loro un’attività di social media marketing senza poi preoccuparsi che dovranno essere loro con il proprio staff a portare avanti l’attività, a postare immagini e rendere partecipi gli utenti delle proprie attività. E così inevitabilmente, dopo un periodo di florida interattività a carico della web agency, una volta che l’albergatore ha la pagina Facebook “chiavi in mano”, nella maggior parte dei casi ripone le chiavi nel cassetto e perde di vist il lavoro realizzato.
Questo purtroppo lo abbiamo vissuto talvolta anche noi sulla nostra pelle: ad esempio è accaduto con due dei nostri clienti dopo che abbiamo creato per loro un piano di promozione di social media marketing “chiavi in mano”. infatti una volta che le chiavi sono passate agli hotel, abbiamo notato che nel tempo l’interazione, il posting e la partecipazione sono andati diminuendo fino quasi a scomparire.
- L’albergatore o chi per lui non se la sente o non è in grado di intrattenere ed invogliare alla conversazione i propri lettori. Ma scrivere senza ascoltare è un’attività perfettamente inutile.
- Molti albergatori recepiscono Facebook come una semplice bacheca per pubblicare le proprie offerte speciali e non si sforzano di comunicare notizie interessanti.
- Il tono della conversazione è spesso troppo formale o addirittura del tutto impersonale: ma alla gente piace sapere che dietro la pagina di Facebook si trova una persona vera, lì per parlare e condividere, proprio come loro. Solo così si potranno gettare le basi per una proficua conversazione.
Facebook funziona se c’è consapevolezza e collaborazione da parte degli hotel
Un amico mi ha detto: “Io sono convinto che Facebook per gli alberghi non funzioni”. Non sono affatto d’accordo: Facebook offre uno strumento di promozione molto efficace e pervasivo anche per gli hotel se ben utilizzato, come dimostrano alcune case history di cui abbiamo parlato anche qui su Booking Blog.
Ma è necessario che gli albergatori Italiani abbraccino in modo più ampio e più consapevole la cultura del “social media marketing”, che comprendano le sue dinamiche e soprattutto la sua importanza nel panorama turistico di oggi.
Se l’hotel è disposto a collaborare e crescere accompagnato dalla propria web agency, dedicando tempo e attenzione a questi nuovi canali di comunicazione, non c’è dubbio che i risultati non tarderanno ad arrivare.
Che cosa ne pensate? Credete anche voi che la cultura “social” non sia ancora abbastanza radicata e diffusa in Italia?
Commento da pavle1980 — 10 Settembre 2010, alle ore 15:49
Ciao a tutti… ebbene, no. Rispondendo alla domanda in coda all’artiolo. Non credo che la cultura “social” sia radicata in Italia. Qualche timido tentativo si vede, ma non ho notato una diffusione vera e propria o un radicamento degno di questo nome. Ora la domanda per evolvere la discussione potrebbe essere: Quali potrebbero essere, secondo voi, i meccanismi comunicativi (i messaggi), che dovrebbero riuscire ad evangelizzare gli addetti al settore?… non sempre un contest può essere sufficiente o essere la cosa giusta da fare. Quindi oltre a quello… cosa?
ciao.
Commento da Duccio Innocenti — 10 Settembre 2010, alle ore 17:18
attualmente non funziona perchè i social network vengono vissuti come mezzi di advertising che contribuiscono alla visibilità. Posto che il primo obiettivo è aumentare il numero di “amici” o fan, il problema sta nel trovare gli argomenti per stimolare la loro partecipazione e coinvogerli attivamente.
Nel nostro caso non ci rivolgiamo al cliente finale ma all’albergatore ed abbiamo pensato di creare un gruppo chiamato Crazy Hotel ( http://www.facebook.com/group.php?gid=301140929627&ref=ts ) dove possono condividere le loro esperienze folli coi clienti che vorrebbero urlare al mondo
Questo gruppo in poco tempo conta già 1600 partecipanti autogenerati dalla viralità tipica dei social network e la partecipazione è altissima.
Qualcosa del genere dovrebbe succedere anche per gli hotel… obiettivo per molti ma non per tutti.
Buona socializzazione a tutti,
Duccio
Commento da giacomo bufalini — 13 Settembre 2010, alle ore 10:26
FACEBOOK PER HOTEL
PREMESSA: Crazy Hotel è l’esempio più indicato per dimostrare come si fa a creare una gruppo di discussione interessante, ma ci vuole professionalità, tempo e competenza, quindi non è da tutti.
***
Lasciamno perdere l’uso ludico dei Social Network che ormai moltissimi fanno e parliamo solo dell’uso professionale o presunto tale:
Sinceramente vivo l’eccessiva frenesia di essere per forza “social” con un pò di mal di pancia. Se è vero come è vero che in Italia è una cultura ancora non troppo diffusa, bisogna riconoscere che tra i pochi che ne fanno uso molti (forse troppi) esagerano nel creare discussioni o inserire contenuti davvero poco interessanti e spesso inutili.
La cosa buffa che mi provoca il mal di pancia è che chi passa le giornate a scrivere qualsiasi cosa spesso fa proprio il diritto di criticare che non lo fa per niente dipingendo se stesso come un essere evoluto e il resto della massa come antidiluviana.
Ebbene come al solito la verità sta nel mezzo. Fermo restando che porsonalmente faccio uso dei Social Network anche per “divertimento”, come la maggior parte degli utenti e molti amici mi danno di cretino quando con l’Iphone faccio check in a destra e a sinistra, riconosco che il mondo “Social” ha molte potenzialità che però oggi sono non solo difficili da sfruttare, ma anche forse ancora troppo poco redditizie.
FACEBOOK PER HOTEL, LE MIE OSSERVAZIONI: il vantaggio del Social è che è uno strumento gratis e non costa niente provarci, ma se ci si prova lo si deve fare con il minimo sforzo ed il massimo risultato. Io personalmente sono stato uno dei primi Hotel a Firenze a creare una pagina Facebook per il mio albergo (Florence Hotel Orto de Medici) esattamente 2 anni fa. L’idea era di creare un contenitore da utilizzarsi alla stregua di un Blog in cui inserire contenuti inerenti la mia attività e notizie sulla città di Firenze con l’obiettivo di far interagire i miei clienti presenti passati e futuri. Ebbena la cosa più complicata, ma anche più importante è aumentare i FAN cioè coloro che leggono quello che scrivi e che possono aiutarti a divulgarlo. Se qualcuno mi da suggerimenti ben vengano. I risultati maggiori li ho ottenuti inviando newsletter alla mia mailing e chiedendo di diventare fan per rimanere aggiornati. Il risultato è stato positivo, ma molti clienti mi hanno anche criticato l’uso di Facebook per il mio Hotel. Non posso quindi fare una mailing ogni mese…. Il bottone like sul sito o i post che settimanalmente carico sulla pagina portano 4/5 fan al mese….
I dati incoraggianti sono che la pagina è molto visitata, segno che i post vengono letti, ma poche sono le interazioni e pochissime le conversioni.
Per concludere: se avete organizzato bene la vostra attività e avete un pò di energie da spendere per una pagina Facebook, fatelo. E’ divertente, ti fa sentire “evoluto” e crea un “contatto virtuale” con i clienti. Se i fan aumentano quello che srivi può cominciare ad avere un senso e se sei egocentrico come lo sono io :-)da anche soddisfazione.
Ma per fare “ciccia” come si dice a Firenze pui essere “Social” quanto vuoi, ti serve a poco.
Salut!
Giacomo Bufalini
Commento da marghe — 13 Settembre 2010, alle ore 10:52
Ciao Giacomo,
grazie per il tuo intervento davvero molto interessante: devo dire che mi sembra che la tua sia una buona pagina facebook, si vede che la curi con impegno e che cerchi non di fare spam ai tuoi clienti ma di diffondere dei contenuti interessanti.
Per far aumentare i tuoi fan, potresti proporre un’offerta speciale riservata ai tuoi amici FB, dunque chiedi loro di iscriversi alla tua pagina e potranno accedere ad uno sconto o ad un regalo al loro arrivo.
Hai mai pensato di creare una custom facebook tab? Anche quella può incentivare i “like”!
Inoltre perchè non provare ad aumentare l’interazione con qualche sondaggio, magari su Firenze? Ci sono appositi strumenti gratuiti per FB e Twitter davvero utili a questo scopo.
Comunque, sì, sono perfettamente d’accordo che ci vuole tempo, attenzione e strategia: avviare una presenza su Fb senza uno scopo ben preciso non può avere esiti positivi!
Commento da Nello — 19 Settembre 2010, alle ore 17:10
Salve a tutti,
Dopo ogni convegno sul web tourism cresce nell’albergatore la frustrazione e la confusione sull’utilizzo dei social.
La mia idea?
Meglio lasciar perdere, salvo:
1) disporre nel proprio staff di figure che già a livello personale, possano vantare un utilizzo “advanced” di certi strumenti: abbiano un blog personale, i loro profili siano curati, ecc.
2) oppure, scenario ideale nel caso di un piccolo hotel, sia lo stesso proprietario ad avere queste capacità.
Perchè?
E’ provato che autenticità e rapidità sono i fattori determinanti che premiano o penalizzano questo tipo di comunicazione.
E’ facilissimo commettere errori da principianti e diventa complicato delegare tale compito a persone che non “vivono” dentro l’hotel.
Quindi se mancano le condizioni 1 o 2, un albergatore dovrebbe evitare di disperdere energie in attività che nel 90% dei casi potrebbero portare a risultati negativi.
Dovrebbe invece concentrare ogni sforzo per far sì che siano i social a parlare del suo hotel (in positivo) e non il contrario. Salvo intervenire con sapienza e accuratezza nei casi in cui qualche conversazione “negativa” lo richieda.
L’albergatore deve fare “bene” l’albergatore, stop! Il web se ne accorgerà 😉
Saluti.
Nello